Guida all'acquisto: MacBook Air e notebook ultraportatiliSe siete interessati all'acquisto di un ultraportatile, un notebook ultrasottile per attività multimediali e per lavoro, troverete in questo articolo un'utile guida che vi aiuterà nella scelta. Ecco una panoramica completa dei notebook Thin&Light disponibili sul mercato attualmente.


In principio fu Apple MacBook Air. Capita a volte, infatti, che l'azienda di Cupertino faccia da battistrada, percorrendo vie e sperimentando soluzioni che altri non hanno ancora preso in considerazione e creando così spesso anche nuovi settori di mercato prima inesistenti. La categoria degli ultraportatili è una di queste: non esisteva, nei termini in cui la conosciamo oggi, prima del keynote di presentazione di MacBook Air, avvenuto nel 2008. Il merito di Steve Jobs, e in generale di Apple, è stato di intuire con un certo anticipo che c'era spazio per un nuovo segmento di prodotti e che questi avrebbero poggiato su una necessità che gli utenti sentivano, ma ancora confusamente, dato appunto che non c'era alcun dispositivo in grado di rispondere alla loro esigenza. Questa necessità si chiamava proprio ultraportabilità e nasce dall'evoluzione che Internet ha impresso al modo di usare i computer, soprattutto i notebook.

Gruppo ultrasottili

Con l'avvento di connessioni sempre più veloci e diffuse, soprattutto in modalità wireless (WiFi, ma anche e soprattutto 3G), molte delle attività, degli interessi e dei dati, si è infatti spostato dal singolo computer a Internet, anche grazie al nascente concetto di "cloud", ossia gruppi di servizi localizzati in server remoti ed accessibili in maniera centralizzata dall'utente a prescindere dal dispositivo da cui si sta collegando. Questa evoluzione ha posto l'accento su caratteristiche tecniche diverse. Non è più tanto importante la potenza elaborativa della macchina in sè, ma la sua capacità di essere connessi a Internet e di sfruttare tutte le opportunità che questa offre.

I portatili quindi devono essere sempre più leggeri, poco ingombranti e con una grandissima autonomia, per permettere una fruizione dei contenuti online ovunque ci si trovi e durante l'intero arco della giornata lavorativa. Ciò ovviamente è particolarmente vero in ambito consumer dove multimedialità e intrattenimento, uniti allo svolgimento di piccoli task casalinghi, costituiscono gli aspetti salienti dell'utilizzo di un portatile, ma inizia ad essere un'esigenza diffusa anche in ambiti più professionali. Aspetti come l'accessibilità ai dati, la possibilità di comunicare con i propri clienti o con altri settori dell'azienda, e un'estrema flessibilità dovuta proprio a doti di trasportabilità ed autonomia operativa iniziano ad essere rilevanti anche in questo settore. A tutte queste esigenze rispondono benissimo gli ultraportatili. MacBook Air fu il primo, ma nel periodo intercorso sono state diverse le riletture di questo formato.

In generale si tratta sempre di device posizionati in una fascia di prezzo medio-alta, particolarmente curati esteticamente e dotati di soluzioni hardware particolari, perchè devono poter unire una discreta potenza computazionale a consumi ridotti, il tutto occupando il minor spazio possibile proprio per contenere al massimo gli spessori. Dotazioni e soluzioni adottate però possono differire da portatile a portatile. In questo articolo quindi vorremmo proporvi una rapida panoramica di ciò che offre oggi il mercato in questo settore, magari soffermandoci su alcuni degli aspetti tecnici che hanno reso possibile la realizzazione di portatili così sottili.


Apple Macbook Air

Non possiamo non partire che dal capostipite di questa tipologia di notebook, Apple MacBook Air, che ultimamente ha subito un restyling generale. Una delle soluzioni che ancora oggi colpisce maggiormente l'attenzione e che all'epoca fu decisamente innovativa è costituita sicuramente dalla particolare scocca in alluminio unibody. Si tratta infatti di uno chassis monoblocco, ricavato cioè da un unico pezzo di alluminio, lavorato tramite macchine a controllo numerico e tagliato al laser. In questa nuova versione il concetto di unibody è stato esteso anche alla cover e al display lid, ricavandone tutti gli elementi strutturali da un pezzo unico. A parte l'evidente vantaggio riguardo parametri come leggerezza, rigidità e resistenza, il telaio unibody è interessante perchè ha permesso un'ingegnerizzazione molto precisa e innovativa degli spazi interni, proponendo soluzioni che nel 2008 erano inedite.

Apple MacBook Air da 11 pollici

I componenti hardware che producono più calore sono infatti posizionati verso il retro, mentre la batteria è sistemata sul davanti, così da lasciare il palm rest sempre fresco. In questa nuova versione un'altra peculiarità è quella di aver adottato memorie NAND Flash per lo storage di massa, montando però i chip su una board molto sottile e dotata della nuova interfaccia miniSATA, simile alla miniPCI-Express, ma ancora più piccola e meno ingombrante. Eliminando così lo chassis il modulo misura appena 108,9 mm x 24 mm, con uno spessore di 2,2 mm per le versioni da 64 e 128 GB, e 3,7 mm per il modello da 256 GB. Ovviamente, in un ultraportatile  ci sono alcune limitazioni. Ad esempio Apple ha previsto i moduli della memoria RAM saldati direttamente sulla scheda madre e una batteria interna e non accessibile dall'esterno se non aprendo il portatile, cosa che però farebbe perdere la garanzia. Una volta scelto il taglio di RAM desiderato sarà quindi impossibile, in futuro, effettuare un upgrade, mentre per sostituire la batteria bisognerà ricorrere all'assistenza Apple.

All'esterno, gli spessori ridotti hanno imposto la rinuncia a un drive ottico e la diminuzione delle porte disponibli. Apple ha risolto parzialmente il primo problema con la funzione Condivisione DVD o CD, che permette di interfacciarsi in modalità wireless con altri dispositivi Apple presenti nelle vicinanze e dotati di drive ottico, che potrà essere così usato da remoto. Grazie al restyling dello chassis poi i bordi non sono più svasati ma piatti ed è stato quindi possibile integrare qualche porta in più. In particolare le porte USB 2.0 sono passate da una a due e il modello con diagonale da 13 pollici offre anche un card reader per memorie SD. I modelli disponibili sono due, uno con display da 11.6 pollici in formato 16:9 e risoluzione di 1366 x 768 pixel e l'altro da 13.3 pollici in formato 16:10, con risoluzione di 1440 x 900 pixel. Il primo potrà contare a scelta su un processore Intel Core 2 Duo da 1.4 GHz o 1.6 GHz, entrambi con 3 MB di cache L2 e un frontside bus di 800 MHz, mentre il secondo avrà a disposizione un Intel Core 2 Duo da 1.86 GHz o 2.13 GHz, entrambi con 6 MB di cache L2 e bus a 1066 MHz.

La scelta del chip grafico è ricaduta sulla Nvidia GeForce 320M con 256 MB di SDRAM DDR3 condivisa con la memoria principale. Entrambi i notebook possono contare poi su 2 o 4 GB di RAM DDR3 a 1066 MHz e su un quantitativo di memoria flash per lo storage di massa di 64 o 128 GB per il modello da 11 pollici e 128 o 256 GB per quello da 13 pollici. La connettività è affidata a moduli WiFi 802.11n e Bluetooth 2.1+EDR, manca invece ancora una porta Ethernet. Nuove anche le batterie ai polimeri di Litio a 35 e 50 Wh, che adesso garantiscono un'autonomia rispettivamente fino a 5 ore per il modello più piccolo e 7 ore per l'altro.

Apple MacBook Air da 11.6 pollici misura 299.5 x 192 x 3/17 mm per un peso di 1.06 Kg, mentre la versione da 13.3 pollici misura 325 x 227 x 3/17 mm, con un peso di 1.32 Kg e sono entrambi disponibili a un prezzo base rispettivamente di 999 euro e 1299 euro.


Samsung Serie 9 (900X-3A e 900-1A)

Come dicevamo all'inizio, dopo il successo del modello Apple molti sono stati i produttori di PC che si sono cimentati nella realizzazione di ultraportatili che potessero competere sullo stesso terreno del MacBook Air. Uno degli esempi più riusciti è sicuramente il bellissimo Samsung 900X appartenente alla Serie 9, visto per la prima volta al CES 2011 di Las Vegas. Samsung ne produce due versioni, Samsung 900X-3A con diagonale di 13.3 pollici e 900X-1A da 11.6 pollici.   

Samsung Serie 9

Le similitudini col notebook della Mela Morsicata si fermano però al form factor perchè poi le differenze sono sostanziali e riguardano diversi aspetti. Il design anzitutto è davvero originale, fatto di linee morbide e sinuose, molto seducenti. Anche Samsung ha optato per una scocca metallica, ma questa volta la scelta è caduta sul duralluminio, un materiale di provenienza aeronautica, più leggero del normale alluminio ma al tempo stesso due volte più resistente. La finitura spazzolata e la colorazione nera ne aumentano poi ulteriormente il fascino. Altri due punti di forza poi sono costituiti dalla tastiera chiclet retroilluminata (il MacBook Air non ce l'ha) e dal display.

Quest'ultimo come detto è da 13.3 o 11.6 pollici, entrambi con trattamento antiriflesso, risoluzione di 1366 x 768 pixel e retroilluminazione a LED. Ma quello che fa la differenza è la tecnologia Samsung SuperBright Plus, in grado di offrire una luminanza elevata (400 nit) e un contrasto di ben 1300:1, e la funzionalità Auto Display Brightness che, grazie a un sensore per misurare il livello di luce presente nell’ambiente, regola automaticamente la luminanza del display, ottenendo così immagini sempre brillanti e colori vividi.

La piattaforma hardware è composta dal processore Intel Core i5-2537M a 1,40 GHz per il modello 900x-3A e Intel Core i3-380UM a 1.33 GHz per il Samsung 900X-1A. la grafica è affidata al sottosistema integrato nelle CPU Sandy Bridge, ossia l'Intel GMA 3000 HD, che non avrà forse le prestazioni di Nvidia GeForce 320M, ma riesce comunque a gestire anche i flussi video fino a 1080p. Il quantitativo di RAM di base ammonta a 2 GB per il modello da 11 pollici e a 4 GB per quello più grande, entrambe di tipo DDR3. Samsung però, a differenza di Apple è riuscita a integrare degli slot che rendono possibile espandere la RAM anche in un secondo tempo, mantenendo al contempo lo stesso spessore del prodotto concorrente. La RAM quindi potrà essere portata a un massimo di 8 GB in due banchi.

Come abbiamo poi avuto modo di mostrarvi, anche i Samsung della serie 9 adottano una memoria di massa basata sull'uso di NAND Flash di tipo MLC (Multi Level Cell) priva di scocca. In questo caso però i moduli sono nel formato tradizionale ed usano l'interfaccia miniPCI-Express. Entrambi i modelli possono contare su un quantitativo di 128 GB. Anche dal punto di vista della connettività e delle porte offerte i Samsung serie 9 sembrano essere più completi. Troviamo infatti, oltre al WiFi 802.11n anche il Bluetooth in versione 3.0 e la LAN Gigabit 10/100/1000. Per le porte invece è interessante segnalare che una delle due USB è del nuovo tipo 3.0.

Samsung Serie 9

Anche le soluzioni adottate per permettere una vita più lunga della batteria sono particolari. Samsung ha fatto in modo infatti che la connessione elettrica venga staccata quando la batteria è completamente carica, anche se dovessimo lasciare la spina collegata: in questo modo la batteria non rischia di sovraccaricarsi, rovinandosi. L'altra soluzione prevede che la batteria si ricarichi soltanto per l'85 % della sua capacità effettiva. Secondo Samsung se anche questo significa avere un'autonomia leggermente inferiore nel breve periodo, permette però di estendere la vita della batteria. La funzione può comunque essere disabilitata. Samsung 900X-1A e 900X-3A hanno dimensioni completamente sovrapponibili a quelle del MacBook Air. Il primo infatti misura 297 x 198 x 16 mm con un peso di appena 900 g e il secondo 329 x 227 x 16 mm, per un peso di 1.3 Kg.

Samsung 900X-3A è già disponibile in Italia al prezzo ufficiale di 1599 €, mentre Samsung 900X-1A arriverà negli store del nostro Paese a partire dalla metà di maggio e dovrebbe costare 1199 €.


MSI X-Slim X360

Un produttore importante come MSI non poteva mancare in questo settore con un suo prodotto. MSI ha così da poco rinnovato la sua gamma di notebook ultrasottili, chiamata X-Slim, cercando proprio di andare incontro alle esigenze che abbiamo delineato finora. Le nuove linee di prodotti MSI godono tutte di una rinnovata attenzione alla qualità realizzativa generale, che è molto più alta che in passato. Benchè quindi MSI X-Slim X360 sia forse uno dei pochi ultraportatili sul mercato a non fare uso di leghe metalliche ha un aspetto comunque molto curato, fatto di linee essenziali, pulite ed eleganti ma al tempo stesso giovani e trendy. L’X360 è disponibile unicamente in una colorazione nera, con finitura lucida e un pattern sovrimpresso, seguendo una tendenza molto diffusa sul mercato. Tutt’intorno al perimetro corre invece una sottile modanatura cromata, che aggiunge eleganza ed esclusività al prodotto.

Con le sue misure di 330 x 227 x 6.0/22.5 mm per una diagonale di 13.3 pollici e il peso di 1.5 Kg, MSI X360 è sicuramente uno degli ultraportatili più sottili, ma questo non deve indurre in errore riguardo le sue prestazioni hardware. MSI infatti ha dotato il suo notebook con una piattaforma di tutto rispetto, composta da un processore dual core Intel Core i5-520UM basato su core Arrandale a 32 nm e con frequenza pari a 1.06 GHz (1.86 tramite Intel Turbo Boost), un massimo di 4 GB di DDR3, HDD in formato 2.5 pollici da 5400 rpm con tagli da 320 o 500 GB e sottosistema grafico Intel GMA 4500MHD, integrato nella CPU.

MSI X-Slim X360

Quest'ultimo non ha una memoria dedicata ma utilizza quella di sistema ed è dotato di 10 pipeline unificate che lavorano a una frequenza di 533 MHz. Il supporto è limitato alle DirectX 10 e agli shader model 4.0, ma integra il supporto alla decodifica hardware di alcuni formati video, come AVC, VC-2 e MPEG-2. In questo modo la riproduzione di filmati Blu-Ray dovrebbe essere possibile con un impegno contenuto della CPU. Come ogni ultraportatile che si rispetti, anche MSI X-Slim X360 offre una buona connettività, sia cablata, grazie alla Gigabit LAN, che wireless, con il WiFi 802.11n, mentre il Bluetooth è opzionale.

Lo schermo presenta una risoluzione di 1366 x 768 con rapporto 16:9; ovviamente la retroilluminazione è a LED e i colori offerti sono buoni, saturi e piacevoli, con una luminanza che può arrivare ad alti livelli, in grado di compensare parzialmente anche illuminazioni dirette. Nonostante sia spesso solo 22.5 mm l'X360 riesce comunque a integrare tante porte e anche un masterizzatore Blu-ray, opzionale. Troviamo quindi due porte USB 2.0, una VGA, un porta HDMI, Line In e Out, e un card reader del tipo 2-in-1. Molta cura è stata poi impiegata per quanto riguarda l'autonomia operativa, prevedendo la tecnologia MSI ECO Engine, che offre diversi profili energetici e una batteria standard da 4 celle e 2350 mAh, sostituibile però con una da 8 e 4300 mAh.

Con quest'ultima in accoppiata con un profilo di risparmio energetico molto spinto MSI dichiara che è possibile raggiungere le 11 ore di autonomia. MSI X-Slim X360 è in vendita in Italia al prezzo di 929 €.


Sony Vaio Z

Sulla stessa falsariga degli ultraportatili visti finora si pone anche la casa giapponese con il suo Sony Vaio Z, che unisce una piattaforma hardware potente a dimensioni compatte. Il design è molto particolare e diverso da tutti gli altri, caratterizzato da linee squadrate e filanti, che vedono il lid e la scocca, entrambe in fibra di carbonio ibrido, divise con decisione e giustapposte come fossero due piani separati, con un effetto elegante e molto hi-tech al tempo stesso. Sony Vaio Z misura 314 x 210 x 23.8 mm, con un peso base di 1.44 Kg. Notevole il display, un 13.1 pollici in formato 16:9 da 1600 x 900 pixel, ma opzionalmente è disponibile anche un altro, con una risoluzione elevatissima per questa diagonale: 1920 x 1080 pixel. Lo schermo retroilluminato a LED è fornito poi di un sensore di luce ambientale che ne regola dinamicamente la luminanza, in modo da offrire sempre la resa migliore. La tastiera invece presenta è di tipo chiclet ed è dotata di retroilluminazione, anch'essa regolata da un sensore.

Sony VAIO Z

Ma le vere sorprese vengono dalla piattaforma hardware. Sony ha scelto per i Vaio Serie Z i processori dual core Intel Core i5-540M da 2.53 GHz e Intel Core i7-640LM da 2.80 GHz, entrambi dotati di funzione Intel Turbo Boost, affiancati da 4 o 6 GB di RAM DDR3, espandibili a 8. Ma le innovazioni maggiori riguardano lo storage e la grafica. Normalmente infatti tutte le versioni di Sony Vaio Serie Z sono dotate di SSD da 128 GB, ma il gigante giapponese ha studiato una soluzione innovativa che equipaggia il modello top di gamma e che si chiama Quad SSD Drive. In pratica si tratta di una tecnologia che permette di scrivere i dati in parallelo su quattro chip NAND Flash Samsung da 64 GB ciascuno, come se fosse una configurazione RAID 0. In questo modo Sony dichiara di riuscire a raggiungere velocità 6.2 volte superiori a quelle ottenibili con un comune HDD da 5400 rpm.

Per la grafica troviamo invece una scheda dedicata Nvdia GeForce GT 330M, mid range con 48 pipeline e frequenze di lavoro di 575 MHz per il core, 1265 MHz per gli shader e 1066 MHz per le memorie. Sony fornisce i Vaio Serie Z con una tecnologia denominata Dynamic Hybrid Graphics, che permette di passare manualmente o in automatico dalla scheda video dedicata al sottosistema grafico integrato nella CPU, Intel HD, al fine di risparmiare risorse energetiche quando il carico di lavoro non richiede potenze particolari. La peculiarità di questa soluzione consiste nel poter effettuare dinamicamente tale passaggio, ossia senza bisogno di riavviare il sistema operativo e senza che l'utente se ne accorga o sia interrotto durante lo svolgimento dei suoi task.

A completare il quadro troviamo 3 porte USB, un lettore di memorie di tipo 5-in-1, uno slot per ExpressCard, un'uscita HDMI e una VGA, connettività sia cablata Gigabit LAN che wireless 802.11n, Bluetooth 2.1+EDR e modulo WWAN Qualcomm Gobi 2000, che permette di poggiarsi a un operatore 3G in qualsiasi parte del mondo, indipendentemente dalla tecnologia di rete utilizzata, essendo compatibile con reti GSM, CDMA 2000/EVDO Rev. A e HSDPA. La batteria agli ioni di Litio da 58 Wh e 5400 mAh dovrebbe garantire un'autonomia che va dalle 3.5 ore alle 7.5 a seconda della configurazione hardware scelta e dell'uso che si fa del portatile.

Sony Vaio Z è reperibile sul mercato italiano a un prezzo base di 2449 euro, elevato certo e non alla portata di tutti, ma a nostro avviso giustificato dalla quantità di soluzioni originali e dalla potente piattaforma hardware di cui è dotato.


DELL Adamo XPS

Dell Adamo XPS è probabilmente il più sperimentale e originale tra gli ultraportatili destinati al mondo consumer, presentando uno spessore record e soluzioni tecniche ed ergonomiche molto interessanti. Iniziamo dalle linee che sono davvero seducenti, così pulite ed essenziali, con un profilo estremamente filante e rastremato, che sembra una lama. La scocca ovviamente non poteva che essere di alluminio e anch'essa è realizzata a partire da un pezzo unico, in maniera molto simile a quanto abbiamo visto per lo chassis del MacBook Air.

Dell Adamo XPS

Il Dell Adamo XPS inoltre ha dimensioni ancora più contenute, misurando appena 340 x 274 x 9.9 mm, per un peso di 1.44 Kg. Per ottenere uno spessore così sottile Dell ha dovuto reingegnerizzare completamente la distribuzione della componentistica e per questo ha aumentato leggermente larghezza e profondità del suo notebook, in modo da sistemare l'hardware su una superficie maggiore sul piano orizzontale, contenendo così l'altezza, che per la prima volta scende sotto il centimetro e mezzo. Nessuno ha ancora analizzato l'interno del Dell Adamo XPS ma è facile immaginare che le soluzioni siano le stesse già viste per Apple MacBook Air e Samsung 900X. Al momento infatti non esistono soluzioni ancora più innovative ed è per questo che Dell è dovuta ricorrere a un aumento della superficie disponibile per poter ottenere spessori inferiori a parità di componentistica.

In ogni caso la cosa ha portato anche a un altro vantaggio, più concreto, visto che riguarda l'ergonomia. A essere più grande è infatti il lid del display che chiudendosi ingloba quasi completamente il sottostante piano tastiera, di tipo chiclet. Quest'ultima è anche più corta per cui, aprendo il Dell Adamo XPS, la parte di lid che supera il piano tastiera, si ripiega all'indietro, sollevando così anche il piano tastiera, che si presenterà quindi molto più inclinato, donando al Dell Adamo XPS quasi l'aspetto di un all-in-one o di un laptop montato su uno stand. In questo modo quindi l'inclinazione della tastiera rispetto ai polsi è maggiore, aiutando così ad assumere una posizione più naturale in fase di digitazione. Molto particolare anche il sistema di ritenzione della cover: Dell Adamo XPS infatti non potrà essere aperto finchè non si sarà passato un dito sul sensore termico posizionato sul bordo della cover; una luce blu indicherà che il laptop può essere aperto.

Dell Adamo XPS riesce anche a ospitare due porte USB 2.0, un DisplayPort e il jack per le cuffie. Dal punto di vista hardware il Dell Adamo si allinea grossomodo alla dotazione tipica degli ultraportatili più sottili, che ovviamente non sono pensati per essere particolarmente potenti, ma che comunque possono permettere di lavorare con facilità in mobilità, svolgendo anche qualche task più impegnativo come il video editing. Come processore troviamo quindi Intel Core 2 Duo SU9400 a 1.4 GHz, 4 GB di RAM DDR3 a 1066 MHz e un SSD da 128 GB, mentre il sottosistema grafico è l'Intel X4500M HD. Lo schermo presenta il tipico form factor che caratterizza questa tipologia di prodotti: 13.4 pollici di diagonale, retroilluminazione a LED, formato 16:9 e risoluzione di 1366 x 768. Non mancano WiFi e Bluetooth, mentre la connessione cablata è disponibile tramite adattatore o dock esterno. La batteria non è il punto forte del Dell Adamo XPS: quella standard infatti è da appena 20 Wh. In ogni caso è disponibile una batteria opzionale da 44 Wh, che dovrebbe assicurare un'autonomia massima di 5 ore e 17 minuti.

Dell Adamo XPS purtroppo non è più ufficialmente disponibile, in quanto il produttore americano ne ha sospeso la produzione, ma qualche esemplare è ancora disponibile sul noto sito Amazon, a un prezzo di 1299 dollari.


ASUS U36JC

Più convenzionale nelle linee ma sempre molto interessante è invece la proposta del gigante taiwanese nel campo dei notebook ultraportatili, ASUS U36JC. Si tratta infatti di un portatile che può andar bene anche in un ambito lavorativo, grazie al suo design elegante ma severo. Lo chassis è realizzato interamente in lega di alluminio e magnesio e misura 322 x 232 x 19 mm per 1.6 Kg con la batteria a 8 celle. Il display da 13.3 pollici è retroilluminato a LED ed ha un formato 16:9 con risoluzione di 1366 x 768 pixel. Se gli spessori non sono contenuti quanto quelli degli ultraportatili più sottili ciò è dovuto anche alle scelte effettuate per la configurazione hardware, abbastanza superiore a quella che si può normalmente trovare in questo tipo di notebook.

Asus U36Jc

Come processore infatti Asus offre una scelta tra Intel Core i3-380M a 2.53 GHz o Core i3-390M a 2.66 GHz e Intel Core i5 460M a 2.53 GHz e Core i5 480M a 2.66 GHz. Tutti e quattro i modelli sono basati su core Arrandale a 32 nm. La differenza principale tra le due coppie consiste nel supporto, da parte dei Core i5, della funzione Intel Turbo Boost, che può aumentare dinamicamente la frequenza della CPU a seconda del carico di lavoro a cui è sottoposta. La RAM è di tipo DDR3 a 1066 MHz e può arrivare a un massimo di 4 GB. ASUS U36JC prevede inoltre la presenza di una scheda video dedicata, la Nvidia GeForce 310M con 1 GB di memoria. Il core è il GT218, un entry level con 16 pipe unificate e frequenze di lavoro di 625 MHz per il core, 1530 MHz per gli shader e 800 MHz per le memorie. La scheda supporta soltanto le DirectX 10.1 e gli shader model 4.1, ma del resto è ovvio che non si sta parlando di una scheda votata al gaming. Rispetto però a un sottosistema grafico integrato è in grado di effettuare encoding e decoding video in hardware senza problemi, grazie a tecnologie come Pure Video HD, CUDA, OpenCL e DirectCompute.

Asus poi, per aumentare il risparmio energetico, ha adottato anche la tecnologia Nvidia Optimus, che provvede a disabilitare la scheda video dedicata quando non è strettamente necessaria ai task da svolgere. Anche le scelte riguardanti la memoria di massa sono più convenzionali e prevedono l'uso di normali hard disk da 5400 rpm (250, 320, 500 e 640 GB) o da 7200 rpm (500 e 750 GB). Lo spessore maggiore consente anche una maggior libertà per quanto riguarda la dotazione di porte. Troviamo infatti due USB 2.0 affiancate da una terza, di tipo 3.0, da un card reader 5-in-1 ( SD/ MS/ MS Pro/ xD/ MMC) e da due uscite video VGA ed HDMI. Il networking è prevede di serie soltanto il modulo WiFi 802.11n, mentre Bluetooth 2.1+EDR e Gigabit LAN 10/100/1000 sono solo opzionali.

ASUS U36JC ha una batteria da 8 celle e ben 84 Wh che, in combinazione con le tecnologie Nvidia Optimus e ASUS Super Hybrid Engine, dovrebbe garantire fino a 10 ore di autonomia. Super Hybrid Engine infatti gestisce gli assorbimenti elettrici, regolando la frequenza di funzionamento di CPU e GPU a seconda del task da svolgere al momento. Sempre nell'ottica di caratterizzare ASUS U36JC come un device adatto anche al business poi l'azienda taiwanese ha anche integrato due interessanti funzioni di sicurezza, LoJack e Intel Anti Theft. Il primo è un sistema di tracciamento del dispositivo tramite GPS, che permette così di seguire e rintracciare il proprio notebook in caso di furto, mentre la seconda è una tecnologia più complessa.

Intel Anti Theft infatti prevede diverse metodologie per attivare il blocco del dispositivo rendendolo di fatto inutile, in quanto il sistema interviene in fase di pre-boot e non consente l'avvio della macchina. I meccanismi sono tre: il primo prevede che si stabilisca una soglia di login failure, oltre la quale il notebook si blocca. Il secondo invece prevede la segnalazione dell'avvenuto furto all'amministratore IT che, tramite server, marcherà il dispositivo in questione come rubato. Non appena questi verrà avviato e si collegherà alla Rete gli sarà inviata una cosiddetta "poison pill" che ne attuerà il blocco immediato. Infine il terzo meccanismo prevede un timer che regola gli intervalli di tempo in cui il notebook deve effettuare un check in sul server: se un check-in salta anche in questo caso viene inviata automaticamente la poison pill che rende inutilizzabile il portatile.

ASUS U36JC è già commercializzato in Italia ed è facile reperirlo online a meno di 900 €.


Toshiba Portégé R700

Ancora più esplicitamente votato al business è Toshiba Portègè R700, ultraportatile ma non ultrasottile, per poter alloggiare una configurazione hardware abbastanza potente da soddisfare le esigenze di ambiti lavorativi piccoli e medi. Esteriormente troviamo così linee moderne si, ma caratterizzate da un design più convenzionale, che non si lancia in sperimentazioni ardite e cerca invece di imprimere al notebook un aspetto serio e professionale. Immancabile per i prodotti di questa categoria è la scocca in lega di alluminio e magnesio, che Toshiba per l'occasione ha realizzato con un'innovativa struttura a nido d'ape che ne aumenta rigidità e resistenza agli urti.

La tastiera a elementi separati inoltre è resistente ad eventuali versamenti di liquidi e il notebook è dotato anche di tecnologia Toshiba Hard Drive Impact Sensor, per proteggere l'hard disk interno in caso di urti o cadute. A ulteriore conferma del target che Toshiba si prefigge col suo Portègè R700 si possono considerare proprio gli spessori: con il suo display di 13.3 pollici di diagonale, le sue misure di 316 x 227 x 16.8/25.7 mm e il suo peso di 1.4 Kg con batteria a 6 celle, il notebook si caratterizza sicuramente come ultraportatile, ma rinuncia a qualche millimetro di spessore per poter alloggiare ad esempio un masterizzatore DVD, per ampliarne significativamente l'usabilità in ambienti lavorativi. Curata anche la sezione networking che offre una scheda di rete Gigabit Ethernet, Bluetooth 2.1+EDR e WiFi 802.11n, mentre un modulo 3G è installabile su richiesta.

Toshiba Portégé R700

Anche la configurazione hardware è particolarmente potente ed è veramente notevole, da parte di Toshiba, essere riuscita a integrare tutto ciò con un solo centimetro di spessore in più rispetto al MacBook Air. Come processori troviamo quindi di base un Intel Core i5-520M a 2.4 GHz, capace di salire fino a 2.9 GHz tramite Intel Turbo Boost. In alternativa però c'è l'ancor più potente Core i7-620M, sempre dual core, ma con frequenze di lavoro rispettivamente di 2.66 GHz e 3.33 GHz. Poichè ci troviamo in ambito lavorativo la grafica è affidata semplicemente al sottosistema grafico integrato in queste CPU, il noto Intel GMA 3000 HD. La RAM è del tipo DDR3 a 1066 MHz ed è disponibile in un quantitativo massimo di 4 GB.

L'archiviazione dei dati è affidata invece a un HDD da 7200 rpm e 320 GB di capacità o a un SSD da 128 GB, per chi dovesse preferire le prestazioni alla capienza. WiFi 802.11n, Bluetooth 2.1+EDR e Gigabit Ethernet sono di serie. Il sistema operativo è Microsoft Windows 7 Professional, lo schermo da 13.3 pollici ha una risoluzione di 1366 x 768 pixel, mentre l'autonomia dovrebbe ammontare a circa 8 ore di lavoro, grazie alla batteria a 6 celle di serie.

Toshiba Portègè R700 è già disponibile sul nostro mercato ed è facilmente reperibile negli store online a circa 900 €.


Acer Aspire TimelineX 3820T

Acer Aspire TimelineX è la nuova linea di ultraportatili della famiglia Aspire, progettati per unire portabilità, autonomia e una potenza di calcolo che lo rende un notebook all-round, adatto a diversi contesti d'uso. Proprio per permetterne l'adozione dal salotto di casa all'ufficio, Acer ha optato per un design moderno e curato, ma decisamente tradizionale e adatto quindi a tutte le esigenze. Lo chassis è anche in questo caso realizzato in lega metallica, col lid di colore grigio scuro e il palm rest in contrasto, color alluminio, mentre il piano tastiera è sottolineato elegantemente da uno stacco non solo di colore ma anche di materiale, essendo realizzato in plastica nera lucida.

Acer Aspire TimelineX 3820T

Il modello che abbiamo preso in considerazione è Acer TimelineX 3820T con diagonale da 13.3 pollici. Le dimensioni sono contenute, ma non certo al livello degli ultraportatili più sottili, ma si tratta di una scelta precisa di Acer che, come detto, ha cercato di unire la massima portabilità con una dotazione hardware e di porte che ne aumentino la flessibilità d'uso. Le dimensioni infatti sono di 324 x 235 x 29 mm con un peso di 1.80 Kg. Il cuore del notebook è quindi un Intel Core i3-370M da 2.4 GHz, accompagnato da 4 GB di RAM DDR3 a 1066 MHz, che possono salire fino a 8 GB. La grafica è affidata al sottosistema integrato presente nella CPU Intel GMA 3000HD.

L'archiviazione è basata su un disco rigido da 5400 rpm e 320 GB di capienza, mentre come porte troviamo 3 USB 2.0, uscite video HDMI e VGA, un card reader 5-in-1, il plug RJ45 per la LAN e due jack per Line In e Out. Per il networking troviamo supporto sia per connessioni cablate di tipo Gigabit LAN 10/100/1000 che wireless 802.11n. Il display è come sempre in formato 16:9 con una risoluzione di 1366 x 768 pixel e usa la tecnologia Acer CineCrystal, che assicura un colore ricco ed un buon angolo di visuale orizzontale. Molto curata è poi l'alimentazione: grazie alla batteria a 6 celle agli ioni di Litio da 6000 mAh, Acer assicura un'autonomia massima di 8 ore.

Ovviamente questa è la configurazione specifica dell'Acer Aspire TimelineX  3820T, ma la famiglia è ricca di modelli e le configurazioni possono essere molto diverse: si possono trovare infatti processori più potenti come gli Intel Core i5-480M, hard disk di taglio maggiore (fino a 640 GB), drive ottico e anche schede video dedicate come AMD Mobility Radeon HD 5470 o 6550M, ma ovviamente le dimensioni e il peso non saranno più quelli riportate qui.

Acer Aspire TimelineX 3820T è in vendita in Italia al prezzo ufficiale di 699 euro.


Lenovo Thinkpad Edge E220S

ThinkPad è un nome che, nel mondo dei notebook professionali, è associato a qualità. Nel tentativo di essere sempre all'avanguardia e anticipare i trend il produttore cinese ha deciso di ampliare questa famiglia con la serie Edge, che coniuga le qualità da sempre attribuite alla linea ThinkPad a un form factor più agile, che fa della portabilità estrema e della flessibilità d'uso i suoi punti forti, appoggiandosi a soluzioni hardware sempre "up to date". Lo chassis, realizzato in lega di magnesio, è caratterizzato da forme severe, che nulla concedono alla leziosità, pur essendo curate e piacevoli. La diagonale è di 12.5 pollici e il display, nel classico formato 16:9, ha una risoluzione di 1366 x 768 pixel.

Lo spessore è inferiore ai 3 cm e il peso complessivo del portatile con la batteria standard non supera gli 1.4 Kg. Ma Lenovo ThinkPad Edge E220S è soprattutto sostanza. Troviamo quindi un processore dual core Intel Core i5-2537M a 1.4 GHz (2.3 GHz tramite la tecnologia di overclock dinamico Intel Turbo Boost). La quantità di RAM di tipo DDR3 a 1333 MHz è di 2 GB ma può essere portata fino a 4 GB. Per lo storage ci sono poi diverse soluzioni che comprendono hard disk da 5400 o 7200 rpm, con capienze di 250 o 320 GB o, in alternativa, si può optare per un SSD da 120 GB o anche per un disco ibrido, che Lenovo chiama RapidDrive, che unisce 80 GB di veloce memoria NAND Flash a un disco convenzionale, così da velocizzare l'esecuzione di sistema operativo e programmi. La gestione della parte grafica è affidata al sottosistema Intel GMA 3000 HD integrato nella CPU. Il WiFi 802.11n e la LAN di tipo Gigabit 10/100/1000 sono di serie, mentre Bluetooth e modulo 3G sono opzionali. Il sistema operativo preinstallato è Microsoft Windows 7 Home Premium a 64 bit.

Lenovo ThinkPad Edge E220s

Grazie allo spessore sottile ma non eccessivamente contenuto, Lenovo ThinkPad Edge E220S può anche vantare una dotazione di porte inconsueta per un ultraportatile. Troviamo infatti un card reader del tipo 4-in-1, 3 USB 2.0 di cui una combo eSATA, uscite video VGA ed HDMI e un jack di tipo combo per cuffie e microfono. L'autonomia è molto importante per un ultraportatile e lo è ancora di più quando si rivolge al mondo professionale. La batteria ai polimeri di Litio in dotazione  da 43 Wh dovrebbe assicurare una buona autonomia operativa al Lenovo ThinkPad Edge E220s.

Ovviamente trattandosi di un ultraportatile orientato al settore business non possono mancare soluzioni che ne aumentano sicurezza e funzionalità. Troviamo quindi una tastiera ad elementi isolati resistente al versamento di liquidi, un trackpad con due pulsanti, un touchpad di tipo multitouch e le tecnologie ThinkVantage Rescue and Recovery, che ripristina automaticamente le impostazioni del sistema in caso di crash del computer, Active Protection System, che protegge i dati presenti nell'hard disk da cadute e urti accidentali tramite un sistema di accelerometri che ritirano tempestivamente le testine dai piattelli prima che questi vengano graffiati o danneggiati e il software Password Manager che permette una gestione semplificata delle password.

Lenovo ThinkPad Edge E220s è già disponibile nel mercato statunitense con un prezzo di partenza di 749 dollari.


HP Elitebook 2540p

Sempre restando in quell'ambito di ultraportatili in grado di spaziare maggiormente attirando sia utenze consumer che professionali, troviamo HP EliteBook 2540p. Anche Hewlett Packard infatti ha cercato di coniugare la propria linea di portatili business EliteBook con le esigenze della contemporaneità, ossia massima autonomia, dimensioni e peso contenuti e ampie possibilità di comunicazione. Il produttore americano ha così introdotto a listino delle soluzioni con form factor ridotto, cercando però al contempo di mantenere quelle caratteristiche, sia realizzative che di dotazione hardware, che possano soddisfare chi cerca un portatile leggero per le attività quotidiane e l'intrattenimento e chi ha invece necessità di svolgere task Small Office/Home Office.

HP Elitebook 2540p

Troviamo quindi l'irrinunciabile chassis in lega di alluminio e magnesio, che HP chiama DuraCase, caratterizzato da linee tese e severe, anche se esteticamente curate, ma sicuramente votate più alla funzionalità che al piacere dell'occhio. HP ha fatto le cose in grande come nel suo stile e quindi il modello EliteBook 2540p è in grado di superare i test militari MIL-STD 810G, uno standard molto elevato, che ne certifica le doti di resistenza a temperature estreme, polvere, umidità, scosse e cadute da determinate altezze. Con uno schermo antiriflesso WXGA retroilluminato a LED con diagonale 12,1 pollici e risoluzione di 1280 x 800 pixel e le misure di 282.2 x 213.4 x 28 mm per un peso base di 1.5 Kg HP EliteBook 2540p è sicuramente facile da trasportare anche per lunghi periodi, ma ciò non vuol dire che non possa al contempo offrire anche soluzioni hardware abbastanza potenti da permettere di lavorare senza problemi anche a task power demanding.

Abbiamo infatti la possibilità di scegliere il processore tra i dual core Intel Core i5-540M da 2.53 GHz e Intel Core i7-640LM da 2.80 GHz, entrambi dotati di funzione Intel Turbo Boost, che innalza la frequenza di funzionamento quando il carico di lavoro sui core diventa impegnativo. La dotazione RAM va dai 2 ai 4 GB di veloci DDR3 a 1333 MHz, mentre per lo storage di massa sono disponibili hard disk sia a 5400 che a 7200 rpm, con capacità massima di 250 GB. Per tutti i modelli invece non è prevista alcuna scheda grafica dedicata, ma soltanto il sottosistema grafico integrato Intel GMA 3000 HD. Grazie allo spessore di 28 mm inoltre HP ha potuto offrire una dotazione di porte molto ricca e, su alcuni modelli, anche un drive ottico di tipo Super Multi DVD R/W.

Le porte USB 2.0 sono 3, c'è poi il plug per la LAN, un'uscita video DisplayPort, una VGA, una Express Card/34, un lettore di Smart Card e una scheda Secure Digital/MultiMedia. Come interfacce di rete troviamo la Gigabit Ethernet LAN 10/100/1000, il WiFi 802.11n e il Bluetooth 2.1, mentre opzionalmente è disponibile anche un modulo GPS e uno broadband che fa uso di tecnologia Gobi. Ovviamente ci sono alcune caratteristiche che su un portatile che si rivolge al business non possono mancare. Troviamo quindi una tastiera ed elementi isolati DuraKeys resistente al versamento di liquidi e retroilluminata, un touchpad e un pointstick con due pulsanti di selezione aggiuntivi.

In più HP EliteBook 2540p è dotato di tutta una serie di soluzioni per la sicurezza, come ad esempio attacco di tipo Kensington Lock, software per la gestione e la protezione delle password, per la cifratura dei dati sensibili e per il recupero di quelli eventualmente danneggiati, sensore di impronte digitali, chip TPM 1.2 e supporto a tecnologia GPS Computrace LoJack Pro che permette di rintracciare il notebook eventualmente rubato. Inoltre i processori adottati supportano la tecnologia Intel vPro, un nome collettivo che raccoglie una serie di soluzioni che vanno dalla protezione e cifratura dei dati alla gestione in remoto della macchina da parte dell'assistenza tecnica in caso di guasti o problemi, fino al contenimento dei consumi, grazie a capacità di regolazione automatica e dinamica di tensioni e frequenze secondo il carico di lavoro cui il sistema è sottoposto. Infine troviamo una batteria agli ioni di litio a 6 celle da 62 Wh, ma è disponibile anche una più grande, da 9 celle, che dovrebbe garantire un'autonomia ancora maggiore.

HP EliteBook 2540p è disponibile nel nostro Paese a partire da 1222 €.

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