ImageIl Service Pack 1 di Windows Vista in versione italiana è disponibile per il download da alcuni giorni. Come cambiano sicurezza, compatibilità e prestazioni dopo l'installazione?


 

Premessa

Come era successo con il suo predecessore, Windows XP, Microsoft ha rilasciato il primo Service Pack per Windows Vista alla distanza di circa un anno dall'uscita del sistema operativo.

Il Service Pack 1 (SP1) è un pacchetto cumulativo di aggiornamenti, che comprende anche fix e miglioramenti di vario genere. L'obiettivo è quello di risolvere tutta una serie di problematiche, non ecluse quelle legate alle performance, che hanno raffreddato l'entusiasmo del pubblico verso Windows Vista, inducendo molti a fare ritorno a Windows XP.

Nei mesi passati ci siamo occupati più volte di questa "inversione del flusso migratorio" dal nuovo al vecchio sistema operativo Microsoft, inizialmente con una serie di guide e consigli sul downgrade, e poi affrontando il tema dell'ottimizzazione di Windows Vista in una serie di articoli (features di Vista, servizi e registro, avvio). Quelle descritte nelle nostre guide erano soluzioni tampone, nell'attesa che Microsoft intervenisse direttamente con il Service Pack 1 per Windows Vista.

Una carrellata delle nostre notizie testimonia l'impazienza di utenti ed operatori del settore verso quello che veniva considerato una panacea per tutti i problemi di Windows Vista:

Windows Vista Service Pack 1 a meta' Luglio

Microsoft smentisce: Windows Vista SP1 solo dopo Febbraio 2008

Microsoft lavora a Windows XP SP3 e a Windows Vista SP1

Rilasciato Microsoft Windows Vista Service Pack 1 (SP1)

Windows Vista Service Pack 1 RC: a Dicembre per tutti!

Windows Vista SP1 per tutti il 15 Febbraio?

Windows Vista Service Pack 1: tutte le novita'

Microsoft Windows Vista SP1 64-bit con problemi

Microsoft: Windows Vista SP1 e XP SP3 in settimana?

Microsoft rilascia Windows Vista Service Pack 1 RTM

Microsoft Windows Vista SP1 ha effetti collaterali?

Microsoft: una patch per il SP1 di Windows Vista

L'attesa è terminata a metà Marzo, ma gli utenti italiani hanno dovuto pazientare fino al 15 Aprile perché fosse disponibile per il download Windows Vista SP1 in versione italiana. L'interrogativo che frulla nelle menti di tutti coloro che hanno appena effettuato l'aggiornamento o che si accingono a farlo, è solo uno: funzionerà? Migliorerà le prestazioni del mio computer?

In questo articolo cercheremo di dare una risposta a questa domanda.


Installazione

Esistono tre diversi metodi per installare Windows Vista SP1:

  • Pacchetto Standalone scaricabile da Internet (550 mb, include l’italiano più altre 35 lingue)

  • Aggiornamento installabile attraverso Windows Update (65 MB, solo nella lingua del sistema operativo)

  • Acquistare una nuova copia di Windows Vista o un nuovo notebook

Dopo i problemi che sono stati riscontrati da alcuni utenti subito dopo l’installazione del SP1, Microsoft ha deciso di pubblicare una serie di “prerequisiti di installazione”.
Il punto principale riguarda la verifica dell'autenticità della propria licenza di Windows Vista: prima dell’aggiornamento è consigliata la convalida della copia nella finestra “Sistema”; per ulteriori informazioni sul sistema anti-pirateria adottato nel Service Pack 1, è possibile consultare questa pagina

ImageÈ poi suggerita l'installazione di due pacchetti aggiuntivi, che diventano tre nelle versioni dotate della tecnologia Windows BitLocker Drive Encryption (versioni Business ed Ultimate), riguardanti il sistema di installazione degli aggiornamenti e il sistema di manutenzione di Windows BitLocker Drive Encryption. Questi pacchetti sono fondamentali per effettuare l’installazione di Vista SP1 in modo sicuro.

Nel caso di installazione attraverso Windows Update o da pacchetto stand-alone, il programma di setup di SP1 genererà automaticamente un punto di ripristino prima di dare inizio all'installazione, tuttavia consigliamo sempre di eseguire un backup dei propri dati. A questo scopo potrete servirvi del Centro di Backup e Ripristino integrato in Windows Vista o di apposite applicazioni come, ad esempio, Paragon Drive Backup, Acronis True Image.

Microsoft suggerisce anche di controllare l'integrità del proprio file-system prima di procedere con l'installazione di Vista SP1. Potete utilizzare due tool preinstallati in Windows Vista: Check Disk e System File Checker.

Aprite il prompt dei comandi e lanciate Check Disk

 \ chkdsk C:/F

Poi eseguite System File Checker

 \ SFC /Scannow

I nostri utenti ci hanno segnalato che la loro copia di Vista non installa automaticamente il SP1 anche se hanno gli Aggiornamenti Automatici abilitati. Le cause di questo comportamento possono essere varie, come specificato in questo articolo del sito di Aiuto e Supporto di Microsoft, anche se il motivo più probabile potrebbe essere che Windows Update non offre momentaneamente il Service Pack 1 a quei sistemi che potrebbero avere problemi di compatibilità. Si tratta principalmente di problemi legati ai driver audio (Realtek, Sigmatel e altri) e ai sensori biometrici (AuthenTec, UPEK).

Per la nostra prova abbiamo deciso di scaricare ed installare il paccheto standalone. L'installazione può durare anche oltre un'ora ma nel nostro caso il tempo richiesto è stato decisamente minore. La procedura è estremamente semplice ed il programma di setup guida l'utente durante tutto il procedimento senza lasciare nessuna possibilità d'errore.


Le novità di SP1: gestione memoria, prestazioni e stabilità

Passiamo ora ad esaminare le principali novità introdotte dal Service Pack 1 di Windows Vista. Un elenco completo degli hotfix e degli update inclusi nel pacchetto di aggiornamento è disponibile a questo indirizzo.

attenzione!NOTA: Alcune funzionalità potrebbero non essere disponibili sulle versioni diverse da Ultimate.

Per quanto riguarda la gestione della memoria RAM, le versioni di Windows a 32 bit possono utilizzare massimo 3070 MB di memoria. Questo limite è avvertito esclusivamente da chi acquista uno dei nuovi notebook equipaggiati con 4GB di memoria o da chi vuole espandere a 4GB la memoria del proprio portatile (ci eravamo interessati al problema incidentalmente ad un nostro articolo sull'upgrade della memoria dei notebook Pavilion).

ImageContrariamente a quanto suggerito da alcuni in precedenza, il sistema di allocazione della memoria di Windows resterà invariato anche dopo l'installazione del Service Pack 1, ma, nei computer con BIOS compatibile, verranno correttamente visualizzati 4 GB nelle proprietà del sistema. Questo perché con SP1 viene visualizzata la RAM installata e non la memoria realmente utilizzabile da Windows. Basterà, infatti, aprire il task manager per avere la certezza che la memoria a disposizione del sistema resta limitata a 3GB.

Le prestazioni del sistema sono state incrementate, anche se difficilmente i benefici saranno visibili dall’utente comune perché molti di questi fix (20-25%) sono già disponibili su Windows Update separatamente dall’SP1 quindi potrebbero già essere stati installati. Dal punto di vista statistico Microsoft dichiara che un sistema Windows Vista SP1 è:

  • 25% più veloce nella copia di un file presente sullo stesso computer
  • 45% più veloce nella copia di un file da un computer non-Windows
  • 50% più veloce nello scambio di file in rete tra due PC Windows Vista SP1
  • 50% più veloce nella lettura di immagini di grandi dimensioni
  • circa 18% più veloce nel richiamare alcuni controller hub USB dallo standby

È stata incrementata, anche se in modo meno significativo, la velocità di decompressione dei file ZIP, la velocità di esecuzione degli Java Script in Internet Explorer, la velocità nell’esplorazione dei file condivisi (minor consumo di banda), la velocità di trasferimento attraverso il servizio BITS (Background Intelligent Transfer Service), la velocità di spostamento di una cartella contenente molti file, la velocità di caricamento della schermata di login quando si utilizza lo screensaver a foto e la velocità di stima nel trasferimento di un file (di circa due secondi). 

Come vedremo nelle prossime pagine, i nostri test non confermano queste indicazioni, se non in minima parte.

La stabilità del sistema è leggermente migliorata, anche se rimane simile a quella di una versione di Windows Vista con tutti gli aggiornamenti disponibili installati.

Bisogna sottolineare la presenza dell’aggiornamento Windows Compatibility Update di Luglio 2007 che permette di risolvere numerose problematiche riguardanti la compatibilità di applicazioni e driver. Per ulteriori informazioni in merito, vi consigliamo di leggere la documentazione ufficiale Microsoft. Per migliorare ulteriormente l’affidabilità, Microsoft ha tenuto in considerazione le segnalazioni di errori effettuate attraverso il sistema Windows Error Reporting. Infatti, molti dei problemi segnalati attraverso questo sistema sono stati risolti, anche lavorando in collaborazione con le aziende partner che forniscono software e driver. Questi problemi riguardano anche i driver e le utility predefinite di Windows Vista come Windows Calendar e Windows Media Player.


Le novità di SP1: sicurezza, reti e miscellanea

Per aumentare il livello di sicurezza di Windows, sono state migliorate la maggior parte delle funzionalità già esistenti: dal BitLocker Drive Encryption fino alla lettura di SmartCard. Il famoso (e discusso) TPM (Trusted Platform Module) presente in molti notebook ora può essere utilizzato in combinazione con il sistema di autentificazione di BitLocker per generare chiavi più sicure.  BitLocker include inoltre la funzionalità di memorizzazione della chiave di avvio su un dispositivo USB (come per esempio una pen drive).

La generazione di numeri casuali per la crittografia è più sicura, oltre all’utilizzo del modulo TPM (se disponibile), viene utilizzato uno pseudo-generatore (PRNG) con livello di protezione AES-256 sia in modalità utente che in modalità kernel. Nella lettura di SmartCard può essere utilizzato un lettore biometrico di impronte digitali invece del classico PIN (che nel SP1 viene inserito utilizzando un nuovo canale di sicurezza per impedire tipi di attacchi noti). È presente, inoltre, un aggiornamento di Windows Security Center (WSC) che permette di impedire la comunicazione con programmi non autorizzati.

Dopo le numerose lamentele (anche da parte di alcuni partner della stessa Microsoft) è stato ridotto il numero degli avvisi dell’ UAC (User Account Control) quando si crea o si rinomina una cartella in una posizione protetta.

Il backup dei file include ora la funzionalità di scrittura nel formato EFS (Encrypting File System) per aumentare la sicurezza dei dati personali e l’utility CompletePC Backup può essere avviata anche da utenti comuni, a patto che questi ultimi possano fornire le credenziali di amministratore.

Nel Service Pack sono state integrate le nuove API DirectX 10.1, il primo refresh delle DirectX 10. Tra le nuove funzionalità spicca lo Shader model 4.1 (evoluzione del 4.0 utilizzato attualmente) e l’inedita tecnologia XAudio 2 (evoluzione del DirectSound). Ovviamente, per sfruttare pienamente le nuove funzionalità offerte da DirectX è necessario avere una scheda video di ultima generazione come una ATI Radeon HD serie 3000, o una delle prossime Nvidia serie 9000M. Purtroppo le attuali GPU risultano essere compatibili solo con Shader model 4.0.
Il sistema di ricerca dei file è stato modificato per permettere ai produttori di software (come per esempio Google) di integrare il loro sistema di ricerca in Windows Vista.

È stata introdotta la funzione di formattazione con il file system exFAT, originariamente sviluppato per Windows Embedded CE 6.0 (codename "Yamazaki") nel 2006. Può essere utilizzato per formattare schede di memoria o memorie flash.  Ulteriori informazioni tecniche sono disponibili nella pagina di MSDN. È inoltre presente un nuovo sistema di prevenzione della perdita di dati da dispositivi rimovibili che utilizzano un file system NTFS.

Il supporto HD-DVD e Blu-ray è stato migliorato mediante l’inserimento di nuove icone ed etichette per identificare univocamente questi tipi di supporti.

Sotto il profilo delle reti, è stata migliorata l'affidabilità delle connessioni IPv6 basate su criteri IPSec, è stato aggiunto il pieno supporto all’802.11n draft, è stato aggiunto il supporto al protocollo SSTP (Secure Sockets Tunnel Protocol), è stata incrementata la velocità del wireless in configurazione ad-hoc e in generale nelle connessioni di tipo peer to peer (come per esempio il servizio di Assistenza remota e Windows Meeting Space). L’SSTP, che sarà parte della piattaforma Microsoft RRAS (Routing and Remote Access Service), è una forma di VPN che prevede il traffico dei dati in PPP (Point-to-Point Protocol) attraverso un canale SSL. Per permettere di gestire il bilanciamento tra prestazioni di rete e prestazioni multimediali è stato inoltre reso disponibile il parametro Network throttling del servizio MMCSS (Multimedia Class Scheduling Service).

Per quanto riguarda il software Windows Media Center le modifiche riguardano soprattutto la decodifica nel formato MPEG-2 e il supporto dispositivi di Media Center Extenders. Per ottimizzare la decodifica MPEG-2 è stata inserita la funzionalità di accelerazione hardware di alto livello che permette di ridurre sensibilmente le risorse utilizzate dal sistema per la riproduzione di questo tipo di contenuti. Sono stati risolti inoltre dei bug inerenti alla riproduzione di contenuto MPEG-2 (protetto) attraverso un sintonizzatore digitale via cavo (dispositivi utilizzati principalmente negli Stati Uniti). Ora passiamo all’aggiornamento di Windows Media Center Extender: è stata aggiunta la compatibilità a nuovi tipi di dispositivi (lettori DVD, TV, ecc...) ed è stato ottimizzato il collegamento al sistema Xbox 360 (con le versioni RC e RC Refresh del Service Pack era impossibile per alcuni utenti stabilire la connessione). Da alcune indiscrezioni sembra che tra i dispositivi aggiunti ci siano alcuni prodotti inediti di D-Link e Linksys (Cisco).

È presente un supporto software per i controller host SD basati sul nuovo standard Advanced DMA (ADMA). I dispositivi sviluppati con questo sistema permetteranno principalmente di aumentare la velocità di trasferimento dei dati da una scheda di memoria Secure Digital limitando contemporaneamente il carico sulla CPU.
La funzionalità di connessione a un proiettore di rete (Netproj) è stata aggiornata: ora la risoluzione del desktop viene adattata automaticamente quando si collega un dispositivo basato su Windows Network Projectors.

È stato inserito nel Windows Recovery environment (WinRE) un nuovo strumento chiamato SRT (Startup Repair Tool) che permetterà di riparare eventuali partizioni non più funzionanti a causa di problemi con uno o più file del sistema operativo. WinRE è il noto sistema di recovery di Windows Vista basato su Windows PE per ulteriori informazioni è possibile consultare questa pagina.


Il giallo del tool di creazione dei dischi di ripristino

Da alcuni anni ha preso piede la consuetudine di non fornire un disco d'installazione di Windows con i notebook. Acquistando oggi un portatile (salvo rarissime eccezioni) si avrà la relativa copia di Windows OEM preinstallata, oltre ad una partizione nascosta di ripristino sull'hard disk.

ImageChi volesse un disco di ripristino di Vista dovrebbe crearselo facendo ricorso ai tool forniti dagli stessi produttori (Sony, Toshiba e altri, ad esempio, offrono tool proprietari per la creazione dei recovery disk) o a programmi appositi (Acronis True Image è ancora una volta fra i più usati a questo scopo). C'è sempre l'alternativa di chiedere il disco d'installazione al produttore del notebook: il disco è gratuito ma vi addebitano poco più di 20 euro come spese varie.

Sembrava che Microsoft fosse disposta a risolvere il problema, o quanto meno ad attenuarne i disagi per gli utenti, fornendo un tool di creazione del disco di ripristino integrato nel Service Pack 1 per Windows Vista. Nelle prime release del Service Pack, l'utility compariva nel menù al percorso Start > All programs > Maintenance > Create a Recovery Disc che nella versione in lingua italiana corrisponderebbe a Avvio > Tutti i programmi >  Manutenzione

Più che un disco di ripristino vero e proprio, si trattava di un disco di riparazione, che permetteva di bootare da una versione essenziale di Windows per eseguire operazioni di manutenzione e correzione di eventuali errori.

Image

Usiamo l'imperfetto perché nelle versioni successive, ed in quella definitiva, questa funzionalità è scomparsa. Il relativo eseguibile, recdisc.exe è ancora presente fra i file di sistema, ma, lanciandolo, non parte nessuna applicazione.

Insomma, per motivi a noi sconosciuti, questa simpatica feature è stata soppressa. Se, però, ritenete che il tool di Creazione del Disco di Ripristino di Vista possa esservi utile, riportiamo qui di seguito la procedura, descritta da un blogger americano, per la sua "riesumazione":

  • Scaricate una versione precedente di recdisc.exe (x86) o (x64).

Image

  • Entrate nella cartella system32.

  • Cercate il file recdisc.exe, cliccateci su con il pulsante destro e scegliete "Proprietà".

Image

  • Andate alla linguetta “Protezione” e cliccate “Avanzate”.

  • Selezionate “Proprietario” e cliccate sul pulsante “Modifica”.

Image

  • Selezionate “Amministratore” per cambiare il proprietario ed accettate la modifica cliccando “OK”.

  • Tornate alla finestra "Protezione" e cliccate su “Modifica”.

  • Selezionate “Amministratori”, spuntate la checkbox "Consenti" e scegliete “Controllo completo”. Applicate le modifiche cliccando su "OK".

Image

  • Rinominate recdisc.exe in “recdisc.old” per mantenerlo come copia di backup.

  • Copiate recdisc.exe nella cartella system32 ed eseguitelo.


Piattaforma di test

Il banco di prova per i nostri test è stato un notebook Asus M50SV. Si tratta di un modello di recentissima uscita, equipaggiato con quanto di meglio possa esprimere attualmente la tecnologia in ambito mobile: processore a 45nm Intel Core 2 Duo T9300, basato su architettura Penryn, 4GB di memoria a 667MHz, hard disk Seagate da 250GB a 5400RPM e batteria agli ioni di Litio a 6 celle.

Image

Per misurare le performance nel trasferimento file verso un dispositivo di storage esterno ci siamo serviti di un hard disk Samsung Spinpoint M5 da 160GB a 5400RPM.

Caratteristiche tecniche Asus M50Sv
ProcessoreIntel Core 2 Duo T9300, 2.5 GHz, 6MB cache L2, FSB 800 MHz
Chipset
Intel mobile PM965 Express + ICH8-M
MemoriaElpida ASNAZS7B00560024 4096 MB DDR2 667MHz
SchermoAU Optronics B154EW08 V1,15.4 pollici WXGA (1280 x 800) Glare - Asus Splendid
Scheda VideoNVIDIA GeForce 9500M GS, 512MB DDR2
Hard DiskSeagate Momentus 5400.4 ST9250827AS 250 GB 5400 rpm SATA
Sicurezzachip TPM

Per registrare in modo sintetico le prestazioni complessive del sistema, abbiamo usato i diffusissimi benchmark Futuremark PCMark (nella versione 05 e Vantage). Abbiamo utilizzato, poi, dei test specifici per ciascun componente: Superpi per la capacità di calcolo del processore e ScienceMark per la velocità delle memorie.

Il test di produttività compreso nella suite MobileMark di BAPCO ci ha permesso di verificare se il Service Pack ha una influenza sul consumo della batteria.
Infine, abbiamo condotto una serie di prove empiriche misurando i tempi di avvio, shutdown, sospensione e standby e  il trasferimento di una immagine ISO delle dimensioni di 7,7GB.


Test

Per misurare i tempi di boot, shutdown, standby e sospensione abbiamo utilizzato i log di Windows Vista, in modo più semplice e diretto rispetto a Windows XP, per il quale si utilizzava una utility apposita.

Vista indica con BootTime la misura del tempo necessario per caricare il sistema operativo, risultante dalla somma di MainPathBootTime e BootPostBootTime.
MainPathBootTime è la misura del tempo necessario al sistema per caricare tutti i driver ed i servizi che hanno un'importanza fondamentale per consentire all'utente di usufruire del desktop di Windows.
BootPostBootTime è il tempo necessario per caricare tutti i driver ed i processi di importanza secondaria (come le applicazioni in background), ai quali viene attribuita una bassa priorità. In questa fase l'utente è già in grado di interagire con in desktop.

Molte delle prove su strada di Windows Vista SP1 hanno evidenziato un peggioramento dei tempi di boot. Anche i nostri test mostrano che, dopo l'installazione di SP1, i valori di BootTime non subiscono miglioramenti, anzi peggiorano di qualche centesimo di secondo. Fermarsi a questa conclusione sarebbe, però, semplicistico e fuorviante: scomponendo il tempo di boot nelle sue due componenti, ci rendiamo conto che Vista SP1 migliora, mediamente del 3%, i tempi di MainPathBootTime, per poi perdere tutto il vantaggio accumulato in fase di Post Boot. Significa che Service Pack 1 migliora la reattività del sistema all'avvio, permettendo di caricare il desktop di Windows più velocemente. A nostro modo di vedere, questo è il risultato più importante: la perdita di qualche centesimo in fase di caricamento delle applicazioni in background acquista importanza secondaria, perché il sistema operativo è già a disposizione dell'utente.


Il tempo occorrente per spegnere il computer viene misurato dal parametro ShutdownTime, che è il frutto, essenzialmente, della somma dei tempi necessari per chiudere la sessione dell'utente, le sessioni di sistema ed il kernel. Su questo punto i nostri test concordano con quelli pubblicati dai colleghi esteri: Windows Vista SP1 impiega mediamente qualche millesimo di secondo in più a spegnersi. La differenza è così ridotta da non essere percepibile direttamente dall'utente e dipende essenzialmente da una meno rapida chiusura dei servizi.

Standby e sospensione (anche detta ibernazione o hibernate, in inglese) svolgono una funzione analoga, congelare il proprio desktop per poter riprendere il lavoro esattamente dal punto in cui era stato interrotto senza dover riavviare sistema operativo e applicazioni, ma ottengono questo risultato in due modi differenti: lo standby immagazzina le informazioni necessarie per il resume nella memoria (che continua ad essere alimentata), mente la sospensione si serve del disco rigido.

Windows Vista SP1 è in grado di andare e tornare dallo standby in circa 9 secondi, meno di 8 secondi per salvare le impostazioni in memoria e appena un secondo e mezzo per ripristinare il sistema, con un miglioramento del 15% in fase di chiusura e addirittura del 36% in fase di resume.
Passando alla sospensione, la situazione s'inverte: Windows Vista senza Service Pack è più rapido del 7% ad entrare in ibernazione e del 26% a riattivarsi.

 

Image
Image

I punteggi complessivi ottenuti con i benchmark sintetici di PCMark05 sono equivalenti. Abbiamo, invece, riscontrato differenze significative in due dei quattro test individuali (CPU, Memoria, Scheda grafica, HDD) contenuti nella suite di Futuremark: Service Pack 1 fa segnare un incremento del 4% sulla CPU e del 3% sull'hard disk. Su quest'ultimo risultato, probabilemte influisce il miglioramento delle performance nella copia di file su disco.

Image
Image

Discorso analogo per la più recente versione di PCMark, Vantage: risultati globali vicinissimi ma miglioramenti sensibili in alcuni test specifici, come quelli dedicati a connettività e produttività.

SP1 mantiene la promessa di velocizzare il trasferimento di file su file di grosse dimensioni sul disco, anche se il miglioramento che abbiamo misurato è ben lontano da quel 25% vantato da Microsoft: siamo nell'ordine del 4% nella copia di un file di 7,7GB da una partizione all'altra dello stesso hard disk e del 2% nella copia verso un hard disk esterno USB.

Image
Image

Trascurabili, invece, le differenze registrate da ScienceMark nella larghezza di banda di cache e memorie, anche se favorevoli aVista senza SP1. Praticamente identiche, invece, le prestazioni di calcolo del processore Intel Core 2 Duo T9300, secondo SuperPi.

Image
Image

Anche l'Indice delle prestazioni di Windows Vista non registra alcuna variazione dopo l'installazione di SP1.

Image
Image

Nessun miglioramento nella durata della batteria: il test di produttività di MobileMark non riesce a spremere più di 100 minuti di autonomia con stato di risparmio energetico impostato su Prestazioni Elevate, che sia installato SP1 o meno. Tuttavia viene rilevato un lieve incremento della produttività con il Service Pack di Vista.


Conclusioni

Sebbene sia impossibile testare singolarmente tutti i cambiamenti apportati dal Service Pack 1 di Windows Vista, ci siamo sforzati di approfondire quegli aspetti che appaiono essere più problematici e controversi: primo fra tutti, quello delle prestazioni di Windows Vista, ma anche compatibilità e features.

E' presto per pronunciare una parola definitiva su Windows Vista SP1, perché la mole di cambiamenti è talmente vasta e stratificata da richiedere un lungo periodo di prova. Quello che appare certo, fin da adesso, è che, salvo qualche incompatibilità di driver, il pacchetto cumulativo di aggiornamenti dovrebbe migliorare stabilità e sicurezza dell'ultimo sistema operativo Microsoft.

Certo, operazioni di maquillage come quella relativa ai 4GB di RAM sui Vista a 32.bit e la soppressione del tool (utilissimo soprattutto per gli utenti mobile) che introduceva, per la prima volta, la possibilità di creare un disco di ripristino direttamente da Windows Vista, non sono indici favorevoli, ma non sono certamente sufficienti ad esprimere una valutazione di SP1 nel suo complesso.

Sul piano delle prestazioni, i nostri test dimostrano che non c'è stato il radicale cambiamento che molti utenti speravano: le performance sono pressoché immutate. Va comunque dato atto a Microsoft di aver tenuto in considerazione le lamentele degli utenti circa i tempi di boot eccessivamente lunghi e una ingiustificabile lentezza nella copia di file di grosse dimensioni su hard disk: in entrambi i casi abbiamo constatato un effettivo miglioramento anche se inferiore alle aspettative.

C'è stato un cambiamento in positivo, ma sarà sufficiente a frenare l'emorragia di utenti insoddisfatti che fanno ritorno a Windows XP?

 

Google News
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti