Dell XPS 12 è uno dei primi ultrabook convertibili equipaggiati con Windows 8 a giungere sul mercato e sicuramente uno dei più riusciti. Elevatissima qualità costruttiva, ottime funzionalità sia in modalità tablet che notebook, e dotazione di alto livello ne fanno uno dei device più ricercati della sua categoria.


Dell XPS 12 è un ultrabook ma è anche un tablet perché è uno dei primi esponenti di una nuova generazione di notebook ibridi o convertibili nata su impulso di Windows 8 e della sua inedita predisposizione al tocco. Forse l'OS di Microsoft non sta vendendo come avrebbe dovuto o come ci si aspettava a Redmond, ma comunque almeno due meriti li ha già: aver traghettato definitivamente il mercato consumer verso soluzioni touch e aver stimolato nei produttori la realizzazione di device mobili in grado di unificare due delle più popolari soluzioni del segmento, i notebook e i tablet.

Grazie alla sua interfaccia, ancora non del tutto matura ma che comunque ha tracciato una direzione sicura per il futuro, da cui non si tornerà indietro, Windows 8 riesce ad unire l'esperienza d'uso del desktop tradizionale, con le sue finestre e i programmi legacy a cui siamo abituati da sempre, e quella touch-centrica dei tablet, con le app che sia avviano con un tocco. Sembrerebbero due ambienti distanti anni luce per concezione e funzionalità ma se si ha un unico sistema operativo che li fonde assieme, magari non ancora in maniera del tutto convincente, coerente e consistente ma comunque funzionale, allora è lecito immaginare un futuro di dispositivi che sappiano avvantaggiarsi di entrambi gli aspetti e trarre il meglio dai due mondi.

Un'impresa però più facile a dirsi che a farsi perché è necessario trovare un punto di equilibrio molto delicato tra misure, peso, dimensioni del display, dotazione e costi. Un'operazione davvero complessa quindi, che finora non sempre è riuscita ad altri produttori, i cui dispositivi spesso funzionano meglio solo come tablet o come notebook ma non riescono a far bene in entrambi i ruoli.

Una grossa eccezione è rappresentata proprio da questo Dell XPS 12 che invece svolge al meglio entrambi i compiti e si candida come uno degli ultrabook convertibili meglio riusciti e più efficienti sul mercato. Le chiavi del suo successo sono molteplici: una costruzione di qualità elevata, sia per i materiali impiegati che per l'assemblaggio e l'ergonomia, una soluzione di conversione da notebook a tablet originale quanto a funzionalità, ma al tempo stesso robusta ed affidabile e facile da azionare, un ottimo display e una piattaforma hardware ben bilanciata, che sa unire prestazioni e risparmio energetico.

Una sintesi perfetta che ha il suo prezzo, decisamente superiore a quello di un tablet, anche premium, ma considerando che il costo non è lontano da quello di un normale ultrabook, rispetto al quale appunto offre anche i vantaggi dell’altro device, lo si può considerare adeguato. Se si analizza il Dell XPS 12 si scopre che non ci sono forse novità assolute, in quanto il design della scocca riprende quello di un altro prodotto dell'azienda texana, il bellissimo ultrabook Dell XPS 13, di cui vi abbiamo già propostola recensione nel recente passato, mentre la soluzione per lo schermo che ruota sul proprio asse all'interno di una cornice, così da trasformare in pochi secondi il notebook in tablet e viceversa, è chiaramente mutuata dal precedente Dell Inspiron Duo di alcuni anni fa.

L'ibridazione fra i due elementi è però riuscita perfettamente, consentendo al produttore americano di mettere in vendita un ultrabook tablet convertibile convincente in poco tempo, mentre altri concorrenti sono stati costretti a rinviare il loro ingresso in questo settore a fine 2013 in concomitanza con l'arrivo dei nuovi processori Intel Haswell.

Dell poi se possibile ha ulteriormente migliorato la già bellissima scocca dello XPS 13. Come nell’altro ultrabook ritroviamo anche qui il fondo in fibra di carbonio che si allunga fin sui fianchi del portatile e il piano tastiera in lega di magnesio, un materiale rigido e robusto quanto l'alluminio ma molto più leggero, mentre diversa è la cover. Il pannello in lega di alluminio del precedente modello è stato infatti sostituito anche in questo caso dalla fibra di carbonio, probabilmente per contenere ancora di più il peso ed evitare che il meccanismo di ribaltamento venisse stressato eccessivamente, risultando così sbilanciato e poco funzionale.

Dal punto di vista della dotazione tecnica, la novità più notevole è indubbiamente il display capacitivo di tipo IPS con diagonale di 12,5 pollici e risoluzione Full HD, che offre una qualità davvero elevata e ampi angoli di visione, con colori vividi e saturi. Come sempre Dell offre poi un'ampia possibilità di personalizzazione in fase d'acquisto. Sul mercato italiano infatti sono previsti allestimenti con processore Intel Core i5-3337U o i7-3537U, fino a 8 GB di memoria RAM DDR3 ed SSD da 128 o 256 GB. Vediamo ora più nel dettaglio i diversi aspetti di questo ultrabook convertibile, partendo dall'unboxing.


Caratteristiche tecniche

Come accennato nella sezione introduttiva, il produttore statunitense è noto anche per l'ampia libertà di configurazione che lascia ai propri clienti. Anche questo XPS 12 quindi non fa eccezione ed infatti in Italia sono previsti due processori dual core Intel Ivy Bridge a basso voltaggio, il Core i5-3337U con clock rate di 1.8 GHz e il Core i7-3537U da 2 GHz. Entrambi possono essere abbinati a un quantitativo massimo di 8 GB di RAM di tipo DDR3 a 1333 MHz e a unità a stato solido per lo storage locale con capienza di 128 o 256 GB.

Il modello da noi testato è quello con l’allestimento più completo, ossia con 8 GB di RAM, SSD da 256 GB e processore i7. Nel nostro caso però il processore è ancora il 3517U da 1.9 GHz, mentre recentemente Dell ha apportato qualche ritocco alla configurazione introducendo le due nuove versioni di Core i5 e i7 sopraccitate. Sostanzialmente non cambia nulla, i nuovi Core i5 e i7 infatti hanno solo una frequenza operativa leggermente superiore sia per la CPU che per il sottosistema grafico integrato Intel HD 4000, cosa che potrebbe tradursi in una manciata di punti in più nei benchmark. Ecco di seguito la configurazione completa del Dell XPS 12 in test:

  • Processore: Intel Core i7-3317U 1.9 GHz dual core 22 nm (Ivy Bridge)
  • Chipset: Intel QS77 PCH (Panther Point)
  • Memoria: 8 GB DDR3 1333 MHz
  • Sottosistema grafico: Intel HD 4000
  • SSD: Samsung PM830 mSATA 256 GB SATA III 6.0 Gb/s
  • Display: 12.5" 1920 × 1080 pixel IPS 400 nit
  • Porte: 1x miniDisplayPort, 2x USB 3.0, 1x combo Line In/Out
  • Connettività: WiFi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.0
  • Batteria: 6 celle ai polimeri di Litio da 47 Wh
  • Sistema Operativo: Microsoft Windows 8 64 bit
  • Dimensioni: 317 x 255 x 15/20 mm
  • Peso: 1.52 Kg
  • Altro: alimentatore compatto con cavo elettrico, quick start guide, manuale multilingua con istruzioni e normative di sicurezza e garanzia

Unboxing

Per una descrizione dettagliata di packaging e bundle vi rimandiamo come sempre alla nostra precedente news e al relativo video, mentre qui ci limitiamo ad una veloce sintesi. Come accade ultimamente per i prodotti Dell, la confezione è sempre molto bella, robusta e curata. In questo caso troviamo prima un più ampio involucro esterno in cartone nero, con sopra soltanto il logo Dell e quello XPS in argento mentre al suo interno scopriamo la confezione vera e propria, che contiene l'ultrabook e il suo corredo, accanto a una scatola più piccola in cui invece c'è soltanto il cavo elettrico di alimentazione con presa italiana.

La scatola che contiene lo XPS 12 è davvero bella, nera con sopra stampata l'immagine del notebook mentre visualizza sul display un fiore di un arancione sgargiante, che suggerisce la brillantezza di cui è capace lo schermo. L'imballaggio consiste in una vaschetta in bambù ed è quindi anche ecologico perché è riciclabile e biodegradabile. Al suo interno, in una nicchia ricavata nel vano che ospita l'ultrabook, troviamo poi l'alimentatore da parete di tipo compatto dotato di un LED di stato e una cartellina che racchiude la documentazione cartacea, che comprende una guida d'avvio rapido e le istruzioni di sicurezza.


Design e impressioni generali

Come già detto in apertura, Dell XPS 12 riprende a grandi linee l'aspetto di un altro ultrabook premium dell'azienda statunitense, seppure in questo caso non si tratta di un convertibile, e cioé lo XPS 13, probabilmente uno degli ultrabook più raffinati sul mercato. Anche in questo caso dunque ritroviamo il design semplice ed elegante che contraddistingue l'altro portatile XPS, contraddistinto da linee pulite e filanti e dall'impiego di materiali pregiati.

La base è ancora una volta ricavata interamente da un unico pannello in fibra di carbonio che si estende fin sui fianchi, mentre il piano tastiera è in lega di magnesio. Ciò che cambia completamente è la cover, ed è comprensibile visto che il display è diverso e presenta un meccanismo di ribaltamento assente nello XPS 13. Al posto del rivestimento monoblocco in lega di alluminio con finitura satinata e taglio di precisione "diamond cut" tramite macchine CNC troviamo infatti nuovamente la fibra di carbonio, molto più leggera anche se altrettanto resistente.

La cornice al cui interno è incernierato lo schermo invece è in lega di alluminio e crea dunque un piacevole contrasto con la trama della fibra di carbonio, che dona all'insieme un aspetto ancora più high tech, simile per certi versi al cockpit di una macchina sportiva. Tutte le superfici principali inoltre sono rivestite con una sottile gommatura che migliora il grip quando si impugna il device in modalità tablet e preserva dai segni di usura, da sporco e ditate.

Se la cover è radicalmente differente rispetto a quella dello XPS 13 il fondo è invece identico. Ritroviamo quindi al centro la piastra in alluminio col logo XPS che quando sollevata rivela la licenza Windows ed i marchi delle certificazioni. A parte questo dettaglio poi la parte inferiore è del tutto uniforme. Sono assenti infatti sportelli di qualsiasi tipo, la batteria è sigillata come in tutti gli ultrabook e solo una griglia di aerazione ed alcuni piedini gommati occupano la superficie.

Ciò che indentifica il Dell XPS 12 è il meccanismo di conversione del display. Lo schermo può ruotare sul suo asse orizzontale di 180°, ribaltandosi completamente e trasformando quindi il notebook in un tablet. Un sistema di guide magnetiche sul perimetro del pannello e quattro gancetti retrattili bloccano saldamente lo schermo nella cornice e non consentono di attivarne erroneamente la rotazione.

Il meccanismo così com'è stato realizzato è molto semplice ed efficace, sicuramente più intuitivo rispetto ad altre soluzioni in cui il display è completamente sganciabile o in cui qualche speciale cerniera pivotabile consente di ruotare lo schermo sul suo asse verticale per poi ripiegarlo sulla tastiera.

Nonostante l'attenzione alla funzionalità e all'ergonomia comunque gli ingegneri Dell non hanno trascurato la robustezza e la resistenza all'usura perché il meccanismo è stato testato con successo per oltre 20.000 rotazioni. Insomma ancora una volta Dell è riuscita a infondere non solo qualità e funzionalità a un suo prodotto ma anche personalità ed eleganza: lo XPS 12 non è un ultrabook che può passare facilmente inosservato.


Interfacce

Dell XPS 12 rappresenta un compromesso tra due form factor molto diversi come ultrabook e tablet. Abbiamo visto che la soluzione dello schermo rotante ha innegabili vantaggi in termini di funzionalità ed ergonomia ma in altri ambiti può costituire un limite. Nonostante infatti lo spessore massimo di 20 mm (che scende a 15 mm nella parte frontale), Dell è riuscita ad integrare poche porte su questo device e questo è dovuto anche in parte alla necessità di ospitare sui fianchi alcuni comandi tipici dei tablet.

Troviamo così solo due porte USB, un jack audio combo per cuffie e microfono e un'uscita video digitale mini DisplayPort. Non ci sono dunque uscite video HDMI o VGA e manca anche una terza porta USB, inoltre è assente un plug per la connessione alla Ethernet LAN (non c’è nemmeno un adattatore USB-RJ45 come su altri ultrabook) e un lettore multiformato di schede di memoria. Al loro posto troviamo gli speaker, il pulsante per bloccare la rotazione dello schermo, il bilanciere per variare il volume dell'audio e un indicatore visuale dello stato di carica della batteria, composto da un pulsante e cinque LED.

Lato posteriore: Questo lato è del tutto privo di qualsiasi porta come accade ormai nella vasta maggioranza di notebook e ultrabook. La zona infatti alloggia le cerniere della cover e quest'ultima, quando sollevata, va ad occupare quasi completamente il dorso del portatile, ragion per cui non sarebbe possibile collegare nulla sul retro.

Lato sinistro: Su questo fianco sono ospitati il pulsante per bloccare l'orientamento del display, il jack audio combo per Line In e Out, la slitta di accensione (con relativo LED di stato), i controlli volume e uno dei due speaker.

Lato destro: Sul versante destro invece troviamo il plug di alimentazione elettrica, l'uscita video digitale miniDisplayPort, due porte USB 3.0, il pulsante dell'indicatore che, tramite una serie di cinque LED, ci informa sulla carica residua della batteria anche a computer spento e l'altro speaker audio.

Lato anteriore: Anche frontalmente non c'è nulla come su tutti gli altri portatili attuali, soprattutto a causa dello spessore piuttosto contenuto.

Fondo: Il fondo come abbiamo già detto è interamente realizzato in fibra di carbonio ed ospita unicamente la targhetta XPS in alluminio, un griglia per la ventilazione dei componenti interni e due lunghi piedini in gomma che servono da sostegno per il portatile e assicurano un ottimo grip sulla base d'appoggio.


Disassemblaggio e componenti

Accedere all'interno del Dell XPS 12 è possibile ma non semplicissimo. L'intero pannello inferiore può essere rimosso abbastanza facilmente svitando 10 viti, ma queste ultime sono di tipo Torx, quelle con la stella a sei punte per capirci, e richiedono dunque un cacciaviti specifico che non tutti possiedono. Una volta rimosso il fondo comunque l'intera piattaforma interna è esposta alla vista, senza altri impedimenti.

L'intera metà inferiore è occupata dalla batteria, ai cui lati possiamo vedere chiaramente i due speaker da 1 W ciascuno, con casse di risonanza che si allungano verticalmente occupando tutto lo spazio disponibile dentro il telaio. È un espediente ormai comunemente adottato su ultrabook e altri notebook ultrasottili che non hanno uno spessore sufficiente da consentire agli altoparlanti di svilupparsi in profondità.

L’altra metà è invece ovviamente occupata dalla motherboard, su cui sono saldati la maggior parte dei componenti principali, come ad esempio il processore, che occupa la parte centrale assieme al PCH o i moduli della RAM, che è possibile osservare nella porzione inferiore, tra CPU e batteria. È importante ricordare ai potenziali acquirenti di questo ultrabook convertibile che il fatto che la RAM sia saldata sulla motherboard impedisce di fatto futuri upgrade. Bisogna perciò valutare attentamente prima dell'acquisto se si desidera l'allestimento con 4 o con 8 GB di RAM, perché poi non ci sarà margine per ripensamenti.

Sulla sinistra invece è distinguibile il modulo combo Bluetooth/WiFi, montato su una minicard PCI Express half size. L'unica altra scheda presente è quella dell'unità a stato solido, dotata di interfaccia mSATA, Samsung PM830 da 256 GB. Per visionare il processore sarà prima necessario asportare il dissipatore con ventola, dotato di heatpipe in rame, che copre solo il die della CPU, mentre il PCH è del tutto privo di qualsiasi sistema di raffreddamento, anche passivo.

Viste le esigue possibilità di upgrade offerte dal Dell XPS 12, come del resto dalla maggior parte degli ultrabook, per via dei componenti quasi tutti saldati sul PCB della scheda madre, accedere all'interno potrà essere utile più che altro per svolgere attività di manutenzione e pulizia. Ricordatevi però che smontare il notebook per i primi due anni dalla data di acquisto potrebbe far decadere la garanzia, per questo è consigliabile, in caso di problemi, rivolgersi ad un centro di assistenza autorizzato piuttosto che procedere per conto proprio.


Processore, piattaforma e memoria

Il Dell XPS 12 segue per la piattaforma hardware quelli che sono i criteri stabiliti da Intel per potersi fregiare del brand ultrabook. Anche in questo caso infatti troviamo processori dual core Intel Ivy Bridge ultra low voltage abbinati a unità a stato solido che garantiscono tempi di avvio e uscita dallo standby velocissimi e paragonabili a quelli richiesti da un tablet.

L'esemplare potagonista della nostra recensione è dotato di un Core i7-3517U, recentemente sostituito dal più nuovo i7-3537U. Sostanzialmente comunque non cambia quasi nulla, entrambe le CPU sono infatti appartenenti alla famiglia Ivy Bridge e sono dual core a basso voltaggio. Il 3517U però ha una frequenza operativa pari a 1.9 GHz mentre il suo refresh, 3537U, è salito a 2 GHz. Questo significa che, tramite la tecnologia Intel Turbo Boost, il primo raggiungerà i 3 GHz e il secondo i 3.1 GHz, mantenendo quindi inalterato quel vantaggio di 100 MHz che separa il secondo dal primo.

Ricordiamo che la tecnologia Turbo Boost non può essere assimilata ad un vero e proprio overclock dei core in senso stretto, perché l'aumento del clock rate è sottoposto al rispetto dei limiti del profilo termico definito dal TDP. Soltanto quindi quando il carico di lavoro impegna uno solo dei due core quest'ultimo può raggiungere i 3 GHz, mentre se entrambi sono impegnati a pieno regime non sarà possibile superare la frequenza massima nominale di 1.9 GHz. Con la tecnologia Turbo Boost dunque Intel si è posta come obiettivo primario la massimizzazione dell'efficienza energetica e non delle prestazioni pure dei suoi processori, poiché fa in modo che ciascuna istruzione o gruppo di istruzioni sia eseguita nel minor tempo possibile, in modo che il processore torni in breve tempo allo stato di idle, dove consuma meno.

Il TDP di entrambi i modelli comunque, grazie al sistema produttivo a 22 nm di tipo Tri-Gate 3D e ai voltaggi contenuti è identico ed è pari a 17 W, comprensivi anche del sottosistema grafico integrato e del controller di memoria.

Al fianco del processore invece troviamo come sempre il Platform Controller Hub (PCH) Intel HM77, conosciuto anche col nome in codice Panther Point, che si occupa della gestione di tutte le interfacce di I/O e dell’audio. Il controller della memoria invece come sappiamo è integrato all'interno della CPU e supporta fino a due slot So-DIMM di RAM DDR3 a 1333 o 1600 MHz, per un totale di 32 GB. Il Dell XPS 12 però non può superare un massimo di 8 GB di RAM, perché i moduli sono saldati direttamente al PCB della scheda madre al fine di tenere lo spessore il più contenuto possibile.

Nel caso specifico, il nostro Dell XPS 12 monta moduli di memoria RAM Hynix che lavorano a 1333 MHz così da contenere la produzione di calore e i consumi.


Audio e video

Come spesso accade nelle piattaforme Intel la gestione dell'audio è affidata al Realtek ALC275 integrato nel chipset serie 7, un codec piuttosto popolare e molto diffuso in ambito mobile, che risponde alle specifiche High Definition Audio e al Windows Logo Program. Tra le caratteristiche migliori dell'ALC275 troviamo soprattutto un buon range dinamico, pari a 98 dB, valore che indica la capacità di un apparecchio di riprodurre fedelmente le variazioni di volume interne a una registrazione, dal valore più basso a quello più alto, indipendentemente dal volume di ascolto che abbiamo scelto.

Anche la qualità dell'output è piuttosto buona, potendo raggiungere 24 bit e 192 Kbps, garantendo così il corretto supporto alla riproduzione di file audio di qualità elevata. Nel complesso le prestazioni offerte sono nella media, comunque più che accettabili per portatili di questo tipo, che certo non possono contare su particolari sistemi di speaker. Anche in questo caso comunque Dell adotta la stessa soluzione già vista nello XPS 13, con gli speaker da 1 W alloggiati in casse di risonanza che si allungano sotto il piano tastiera in modo da attenuare un pochino la mancanza di bassi dovuta all’assenza di drive di grandi dimensioni come i woofer e allo scarso litraggio degli alloggiamenti.

Questo accorgimento, assieme al software Waves MaxxAudio 4, un insieme di tecnologie psicoacustiche e filtri che contribuisce a rendere il suono meno piatto e alla presenza di un equalizzatore grafico a bande dotato di diversi preset, consente di ottenere un risultato finale abbastanza buono.

Il comparto grafico invece, in mancanza di una scheda video dedicata, è gestito dal sottosistema Intel HD 4000 integrato nel processore, sostanzialmente un'evoluzione del precedente HD 3000 presente nelle CPU Sandy Bridge. È realizzato ovviamente con lo stesso sistema litografico a 22 nm della CPU ed è stato completamente riprogettato rispetto la predecessore per offrire supporto alle API DirectX 11, alla tassellazione hardware e alle funzioni DirectCompute. Le pipeline inoltre sono salite da 12 a 16, con un clock rate superiore e l'integrazione della tecnologia Turbo Boost v2 anche per questo componente.

Intel inoltre ha introdotto una cache di terzo livello dedicata al posto dell'uso della LLC (Last Level Cache) della CPU. Le prestazioni sono così aumentate globalmente di circa il 60%, ma ciò non significa comunque che con questo IGP sia possibile giocare agli ultimi titoli videoludici, anche se forse il casual gamer potrà essere comunque soddisfatto utilizzando i tanti giochi presenti nello store di Windows 8 o qualche titolo più vecchio.

Ciò che conta comunque in un ultrabook convertibile in tablet sono però soprattutto le prestazioni multimediali e qui la situazione è nettamente migliorata rispetto alla generazione passata. Il chipmaker californiano infatti ha potenziato il decoder video Multi Format Codec Engine (MFX), permettendo così la decodifica di video 4K multipli e il supporto della decodifica hardware dei codec MPEG2, VC1, WMV9 e H264 e la tecnologia QuickSync, che consente invece di sfruttare l'accelerazione hardware per la codifica video.

Giungiamo così al display, che è un LG WLED di tipo IPS con diagonale di 12.5 pollici in formato 16:9 e una risoluzione Full HD di 1920 x 1080 pixel, che offre qualche caratteristica tecnica di spicco, come ad esempio il valore di luminanza, pari a 400 nit, decisamente superiore a quello medio di un pannello LCD consumer e in grado dunque di controbilanciare gli eventuali riflessi che si producono sullo schermo in caso di illuminazione ambientale sfavorevole, troppo intensa o diretta.

Inoltre, trattandosi di un IPS, l'angolo di visione sul piano orizzontale è particolarmente ampio e raggiunge i 170°, consentendo di condividere lo schermo fra più utenti contemporaneamente. Il pannello poi è protetto dal famoso vetro Corning Gorilla Glass, in grado di resistere a graffi e urti leggeri.

Il display è inoltre di tipo capacitivo multitouch ed utilizza un controller della famiglia Atmel maXTouch. Quest'ultimo in via teorica sarebbe compatibile con le penne attive Atmel maXStylus ma l'azienda ci ha spiegato che la compatibilità non basta per assicurare il corretto funzionamento del pennino perché bisogna tenere in consideerazione diversi fattori critici sin dalla fase di progettazione per essere sicuri di poter usare la penna in modo soddisfacente. Il Dell XPS 12 non nasce per essere utilizzato con la penna attiva di Atmel: potrebbe dunque funzionare correttamente, solo in parte o per niente, ma trattandosi di una feature non prevista non lo si può certo considerare un limite.

Il reparto audio-video è infine completato dalla presenza di una webcam frontale da 1.3 Mpixel integrata nella cornice dello schermo e certificata Skype, affiancata da un array di due microfoni digitali con supporto alle funzioni di soppressione del rumore ambientale.


Tastiera e touchpad

La tastiera dello XPS 12 è di tipo standard ed ha l'ormai tipico e diffusissimo layout chiclet con elementi isolati. Ergonomia e comfort di battitura sono dunque garantiti dal form factor full size, che rende la tastiera identica a quella di un comune notebook mainstream, anche se sprovvista di tastierino numerico. Le uniche differenze avvertibili riguardano le dimensioni non standard del tasto Enter e delle frecce direzionali, ma nel complesso si tratta di un'ottima soluzione, con tasti ben spaziati, leggermente concavi per meglio accogliere i polpastrelli e dal caratteristico profilo smussato, tipico dei notebook Dell.

Nonostante lo spessore contenuto del telaio poi i tasti hanno comunque una corsa accettabile e offrono quindi un buon feedback, aspetto fondamentale per chi usa il portatile per la videoscrittura anche in mobilità. Come già visto per il Dell XPS 13 inoltre anche qui ritroviamo l'originale soluzione che prevede l'inversione del comune funzionamento dei tasti funzione. I comandi per regolare il volume, la luminosità del display, per attivare le connessioni di rete etc. sono infatti ora quelli principali, mentre la pressione congiunta del tasto Function è richiesta solo per utilizzare i comandi classici abbinati solitamente ai tasti da F1 a F12, ormai sempre meno usati dagli utenti.

La tastiera infine è dotata di backlight e di sensore di luminosità che ne regola automaticamente l'intensità a seconda dell'illuminazione ambientale.

Per quanto riguarda il touchpad invece troviamo un bel modello Cypress di tipo multitouch, con i tasti di selezione annidati sotto l'ampia superficie sensibile, con quelli corrispondenti al tasto destro e sinistro del mouse in basso, mentre premendo in alto nella parte centrale si emulano le funzioni del tasto centrale.  Il touchpad è rivestito in vetro satinato e presenta il giusto mix tra scorrevolezza e precisione di puntamento.

La maggior peculiarità di questa periferica di input consiste sicuramente nel tool di configurazione Dell. Dotato di una bella interfaccia utente, molto ben curata e ricca di funzioni, questo software rende possibile abilitare o disabilitare il touchpad, configurarne i parametri che riguardano il livello di sensibilità al tocco e la reattività ai comandi, attivare la funzione di respingimento del palmo della mano, consentendone anche la regolazione tramite un cursore che rende la superficie stessa più o meno sensibile e selettiva.

Inoltre è anche possibile scegliere tra le funzioni touch tradizionali e l'abilitazione delle gesture specifiche di Windows 8. A seconda delle proprie preferenze dunque l'utente potrà decidere se usare la periferica come un touchpad tradizionale, ad esempio spostando il cursore nell'angolo in alto a destra per visualizzare la charm bar, e/o come un sostituto del touchscreen. In questo secondo caso la charm bar apparirà con un semplice swipe ad un dito a partire dal lato destro. Una soluzione comoda e funzionale in grado di accontentare le diverse tipologie di utenti.


Storage

Dell ha adottato per lo XPS 12 lo stesso modello di SSD che già equipaggia lo XPS 13, ossia un'unità Samsung PM830 di tipo mSATA con capienza, nel nostro caso, di 256 GB e interfaccia SATA III a 6 Gb/s, di cui potete leggere un approfondimento tecnico a questo indirizzo. Questo SSD ha la particolarità di essere realizzato completamente da Samsung, sia per quanto riguarda i moduli di memoria NAND Flash realizzati con processo produttivo a 20 nm di tipo Toggle DDR, sia per quanto riguarda il controller S4LJ204X01-Y040, in sostanza un processore a tre core ARM Cortex A9.

Il Samsung PM830 inoltre ha anche capacità di cifratura via hardware con supporto all'algoritmo AES a 256 bit, una funzione molto interessante per il professionista che ha bisogno di proteggere i propri dati sensibili in maniera efficiente. Samsung dichiara per questa unità da 256 GB velocità pari a 500 MB/s in lettura sequenziale e 260 MB/s in scrittura.

Testando l'unità con HDTune abbiamo ottenuto un tempo medio di accesso pari ad appena 0.1 millisecondi che può assicurare performance ottime in qualsiasi scenario d'uso, ponendo l'unità Samsung al vertice della propria categoria. Grazie a questa unità infatti il Dell XPS 12 si avvia in una manciata di secondi ed esce dallo stand-by in meno di uno.

Anche CrystalDiskMark, un benchmark più raffinato, conferma le grandi performance di cui è capace il PM830. Il tool infatti usa dei blocchi di dati incomprimibili di diversa grandezza al fine di misurare le prestazioni in lettura e scrittura random, tipiche dei computer domestici, e non sequenziali come invece accade ad esempio per i server. I risultati sono ottimi in tutti i casi ma lo scenario che ci interessa di più è quello in cui viene fatto uso di piccoli blocchi incomprimibili da 4K con una query depth di 32, in quanto è quello più tipico in ambito consumer, avvicinandosi molto alla situazione reale affrontata quotidianamente dagli utenti dei sistemi operativi Windows che usano file system di tipo NTFS.

Reti

Lasciamo la sezione di storage per dedicarci al parco connessioni. L'ultrabook convertibile Dell XPS 12 è dotato di connettività WiFi 802.11 b/g/n e Bluetooth 4.0, tramite il chip combo Intel Centrino Advanced-N 6235 su scheda half minicard PCI Express. Si tratta di un modulo di nuova generazione molto interessante che unisce un chip WiFi 802.11n in grado di operare sia nella banda dei 2.4 che dei 5 GHz e uno Bluetooth di tipo 4.0, capace di abbattere significativamente i consumi aumentando così l'autonomia operativa del laptop.

Tra le caratteristiche tecniche salienti di questo modulo è da ricordare soprattutto il supporto alle configurazioni MiMo a 2 antenne e la doppia banda, che consentono una bandwidth pari a 300 MB/s, circa 5 volte più ampia di quella delle normali connessioni WiFi a 54 MB/s, che si traduce in connessioni più stabili e più veloci. Il chip inoltre supporta le funzionalità Intel WiDi (WiFi Display) per il trasferimento di flussi video a display esterni compatibili senza bisogno di connessioni via cavo, MyWiFi, che consente il collegamento diretto con tantissimi device compatibili tra cui video e foto camere, stampanti e media player, per condividere i file senza bisogno di un access point intermedio e Intel Smart Connect, una tecnologia che consente di aggiornare automaticamente i contenuti più importanti e identificare gli access point anche mentre il computer è in stand-by, così da garantire una connessione più rapida all'uscita dallo stato di sospensione.


Batteria

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi nella sezione dedicata al disassemblaggio, la batteria del Dell XPS 12 è integrata e non estraibile (a meno di rimuovere per intero il fondo del notebook), una soluzione diffusissima sugli ultrabook premium che fanno della portabilità uno dei propri punti di forza e che devono quindi necessariamente riuscire a contenere il più possibile le dimensioni finali.

È una batteria a 6 celle ai polimeri di Litio con una capacità di 47 Wh, un valore abbastanza elevato per un ultrabook, che dovrebbe garantire una buona autonomia. Lo XPS 12 è accreditato ufficialmente da Dell di un'autonomia massima di 6 ore, rilevata col tool Mobilemark nella nuova versione 2012. Il risultato, secondo Dell, è stato ottenuto in uno scenario d'uso normale, con lo schermo regolato su un valore di luminanza pari a metà del suo valore massimo.

Bisogna dire che con la versione 2012 di Mobilemark, Bapco cambia completamente orientamento: mentre con Mobilemark 2007 nello scenario Reader si misurava l'autonomia massima del sistema in condizioni di idle costante, adesso gli scenari previsti da Mobilemark 2012 per Windows 8 misurano la durata della batteria in condizioni d'uso realistiche. Quindi si passa dalla misurazione di un'autonomia massima teorica a quella dell'autonomia reale.

Per consentire di confrontare la durata del dell XPS 12 con quella dei notebook che abbiamo recensito in precedenza abbiamo pertanto effettuato manualmente un test simile a quello di Mobilemark 2007 Reader, effettuando una lettura di documenti PDF in sequenza con il notebook impostato su un profilo energetico improntato al massimo risparmio possibile, lasciando però la luminanza del display al massimo, così da simulare una situazione quanto più veritiera possibile.

In questo test abbiamo raggiunto le 5 ore, quindi è probabile che, dimezzando la luminanza dello schermo, si possa guadagnare un'altra ora. Bisogna ricordare comunque che, vista l'elevata luminanza del pannello scelto da Dell, come detto pari a 400 nit, l'impostazione a un valore dimezzato dovrebbe garantire un'ottima leggibilità, visto che 200 nit è un valore che spesso corrisponde alla luminanza massima di tanti LCD consumer.

Comfort termico e acustico

Per la misurazione delle temperature ci siamo affidati come sempre allo stress test di AIDA64. La temperatura media rilevata è di circa 75° C con valori di soglia di 81° C, un valore davvero ottimo, considerando la frequenza operativa elevata del processore Core i7 e lo spessore ridotto dello chassis, che sicuramente non consente una grande circolazione d'aria all'interno, né l'alloggiamento di sistemi di raffreddamento particolarmente voluminosi ed efficaci.

Come abbiamo potuto vedere inoltre quando abbiamo osservato l'interno del Dell XPS 12 la ventola è posizionata nell'angolo in alto a destra, in corrispondenza del retro ed in quella direzione espelle l'aria tramite delle aperture nascoste dalle cerniere del display, una soluzione particolarmente comoda perché mantiene il flusso di aria calda lontano dalle mani e dal corpo dell'utente, che così difficilmente proverà fastidio anche dopo una lunga sessione d'uso del portatile.

L'unica attenzione richiesta è quella di non coprire le griglie posteriori quando si usa il Dell XPS 12 in modalità tablet, perché in questo caso si ostacolerebbe il corretto raffreddamento del device. La rumorosità non è elevata, anche se la ventola ovviamente ruota più velocemente quando la piattaforma hardware è sottoposta a workflow particolarmente pesanti. Anche così comunque il ronzìo generato ci è parso contenuto ed udibile solo in ambienti particolarmente silenziosi.


Test

Come abbiamo avuto modo di vedere questo ultrabook gode di una piattaforma hardware di tutto rispetto, che acquista acor più valore quando si usa il device come tablet: quanti slate sono equipaggiati con un processore Intel Core i7 da 1.9 GHz, 8 GB di RAM e un velocissimo SSD Samsung P830 da 256 GB?

Per questo motivo in un primo momento la votazione di 5.5 (su una scala massima di 9.9) assegnata dal benchmark sintetico integrato nell'OS Microsoft potrebbe sembrare eccessivamente bassa, ma non ci si deve far trarre in inganno poiché come sappiamo il tool Microsoft fa coincidere il punteggio finale con quello più basso ottenuto nei singoli comparti, in questo caso il sottosistema grafico Intel HD 4000 integrato nel processore, che è l'unico anello debole della catena.

Osservando invece gli altri punteggi potremo vedere come il Core i7 raggiunga uno score di 7.2, 7.4 la RAM e addirittura 8.1 l'unità a stato solido Samsung. L'indice di Windows pertanto fotografa una situazione di evidente contrasto fra grafica e resto del sistema e che emerge chiaramente anche negli altri test che abbiamo eseguito.

I punteggi attribuiti alle performance grafiche dalle suite 3DMark 06, 3DMark Vantage e 3DMark 2011 potrebbero infatti trarre in inganno ma è molto probabile che siano così elevati per via della presenza del performante SSD Samsung. Se messo alla prova con titoli videoludici di ultima generazione infatti l'IGP dell'azienda di Santa Clara rivelerebbe la sua inadeguatezza. Ciò non significa che comunque il sistema nella sua interezza non sia più che sufficiente per il casual gamer che voglia divertirsi di tanto in tanto con qualche gioco più datato, magari con settaggi e risoluzione medio-basse o che si accontenti di passare qualche ora con i semplici giochi disponibili nello store Windows. L'indicazione però è chiara: per quanto scattante, il Dell XPS 12 non è l'ideale per giocare; se il vostro scopo primario è il gaming 3D rivolgetevi su altre soluzioni.

Chiuso il capitolo 3D, le prestazioni di sistema del Dell XPS 12 negli altri ambiti sono eccezionali, come dimostra il punteggio record misurato dalla suite PCMark 7. Il Dell XPS 12 è in grado di cavarsela egregiamente in molti scenari d'uso differenti, grazie al veloce dual core i7-3517U, agli 8 GB di RAM e soprattutto allo straordinario SSD Samsung PM830.

Anche i due test dedicati alla sola CPU, 7Zip e SuperPi, che ne verificano le performance con applicazioni capaci o meno di sfruttare il multithreading, ci dicono infatti che il processore i7 LV riesce quasi ad uguagliare CPU Intel Core i5 di ultima generazione ma con voltaggio pieno e frequenze operative superiori. L'utente dovrà poi infine tenere conto che Dell ha recentemente aggiornato la dotazione, sostituendo il Core i7-3517U di questa recensione con un i7-3537U che, grazie ai 100 MHz in più, potrà offrire prestazioni ancora superiori pur mantenendo inalterati i consumi.


Software

Oltre al sistema operativo Microsoft Windows 8 in versione a 64 bit, Dell ha caricato nello XPS 12 anche una serie di interessanti videotutorial volti a spiegare ai neofiti tutte le nuove caratteristiche e funzioni del nuovo OS, ma l'aspetto più interessante della dotazione software di questo ultrabook convertibile è sicuramente la presenza di una ricca suite di programmi proprietari che aggiunge diverse importanti funzionalità.

Questo pacchetto era presente anche in altri prodotti Dell, ma in occasione dell'introduzione di Windows 8 il produttore statunitense l'ha completamente ripensato e ridisegnato, adottando un'interfaccia unificata molto più intuitiva e semplice da utilizzare, che racchiude al suo interno l'accesso a tutte le varie sezioni e le diverse funzioni e che esteticamente ricorda la nuova GUI adottata da Microsoft, con grafica piatta e grandi riquadri colorati, più facili da utilizzare anche in modalità tablet.

La suite si chiama MyDell ed è organizzata per aree tematiche. Nella parte superiore infatti potete vedere una serie di tab chiamate rispettivamente, Notifiche, Controllo, Backup, Informazioni sul sistema e Supporto. Nella prima sezione, dedicata alle notifiche, è possibile visualizzare tutte le comunicazioni da parte del sistema, come ad esempio gli avvisi della disponibilità di update di Windows, e inoltre si può accedere alla pagina di supporto Dell e visionare la carica residua della batteria.

In Controllo invece sono raccolti tutti i tool utili al monitoraggio dello stato di salute del sistema e da qui è anche possibile avviare un programma di diagnostica che esegue una serie di test per individuare eventuali problemi e malfunzionamenti. Sotto la voce Backup ritroviamo gli strumenti già presenti nelle passate versioni della suite Dell e destinati a gestire le operazioni di salvataggio dati e ripristino di sistema. Anche la scheda riguardante le informazioni di sistema è utilissima e dettagliata. Da qui è possibile avviare una serie di test dedicati a ciascun componente, in modo da verificarne le performance e la funzionalità. Insomma si tratta di una suite di gestione davvero completa e potente, ma al tempo stesso semplice e di facile utilizzo, adatta dunque anche agli utenti meno esperti.


Conclusioni

Il Dell XPS 12 si è rivelato nel corso della nostra recensione un eccellente device e soprattutto una delle migliori interpretazioni di ultrabook convertibile su sistema operativo Microsoft Windows 8. Il portatile Dell infatti è privo di punti deboli significativi ed è anzi valido sotto tutti i punti di vista. Ottimamente costruito con materiali di pregio come la lega di magnesio e quella di alluminio, la fibra di carbonio e il vetro, gode anche di un design ricercato ed elegante e di un'ottima portabilità, grazie alle dimensioni compatte e al peso contenuto.

Il display IPS Full HD poi è davvero di alto livello e permette di visualizzare immagini e filmati di grande qualità, con colori saturi e vivaci ma realistici. Il particolare sistema che gli consente poi di ruotare di 180° sull'asse orizzontale per trasformare il portatile in un tablet è un vero valore aggiunto. Il meccanismo è al tempo stesso semplice, affidabile e robusto e si è rivelato una delle migliori soluzioni tra quelle sperimentate nei vari ultrabook convertibili di questa generazione. Certo, con una diagonale di 12.5 pollici, uno spessore di circa 20 mm e un peso di 1.5 Kg il Dell XPS 12 non può essere paragonato a un vero e proprio tablet, anche se può essere usato con profitto per brevi periodi, ma l'affermazione è vera anche in positivo. Nessun tablet infatti può contare su una qualità costruttiva simile e soprattutto sulle prestazioni di cui è capace questo dispositivo che, grazie anche alla piattaforma hardware ben bilanciata e potente scelta da Dell, offre al momento una delle migliori esperienze d'uso con Windows 8, la cui interfaccia grafica riesce a sfruttare al meglio, avvantaggiandosi anche della possibilità di eseguire tutti i programmi legacy x86 che ben conosciamo.

Con il Dell XPS 12 anche l'utente più esigente potrà dunque utilizzare programmi di video e photo editing col solo tocco delle dita ma eseguendo al tempo stesso task particolarmente impegnativi e power demanding anche in mobilità e persino in modalità tablet, un vantaggio non da poco per chiunque cerchi in un notebook qualcosa in più di un semplice supporto per navigare e controllare le mail mentre si è fuori casa.

Certo, qualità e prestazioni hanno un loro prezzo, specialmente quando sono fuse assieme in un device unico nel suo genere, che richiede un ingegnerizzazione all'avanguardia e costi di sviluppo diversi da quelli di un semplice tablet consumer o di un normale notebook mainstream. Il Dell XPS 12 infatti ha un costo di partenza per la versione con Core i5, 4 GB di RAM e SSD da 128 GB pari a 1199 euro (attualmente 1149 euro con sconto promozionale di 50 euro), ma vi assicuriamo che l’esborso è ampiamente ricompensato, a patto ovviamente che si abbia la reale necessità di dotarsi di un portatile simile.

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