Batteria, temperature e rumorosità

La batteria in dotazione dell'Asus M50Vm è una classica 6 celle agli ioni di litio da 4400mAh, che garantisce una autonomia di 132 minuti (2:12 h) per attività di tipo office, come testimoniato dal risultato ottenuto con BAPCo MobileMark 2007.

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Meglio dell'Asus M50Sv, ma non si tratta di una autonomia da primo della classe: dovremo probabilmente aspettare gli SSD e gli schermi a LED anche sui laptop mainstream per soddisfare al meglio il concetto di mobilità.

La batteria si può comodamente inserire e sfilare dall'alloggiamento sul retro del notebook. Sul fondo sono presenti due fermi per bloccare la batteria ed evitare cadute accidentali della stessa.

Quando parliamo di temperature, sappiamo di trovarci di fronte a quello che è forse il punto di forza dell'Asus M50. Un sistema di dissipazione eccellente permette infatti di mantenere il sistema sempre fresco e ben areato, e come possiamo vedere dai test effettuati, le temperature sono decisamente sotto la media della categoria.

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In idle notiamo come la temperatura della CPU oscilli tra i 27 ed i 30 gradi, mentre la GPU non supera i 48 gradi (centigradi), e l'hard disk 29 gradi; per il mantenimento di tali temperature è necessaria solamente l'impercettibile attività base della ventola, a regime minimo.

Durante lo stress test di Lavalys Everest il sistema di dissipazione e l'eccellente struttura del notebook si esaltano: dopo oltre 20 minuti di stress, le temperature sono infatti stabili e perfettamente controllate. Al raggiungimento dei 53 gradi, si attiva il regime massimo della ventola, che riduce il calore portandolo intorno ai 50 gradi costanti, mentre lo stress test prosegue. L'hard disk sembra quasi non curarsi di ciò che accade, e non supera mai la soglia dei 33 gradi. Sono 61 invece i gradi raggiunti dal chipset.

Abbiamo provato a spremere anche la componente che più di tutte dovrebbe essere capace di mettere in crisi la dissipazione di un notebook: la scheda video. Durante l'esecuzione del benchmark 3DMark06, la GeForce 9600M GS non va in crisi come ci si aspetterebbe, e la temperatura massima raggiunta è di soli 71 gradi; a raggiungere l'eccellente risultato contribuisce anche il processo produttivo a 65nm con il quale il core è costruito, ma ciò non basta a giustificare una temperatura di oltre 10 gradi più bassa delle soluzioni concorrenti.

Da notare come l'hard disk raggiunga la temperatura di 36 gradi se la scheda grafica è messa sotto sforzo. L'incidenza minima del calore della GPU sull'hard disk è dovuta ad un saggio posizionamento delle componenti all'interno del case: il disco ed i suoi dati sono infatti al sicuro dalle fonti di calore, all'estremo opposto rispetto alla scheda video.

Se il notebook è più che silenzioso durante le comuni attività, nel corso di task che sfruttano la piena potenza computazionale la ventola chiaramente si fa sentire (lo sfiatatoio è peraltro posizionato al lato del notebook, e non sul retro), ma essendo particolarmente voluminosa il fastidio non è eccessivo, in quanto il rumore prodotto è grave e non sibilante come per le ventole piccole e veloci.

La gestione della ventola sembra essere già pienamente sotto controllo: non si è notato nessun picco improvviso, ma solo un graduale aumento della velocità di rotazione in caso di bisogno. Non abbiamo ritenuto quindi necessario provare una versione più aggiornata del BIOS.

Il prezzo da pagare per tanta efficienza nel sistema di dissipazione, come descritto nella prossima sezione, è una macchina un po' meno snella e leggera rispetto ad alcuni prodotti della medesima categoria, anche se la speciale finitura Infusion ed i dettagli non ne mettono in discussione lo stile.

Il ricorso a materiali sempre più sofisticati e l'innovazione tecnologica potrebbero tuttavia portare a gradite sorprese per le future evoluzioni della serie.

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