Recensione di Huawei Mate 20 ProHuawei Mate 20 Pro soddisfa completamente le aspettative: ha un design originale ma elegante, un comparto fotografico marchiato Leica con 3 sensori posteriori ed uno frontale, sblocco sicuro con face unlock e in-display fingerprint ed il processore più potente che il mercato possa offrire.


Durante l’evento londinese del 16 ottobre, Huawei ha presentato la famiglia Mate 20, composta da Mate 20 Pro, Mate 20, Mate 20X e Porsche Design Mate 20 RS, oltre all’orologio Watch GT (Sport e Classic), la Band 3 Pro e la Band 3e. Il lancio, che si è tenuto presso l’ExCeL London, è stato incentrato sul nuovo processore del produttore cinese (Kirin 980), sulle sbalorditive capacità fotografiche raggiunte dai suoi modelli di punta e sulla crescita in termini qualitativi della NPU (Neural Processing Unit).

Nel corso degli anni non abbiamo mancato di raccontarvi il cammino di un’azienda che, da essere praticamente sconosciuta al grande pubblico, è attualmente un marchio di successo, fra i più prestigiosi del panorama ultramobile. Leica, anche quest’anno, ha rinnovato la collaborazione con Huawei e, di comune accordo, ha cambiato filosofia, passando dall’iconico bianco e nero all’implementazione di un triplo sensore posteriore capace di fare tutto e bene.

Huawei Mate 20 Pro ha un design della cover posteriore immediatamente riconoscibile

Huawei ha confezionato uno smartphone di livello altissimo: bello, performante e con pochissimi difetti.

L'alta qualità dei materiali, la cura per i dettagli, il design esclusivo e gli alti contenuti tecnologici si rifletono inevitabilmente sul prezzo ufficiale che supera i 1000 euro, anche se ci aspettiamo che lo street price possa presto scendere sotto questa soglia. Oltre che presso tutti i principali negozi della distribuzione online ed offline, potete acquistare il Mate 20 anche sul canale dei gestori telefonici come Vodafone, TIM e 3-Wind; nel momento in cui scriviamo, Huawei Mate 20 Pro è in prevendita su Amazon a 1099 euro con consegne previste dall'11 novembre mentre il Mate 20 è in vendita a 799 euro con disponibilità immediata.

Scopriamo se il Huawei Mate 20 Pro sarà il top di gamma che vi affiancherà nel prossimo anno.

Huawei Mate 20 Pro e la confezione di vendita

Confezione

Sintetizzando le considerazioni che avevamo già fatto in occasione dell'unboxing del Mate 20 Pro, la confezione di vendita è sobria e in colorazione scura, fa sfoggio del marchio Leica (Triple camera) nella parte superiore e nasconde al suo interno lo smartphone, una breve manualistica, la spilletta per l’installazione di Nano SIM e Nano SD (128GB o 256GB), il cavo di alimentazione (colorazione bianca, dettaglio viola) USB A/USB C, le classiche cuffie Huawei con porta di tipo C e infine l’incredibile alimentatore da 40 Watt (10V 4A) con supporto Super Charge per la ricarica immediata dello smartphone.
La nostra confezione è per un’unità di pre-vendita e manca la cover, che sembra sia invece presente nel bundle finale di vendita.

Adattatore per cuffieAuricolari USB-C


Caratteristiche tecniche e piattaforma hardware

In uno spessore complessivo di 8,6 mm tuona un processore Kirin 980 Octa-Core (qui il nostro approfondimento dedicato a questo chip), che porta per la prima volta i Core ARM Cortex A76 sul mercato. Due Core Cortex A76 lavoreranno a 2,6GHz, altri due a 1,92GHz e i quattro rimanenti Cortex A55 a 1,8GHz.  Questa tripletta è stata pensata per attivarsi in base alle necessità del momento: i due core A76 a 2,6GHz (Ultra Large Core) per il massimo carico, i secondi (large core) per tutte le operazioni quotidiane, mentre i quattro core A55 (small core) incideranno positivamente sulla durata della batteria.

Il processo produttivo passa dai 10nm del Kirin 970 ai 7nm del 980. Ora ci sono 6,9 miliardi di transistor che aumentano del 75% le prestazioni e del 58% l’efficienza. Il Kirin 980 è la prima CPU che integra una Dual-NPU, più potente del 226% e più efficiente del 182% rispetto a quella vista sul Mate 10 Pro.

AIDA64: Hisilicon Kirin 980

Il comparto grafico si affida a un’ARM Mali-G76MP10 con frequenza massima di 720MHz, così performante da poter accompagnare l’utente esigente in ogni tipo di compito. La G76 è più potente del 46% rispetto alla G72 e l’efficienza sale del 178%, un vero e proprio sogno!
Le memorie sono da 6GB LPDDR4X, per la prima volta a 2133MHz, e la memoria interna UFS 2.1 è da 128GB espandibile con il nuovo supporto Nano SD, rivoluzione portata sul mercato direttamente da Huawei.

Posteriormente sono incastonate tre fotocamere: quella da 40MP F/1.8, quella da 20MP F/2.2 16mm con angolo di visione di 120° e infine la 8MP 80mm 5X. La fotocamera anteriore è da 24MPF/2.0.
Lo schermo è una sbalorditiva unità da 6,39 pollici OLED con risoluzione di 3120x1440p, rapporto 19,5:9 e densità di 538PPI. L’unità si fregia della tecnologia HDR10 e di una protezione Corning Gorilla Glass 6. Sotto la superficie tattile è ingegnerizzato il lettore d’impronte digitali, su cui dovrete fare una pressione decisa per sbloccare istantaneamente il sistema di blocco.
Nella tacca che incornicia il display c’è il sensore 3D per il riconoscimento del volto. Fra le curve di questo smartphone è inserita una batteria da 4200mAh, che, grazie al Super Charge da 40 Watt, si ricaricherà del 70% in 30 minuti.

Il corpo ha resistenza ai liquidi e alla polvera certificata IP68. Un’opzione nel menù Batteria permette di ricaricare a induzione (sino a 15 Watt) e di cedere la carica ad altri smartphone.
Huawei è il primo produttore ad avere sul mercato il supporto a LTE Cat.21. Il chip Hi1103 permette un download teorico di 1,7Gbps con supporto di banda 160MHz e 200Mbps in Upload. Il GPS si affida alla frequenza L1 e L5, garantendo una precisione che primeggia.

La porta di ricarica è di tipo USB-C 3.1. L’uso di un generico Hub con uscita HDMI trasforma lo smartphone in un PC grazie al Desktop Mode, operazione che si può eseguire anche senza fili con un ricevitore Miracast. Il Bluetooth è di tipo 5.0 e il supporto reti è Dual nano SIM Dual Standby.
La versione di Android è la 9.0 e l’EMUI è la 9.0.

  • CPU: Huawei HiSilicon KIRIN 980 Octa core (2 x 2.6 GHz ARM Cortex-A76, 2 x 1.92 GHz ARM Cortex-A76, 4 x 1.8 GHz ARM Cortex-A55) 7 nm 64 bit
  • GPU: ARM Mali-G76 MP10 720 MHz + GPU Turbo 2.0
  • RAM: 6/8 GB LPDDR4X Double Channel 2133 MHz
  • ROM: 128/256 GB espandibili con Nano SD (sino a 512 GB)
  • Schermo: 6.39 pollici OLED QHD+ (3120x1440p) 538 ppi 24 bit HDR Corning Gorilla Glass (versione non dichiarata) 2.5D
  • Fotocamere:
    • Principale:  40 MP f/1.8 + 20 MP f/2.2 + 8 MP f/2.4 Leica Summilux
    • Secondaria: 24 MP f/2.0
  • Batteria: 4200 mAh 10 V / 4 A 40 W ai polimeri di litio con ricarica wireless sino a 15 W
  • Sensori: prossimità, luminosità, accelerometro, bussola, giroscopio, barometro, lettore d’impronte in-display, Hall, riconoscimento 3D del viso
  • Android: 9.0 Pie con EMUI 9.0
  • Colori: nero, Midnight Blue, Emerald Green, Twilight
  • GPS: A-GPS, GPS, GLONASS, BeiDou, Galileo
  • Networking: LTE Cat 21 (700/800/850/900/1700/1800/1900/2100/2300/2500/2600 MHz), Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band 2x2MiMO, Bluetooth 5.0, VoLTE
  • Dimensioni: 72.3 x 157.8 x 8.6 mm
  • Peso: 189 g
  • Altro: USB Type-C 3.1 OTG, Wireless Reverse Charging, LDAC e HWA Audio, Dolby Digital Audio Stereo, IP68, NFC, no Radio FM

Design e schermo

L’estetica di Huawei Mate 20 Pro è molto ricercata. I detrattori si possono appellare all’indubbia somiglianza con la controparte Samsung (Galaxy S9+), ma questo non significa che Huawei abbia prodotto un dispositivo brutto. Personalmente adoro quanto è riuscita a fare: doppia curvatura sui lati lunghi, la ricerca di equilibrio e simmetria in ogni direzione e la cura dei dettagli tipica di noi italiani.
Tutto è stato ben calibrato, niente è fuori posto!

La colorazione che ho in test è la Midnight Blue, nuance sobria ed equilibrata arricchita da una trama diagonale che regala un effetto tridimensionale alla superficie. Queste linee trasversali non sono solo disegnate, ma si sentono (anche acusticamente) sotto l’unghia. Questo espediente aumenta l’attrito con la mano, conferendo una presa più salda. Il suo design levigato potrebbe comunque farlo scivolare di mano; consiglio vivamente di calzare la cover trasparente che trovate a corredo nelle vostre confezioni di vendita.

L cover posteriore ha una trama diagonale a rilievo che migliora la presa

Il frame laterale, che non raccoglie graffi, è nella medesima colorazione ma con finitura lucida, soluzione che mi è sempre piaciuta su uno smartphone e che quindi promuovo a pieni voti. Il tasto per l’accensione e lo spegnimento è di colore rosso: questi dettagli mi fanno letteralmente perdere la testa!

Il notch frontale potrebbe essere percepito come un elemento di disturbo e proprio per questo una funzione software camuffa quest’accorgimento estetico (Impostazioni > Display > Altre impostazioni display > Tacca).

Lo schermo del Mate 20 Pro ha un notch ampio che racchiude anche la camera per il face unlock sicuro

Lo schermo è una gigantesca unità da 6,39 pollici OLED con una profondità dei neri a dir poco perfetta. Ha la certificazione HDR10 e i suoi 539PPI sono evidentissimi durante la riproduzione di contenuti Netflix. La densità del pannello proposta da Huawei supera quella dell’AMOLED di Samsung Galaxy Note 8, fermo a “soli” 514PPI.
Netflix ha da poco inserito il Huawei Mate 20 Pro fra i dispositivi compatibili con HD e HDR.

La presenza di Dolby Atmos impreziosisce l’ascolto di contenuti multimediali. Potrete scegliere fra tre impostazioni: Intelligente, cinema e musica.

Il display raggiunge la luminosità di 800 candele sotto la luce diretta del sole, restando facilmente leggibile e usabile. Il sensore di luminosità è perfetto e l’opzione “Tonalità Naturale” (Impostazioni > Display > Colore e protezione occhi > Tonalità naturale) regolerà per voi la temperatura colore dello schermo in base all’illuminazione presente.

I forum sono invasi dalla ricorrente domanda: soffre di burn in del display? Sulla mia unità non ho riscontrato nulla di tutto questo. Faccio presente solo che la luminosità percepita su bordi curvi è leggermente differente rispetto alla parte piana, pur rimanendo visibile. Niente di nuovo!

Il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali è inserito al di sotto del display. Non si vede mai (indice di un assemblaggio perfetto) e recepisce sempre al primo colpo il nostro dito.
Lo schermo è l’unità più bella e fedele (potete calibrarlo finemente o scegliere le modalità Normale e Intensa) su cui abbia posato gli occhi. Chissà se vedremo mai su supporto OLED una frequenza di 120Hz.


Fotocamere

Huawei ha proposto la soluzione definitiva per tutti gli utenti più esigenti, tre fotocamere posteriori che potessero coprire ogni tipo di utilizzo.
L’applicazione Fotocamera non cambia nella sostanza: tante impostazioni e opzioni da dover pian piano scoprire, ma un’immediatezza che abbiamo imparato ad amare nel corso del tempo.
Ci sono svariate scene preimpostate selezionabili: Apertura, Notte, Ritratto, Foto, Video, Pro e Altro.

La modalità Apertura aumenta o diminuisce l’effetto sfocato dello sfondo dei nostri soggetti, conferendo quell’effetto “Reflex” tanto amato. L’opzione Notte è da usare quando si ha poca luce e dei soggetti che non siano in movimento, infatti il sensore allungherà l’esposizione e raccoglierà tutta la luce possibile, offrendo uno scatto notturno incredibile.
La modalità Ritratto è pensata per foto con persone in primo piano, mentre quella Foto coprirà ogni genere di esigenza.
Facendo un click sul sinbolo 1X, potremo fare uno zoom passando dalla fotocamera principale a quella secondaria (3x e 5X) sino ad arrivare alla grandangolare 0,6X.

La triple-camera posteriore Leica forma un quadrato con il flash LED

Peccato che non sia inserita in prima funzione l’opzione HDR e che gli slow-motion raggiungano i 960fps solo a 720p. In questo caso sia Sony (famiglia XZ2 e XZ3) che Samsung (Galaxy S9 e S9+) fanno meglio con i 960fps a 1080p.

All’interno del menù Altro c’è la modalità “lenti AR”, che trasforma il nostro viso e le nostre espressioni in Animoji, funzionalità divertente da usare con gli amici e che lascerà a bocca aperta i più piccoli.
Nella schermata principale della fotocamera in alto a sinistra c’è un pulsante pensato per la scansione dei QR Code, per identificare un oggetto e cercarlo online, oltre alla funzione per riconoscere in tempo reale ideogrammi e idiomi stranieri per tradurli in pochi istanti.

L’AI c’è ancora con il suo riconoscimento delle scene e deve essere attivata dal menù delle impostazioni spuntando Master AI. I risultati sono impressionanti grazie alla sua minore invasività, che non eccede nella saturazione, ma enfatizza positivamente la scena. Se scattate un ritratto, ad esempio, l’intelligenza artificiale applicherà un leggero zoom e staccherà il soggetto dallo sfondo con un effetto bokeh ben calibrato.

Gli scatti sono eccezionali, grande corrispondenza dei colori, dettaglio elevato e resistenza alle basse luci. La velocità di scatto è alta e l’AF non perde un colpo. Dai miei test in differenti scenari ho riscontrato un leggero flare negli scatti in controsole pieno, ottima risposta alle alte luci e alti contrasti e una distanza minima di messa a fuoco che raggiunge i 2,5 cm con l’uso della lente grandangolare.

La copertura delle lenti va dai 16mm sino agli oltre 200mm, facendo di questo smartphone lo strumento fotografico compatto più versatile di tutto il mercato.
Usando l’impostazione della risoluzione di 40MP vedrete scomparire il pulsante 1X per lo switch fra le fotocamere, mentre utilizzando la risoluzione da 10MP il vostro unico limite sarà la fantasia.
Mi sono trovato benissimo con questo set di sensori e anche quello destinato ai selfie da 24MP F/2.0 mi ha convinto perché sufficientemente grandangolare per i groupie (selfie di gruppo).
I video sono stabilizzati alla perfezione grazie alla stabilizzazione ottica. Grave mancanza è la registrazione 4K (3860x2160p) a 60fps. Potrebbe non interessare a tutti, ma il OnePlus 6 la forniva a un prezzo molto più contenuto.

Grazie al nuovo coprocessore dual-NPU del Kirin 980, adesso Huawei riesce ad implementare anche l'AI in real time e nei video. Un esempio è la opzione video “AI Color”: quando riprenderemo una persona, quest’ultima sarà a colori, mentre l’ambiente circostante in bianco e nero. Un effetto spettacolare che non sarebbe stato possibile senza un comparto hardware di così elevato valore. Assurda è anche la “Sfocatura dello sfondo” che sfoca in tempo reale ciò che si trova alle spalle dal soggetto.
I video sono dettagliatissimi, stabilizzati come si conviene e ricchi di funzionalità AI impagabili.

Il comparto multimediale mi ha letteralmente stregato, potete lasciare la compattina a casa durante le vacanze e portarvi unicamente questo Mate 20 Pro.


Test

Cercate il massimo delle prestazioni in gioco senza badare a spese? Comprate Huawei Mate 20 Pro. Tutti i giochi presenti sul Play Store girano al massimo dettaglio e risoluzione su questa macchina, anche con i titoli online. Ad oggi, è lo smartphone più performante che abbia testato per questo genere di attività. Se alle prestazioni prettamente grafiche aggiungete anche la CPU che non perde colpi, tutto è terribilmente semplice e veloce.

I punteggi dei nostri benchmark sintetici ed analitici non lasciano spazio ad ulcun dubbio: Huawei Mate 20 Pro è il nuovo smartphone da battere, il punto di riferimento ed il metro di paragone dell'intera categoria.

Quadrant Totale CPU Memoria I/O 2D 3D
- - - - - -
Antutu Totale 3D UX CPU RAM
268836 95822 59542 101516 11956
Geekbench 4 Single-core Multi-core
3330 9858
Vellamo Browser Metal Multicore
9009 4978 6406
GFX Bench Car Chase offs. Manhattan 3.1.1 offs. Manhattan 3.1 off.
Manhattan offs.
T-Rex offs. Tessellation offs. Texturing offs. ALU 2 offs.
1398 1587 1581 2529 3823 4384 8978 MTexel/s 8376
3DMark Ice Storm Extreme Ice Storm Unlimited   Sling Shot
Max 32807 2518
G1 60,9 fps G2 58,4 fps PHY 38,6 fps G1 305,5 fps G2 138 fps PHY 55,6 fps G1 11 fps G2 9,3 fps PHY 48,2/34,3/22,6 fps
PCMark  Work 2.0 
7621 Web browsing Video editing Writing Photo editing Data manipulation
7303 5761 8490 11827 6084

Software

La versione di Android a bordo è la 9.0 Pie con personalizzazione EMUI 9. Sebbene sia stato fatto un restyling dell’interfaccia, lo spirito orientale non è del tutto svanito. Alcune scelte stilistiche ricalcano quanto visto su altri brand e l’applicazione Temi è povera di personalizzazioni minimali o stock.

Ci sono gesture per la navigazione all’interno dell’UI. Facendo uno swipe profondo dal basso verso l’alto si va alla “Home”, con uno swipe più calibrato nel multitasking, mentre facendo uno swipe da sinistra a destra si andrà indietro.
Le gesture sono affascinanti ma fastidiose in alcuni scenari, come, ad esempio, nell’applicazione Fotocamera, in cui faranno le bizze. Vi consiglio di mantenere i tasti a vista per semplicità operativa.

Il multitasking a schede affiancate è bello e funzionale. Nella stessa schermata potrete mettere comodamente, grazie all’immenso schermo, due applicazioni una accanto all’altra ed essere oltremodo operativi.
Andando oltre agli aspetti estetici, il software l’ho trovato maturo e ricco di scorciatoie e funzionalità. Non ho rimpianto l’esperienza stock (o quasi) provata su altri modelli.

Batteria

La batteria è un’unità da 4200mAh che porta sempre a sera. Con un impiego normale si riescono a chiudere due giorni complessivi; usando due SIM, tanto 4G+ e chiamate si arriva a tarda notte con un 35%. È l’esperienza più appagante in termini di autonomia che si possa avere attualmente, inoltre la ricarica veloce a 40 Watt in soli trenta minuti porterà la carica dallo zero al 70%. La scocca posteriormente diventa calda, ma non in modo preoccupante. Per una ricarica completa impiegherete 65 minuti.

Alimentatore Huawei Supercharge da 40W in dotazione

Manca all’interno del software l’opzione per ricaricare lentamente lo smartphone usando l’alimentatore in confezione. Se voleste andare più lentamente, dovrete acquistarne un altro.

La ricarica wireless è limitata a 15 Watt massimi, ma sarà anche in questo caso spedita, e porterà la scocca a essere abbastanza calda, raggiungendo la temperatura di 35°C. La medesima temperatura sarà raggiunta anche con la ricarica con cavo a 40 Watt.

Mate 20 Pro ha il Reverse Charge, cioè la ricarica a induzione di altri smartphone. Questa funzionalità potrebbe salvare il solito amico con la batteria a terra.
Il profilo energetico di Mate 20 Pro stupisce, ma sono curioso di verificare, sul lungo periodo, la durata della batteria e il suo degradamento. Forse un’opzione di caricamento più lenta poteva trovare posto nel labirintico sistema operativo.


Temperature, audio e conclusioni

Le temperature s’innalzano in modo contenuto durante le parentesi quotidiane videoludiche e restano sostanzialmente inalterate nell’uso quotidiano. Sotto forte stress, anteriormente raggiunge 37.6° C, posteriormente 41° C.
Tutto va come dovrebbe!

Se avete analizzato centimetro per centimetro questo smartphone, vi sarete accorti dell’assenza dell’ingresso jack da 3,5mm e della griglia dell'altoparlante di sistema. L’audio stereo, infatti, è emesso dalla capsula auricolare e da uno speaker che utilizza l'apertura della porta USB-C. Le tonalità sono ben riprodotte, anche se le parti parlate di video o film risultano leggermente più lontane delle frequenze strettamente musicali, come se ci fosse un piccolo eco.

Temperatura sul retroTemperatura massima sul fronte

Huawei Mate 20 Pro

Il volume massimo è più basso rispetto a quello di altri smartphone, ma sufficiente per l’uso all’interno dell’abitacolo della vostra macchina o all’aria aperta. C’è l’LDAC e l’HWA Audio. La riproduzione in cuffia convince e, se ne aveste un paio Bluetooth HiRes, state certi che vi godrete appieno il vostro brano preferito. In cuffia non ho nulla da eccepire, qualcosa di migliore si poteva fare con un altoparlante dedicato.

Huawei Mate 20 Pro ha un prezzo di lancio importante. 1099 euro è la cifra richiesta dal produttore per potersi portare a casa un piccolo angolo di paradiso. Se aveste pre-ordinato questo modello, avrete anche il Huawei Watch GT (prezzo al pubblico di 199-249 euro) e la base di ricarica wireless.
Unici difetti riscontrati nel mare di pregi sono: i bordi arrotondati privi di funzionalità dedicate (Samsung e Sony hanno comandi rapidi), l’audio migliorabile e le dimensioni importanti.
Resta comunque il miglior smartphone che abbia mai provato.

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