Design e schermo

L’estetica di Huawei Mate 20 Pro è molto ricercata. I detrattori si possono appellare all’indubbia somiglianza con la controparte Samsung (Galaxy S9+), ma questo non significa che Huawei abbia prodotto un dispositivo brutto. Personalmente adoro quanto è riuscita a fare: doppia curvatura sui lati lunghi, la ricerca di equilibrio e simmetria in ogni direzione e la cura dei dettagli tipica di noi italiani.
Tutto è stato ben calibrato, niente è fuori posto!

La colorazione che ho in test è la Midnight Blue, nuance sobria ed equilibrata arricchita da una trama diagonale che regala un effetto tridimensionale alla superficie. Queste linee trasversali non sono solo disegnate, ma si sentono (anche acusticamente) sotto l’unghia. Questo espediente aumenta l’attrito con la mano, conferendo una presa più salda. Il suo design levigato potrebbe comunque farlo scivolare di mano; consiglio vivamente di calzare la cover trasparente che trovate a corredo nelle vostre confezioni di vendita.

L cover posteriore ha una trama diagonale a rilievo che migliora la presa

Il frame laterale, che non raccoglie graffi, è nella medesima colorazione ma con finitura lucida, soluzione che mi è sempre piaciuta su uno smartphone e che quindi promuovo a pieni voti. Il tasto per l’accensione e lo spegnimento è di colore rosso: questi dettagli mi fanno letteralmente perdere la testa!

Il notch frontale potrebbe essere percepito come un elemento di disturbo e proprio per questo una funzione software camuffa quest’accorgimento estetico (Impostazioni > Display > Altre impostazioni display > Tacca).

Lo schermo del Mate 20 Pro ha un notch ampio che racchiude anche la camera per il face unlock sicuro

Lo schermo è una gigantesca unità da 6,39 pollici OLED con una profondità dei neri a dir poco perfetta. Ha la certificazione HDR10 e i suoi 539PPI sono evidentissimi durante la riproduzione di contenuti Netflix. La densità del pannello proposta da Huawei supera quella dell’AMOLED di Samsung Galaxy Note 8, fermo a “soli” 514PPI.
Netflix ha da poco inserito il Huawei Mate 20 Pro fra i dispositivi compatibili con HD e HDR.

La presenza di Dolby Atmos impreziosisce l’ascolto di contenuti multimediali. Potrete scegliere fra tre impostazioni: Intelligente, cinema e musica.

Il display raggiunge la luminosità di 800 candele sotto la luce diretta del sole, restando facilmente leggibile e usabile. Il sensore di luminosità è perfetto e l’opzione “Tonalità Naturale” (Impostazioni > Display > Colore e protezione occhi > Tonalità naturale) regolerà per voi la temperatura colore dello schermo in base all’illuminazione presente.

I forum sono invasi dalla ricorrente domanda: soffre di burn in del display? Sulla mia unità non ho riscontrato nulla di tutto questo. Faccio presente solo che la luminosità percepita su bordi curvi è leggermente differente rispetto alla parte piana, pur rimanendo visibile. Niente di nuovo!

Il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali è inserito al di sotto del display. Non si vede mai (indice di un assemblaggio perfetto) e recepisce sempre al primo colpo il nostro dito.
Lo schermo è l’unità più bella e fedele (potete calibrarlo finemente o scegliere le modalità Normale e Intensa) su cui abbia posato gli occhi. Chissà se vedremo mai su supporto OLED una frequenza di 120Hz.

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