Intel fa il punto su Haswell, ultrabook e AIOAl CeBIT di Hannover tenutosi agli inizi di marzo, Intel ha tenuto un'importante press conference che ricapitola molte novità ed argomenti che stanno a cuore al colosso di Santa Clara, a iniziare dall'evoluzione degli ultrabook, passando per il perceptual computing, gli all-in-one, i vantaggi offerti dagli ormai prossimi processori Haswell e il futuro delle connessioni ThunderBolt. Ecco il punto della situazione.


La conferenza stampa tenuta da Intel all'edizione 2013 del CeBIT di Hannover è stata particolarmente ricca di indicazioni e stimoli sulle evoluzioni future non solo dei propri prodotti ma del mercato in generale, argomenti che hanno toccato tanti aspetti diversi ma connessi, dai vantaggi offerti dai processori Haswell al futuro che attende ultrabook, all-in-one e connessioni ThunderBolt e che hanno in comune una grande capacità di analizzare il mercato, le sue richieste e le sue tendenze per il futuro. Nel nostro video live che trovate di seguito potrete dunque seguire per intero il sostanzioso evento che qui invece proveremo a sintetizzare seguendo un filo conduttore ideale.

Intel press conference

Partiamo dall'interessante intervento tenuto da Karen Regis, direttore del marketing ultrabook per l'Intel PC Client Group. Dal 2011, anno del loro esordio, gli ultrabook hanno continuato a evolversi in maniera costante, diventando i device più interessanti, innovativi e influenti nel panorama mondiale degli ultimi anni, forse anche più dei tablet. L'adozione di materiali nuovi, più robusti, leggeri ed eleganti per le scocche, la continua diminuzione di pesi e spessori, l'introduzione degli schermi touch e infine di tanti form factor diversi, con dispositivi ibridi o convertibili, con gli schermi che possono essere sganciati, ruotati e capovolti o fatti scorrere per trasformarsi in tablet, rappresentano altrettanti punti di fortissima innovazione, che hanno segnato l'evoluzione dell'intero mercato mobile, al di là delle vendite finora realizzate, forse non ancora entusiasmanti ma comunque in crescita rispetto al settore dei notebook, che sta conoscendo invece una forte flessione.

Soprattutto l'ultima generazione di dispositivi, che annovera tra le sue fila diversi prodotti davvero innovativi come il Lenovo IdeaPad Yoga, il Dell XPS 12 o l'ASUS TAICHI, stanno contribuendo, come sottolineato dalla stessa Regis, a far diventare meno definito in ambito mobile il confine tra i device destinati alla produttività, come notebook e ultrabook e quelli maggiormente adatti alla semplice fruizione dei contenuti, come smartphone e tablet. Come sottolinea anche la prima slide mostrata all'inizio dell'intervento della Regis i consumatori comprano esperienze d'uso e gli ultrabook di terza generazione, con i loro form factor convertibili, ne offrono una molto interessante, perché in grado di unirne diverse, lasciando l'utente libero di scegliere quella che, di volta in volta, meglio risponde alle sue esigenze e allo scenario d'uso del momento.

Non a caso da uno studio di Intel riguardante l'esperienza d'uso di Windows 8 il 22 % ha dichiarato che avrebbe comprato un tablet e solo il 3 % un ultrabook privo di schermo touch, mentre rispettivamente ben il 31 e il 44 % hanno dichiarato di voler acquistare un ultrabook touch o un ultrabook convertibile, segno inequivocabile dunque che questi ultimi due offrono la miglior esperienza d'uso in abbinamento all'OS di Redmond. Cosa potremo attenderci dunque dalla prossima generazione di ultrabook, la quarta, quella dotata di processori Intel Haswell? Sostanzialmente il colosso di Santa Clara e i suoi partner OEM non faranno altro che enfatizzare ulteriormente i punti di forza di questo genere di prodotto.

Intel ultrabook haswell

I prossimi Ultrabook saranno ancora più alla moda, offrendo soluzioni 2-in-1 con form factor convertibili o ibridi e display ad alta definizione, ancora più reattivi, con un supporto esteso per le funzioni touch e per i comandi vocali, che saranno introdotti proprio a partire dai prossimi modelli, sempre più sicuri, integrando tecnologie come vPro, Small Business Advantage, Anti Theft, Identity Protection e supportando funzioni di riconoscimento facciale per log-in sicuri e infine sempre più mobili, grazie a design ancora più sottili e leggeri e a un'autonomia ancora più lunga, che dovrebbe permettere finalmente di coprire un'intera giornata lavorativa.


In particolare questi ultimi due aspetti saranno proprio merito dei nuovi processori Haswell. Nonostante infatti essi manterranno il processo produttivo a 22 nm di tipo Tri-Gate 3D degli attuali Ivy Bridge riusciranno ad offrire consumi energetici più contenuti grazie a un'architettura maggiormente ottimizzata. Questo porterà quindi da un lato a autonomie superiori e dall'altro a spessori più contenuti, in ragione di TDP inferiori e dissipatori di minori dimensioni.

Ultrabook roadmap

Per vedere i primi ultrabook con autonomie superiori comunque non sarà necessario attendere l'introduzione delle CPU Haswell durante la seconda metà di quest'anno, perché Intel ha realizzato una nuova versione delle sue CPU Ivy Bridge, chiamate Ivy Bridge Y (avete letto del Celeron 1019Y?) e caratterizzate da consumi più contenuti, come abbiamo già spiegato qualche mese fa. In particolare Intel ha introdotto un nuovo concetto, chiamato SDP o Scenario Design Power. Mentre infatti il TDP indica la quantità di calore che le soluzioni di raffreddamento abbinate al processore devono essere in grado di dissipare al fine di evitarne il surriscaldamento durante il funzionamento alla frequenza nominale, lo SDP identifica un valore di dissipazione più basso, che può essere ottenuto impostando valori inferiori per voltaggio e clock rate, così da consentire eventualmente a un produttore di integrare lo stesso processore anche in form factor più sottili e che necessitano di dissipatori di dimensioni minori ma che appunto sono più adatti a uno scenario d’uso differente, legato più alla fruizione dei contenuti che non ad attività di content creation.

Tornando agli Haswell comunque essi offriranno diversi vantaggi, a partire da un rinnovato sottosistema grafico che consentirà prestazioni decisamente superiori sia in ambito di grafica 3D che di operazioni di encoding, decoding e transcoding video via hardware. Questi sottosistemi inoltre supporteranno le nuove risoluzioni "ultra HD" 4k e i Collage Display. In ambito di sicurezza infine, come già accennato prima, offriranno migliori prestazioni per quanto riguarda la cifratura via hardware dei dati sensibili e, grazie alla tecnologia Small Business Advantage, consentiranno di proteggere le password dell'utente anche nel caso in cui effettui un log-in da remoto, ad esempio al computer aziendale.

I nuovi processori inoltre consentiranno di integrare tutta una serie di nuove funzionalità, raccolte sotto il nome collettivo di Perceptual Computing e basate sul rilevamento dello sguardo, delle gesture e della voce al fine di favorire un'interazione più naturale e intuitiva con i device. Intel sta infatti collaborando già da diverso tempo con varie aziende che si occupano dei diversi campi, in modo da sviluppare soluzioni funzionali e affidabili. Presto dunque, stando a quanto affermato, dovremmo vedere ultrabook capaci di riconoscere il volto dell'utente attraverso la webcam, consentendogli così automaticamente il log-in, sarà possibile interagire con i videogiochi attraverso le gesture di mani e braccia, impartire comandi vocali di vario tipo, ad esempio per effettuare ricerche mentre si naviga o per avviare programmi specifici o ancora per dettare i nostri documenti senza necessità di digitare il testo e ancora, grazie a tecnologie di tracciamento oculare, interagire con le interfacce di sistema operativo e programmi semplicemente puntando lo sguardo sui vari comandi.


Il concetto di mobilità sta diventando ormai centrale e pervasivo, andando a permeare diversi ambiti che tradizionalmente non prevedevano questa caratteristica. Ad esempio anche in ambito domestico è sempre più sentita l'esigenza di non essere legati a un'unica postazione fissa ma di poter spostare il computer in qualsiasi stanza della casa in cui ce ne sia bisogno, ovviamente senza dover ogni volta rimontare tutto e riconnettere i vari cavi, come avverrebbe nel caso dei desktop tradizionali ma anche dei normali miniPC, che andrebbero sempre accompagnati da un display.

In quest'ottica i cosiddetti All-In-One, computer desktop il cui hardware è integrato nella stessa scocca che ospita il display, potrebbero conoscere una seconda giovinezza, aprendosi a nuovi form factor più adatti a questo nuovo scenario d'uso. Grazie all'introduzione dei nuovi Intel Haswell anche in questo segmento di mercato e alle loro doti di maggior potenza di calcolo e al tempo stesso di consumi più contenuti sarà ad esempio possibile realizzare tutta una serie di nuovi AIO tradizionali nella modalità d'uso ma caratterizzati da display più ampi, luminosi e con risoluzioni più elevate, e soprattutto portare in questa tipologia di device per la prima volta tutte quelle caratteristiche che finora sono state tipiche dei soli tablet ed ultrabook, come ad esempio un avvio istantaneo e l'aggiornamento costante, in tempo reale, di tutti i contenuti di nostro interesse come mail, cambiamenti di stato e messaggi dai social network, grazie alla stessa tecnologia Always Connected già testata a lungo sugli ultrabook e che consente di agganciarsi più velocemente alle reti conosciute quando si esce dallo stato di sleep ma anche di aggiornare periodicamente questi dati nonostante il sistema in stand-by, così che all'avvio successivo tutte le notizie per noi importanti siano subito fruibili.

Sony VAIO Tap 20

ASUS Transformer AIO porte

Accanto a questi All-In-One tradizionali ma rinnovati nelle funzionalità troveremo però nuovi form factor che Intel definisce Adaptive AIO, ossia una nuova tipologia di prodotti multitouch che potranno essere utilizzati sia in verticale che in orizzontale, unendo i pregi di una postazione fissa alla comodità di un tablet, anche se ovviamente avranno dimensioni tali da non poter essere portati con sé in giro o in viaggio ma che consentiranno comunque di spostarli facilmente da un ambiente all'altro di casa. Esempi di questo tipo hanno cominciato ad emergere già da alcuni mesi, basti ricordare ad esempio il Sony Vaio Tap 20 o l'ancor più recente ASUS Transformer AIO (avete visto la nostra presentazione italiana?), che possono trasformarsi da All-In-One a tablet ed essere anche utilizzati orizzontalmente, poggiati cioè su una superficie piana, come un tavolo o il pavimento di casa, a volte anche da più persone contemporaneamente, magari per giocare in famiglia, grazie a schermi multitouch e alla presenza di software specifici.

Lenovo Ideacentre Horizon

Tuttavia Intel usa a ragione come esempio migliore di questa nuova tipologia di prodotto il nuovo Lenovo IdeaCentre Horizon, un tablet PC All-in-One da 27 pollici, con display multitouch da 1920 x 1080 pixel, uno spessore inferiore ai 3 cm e un peso di 8 Kg, che può essere utilizzato sia come un classico PC desktop, col display in verticale sostenuto dal supporto estraibile posteriore oppure in orizzontale. Quando l'Horizon viene posto in questa seconda posizione infatti si avvia automaticamente una interfaccia proprietaria, chiamata Aurora che, da un menù circolare posto al centro della schermata, consente di avviare diversi tipi di attività con un funzionamento molto simile a quello che tutti ricordano nei Surface. IL sistema operativo è Microsoft Windows 8 ma grazie alla presenza di BlueStacks Horizon consente anche di avviare tantissime applicazioni Android.

Chiudiamo infine con alcune novità legate a ThunderBolt, il nuovo standard di connessione presentato da qualche anno ma che finora, al di fuori del mondo Apple, non si è ancora affermato nonostante le grandi potenzialità e gli indubbi vantaggi che offre. Conosciuto inizialmente come LightPeak e sviluppato proprio in collaborazione con Apple, ThunderBolt si propone di sostituire le diverse tipologie di connessioni attualmente presenti su qualsiasi computer fisso o mobile, unificandole al fine di semplificare la vita degli utenti e le procedure produttive delle aziende. USB, HDMI o DisplayPort, Ethernet LAN e persino eSATA, tutte infatti possono essere potenzialmente sostituite da ThunderBolt. La tecnologia inoltre può vantare prestazioni di livello assoluto grazie all'uso di due canali simmetrici per ciascuna direzione di comunicazione. In questo modo la banda disponibile in upload e in download non solo è identica, a differenza di tutti gli altri standard citati sopra che sono invece asimmetrici e fanno transitare dunque i dati da e verso una fonte su un solo canale, ma permette un'ampiezza di banda di ben 10 Gbps per ciascuna delle due direzioni di trasmissione.

Intel Thunderbolt demo: Macbook e GUS MSI

Finora l'adozione però è stata piuttosto lenta, soprattutto per la mancanza di supporto sia da parte dei produttori di schede madri e notebook sia di device esterni come fotocamere, stampanti, monitor, scanner etc. Tuttavia per il 2013 Intel prevede la presentazione di molte nuove schede madri per computer desktop dotate di interfaccia ThunderBolt (attualmente ce ne sono solo 20) e l'esordio di molti più device. Intel parla di oltre 75 certificati per Mac e oltre 25 per il mondo PC. Inoltre ora saranno disponibili per gli utenti finali cavi di connessione meno costosi ed arriveranno anche i primi cavi basati su fibra ottica invece che su filamenti di rame, cosa che consentirà prestazioni ancora superiori (lo standard infatti è stato studiato per raggiungere, nel corso delle implementazioni, i 100 Gbps per canale) e cavi molto più lunghi, visto che con la fibra ottica non c'è dispersione del segnale.          

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