Abbiamo provato per qualche settimana il nuovo Samsung Galaxy Note 20 Ultra nella bella colorazione Mystic Bronze da 512GB ed è stato davvero difficile trovare difetti ad uno smartphone premium e lussuoso come questo.
Come ogni estate, Samsung ad agosto ha reso ufficiale l'ultima versione dell’iconica serie Note, lanciando i nuovi Galaxy Note 20 e Galaxy Note 20 Ultra. Sono smartphone "di lusso" non solo perché rappresentano il top per design, prestazioni ed esperienza d'uso, ma anche perché sono tra i più costosi sul mercato. Attualmente, infatti, Samsung Galaxy Note 20 Ultra è in vendita su Amazon intorno ai 1000 euro ma fino a qualche mese fa, così come al momento del lancio, il suo prezzo superava i 1300 euro.
E dobbiamo ammettere che, per quanto poco accessibile e forse esagerato per qualcuno di voi, questo prezzo è giustificato per tutto ciò che offre. Come i suoi predecessori, anche Samsung Galaxy Note 20 Ultra raccoglie il meglio della della S-Series e lo potenzia, diventato a tutti gli effetti un concentrato di eccellenza.
Anche questa volta il top-di-gamma coreano è animato da un processore Samsung Exynos 990, già presente sulla gamma Galaxy S20, ma aggiunge un comparto fotografico di livello professionale (in grado anche di registrare video 8K), una S-Pen migliorata, connettività 5G, il display AMOLED Dynamic con refresh rate variabile ed il nuovo Gorilla Glass Victus, nonché un software più stabile e maturo. Tutto racchiuso in un telaio elegante con una qualità costruttiva che non teme paragoni.
Per qualche settimana, noi abbiamo testato il Galaxy Note 20 Ultra da 512GB nella colorazione Mystic Bronze (disponibili anche Mystic Green e Mystic Gray) con la solita gran curiosità che si riserva a smartphone premium così completi, e adesso vi sveleremo cosa ci è piaciuto e cosa ci ha fatto storcere il naso nella nostra recensione. Sì, perché nonostante tutte le premesse, anche gli smartphone di questo "calibro" non sono perfetti.
Pro
- Materiali e costruzione eccellenti
- Display
- S-Pen migliorata
- UI matura
Contro
- Batteria non all'altezza
- Scalda troppo spesso
- Qualche incertezza della fotocamera
Samsung Galaxy Note 20 Ultra è uno smartphone premium e basta dare un'occhiata alla confezione per capirlo. La confezione nera riporta impressa frontalmente l'immagine della S-Pen, vera caratteristica distintiva dell'intera serie Note, con la scritta N20 traslucida nera alle spalle e il nome Note 20 Ultra 5G in primo piano in basso.
Oltre ad essere curata in ogni suo aspetto, dai materiali all'organizzazione interna, la scatola contiene oltre allo smartphone con pellicola proteggi-schermo preapplicata, anche un caricabatterie USB-C da 25W, un cavo USB-C/USB-C per la ricarica ed un paio di auricolari AKG con connettore USB Type-C che non faranno rimpiangere la perdita del jack audio da 3.5 mm. Tutti questi accessori sono in colorazione nera, che ben si abbina al Mystic Bronze del nostro Galaxy Note 20 Ultra. Incastrato nel coperchio della scatola, c'è poi un astuccio che contiene la spilla per estrarre lo sportellino della SIM (ma anche della scheda microSD) e manualistica varia.
Specifiche tecniche Samsung Galaxy Note 20 Ultra
- Processore: Samsung Exynos 990
- Display: Dynamic AMOLED da 6.9 pollici qHD+ (3088 x 1440 pixel) Infinity-O con refresh rate dinamico a 120Hz, 496PPI e HDR10+
- RAM: 12GB di RAM LPDDR5
- Memoria: 256/512GB espandibile fino a 1TB
- SIM: Dual Ibrida: 2 SIM / 1 SIM + 1 Micro SD / 1 SIM + 1 eSIM + 1 Micro SD
- Connettività: 5G SA/NSA Sub6/mmWave, WiFi 6, Bluetooth 5.1, USB-C 3.1, NFC
- Localizzazione GPS, Galileo, Glonass, BeiDou
- Sistema operativo: Android 10
- Batteria: 4500 mAh con Fast Wireless Charging 2.0 da 15W e Fast Charging via USB-C da 25W
- S-Pen:
- Dimensioni e peso: 5.8 x 4.35 x 105.08 mm, 3.04 grammi
- Sensibilità: 4096 livelli di pressione
- Autonomia: 24 ore, ricarica nello smartphone
- Fotocamere:
- Posteriori:
- 108MP (f/1.8) con PDAF, OIS, pixel da 0,8um
- 12MP (f/2.2), ultragrandangolare 120°, pixel da 1,4um
- 12MP (f/3.0),zoom ottico 5x e interpolato 50x, pixel da 1um, FOV 20°
- Anteriore:
- 10MP (f/2.2), pixel da 1,22um, FOV 80°
- Posteriori:
- Sicurezza: sensore di impronte digitali ultrasonico sotto il display
- Audio: speaker stereo AKG, Dolby Atmos
- Dimensioni: 164.8 x 77.2 x 8.1mm
- Peso: 208 grammi
- Certificazione: IP68 (anche per la S-Pen)
- Colore: Mystic Bronze, Mystic Green e Mystic Gray
Samsung ha sicuramente cercato di dare il massimo nel nuovo Galaxy Note 20 Ultra. Il telaio è in metallo e la cover è in vetro, come molti altri top di gamma, ma in questo caso ricoperta del nuovo Gorilla Glass Victus, resistente più che mai a graffi e soprattutto alle cadute. Inoltre la lavorazione del vetro regala una finitura opaca che restituisce un effetto simil-metallico e che non trattiene minimamente le impronte, con un risultato davvero eccellente alla vista.
Ma c’è qualcosa che sarà impossibile non notare, ovvero l’ingombrante modulo che ospita le fotocamere. Sporge tantissimo e a primo impatto può sembrare un pugno in un occhio, anche se lentamente ci si abitua alla sua presenza.
Niente male anche l’ergonomia (posto che stiamo parlando di uno smartphone da 6,9”, un gigante), grazie alle cornici particolarmente arrotondate che aiutano molto nella presa di un telefono altrimenti tendente allo scivoloso. Non potrete quindi aspettarvi che stia saldamente in mano in ogni situazione, ma Samsung ha sicuramente fatto quanto in suo potere per limitare le difficoltà dovute alla grandezza. Sì perché Samsung Galaxy Note 20 Ultra non è certamente tra gli smartphone più compatti: pesa 208 grammi e misura 164.8 x 77.2 x 8.1 mm.
Le cornici ospitano ovviamente il tasto di accensione, il rocker del volume e il carrellino della SIM (Dual ibrida, ovvero 2 SIM oppure 1 SIM + 1 Micro SD, con la possibilità di utilizzare anche una e-SIM), ma soprattutto c’è spazio per la classica S-Pen, quest’anno ancora migliorata per quanto riguarda latenza e prestazioni.
Non si può parlare di display di qualità senza citare gli smartphone di Samsung e - come si può immaginare - il Note 20 Ultra non è che una conferma di ciò. Il pannello da 6.9 pollici Dynamic AMOLED infatti è clamorosamente bello per contrasto, gamma colore coperta al 100%, angoli di visione. Insomma, difficile lamentarsi.
Ha una risoluzione massima impostabile in Quad HD+ (3088 x 1440 pixel) ma è utilizzabile anche in Full HD con un refresh rate a 120Hz dinamico e variabile. Cosa significa? Che il display verrà settato automaticamente dal sistema al refresh rate che ritiene più opportuno in base a quello che faremo in un determinato istante, con una forbice che va da 10Hz a 120Hz. Sinceramente è difficile notare quando questo viene scalato verso il basso, anche perché le frequenze minori vengono probabilmente usate soltanto per l’Always-On.
Alle risoluzioni più alte invece il telefono imposterà un refresh fisso a 60Hz, probabilmente per non incidere eccessivamente sulla batteria. Ottima la luminosità anche in esterna, grazie ai generosi 1400 nits che Galaxy Note 20 Ultra può raggiungere. Come sempre un lavoro di fino da parte di Samsung, ma non ci aspettavamo niente di meno.
E poi non può mancare la S-Pen, vero segno distintivo dell’intera gamma Galaxy Note. Quest’anno ha subìto ulteriori miglioramenti, la latenza è scesa fino a 9ms ed è quindi un’esperienza ancora più appagante usarla grazie anche ai 4096 livelli di pressione. Soprattutto in fase di scrittura si percepirà una immediatezza decisamente piacevole.
Funziona ancora tramite Bluetooth, è certificata IP68, ha una batteria al litio che promette 24h di durata e si ricarica tramite lo smartphone. Ma soprattutto è molto utile per prendere appunti scrivendo sul display ovviamente, ma anche scattare un screenshot per poi ritagliarne una porzione oppure per estrarne il testo, commentare un PDF con note a margine, combinare appunti scritti e registrazione audio, scattare foto, utilizzarla per gestire DeX con delle air-gesture, e tanto altro. Insomma, è la solita, utile, S-Pen che ci aspettavamo da Samsung.
Ma vediamo come si muove l’interfaccia che possiamo visualizzare così bene sul display di Galaxy Note 20 Ultra. La One UI di Samsung è ormai alla versione 2.5, con la 3.0 che comincia a far capolino nelle prime versioni beta, e non fatico a raccontarvi come ormai sia un software maturo e ricco di feature. Non ha la reattività istantanea di un Pixel o di un OnePlus senza dubbio, ma rispetto agli anni in cui il software Samsung era sinonimo di pesantezza… siamo su un altro pianeta, ormai da almeno un paio d’anni.
La One UI 2.5 infatti offre molto, quasi troppo, e la maggior parte delle funzionalità offerte trovano una loro utilità nel quotidiano. Come non citare ad esempio il menu laterale richiamabile con uno swipe sul bordo, che consente di avere delle scelte rapide di app, contatti e molto altro. Nel caso delle app oltretutto è possibile aprirne due in split screen e "memorizzare" nel suddetto menu questo setup, in modo che sia possibile riaprirle in contemporanea con un semplice tap.
Non mancano inoltre modalità scura (programmabile), gestione dei temi, game launcher, always-on display, gesture e molto altro. Interessante anche l’integrazione con Microsoft Windows, che consente varie operazioni tra cui il mirroring dello smartphone sullo schermo del PC. Una piccola chicca che personalmente considero molto utile e che raramente trovo sui software concorrenti è la gestione della sorgente audio quando il telefono è collegato all’automobile o ad un altoparlante direttamente nella tendina notifiche, basta un tocco per passare dall’audio Bluetooth a quello del telefono (ad esempio per sentire messaggi vocali senza spararli a tutto volume nello stereo).
Non dimentichiamoci ovviamente DeX, un applicativo su cui Samsung ha puntato molto. Avere la possibilità di "trasformare" il proprio telefono in un sistema simil-desktop infatti torna decisamente utile in certi frangenti, anche se ancora ci sono passi avanti da fare sotto alcuni punti di vista. In qualunque caso per un utilizzo base va più che bene: le app supportate sono tantissime e volendo si può attivare una funzione per fare in modo che anche quelle non ancora supportate abbiano una finestra ridimensionabile. Già, perché al netto di bug e funzionalità, è questa la comodità di DeX: poter fare cose un po' più elaborate senza impazzire passando tra una app e l’altra di continuo o facendolo con uno split screen che riduce di molto la visibilità. Da quest’anno poi è utilizzabile in ben tre modi: via HDMI con un monitor o un televisore, tramite cavo USB e l’apposita applicazione su PC e Mac, e anche via wireless con le TV supportate.
Vi abbiamo parlato tanto dei pro di questo smartphone, ma qualcosa che fa storcere il naso c’è. Il processore Exynos 990 è certamente un SoC top-di-gamma e non ha alcun problema prestazionale, ma il dubbio che la variante Snapdragon faccia ancora meglio sotto alcuni punti di vista è più che legittimo. Purtroppo Samsung continua a "negare" questo processori ai mercati europei.
Quadrant | Totale | CPU | Memoria | I/O | 2D | 3D | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
- | - | - | - | - | - | |||||
Antutu | Totale | GPU | UX | CPU | MEM | |||||
- | - | - | - | - | ||||||
Geekbench 5 | Single-core | Multi-core | ||||||||
922 | 2994 | |||||||||
Vellamo | Browser | Metal | Multicore | |||||||
- | - | - | ||||||||
GFX Bench | Car Chase offs. | Manhattan 3.1.1 off. |
Manhattan 3.1 off. | T-Rex |
T-Rex offs. | Tessellation offs. | Texturing offs. | ALU 2 offs. | ||
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
3DMark | Sling Shot | Sling Shot Extreme - Vulkan |
Sling Shot Extreme OpenGL ES 3.1 |
|||||||
- | 5818 | 6594 | ||||||||
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
PCMark | Work 2.0 | |||||||||
Totale | Web browsing | Video editing | Writing | Photo editing | Data manipulation | |||||
13345 | 11521 | 8009 | 12555 | 26329 | 9567 |
Samsung Galaxy Note 20 Ultra, infatti, è costantemente tra il tiepido e il caldo, anche durante un utilizzo non eccessivamente pesante. A volte questo può risultare fastidioso, soprattutto perché con tutta probabilità influisce anche su una batteria già stressata dal gigantesco display e da un software molto elaborato. Il risultato è appunto uno smartphone quasi mai fresco durante l’uso, e che non arriva a sera se non con utilizzo blando. Si tratta di uno dei pochi punti deboli di questo telefono a nostro parere, anche se la situazione è leggermente migliorata nel tempo con qualche aggiornamento. Il tutto è accompagnato da ben 12GB di RAM LPDDR5 e 256/512GB di memoria interna UFS 3.1. Zero compromessi quindi.
Quest’anno Samsung propone un trittico di sensori molto interessante: la fotocamera principale vanta 108MP con apertura f/1.8 e OIS e AF laser. Di default scatta foto in pixel binning a 27MP, ma è possibile anche scattare nativamente a 108MP andando a perdere alcune delle ottimizzazioni automatiche proposte da Samsung. Ad accompagnare questo sensore ci pensano una grandangolare da 12MP f/2.2 e una lente zoom 5x f/3.0.
I risultati come potete immaginare sono di alto livello in generale, ma non sempre si riesce ad ottenere il massimo possibile. L’autofocus laser è una manna dal cielo sia per gli scatti che per i video e aiuta moltissimo anche con gli atavici problemi dei sensori da 108MP. Non a caso in condizioni ottimali di luce otteniamo delle foto fantastiche per definizione e contrasto (riscontrabile anche con gli altri due sensori, è un punto a favore riuscire a mantenere uniformità in questo senso) e il più delle volte anche in situazioni complicate di luce e ombra (non sempre però, diciamo che in questo caso il risultato è più variabile). Non male la modalità notturna, anche se l’algoritmo di Samsung ogni tanto esagera senza motivo… basta vedere nella videorecensione la foto scattata per strada in cui sembra l’imbrunire e invece erano le 02:00 di notte.
Bello lo zoom 5x che ci consente di catturare dettagli lontani mantenendo una qualità più che buona, abbiamo approvato questa scelta a scapito di uno zoom più elevato ma utile in meno situazioni. Bene anche la grandangolare che mantiene una buona qualità anche in presenza di un campo visivo molto ampio. Ovviamente non aspettatevi i livelli raggiunti dal sensore principale, ma è il prezzo da pagare per avere più ampiezza.
I video, come sempre, sono di altissimo livello. Samsung è forse una delle poche aziende che riesce a tenere il passo di iPhone nel comparto video e Galaxy Note 20 Ultra non è un’eccezione. Si arriva addirittura fino ad una risoluzione di 8K, ma la cosa interessante è poter registrare in 4K a 60fps con una messa a fuoco e una stabilizzazione ottimali. Se voleste usare il sensore grandangolare per avere maggiore campo, sappiate che potete (pur limitando gli FPS in 4K) e Samsung vi regalerà anche una modalità super stabilizzata. I risultati sono ottimi sempre e comunque per qualità video e anche per l’audio catturato, per cui se siete soliti immortalare i vostri ricordi sottoforma di video, qui andrete sul sicuro.
Discreta la fotocamera selfie da 10MP ottimizzata con autofocus laser anch’essa, non eccelle ma regala scatti migliori di molti competitor.
La batteria da 4400 mAh non ci ha convinto, ma era ovvio che fosse così. Leggermente meno capiente di quella integrata nel Galaxy S20 Ultra, che però condivide lo stesso display enorme, stesso processore e in più la presenza (marginale) della S-Pen. Il processore appunto: sicuramente non aiuta nella gestione energetica, visto che tende a scaldarsi spesso e volentieri. Le prestazioni sono comunque eccellenti, e se non vi spaventa dover utilizzare la ricarica rapida da 25W (o la wireless da 15W) per dargli un “aiuto” durante la giornata, non avrete poi troppi problemi.
Stando ai nostri test, con un uso intenso che prevede navigazione internet, molte chiamate, messaggi, musica, una mezz'oretta di gaming in movimento ed un paio di episodi della serie TV del momento per un totale di 4-5 ore di schermo, abbiamo sempre avuto la necessità di ricaricare il telefono a fine giornata arrivando intorno alle 18.00 con un 20% di carica residua. Con un uso più leggero, le ore di autonomia restano grossomodo quelle, portandoci a dover ricaricare lo smartphone comunque nella serata.
Possiamo dire che, nella nostra prova, non abbiamo mai superato un giorno (lavorativo) di autonomia ma - fortunatamente - grazie alla ricarica rapida il Samsung Galaxy Note 20 Ultra è sempre pronto all'uso in circa un'oretta collegato alla presa elettrica. Abbiamo verificato che in circa 50 minuti raggiunge il 100% di carica partendo dal 20%, ma con batteria al 50% fa il pieno in meno di mezz'ora.
Samsung Galaxy Note 20 Ultra doveva essere, come ogni anno, il killer della fascia alta, e in parte forse lo è. Materiali innovativi, costruzione premium, sensoristica e feature completi, un display eccezionale. Insomma le premesse ci sono tutte, ma forse si perde in alcune cose non sempre trascurabili, visto che si parla comunque di uno smartphone che si aggira intorno ai 1300 euro (anche se adesso è acquistabile a 1000 euro).
La fotocamera si avvicina a quello che si può definire un comparto top, ma ci sono situazioni in cui si perde e non riesce a regalarci lo scatto desiderato. Del processore abbiamo già detto invece.
Insomma, è un mostro di potenza ma come sempre non è per tutti, un po’ per il prezzo, un po’ per le dimensioni, un po’ perché non tutti potrebbero esserne pienamente soddisfatti. Ma per chi rientra nel target di questo Note e riesce a sfruttare al meglio tutte le sue feature, questo smartphone sarà sicuramente il non plus ultra. La vera domanda è: la serie Note è ancora così esclusiva? Riesce ancora a differenziarsi totalmente dalla massa com’era un tempo? Samsung ci punterà ancora? Solo il futuro potrà darci una risposta.