Ma vediamo come si muove l’interfaccia che possiamo visualizzare così bene sul display di Galaxy Note 20 Ultra. La One UI di Samsung è ormai alla versione 2.5, con la 3.0 che comincia a far capolino nelle prime versioni beta, e non fatico a raccontarvi come ormai sia un software maturo e ricco di feature. Non ha la reattività istantanea di un Pixel o di un OnePlus senza dubbio, ma rispetto agli anni in cui il software Samsung era sinonimo di pesantezza… siamo su un altro pianeta, ormai da almeno un paio d’anni.

One UI 2.5

La One UI 2.5 infatti offre molto, quasi troppo, e la maggior parte delle funzionalità offerte trovano una loro utilità nel quotidiano. Come non citare ad esempio il menu laterale richiamabile con uno swipe sul bordo, che consente di avere delle scelte rapide di app, contatti e molto altro. Nel caso delle app oltretutto è possibile aprirne due in split screen e "memorizzare" nel suddetto menu questo setup, in modo che sia possibile riaprirle in contemporanea con un semplice tap.

Non mancano inoltre modalità scura (programmabile), gestione dei temi, game launcher, always-on display, gesture e molto altro. Interessante anche l’integrazione con Microsoft Windows, che consente varie operazioni tra cui il mirroring dello smartphone sullo schermo del PC. Una piccola chicca che personalmente considero molto utile e che raramente trovo sui software concorrenti è la gestione della sorgente audio quando il telefono è collegato all’automobile o ad un altoparlante direttamente nella tendina notifiche, basta un tocco per passare dall’audio Bluetooth a quello del telefono (ad esempio per sentire messaggi vocali senza spararli a tutto volume nello stereo).

Samsung Desk

Non dimentichiamoci ovviamente DeX, un applicativo su cui Samsung ha puntato molto. Avere la possibilità di "trasformare" il proprio telefono in un sistema simil-desktop infatti torna decisamente utile in certi frangenti, anche se ancora ci sono passi avanti da fare sotto alcuni punti di vista. In qualunque caso per un utilizzo base va più che bene: le app supportate sono tantissime e volendo si può attivare una funzione per fare in modo che anche quelle non ancora supportate abbiano una finestra ridimensionabile. Già, perché al netto di bug e funzionalità, è questa la comodità di DeX: poter fare cose un po' più elaborate senza impazzire passando tra una app e l’altra di continuo o facendolo con uno split screen che riduce di molto la visibilità. Da quest’anno poi è utilizzabile in ben tre modi: via HDMI con un monitor o un televisore, tramite cavo USB e l’apposita applicazione su PC e Mac, e anche via wireless con le TV supportate.

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