SSD

I 4/5 dei nostri notebook ultrasottili adottano un drive allo stato solido (SSD, Solid State Drive) come dispositivo di storage. I vantaggi dei drive allo stato solido rispetto agli hard disk tradizionali sono ben noti, ma vale la pena di ricordarli sinteticamente: minori latenze, migliori performance in lettura e scrittura, consumi ed emissioni termiche ridotte, maggiore affidabilità e resistenza, minore ingombro.

L'unico notebook della comparativa a restare fedele agli hard disk a piattelli è Asus Lamborghini VX3, che nonostante le attitudini velocistiche del suo marchio, non può rinunciare all'elevata capacità di archiviazione permessa da un HDD in confronto ad un SSD. La scelta è caduta su un modello da 2,5" Western Digital Scorpio WDC WD3200BEVT-22ZCT0, con interfaccia SATA 3.0Gbps e regime di rotazione di 5400RPM.

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Punta sulla massima velocità, invece, l'ultraportatile Lenovo, l'unico dotato di drive SSD basato su memorie NAND Flash SLC (Single Level Cell), più costoso ma più veloce dei dischi allo stato solido composti da memorie MLC (Multi-Level Cell). Nello specifico si tratta di un drive Samsung MCCOE64G8MPP-0VA da 64GB con interfaccia SATA II 3.0Gbps.

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Sono prodotti dalla multinazionale coreana Samsung anche i drive SSD installati sul tablet PC Dell Latitude XT e sul MacBook Air di Apple. Quest'ultimo adopera un disco da 64GB con interfaccia PATA, mentre il primo è equipaggiato con un drive ultra-slim, spesso appena 3mm, da 32GB anch'esso su interfaccia PATA.

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Il primato della capacità di archiviazione su drive SSD spetta, però, al Toshiba Portégé R500 che monta un drive da 128GB su interfaccia SATAII. Presentato recentemente al pubblico, questo SSD è basato su chip di memoria NAND Flash a 56nm e vanta una velocità massima teorica di 100MB/s in lettura e di 40MB/s in scrittura.

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