Il prototipo di smartwatch Android Wear basato su Soc Mediatek MT2601 preannuncia l'arrivo di nuovi prodotti commerciali e di nuove funzioni come la camera integrata direttamente nell'orologio.
Mediatek, uno dei più noti chipmaker fabless al mondo, conosciuto principalmente per i suoi Soc ultramobile con connettività mobile broadband integrata che costituiscono il cuore di moltissimi smartphone attualmente sul mercato, ha da tempo indirizzato le sue attenzioni verso il promettente segmento dei wearable. Già da un anno, infatti, esiste un processore ad elevatissima efficienza energetica e disegnato espressamente per IoT ed indossabili chiamato Mediatek MT2502 Aster e che abbiamo visto più volte all'opera su smartwatch come il recentissimo Alcatel Onetouch Watch, Omate X, il Mykronoz ZeClock, il Galapad GAYA, o sulla piattaforma di sviluppo del framework Linkit che permette agli sviluppatori di integrare hardware e software in modo semplice e di ridurre il time-to-market.
Per quanto Mediatek MT2502 sia una soluzione apprezzata dall'industria per la sua indubbia versatilità e per i profili termici contenutissimi, tuttavia non dispone di risorse sufficienti per pilotare interfacce utente complesse come quella di Android Wear, la release di Android specificamente destinata agli indossabili (categoria che per il momento si riduce agli smartwatch companion).
Un limite che gli ingegneri di Mediatek hanno immediatamente risolto rilasciando un nuovo chip. Si chiama Mediatek MT2601 ed è moldo differente dal Mediatek MT2502 Aster, per molti versi più simile ad un processore per smartphone perché integra due core ARM Cortex-A7 a 1.2GHz e una GPU ARM Mali-400 MP. Sono supportati display con una risoluzione qHD, più che sufficiente per uno smartwatch, mentre sono esterni al Soc alcuni moduli che erano racchiusi direttamente nel chip Aster, come il Bluetooth affidato al SoC MT6630. Nonostante questo la superficie del PCB è di soli 480 mm², che non saranno gli ingombri record di soli 89,84 mm² di Aster, ma sono comunque inferiori alle soluzioni di molti competitor.
Anche se i processori Mediatek MT2601 sono già allo stadio della produzione di massa, non sono un punto d'arrivo bensì un inizio perché la Casa taiwanese assicura che continuerà ad aggiornarli e migliorarli per assecondare la roadmap di Android Wear. Non è quindi sbagliato dire che il SoC Mediatek MT2601 è indissolubilmente legato ad Android wear, tanto che nel corso del CES 2015 Mediatek ha mostrato un inedito smartwatch basato sull'OS di Google.
Premettiamo subito che il cartellino parlava di prototipo, quindi di una dimostrazione delle capacità del nuovo MT2601 con Android Wear in un device del formato di uno smartwatch. Non possiamo però escludere che buona parte della logica e dell'integrazione hw-sw fatta da Mediatek sia stata utilizzata dai partner per accelerare i tempi di sviluppo delle loro soluzioni. Insomma il passo dal prototipo alla piattaforma di sviluppo e al reference design è davvero minimo e tutto sembra indicare che prestissimo assisteremo al lancio di qualche smartwatch Android Wear basato su Mediatek MT2601. Il MWC 2015 che aprirà i battenti a Barcellona fra 3 settimane sarebbe il palcoscenico ideale per un simile debutto.
Lo smartwatch Android Wear di Mediatek ha uno schermo da 1.6 pollici con risoluzione di 240x240 pixel, accelerometro, giroscopio, sensore di prossimità, barometro e persino un sensore PPG di tipo ottico per misurare la frequenza cardiaca. Dal punto di vista del design è semplice, con una cassa rettangolare sulla quale trovano posto anche un pulsante hardware e uno slot per memorycard mentre sul cinturino spunta una camera, una feature attualmente non ancora supportata ufficialmente da alcuno smartwatch Android Wear. Se si aggiunge che la piattaforma Mediatek è astrattamente compatibile con un modem 3G o 4G, è chiaro che si potrebbero realizzare anche smartwatch standalone basati su questo prototipo.
Per il momento siamo ancora nel campo delle ipotesi ma quel che è certo è che l'ingresso di Mediatek fra i chipmaker partner di Google per Android Wear permetterà di aggiungere varietà e di riportare un po' di competizione in un segmento finora dominato dai chip Qualcomm Snapdragon 400.