Processore, piattaforma e memoria

ASUS ha scelto per il suo ZenBook UX31 una configurazione hardware ben bilanciata, che offre una potenza di calcolo sufficiente ad assicurare lo svogimento in tutta tranquillità dei più comuni task. Dei due processori alternativi previsti dal produttore, Core i5 e Core i7, l'unico modello italiano di Asus Zenbook UX31 monta il secondo, sicuramente più brillante. Si tratta del dual core Intel Core i7-2677M, che offre un ottimo compromesso tra capacità di calcolo e risparmio energetico.

La CPU infatti ha un TDP massimo di soli 17 W, comprensivi anche del sottosistema grafico integrato, ma ha 4 MB di cache L2 e una frequenza di lavoro pari a 1.8 GHz, che può salire fino a 2.9 GHz tramite l'overclock dinamico effettuato dalla tecnologia Intel Turbo Boost, a seconda del carico di lavoro istantaneo di ciascuno dei due core.

La piattaforma è poi completata dal Platform Controller Hub (PCH) Intel QS67 Cougar Point, che come sappiamo si occupa della gestione di tutte le porte di I/O e dell’audio, oltre ad offrire anche altre funzioni avanzate. QS67 infatti supporta diverse tecnologie di sicurezza, tra le quali Intel vPro, Intel Anti Theft, Intel Trusted Execution e Intel Active Management. La prima comprende una serie di soluzioni, sia hardware che software, per la sicurezza dei dati, ma anche per l'assistenza da remoto del notebook, la seconda permette di disabilitare completamente il notebook in caso di furto, senza il rischio di perdere i dati, la terza, in collaborazione col chip TPM (Trusted Platform Module) 1.2, consente di creare ambienti di esecuzione separati e inaccessibili per i nostri dati, tramite un coprocessore crittografico e un generatore di numeri casuali, mentre l'ultima infine effettua operazioni di diagnostica automatica al boot del sistema, alla ricerca di problemi che possano portare a malfunzionamenti.

Oltre alle tecnologie legate alla sicurezza, il chip supporta anche altre funzioni interessanti, come Intel Virtualization Technology for Directed I/O e Intel Rapid Storage. La prima è in grado di fornire assistenza hardware per l’attribuzione di dispositivi di I/O a macchine o partizioni virtuali, migliorandone così le prestazioni e la robustezza del flusso dati in un ambiente virtualizzato, mentre la seconda è più semplicemente un software che tramite un'interfaccia centralizzata, permette di vedere informazioni sui dischi, monitorarne lo stato di funzionamento e compiere operazioni sulle eventuali matrici RAID presenti nel sistema.

Questa generazione di PCH Intel non supporta ancora le interfacce USB 3.0, per cui è stato necessario integrare un controller dedicato Fresco Logic collegato ad uno dei canali PCI Express disponibili.

Passando infine alla memoria di sistema, il controller integrato all'interno della CPU supporta fino a due slot So-DIMM di RAM DDR3 a 1066 o 1333 MHz, per un totale di 8 GB, tuttavia, come detto in precedenza, nell'ultrabook di Asus la RAM non è installata in banchi ma saldata direttamente sul PCB della mainboard. Per questo motivo, a differenza delle nostre altre recensioni, il software AIDA64 Extreme Edition non è stato in grado di rilevare modello e impostazioni delle memorie impiegate, ma ha potuto soltanto indicare genericamente che si trattava di 4 GB di RAM DDR3 a 1333 MHz con moduli prodotti da Elpida.

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