Processore, piattaforma e memoria

Come abbiamo appena visto, ASUS ha adottato una APU AMD della famiglia Elite Mobility, prima conosciuta col nome in codice Temash, per il suo F102BA. Queste APU, assieme a quelle della serie Mainstream Platform (Kabini), sono i primi SoC x86 al mondo ad essere stati realizzati con processo produttivo a 28 nm e sono stati progettati espressamente per notebook di piccole dimensioni, tablet e ibridi con docking station/tastiera aggiuntiva.

La famiglia Temash è declinata in due serie, A4 con configurazione dual core, a cui appartiene anche la APU scelta per il nostro notebook, e A6 quad-core. In particolare il modello A4-1200 rappresenta il gradino più basso dell'intera gamma, avendo appena 1 GHz di frequenza operativa senza possibilità di overclock dinamico, una cache L1 da 128 KB e una L2 da 1 MB (512 KB per core). Difatti secondo AMD i core Jaguar adottati per queste soluzioni dovrebbero rappresentare un'evoluzione dei precedenti Bobcat, utilizzati dalle APU della famiglia Zacate e Ontario. Questi ultimi erano ancora realizzati con processo litografico a 40 nm, non integravano l'FCH (Fusion Controller Hub, il southbridge in pratica) e mancavano del supporto a una serie di istruzioni avanzate introdotte da quest'ultima generazione, tra cui SSE 4.2, AVX e AES.

Il nuovo processo produttivo messo a punto da TSMC ha quindi consentito ad AMD di poter integrare nel die anche l'FCH, di abbassare i voltaggi e incrementare le frequenze operative e il numero massimo di core (i Bobcat si fermavano a configurazioni dual core). Jaguar porta anche una serie di novità, tra cui unità di calcolo in virgola mobile a 128 bit invece che a 64, unità di calcolo degli interi con divider hardware e incrementata capacità di eseguire istruzioni per ciascun ciclo di clock. Questo per quanto riguarda in generale le APU Temash. Purtroppo però la A4-1200 non è forse la scelta migliore per rappresentare le nuove soluzioni AMD: il clock rate così basso infatti non consente di ottenere prestazioni superiori a quelle di un vecchio AMD C-50 con core Bobcat e stessa frequenza e come vedremo a breve condiziona le performance dell'intero sistema.

Una nota positiva è invece la notevole diminuzione dei consumi a parità di prestazioni, visto che il TDP è passato dai precedenti 9 W delle APU appena citate a soli 3.9 W, nonostante le funzioni in precedenza svolte dal Fusion Controller Hub siano ora integrate nel SoC, consentendo agli assemblatori di poter adottare eventualmente anche dissipatori completamente passivi.

Il controller della memoria è di tipo single channel a 64 bit e supporta memorie DDR3 a 1066 MHz con voltaggi di 1.25 v che aiutano a contenere ulteriormente i consumi. Tra le interfacce supportate dal controller I/O invece troviamo USB 3.0, SATA 3.0 Gb/s ed SDIO.

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