Batteria e consumi energetici

Panasonic è un partner di Energy Star, quindi anche il CF-F8 risponde alle direttive del programma in termini di efficienza energetica. Infatti il consumo massimo dichiarato (con la batteria in fase di ricarica) è di circa 80 Watt, mentre durante un utilizzo normale si ha un consumo di soli 35 Watt che arriva a 0.7 Watt in stato di standby o sospensione.

Il Toughbook Executive CF-F8 è dotato inoltre del sistema di gestione dinamico Intel DPPM (Dynamic Power Performance Management), che incrementa la sua già elevata autonomia.

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Secondo Panasonic, grazie a questo livello di efficienza energetica, la batteria al litio in dotazione da 62640 mWh riesce a fornire un’autonomia di circa 6 ore con una luminosità del display di 60 cd/m2, Windows Vista e la funzionalità ECO (Economy Mode) disabilitata che dovrebbe portare ad un risparmio del 20%.

Durante il nostro test effettuato con MobileMark 2007 e profilo Reader (simulazione lettura testi o pagine web) l’autonomia è stata di 256 minuti: circa 2 ore in meno rispetto al valore dichiarato, ma occorre ricordare che la nostra misurazione è stata ottenuta con display impostato al massimo livello di brillantezza, quindi ci sono ampi margini per aumentare l'autonomia.

Una tale durata della batteria permette di lavorare in mobilità senza particolari preoccupazioni relative all’alimentazione e alla perdita improvvisa di dati.

Il tempo di ricarica si assesta sulle 5 ore a notebook spento e fino a 6 ore e mezza a notebook acceso. Tuttavia per minimizzare il deterioramento della batteria, Panasonic consiglia di effettuare le ricariche esclusivamente al notebook spento e ad una temperatura ambiente compresa tra i 10°C e i 30°C. Oltre a questo raccomanda anche di non eseguire più di una ricarica al giorno per aumentare la durata utile di servizio.

Comfort acustico e termico

Le soluzioni utilizzate per aumentare la resistenza agli urti, il sistema di dissipazione non particolarmente efficiente e la compattezza dello chassis hanno purtroppo comportato un aumento del ristagno d’aria calda interno, quindi si hanno automaticamente temperature più alte sui componenti.

Effettuando un test di stabilità con il software Everest si è notato che la CPU dopo 15 minuti a pieno carico arriva a raggiungere la temperatura di 85.4°C mentre l’hard disk rimane sui 30°C, quindi abbondantemente sotto il limite. Curiosamente il diodo della scheda madre segna costantemente 30°C, forse a causa di una imprecisa lettura, ma in qualsiasi caso è risaputo che il sistema di rilevamento interno ai Core sviluppato da Intel è più attendibile.

Impostando la modalità ECO la situazione migliora leggermente: nonostante il regime di rotazione della ventola si riduca, le temperature si assestano sugli 80 gradi. Ovviamente il livello di rumorosità in questa configurazione è minore.

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