Design

Per essere lo smartphone di riferimento dell'intera industria per questa prima metà del 2019, Huawei P30 Pro ha un design che fa discutere. E questo non perché sia brutto o rifinito male, ma rispetto ad altri smartphone che abbiamo visto quest’anno ha mantenuto un design più classico e quindi meno originale.

Sulla parte frontale troviamo il display con un piccolo notch a goccia che per quanto discreto un po' stona. D'altro canto però sono indubbiamente belli i lati curvi e in tutto il tempo di utilizzo, quasi sempre con cover, non mi è mai capitato di toccare in modo involontario il display. Quindi ergonomia approvata, anche perché la maneggevolezza è aiutata dalla ridotta larghezza. Sono inoltre abbastanza ridotte anche le cornici, sia superiore che inferiore e nella superiore, oltre alla fotocamera frontale, non troviamo praticamente nulla di più. Manca quindi sia un LED di notifica sia la capsula auricolare tradizionale. Per il primo possiamo contare su un display con always on che funziona molto bene mostrando le notifiche da tutti i programmi, mentre per il secondo Huawei ha puntato su un sistema a levitazione elettromagnetica che fa vibrare l'intero display e che, al contrario di quello sperimentato su altri dispositivi, funziona molto bene. Il volume è elevato e il tono della voce anche se non molto caldo è comunque estremamente chiaro.

Huawei P30 Pro ha il lettore d'impronta in-display fingerprint

Rimanendo sulla parte frontale, sotto lo schermo abbiamo anche un lettore di impronte in-display che funziona in modo discreto. È abbastanza veloce e preciso nella lettura anche se non arriviamo alle prestazioni dei sensori classici. Possiamo abbinare per lo sblocco anche la fotocamera frontale per un riconoscimento del volto bidimensionale ma alla fine io gli ho sempre preferito per sicurezza e velocità il riconoscimento con impronta.

Decisamente meno anonima invece la parte posteriore grazie ad una finitura con una splendida gradazione di colore, almeno nella tonalità che ho io in prova. Si chiama Aurora ed ha una colorazione cangiante dal verde al blu. È ovviamente in vetro e sulla parte superiore troviamo le tre fotocamere disposte in verticale (quattro se si include il sensore 3D). Anche su questo P30 Pro abbiamo un piccolo scalino sulle fotocamere che purtroppo praticamente costringe all’utilizzo di una cover altrimenti sarà un fastidio il suo utilizzo su un tavolo.

Ed è in realtà un peccato perché utilizzare questo telefono senza cover è un piacere unico, nonostante il peso di quasi 200 grammi, per le linee sinuose, per la sensazione premium e di solidità che trasmette che è francamente di altro livello rispetto a praticamente tutti i telefoni che sono di una fascia di prezzo anche leggermente inferiore. Come da non trascurare anche la sua impermeabilità con certificazione IP68.

Una USB-C sul fondo è l'unica porta disponibileSul lato superiore anche gli infrarossi per il telecomando

Particolare dei bottoni sul lato destroNella versione dual-SIM il carrellino può ospitare anche una memory card

Anche il retro ha una curvatura 3D sui lati, simmetrica a quella presente sulla parte frontale. Al centro c'è una cornice in metallo di un bel verde su cui troviamo sul lato destro il classico pulsante power e il bilanciere per il volume. Sulla parte superiore invece abbiamo un microfono e il sensore infrarossi per utilizzarlo come telecomando. Sul fondo infine trovano posto il carrellino delle SIM che permette anche di espandere la memoria anche se esclusivamente con le memorie proprietarie di Huawei, la USB type C in versione 3.1 che con un opportuno cavo permette di utilizzare la modalità desktop con trasmissione video e un altoparlante che anche se mono ha una buona qualità.

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