HP Pavilion DV7 6099EL è un portatile della serie entertainment, al pari del Pavilion DV6 e rispetto al quale offre uno schermo più grande, mantenendone però al contempo inalterate tutte le caratteristiche di flessibilità d'uso, potendo spaziare dal lavoro all'intrattenimento grazie a una configurazione bilanciata e flessibile.


HP Pavilion DV7 serie 6000 è il fratello maggiore del Pavilion DV6 che abbiamo testato alcuni mesi fa e di cui ripropone tutte le caratteristiche salienti, come ad esempio l'elegante scocca realizzata in alluminio sia per quanto riguarda la cover che il palm rest e caratterizzata da un'elegante finitura satinata con colorazione Dark Umber. Lo stile è quello che abbiamo imparato a conoscere con l'altro modello, cantraddistinto da forme morbide ed eleganti, in grado di coniugare disinvoltamente raffinatezza e freschezza al tempo stesso, ed essendo così un portatile adatto tanto al professionista che vuol distinguersi senza rinunciare alla sobrietà, che all'utente consumer, in cerca di un portatile da posizionare in soggiorno come centro nevralgico da cui gestire film, foto e video quanto i piccoli task quotidiani.

Nel nostro caso abbiamo in prova un modello Pavilion DV7 6099EL che misura 416 x 275 x 31.6 mm, con un peso base di 3.43 Kg, numeri ampiamente giustificati non solo dalla generosa diagonale del portatile, ma anche dalla sua dotazione hardware. Le sue qualità di versatilità ed usabilità a 360° infatti sono dovute soprattutto alla piattaforma che Hewlett Packard ha scelto per questo notebook all-round, capace di gestire tanto applicativi da ufficio quanto di svolgere compiti di encoding-decoding video, senza dimenticare anche l'ambito videoludico, almeno per quanto riguarda il casual gamer che non ha pretese eccessive ma non disdegna di tanto in tanto di godersi qualche titolo 3D.

La configurazione selezionata dall'azienda di Palo Alto infatti è di tutto rispetto e prevede un processore quad core Intel Sandy Bridge di ultima generazione con clock rate a 2 GHz, fino a 8 GB di veloci RAM DDR3 a 1333 MHz, scheda video dedicata AMD Radeon HD 6490M con 1 GB di RAM GDDR5, hard disk da 640 GB a 5400 RPM e masterizzatore combo lettre Blu-Ray/masterizzatore DVD, oltre ovviamente al display da 17 pollici con risoluzione HD+ da 1600 x 900 pixel.

Come si capisce bene già da questi dettagli e come vedremo meglio nel prosieguo della recensione, HP Pavilion DV7 6099EL si profila come un potenziale bestseller nella sua categoria di appartenenza, particolarmente amata in Italia insieme a quella dei portatili mainstream da 15,6 pollici. Un risultato degno di nota che solo un prodotto estremamente curato e ben concepito può riuscire a ottenere. Questa configurazione inoltre è reperibile facilmente con uno street price di 900 euro o poco più, che lo rende un portatile a nostro avviso particolarmente appetibile, in ragione di un rapporto prezzo/prestazioni molto vantaggioso.


Caratteristiche tecniche e dotazione

La configurazione tecnica dello HP Pavilion DV7-6099EL è abbastanza completa, come si può vedere dall'elenco riportato sotto. La dotazione hardware è quella tipica Intel Huron River di ultima generazione, con processore quad core Sandy Bridge e chipset Cougar Point. Su questa base troviamo poi innestate interessanti funzioni aggiuntive, come la presenza del sensore biometrico per le impronte digitali, utile per un uso lavorativo, o quella del sistema audio curato da Beats Audio, tornando invece in ambito consumer, senza dimenticare alcune tecnologie proprietarie come quella di raffreddamento HP CoolSense, che permette di gestire intelligentemente il rapporto tra prestazioni e raffreddamento.

  • Processore: Intel Core i7-2630QM 2 GHz quad core 32 nm (Sandy Bridge)
  • Chipset: Intel HM65 PCH (Cougar Point)
  • Memoria: 1x 4 GB DDR3 PC3 10700
  • Sottosistema grafico: AMD Radeon HD 6490M 1 GB GDDR5
  • HDD: Toshiba MK6465GSX 640 GB 5400 RPM 8 MB Cache SATA II 3.0Gb/s
  • ODD: Combo lettore Blu-Ray/masterizzatore DVD
  • Display: 17.3" 16:9 HD + 1600 × 900 LED backlight
  • Webcam: HD 1.3 Mpixel
  • Porte: 1x VGA, 1x HDMI, 2x USB 2.0, 2x USB 3.0, 2x Line Out + 1x Line In, 1x RJ-45 LAN, 1x Kensington Lock
  • Espansioni: 1x card reader 4-in-1 (SD/SDxC/SDHC/MMC)
  • Connettività: 10/100/1000 Ethernet LAN, WiFi 802.11 b/g/n
  • Sicurezza: sensore biometrico per le impronte digitali
  • Batteria: ioni di Litio a 6 celle da 4770 mAh 55 Wh
  • Sistema Operativo: Microsoft Windows 7 Home Premium 64 bit
  • Dimensioni: 416 x 275 x 31.6 mm
  • Peso: 3.43 Kg con la batteria standard da 6 celle
  • Altro: documentazione cartacea, licenza del sistema operativo, guida di inizio rapido, batteria li-ion 55 Wh

Unboxing

Per quanto riguarda confezione e imballaggio interno, anche questa volta troviamo il pakaging che HP ha adottato da qualche tempo e che testimonia la coscienza ecologica dell'azienda: la confezione è più compatta per consentire di trasportare più unità con un singolo carico, risparmiando carburante, ed utilizza in larga parte cartone riciclato. Esteticamente è caratterizzata da un fondo color caffè, ravvivato dal logo HP e alcune scritte che riassumono le principali features del portatile.

Il bundle è composto dall’alimentatore esterno col cavo di rete, da un manuale multilingua, dalla garanzia e dalla batteria di serie. Come sempre però ricordiamo che bundle e packaging degli esemplari destinati alla stampa potrebbero differire da quelli immessi sul mercato.


Design e impressioni generali

Hewlett Packard ha proceduto all'inizio del 2011 a un rinnovamento radicale del design della sua famiglia di portatili Entertainment Pavilion, che ha potuto così godere di una rinnovata cura estetica, che avevamo già visto in occasione della nostra recensione del modello DV6. Le linee sono morbide e sinuose, ma al tempo stesso moderne ed essenziali.

Per quanto riguarda invece i materiali impiegati per l'assemblaggio troviamo l'alluminio, adottato sia per la cover che per il piano tastiera. Le superfici mostrano le tipice striature dell'alluminio spazzolato ed hanno una colorazione particolare, che HP chiama Dark Umber ossia terra d'ombra bruciata: a seconda dell'angolazione della luce, il notebook potrà apparire nero o marrone molto scuro, con riflessi ramati. Una cornice argentata corre poi lungo l'intero perimetro del notebook creando un contrasto cromatico raffinatissimo. Il Pavilion DV7 è comunque disponibile anche in colorazione silver.

Le stesse soluzioni sono poi adottate per il piano tastiera, dove troviamo il medesimo contrasto tra la superficie satinata e scura del palm rest e la griglia argentata posta lungo il bordo superiore, che nasconde due dei cinque speaker del sistema audio sviluppato in collaborazione con Beats Audio. L'estetica minimale ma di grande effetto è mantenuta anche sulla cover, dove campeggia esclusivamente il logo HP, posto su uno degli angoli e retroilluminato tramite LED bianco durante il funzionamento del portatile. LED blu invece circondano l'area del touchpad facilitandone l'individuazione anche al buio.

Tutte queste soluzioni rispondono al paradigma estetico che HP chiama Muse 2.0, acronimo che sta per "Materials, Usability, Sensory, Experience", un concept estetico interessante per far coincidere design, sensi e funzionalità in un unico oggetto che sia al tempo stesso gradevole e facile da usare. È il caso ad esempio del meccanismo di rilascio della batteria e dello sportello per accedere all'hardware, entrambi a sgancio rapido. Attraverso l'azione su un'unica slitta, che scorre alternativamente verso sinistra o verso destra, con la posizione centrale che svolge invece la funzione di blocco, è possibile rimuovere prima la batteria e poi, se necessario, aprire il pannello inferiore, guadagnando accesso al vano dove sono alloggiati i banchi di RAM, l'hard disk e il modulo WiFi, il tutto senza necessità di svitare una sola vite.


Interfacce

La dotazione di porte dell'HP Pavilion DV7 è completa e flessibile. Troviamo infatti sia due porte USB nel nuovo e più performante standard 3.0, in grado di offrire velocità di trasferimento dati fino a circa 10 volte superiori al precedente, uscite video sia analogiche di tipo VGA che digitali HDMI, così da poter impiegare con profitto il notebook sia in ambito casalingo, dove sarà possibile interfacciare il notebook a TV Full HD esterne, grazie all'uscita HDMI, sia in ambito lavorativo, dove invece è facile trovare ancora schermi con connettore analogico.

A casa risulterà poi ancora molto utile la presenza del lettore multiformato, che permetterà di interfacciarsi con le tante memorie tipiche dei device di elettronica di consumo come smartphone e macchine fotografiche, mentre il professionista potrà apprezzare la presenza di soluzioni per la sicurezza come l'attacco Kensington Lock o il sensore biometrico per le impronte digitali.

Lato posteriore: Qui non troviamo altro che il bordo della batteria, integrato tra le due cerniere e una griglia di areazione interna, che impediscono di ospitare alcune delle porte in dotazione, raccolte quindi sui restanti lati.

Lato sinistro: Su questo fianco sono ospitate una griglia per l'areazione interna, un'uscita video analogica VGA, una digitale HDMI, il plug RJ-45 per la connessione cablata, due porte USB 2.0 e tre minijack, due per il Line Out e uno per il Line In, soluzione molto comoda che permette ad esempio di connettere fino a due cuffie contemporaneamente, così da potersi godere anche in due un film senza disturbare gli altri, ad esempio quando si viaggia in treno o in aereo.

Lato destro: Sul lato opposto troviamo ancora due porte USB, questa volta 3.0, il carrello di caricamento del masterizzatore combo, il plug per l'alimentazione elettrica e il foro d'aggancio per il lucchetto di sicurezza di tipo Kensington.

Lato anteriore: Sul frontale troviamo esclusivamente le griglie che proteggono due dei cinque speaker di cui è dotato questo notebook e lo slot del card reader multiformato.

Fondo: Come già descritto in precedenza, sul fondo, oltre ad alcune griglie per l'areazione interna, sono presenti soltanto lo sportello a sgancio rapido per accedere all'hardware e il vano della batteria. In alto a sinistra nella foto si può vedere anche la piccola griglia quadrata a protezione del subwoofer.


Processore, piattaforma e memoria

Il processore scelto da Hewlett Packard per il suo DV7 è un quad core Intel Core i7-2630QM basato sull'ormai nota ed affermata architettura Sandy Bridge, una soluzione di tipo monolitico che integra sul die anche il controller della memoria e un sottosistema video. Il processo litografico è a 32 nm e consente a questo modello di avere un TDP massimo di 45 W nonostante i quattro core possano raggiungere dinamicamente e singolarmente i 2.9 GHz, tramite la tecnologia Intel Turbo Boost, che ne innalza la frequenza di lavoro a seconda del workflow. Il clock rate di base è invece di 2 GHz.

Come tutti i processori Sandy Bridge di fascia media e alta, anche questo i7-2630QM supporta inoltre la tecnologia HyperThreading che permette di eseguire due thread per ciascun core fisico, garantendo così prestazioni particolarmente elevate, almeno con quegli applicativi che si avvantaggiano della presenza di più core.

Abbinato alle CPU Sandy Bridge troveremo unicamente il chipset Intel HM65 Cougar Point o PCH (Platform Controller Hub), che si occupa di gestire le porte di I/O, come ad esempio le USB, oltre che i canali SATA. Purtroppo però questo PCH non supporta nativamente la nuova interfaccia USB 3.0 (il supporto sarà introdotto con la prossima generazione di processori Ivy Bridge), per cui HP come altri produttori di notebook che vogliano sfruttare da subito la nuova interfaccia è dovuta ricorrere a chip di terze parti.

Il controller di memoria, ora integrato appunto all'interno della CPU, supporta fino a due slot So-DIMM di RAM DDR3 a 1066 o 1333 MHz, per un totale di 8 GB. Nell'HP Pavilion DV7 6099EL troviamo invece un solo banco da 4 GB di DDR3 PC3 10700 con chip Micron, con le seguenti caratteristiche:   

  • Part Number: Micron 16JSF51264HZ-1G4D1
  • Module Size: 4 GB
  • Module Type: SO-DIMM
  • Memory Type: DDR3 SDRAM
  • Memory Speed: DDR3 PC3 10700 (667 MHz)
  • Module Width: 64 bit
  • Error Detection Method: None
  • Memory Timings:
  • @ 609 MHz 8-8-8-22  (CL-RCD-RP-RAS) / 30-98-4-10-5-5  (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
  • @ 533 MHz 7-7-7-20  (CL-RCD-RP-RAS) / 27-86-4-8-4-4  (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
  • @ 457 MHz 6-6-6-17  (CL-RCD-RP-RAS) / 23-74-3-7-4-4  (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
  • @ 380 MHz 5-5-5-14  (CL-RCD-RP-RAS) / 19-61-3-6-3-3  (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)

Audio

Il controller High Definition Audio IDT 92HD81B1X integrato nel chipset Intel HM65 si occupa di gestire il reparto audio. Il chip supporta fino a 8 canali audio a una risoluzione massima di 32 bit/192 kHz e fornisce una banda dedicata per il trasporto del segnale, evitando così possibili disturbi dovuti a interferenze elettromagnetiche, ovviamente presenti in grande quantità in una scheda madre. Inoltre il Pavilion DV7 può godere, come già visto anche per il fratello minore DV6, di un sistema di speaker multicanale sviluppato da HP in collaborazione con il celebre Dr. Dre, che firma i prodotti Beats Audio di Monster.

Il sistema prevede ben cinque speaker, che vanno quindi a comporre un sistema multicanale di tipo 4.1: due posti nella parte alta del piano tastiera e due più piccoli sul frontale, mentre il subwoofer, come già detto, è posto sul fondo del notebook. In questo modo lo HP Pavilion DV7 è capace di garantire una qualità audio e un volume eccellenti e un effetto surround che faranno la felicità di tutti gli amanti di film in HD o di videogame, entrambi solitamente dotati di audio posizionale.

Beats Audio ha curato inoltre anche la componente software del sistema audio, tramite un'applicazione omonima che offre opzioni estese rispetto al controller audio del sistema operativo, consentendo così ai più esperti di esercitare un controllo maggiore sui vari parametri audio. Ad esempio, attraverso "Esperienza d'ascolto" è possibile accedere a un equalizzatore grafico a bande che, oltre ai tre preset preesistenti, Beats Active NR, Beats in Ear e Beats Passive, rispettivamente più adatti alla riproduzione di musica, voce o filmati, permette anche di creare profili personalizzati, a seconda dei gusti dell'utente. La voce "Esperienza di registrazione", consente invece di controllare le funzioni dell'array di microfoni digitali accoppiato alla webcam e prodotto da Andrea Electronics, un'azienda specializzata nel campo dell'input audio. Tante le opzioni disponibili, tra queste molto utile è in particolare la possibilità di abilitare la cancellazione del rumore di sottofondo e dell'eco acustica all'interno di un angolo di 30° dalla webcam.

Infine, a testimonianza dell'estrema attenzione posta nella realizzazione del comparto audio di questo notebook, non possiamo non notare la presenza di uno stadio di preamplificazione dedicato esclusivamente all'uscita cuffie, garantendo così una maggiore qualità audio durante la riproduzione, oltre alla possibilità di poter pilotare anche cuffie di maggior qualità, spesso dotate di impedenze più o meno elevate rispetto a quelle consumer e pertanto normalmente molto difficili da gestire in maniera soddisfacente per un portatile. Sull'uscita cuffia inoltre sono assenti componenti metalliche, così da evitare la trasmissione di eventuali cariche elettrostatiche che normalmente possono accumularsi sullo chassis, con conseguente disturbo dell'ascolto.

Video

A gestire il comparto grafico ci pensa invece una soluzione ibrida, composta dall'IGP Intel HD 3000 integrato nel processore Intel e dalla scheda video dedicata AMD Radeon HD 6490M. Il primo rappresenta un'evoluzione rispetto al processore grafico integrato nelle CPU precedenti, realizzato a 45 nm e posizionato in un die esterno affiancato a quello della CPU. Il nuovo HD 3000 invece è realizzato a 32 nm come il resto del processore Sandy Bridge, ne condivide la cache L3 ed è dotato di un clock rate di 650 MHz, che può però essere portato dinamicamente fino a 1.1 GHz tramite tecnologia Intel Turbo Boost, proprio come avviene per il processore.

La scheda AMD Radeon HD 6490M invece appartiene alla fascia mainstream e può contare su 160 pipeline unificate e una frequenza di 800 MHz per il core,  per le shader unit e per le memorie. Queste ultime sono del tipo GDDR5 e offrono quindi una bandwidth doppia rispetto alle precedenti DDR3, garantendo così, a parità di quantitativo, prestazioni superiori fino al 40% rispetto al precedente standard. La GPU è compatibile con le API DirectX 11 e gli shader model 5.0 e integra la tecnologia UVD3, per decodificare via hardware i formati più diffusi come MPEG 2, MPEG 4 Par 2, H.264, VC-1, DivX e XviD.

Le due GPU sono poi coordinate grazie alla tecnologia AMD PowerXpress. Quest'ultima permette sia di gestire manualmente lo switch da un apposito pannello dedicato, integrato nel Catalyst Control Center, sia di associare lo switch allo stato di alimentazione, così da passare automaticamente al chip integrato quando il portatile è alimentato a batteria. In entrambi i casi comunque lo switch è istantaneo e non c'è bisogno di riavviare la macchina, né sono percepibili interruzioni. 

Il monitor è un LCD LG Philips LP173WD1-TLC3 da 17.3 pollici di diagonale, in formato 16:9, retroilluminato a LED e caratterizzato da una risoluzione HD+ di 1600 x 900 pixel. Il pannello è dotato di un buon contrasto e di un angolo di visione su entrambi i piani abbastanza ampio da permettere la visione di un film anche in due persone. Solo la luminanza, che ammonta a 200 cd/m2, è da considerarsi un po' bassa. Il display presenta il trattamento glossy che HP chiama BrightView, che esalta la saturazione e la vividezza dei colori a scapito però di una maggiore leggibilità in caso di forte illuminazione ambientale o fonti di luce diretta.

Il comparto audio-video è completato da una webcam HD TrueVision, dotata di un nuovo tipo di sensore che permette di ottenere un'alta qualità delle immagini anche in presenza di poca luce, e da un array di microfoni digitali integrati. In accoppiata troviamo il programma CyberLink YouCam che, oltre alla possibilità di applicare i classici effetti alle nostre immagini e permettere la condivisione diretta di foto e video su Facebook e YouTube, offre anche un'interessante funzione di sicurezza tramite videosorveglianza, con registrazione continua o a rilevazione di movimento e relativo invio di mail di avviso in caso di allerta.


Tastiera e touchpad

Grazie alle sue ampie misure, lo HP Pavilion DV7 6099EL ha un telaio abbastanza ampio da alloggiare una tastiera completa di tastierino numerico, sicuramente molto apprezzato da studenti e professionisti. L'intero piano è realizzato anch'esso in alluminio satinato ed offre una confortante sensazione di robustezza ed affidabilità, essendo privo di flessioni. Il layout della tastiera è di tipo chiclet, ossia con i tasti ad isola che ormai vanno per la maggiore e offre una digitazione rapida, confortevole e priva di errori.

Per una maggiore rapidità ed efficacia, i tasti funzione non richiedono più la pressione del tasto Fn e sostituiscono a pieno titolo i pulsanti multimediali a sfioramento della precedente generazione di portatili HP Pavilion. Abilitare il controllo di alcuni parametri multimediali, come la regolazione del volume, l'avanzamento delle tracce sonore o video e la funzione mute, sarà quindi particolarmente semplice ed immediato.

Tutti i tasti infine presentano il rivestimento HP DuraKeys che ha lo scopo di rendere i simboli che vi sono impressi più resistenti all'usura dovuta alla digitazione. Il piano tastiera, pulito e lineare, è caratterizzato soltanto da una modanatura dalle linee morbide attorno alla tastiera, dalla griglia posta in alto a protezione degli speaker e dal grande touchpad Synaptics che domina l'intera parte bassa.

Quest'ultimo inoltre è interamente circondato da un perimetro semitrasparente retroilluminato da LED blu, ed è quindi facilmente identificabile anche in ambienti con poca illuminazione. La superficie disponibile è molto ampia e permette di spostarsi facilmente da un lato all'altro del desktop, senza dover ogni volta staccare e riposizionare il dito dalla membrana. I due tasti comando, che sono separati e non uniti come si usa spesso ultimamente, sono facili da identificare anche al tatto ma sono elegantemente integrati all'interno del profilo stesso del touchpad.

Il touchpad è di tipo multitouch e consente quindi un'interazione facilitata con diversi programmi, potendo svolgere molte funzioni col semplice tocco di due o più dita, senza bisogno del mouse. Presente anche la tecnologia ACM PalmCheck che identifica eventuali tocchi involontari sul touchpad mentre si digita, ignorandoli così da evitare spostamenti non desiderati del cursore.

In basso a destra invece troviamo il lettore di impronte digitali, dotato della tecnologia HP Simple Pass, che permette all'utente non solo di accedere al proprio notebook senza dover digitare l'eventuale password, ma di effettuare alla stessa maniera anche il login online su qualsiasi sito a cui sia iscritto. Il programma infatti permette di accoppiare una combinazione di nome utente e password per ciascun dito delle due mani.


Storage

HP Pavilion DV7 6099EL è equipaggiato con una unità hard disk Toshiba MK6465GSX da 2.5 pollici con spessore di 9.5 cm, velocità di rotazione di 5400 RPM, buffer dati da 8 MB ed interfaccia Serial ATA II 3Gb/s. Hewlett Packard ha posto grande enfasi sulla sicurezza dei dati, nonostante ricordiamo sempre che si sta parlando di un notebook a vocazione multimediale, anche se arricchito di alcune feature più orientate al mondo professionale.

Nonostante la presenza di un solo disco rigido, tuttavia il Pavilion DV7 è predisposto per ospitare un massimo di due unità per una capacità massima di 2 terabyte.

L’unità è anzitutto dotata di accelerometro per rilevare posizione e velocità relativa del notebook, così da ritirare velocemente le testine dai piattelli interni dell'hard disk in caso di caduta, in modo da non danneggiarli perdendo irrimediabilmente dati sensibili, il tutto gestito attraverso l'applicazione HP DriveGuard. HP Support Assistant invece consente di tenere facilmente sotto controllo i parametri S.M.A.R.T. al fine di prevenire rotture e perdite di dati, ma anche di effettuare una diagnostica completa dell'hard disk.

Venendo invece alle prestazioni, tramite il software HDTune 3, abbiamo potuto rilevare valori nella media, con un transfer rate medio buono per un disco di questa capienza. Contenuti anche i tempi di access time, sempre pensando al fatto che si tratta di un'unità da 640 GB con velocità di rotazione dei piattelli di 5400 RPM.

Rimanendo in ambito di storage troviamo anche un'unità ottica marchiata HP, di tipo combo, in grado cioè di leggere i Blu-Ray e di leggere e masterizzare i comuni CD e DVD. Da non dimenticare infine anche la presenza di un lettore per schede di memoria SD e MMC, molto utile per interfacciarsi con le tante memorie così diffuse nei device portatili e nelle macchine fotografiche.

Reti

Per quanto riguarda il networking, oltre all'immancabile connessione cablata di tipo Ethernet, gestita dal controller Realtek RTL8168/8111 Fast Ethernet su PCI-E, è disponibile anche quella WiFi 802.11n, di cui si occupa invece il modulo Broadcom 4313 802.11n, mentre il Bluetooth resta opzionale, come del resto accade ormai per molti altri portatili.

I moduli selezionati sono molto diffusi e affidabili e supportano tutte le principali funzioni di risparmio energetico avanzato, garantendo performance affidabili e connessioni stabili. In particolare troviamo il supporto alle tecnologie Intensi-fi XLR e Accelerange, nomi commerciali che stanno a indicare la presenza delle feature connesse allo standard WiFi 802.11n e alla tecnologia MIMO, che prevede l'uso di antenne multiple per migliorare le prestazioni della comunicazione. Per gestire la rete WiFi infine troviamo HP Wireless Assistant, un tool proprietario facile da usare e accessibile anche dalla taskbar, che permette di gestire le connessioni wireless senza passare attraverso l'interfaccia del sistema operativo, solitamente più ostica e complessa, soprattutto per gli utenti meno esperti.


Batteria e temperature

La batteria dello HP Pavilion DV7 in test è agli ioni di Litio a 6 celle con una capacità di 4770 mAh e 55 Wh. Prima di procedere col commento ai risultati ricordiamo sempre che per il nostro test, svolto tramite il programma BAPCO MobileMark 2007 nello scenario Reader, impostiamo un profilo energetico teso al massimo risparmio possibile, senza però rinunciare a quelle opzioni che garantiscono il comfort d'uso nella vita reale, come ad esempio la luminanza del display, che noi settiamo sempre a un valore massimo per una visualizzazione ottimale.

L'autonomia del Pavilion DV7 6099EL si è rivelata buona, attestandosi attorno alle 3 ore e 45 minuti (225 minuti), un risultato che va interpretato ricordando che si sta parlando di un 17 pollici con configurazione abbastanza potente.

Hewlett-Packard ha svolto un grande lavoro per quanto riguarda la dissipazione attiva del calore, grazie a una reingegnerizzazione che vede una diversa distribuzione interna dei componenti, volta soprattutto a non far scaldare eccessivamente le parti del notebook più a contatto con l'utente, come il piano tastiera o il palm rest. Anche la ventola e il dissipatore sono stati dimensionati diversamente rispetto al passato. Inoltre il notebook Pavilion DV7 6099EL può contare sulla tecnologia proprietaria HP CoolSense, in grado di regolare il regime di rotazione della ventola a seconda del carico di lavoro richiesto al processore.

L'utente può scegliere manualmente due profili principali e tre modalità per ciascun profilo. I primi sono Fisso (quando cioè il notebook è poggiato su scrivania, tavolo o altra superficie di appoggio) e Mobile (quando invece lo si sta utilizzando in mobilità, tenendolo sulle ginocchia). Le modalità d'uso sono invece uguali per entrambi i profili: Fredda (la ventola ruota più frequentemente e le prestazioni della piattaforma hardware sono regolate per evitare che le temperature si alzino eccessivamente), Prestazioni Ottimizzate (la velocità della ventola aumenta meno di frequente e le prestazioni non sono limitate) e infine Modalità Silenziosa, in cui il rumore della ventola è ridotto al minimo. Prestazioni Ottimizzate, come del resto ci dice già il nome, dovrebbe offrire le prestazioni migliori, a discapito della dissipazione di calore, mentre Modalità Fredda dovrebbe garantire l'esatto contrario. Modalità Silenziosa infine rappresenta invece il giusto compromesso tra entrambe le esigenze.

Le misurazioni riportate sono state svolte col profilo Prestazioni Ottimizzate e i risultati sono ottimi, in quanto il processore si è assestato attorno agli 81° C, mentre l'hard disk addirittura non ha raggiunto i 31° C, un chiaro segno che quindi l'aria calda viene smaltita efficacemente all'esterno del portatile. Ricordiamo che si tratta di temperature massime di soglia ottenute tramite AIDA64 Stability Test, un torture test che satura processore e memorie con un load costante del 100%, protratto ininterrottamente per 30 minuti.


Test

Da tutto quanto detto nelle sezioni precedenti è già evidente che Hewlett Packard abbia fatto un ottimo lavoro nel selezionare e comporre la piattaforma hardware dello HP Pavilion DV7 6099EL, che è chiaramente un portatile all-round che può essere utilizzato con profitto negli scenari d'uso più diversi, segna disdegnare persino il gaming, seppur con ovvi compromessi sulla qualità.

Per le nostre valutazioni iniziamo come sempre dai risultati rilevati col tool integrato in Windows 7, che ci restituisce punteggi allineati alle aspettative per una macchina con questa configurazione e che in generale sono abbastanza elevati in ciascuno dei comparti.

Di seguito ci siamo concentrati sulle prestazioni del processore, testandone le capacità di calcolo sia tramite un programma che sfrutta il multihreading come 7Zip che tramite SuperPi, che invece è single threaded. Ricordiamo che le prestazioni in multithreading beneficiano della presenza della tecnologia Intel HyperThreading mentre Intel Turbo Boost permette di migliorare le prestazioni in single-threading.

Entrambi i test hanno ovviamente restituito risultati pari a quelli ceh avevamo registrato su altre macchine, confermando le buone qualità del processore Intel Core i7-2630QM, che di fatto è il modello entry level per quanto riguarda i quad core della casa di Santa Clara destinati ai notebook. Le prestazioni messe in luce dai due benchmark sono comunque più che sufficienti anche per chi abbia necessita di fare content creation e non solo di fruire passivamente di contenuti.

Passiamo ora ai benchmark sintetici che ci permettono di testare il sistema nel suo insieme. Come nostra abitudine abbiamo utilizzato diverse versioni di PCMark, in modo da consentirvi di confrontare le prestazioni anche con il vostro vecchio notebook o desktop. Al di là dei singoli punteggi, la cui scala è ovviamente cambiata di versione in versione, tutti i risultati rilevati sono concordi nel confermare il sostanziale bilanciamento di questo notebook, come si può osservare facilmente dalla vicinanza dei punteggi assegnati ai task in cui sono coinvolti processore, RAM e VGA. Solo l'hard disk riceve punteggi un po' inferiori, a causa della scelta di un'unità da 5400 RPM invece che da 7200 RPM, ma si tratta di dettagli che possono essere notati più attraverso un test che nell'esperienza empirica dell'uso quotidiano.

Infine abbiamo testato le potenzialità della sola scheda grafica. 3D Mark Vantage e 3D Mark 2011 in particolare ci mostrano le prestazioni della scheda grafica sia in scenari in cui si impiegano le DirectX 10 che le più recenti DirectX 11. I risultati parlano chiaro e ci dicono che solo con settaggi medio-bassi e risoluzioni medie la Radeon HD 6490 è in grado di far girare fluidamente titoli basati su librerie DirectX10, mentre le DirectX11 sono al momento ancora fuori portata e i giochi risulterebbero ingiocabili anche per un casual gamer.

Non ci troviamo quindi ovviamente di fronte a un notebook da gaming, ma gli utenti interessati all'acquisto di questo portatile possono comunque consolarsi pensando che al momento sono pochissimi i titoli che sfruttino pienamente le DirectX11 e non tantissimi quelli che si avvantaggino delle stesse API in versione 10, perlomeno utilizzandole in maniera nativa e non in affiancamento alle precedenti DirectX9, che invece sono gestite bene dalla scheda AMD. Non male quindi per un notebook non espressamente sviluppato per l'intrattenimento videoludico.


Software

A fianco al sistema operativo Microsoft Windows Home Premium a 64 bit, troviamo come sempre una nutrita suite di programmi proprietari HP, parte dei quali già descritti parlando del sensore biometrico, dell'hard disk, delle connessioni wireless e della gestione dei profili energetici. Sostanzialmente si tratta di programmi che offrono l'accesso a funzioni normalmente gestite anche dal sistema operativo, ma che l'utente meno esperto ha difficoltà a configurare. HP invece offre una serie di tool con impotazioni semplici ed una interfaccia utente particolarmente intuitiva.

Troviamo così ad esempio HP Recovery Manager, che permette di eseguire una serie di operazioni volte a individuare la causa di un eventuale malfunzionamento, a ripristinare il sistema o ancora a contattare l'assistenza; HP Setup Manager, che offre un rapido accesso all'impostazione del backup automatico e alle operazioni di trasferimento file su un altro sistema e infine HP Support Assistant, che serve per la gestione degli aggiornamenti software e driver HP ma anche per monitorare e ottimizzare tutti i parametri vitali del notebook e per rilevare anche la presenza di errori di sistema alla base di eventuali malfunzionamenti, con la possibilità di intervenire in automatico o passare i dati a un operatore dell'assistenza HP.

Tra le opzioni più interessanti per il professionista che ha necessità di accedere ai suoi dati ovunque si trovi e da qualsiasi terminale stia utilizzando, ma anche per l'utente consumer per cui lo spazio non basta mai, c'è poi anche l'accesso gratuito per 30 giorni ad HP Cloud Drive, un servizio di storage online che mette a disposizione una certa quantità di spazio su un server remoto, variabile a seconda del piano tariffario prescelto.


Conclusioni

In conclusione non possiamo che riepilogare quanto di buono è emerso nel corso dell'intera recensione. Lo HP Pavilion DV7 6090EL è un portatile completo e ben bilanciato, che consente sia all'utente consumer che al professionista senza necessità specifiche di poter svolgere i propri task in tutta scioltezza. Dal tempo libero al lavoro, dal gioco all'intrattenimento, il DV7 6090EL è sempre all'altezza della situazione e non delude mai, grazie a componentistica di ultima generazione, a un parco connessioni e interfacce adeguato, alla presenza del ricco pacchetto software HP e all'integrazione di alcune soluzioni per la sicurezza dei dati e del portatile inusuali in un notebook mainstream.

Basandosi sul concept di design MUSE 2.0, il DV7 non è solo bello, con la sua scocca in alluminio spazzolato dal particolare colore Dark Umber, ma anche ergonomico e facile da usare. Le linee semplici e sobrie ma eleganti al tempo stesso sono adatte a qualsiasi ambiente e situazione. Tra le dotazioni di serie più rilevanti sono da ricordare l'ottima tastiera con tastierino numerico dedicato, l'ampio touchpad con supporto multitouch e il particolare sistema a quattro altoparlanti più subwoofer, sviluppato in collaborazione col prestigioso marchio Beats Audio di Monster, ma anche il sensore biometrico per le impronte digitali e il sistema di protezione dagli urti per l'hard disk.

Insomma lo HP DV7 6090EL è davvero un notebook che non ha evidenziato punti deboli significativi ma che anzi, con uno street price medio inferiore ai 1000 euro si segnala davvero come una delle soluzioni all-round più interessanti del mercato.      

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