Design e impressioni generali

Hewlett Packard ha proceduto all'inizio del 2011 a un rinnovamento radicale del design della sua famiglia di portatili Entertainment Pavilion, che ha potuto così godere di una rinnovata cura estetica, che avevamo già visto in occasione della nostra recensione del modello DV6. Le linee sono morbide e sinuose, ma al tempo stesso moderne ed essenziali.

Per quanto riguarda invece i materiali impiegati per l'assemblaggio troviamo l'alluminio, adottato sia per la cover che per il piano tastiera. Le superfici mostrano le tipice striature dell'alluminio spazzolato ed hanno una colorazione particolare, che HP chiama Dark Umber ossia terra d'ombra bruciata: a seconda dell'angolazione della luce, il notebook potrà apparire nero o marrone molto scuro, con riflessi ramati. Una cornice argentata corre poi lungo l'intero perimetro del notebook creando un contrasto cromatico raffinatissimo. Il Pavilion DV7 è comunque disponibile anche in colorazione silver.

HP Pavilion DV7 chiuso

Le stesse soluzioni sono poi adottate per il piano tastiera, dove troviamo il medesimo contrasto tra la superficie satinata e scura del palm rest e la griglia argentata posta lungo il bordo superiore, che nasconde due dei cinque speaker del sistema audio sviluppato in collaborazione con Beats Audio. L'estetica minimale ma di grande effetto è mantenuta anche sulla cover, dove campeggia esclusivamente il logo HP, posto su uno degli angoli e retroilluminato tramite LED bianco durante il funzionamento del portatile. LED blu invece circondano l'area del touchpad facilitandone l'individuazione anche al buio.

Logo HP retroilluminato

Tutte queste soluzioni rispondono al paradigma estetico che HP chiama Muse 2.0, acronimo che sta per "Materials, Usability, Sensory, Experience", un concept estetico interessante per far coincidere design, sensi e funzionalità in un unico oggetto che sia al tempo stesso gradevole e facile da usare. È il caso ad esempio del meccanismo di rilascio della batteria e dello sportello per accedere all'hardware, entrambi a sgancio rapido. Attraverso l'azione su un'unica slitta, che scorre alternativamente verso sinistra o verso destra, con la posizione centrale che svolge invece la funzione di blocco, è possibile rimuovere prima la batteria e poi, se necessario, aprire il pannello inferiore, guadagnando accesso al vano dove sono alloggiati i banchi di RAM, l'hard disk e il modulo WiFi, il tutto senza necessità di svitare una sola vite.

HP Pavilion DV7, tre quarti posteriore

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