L'unico dubbio sul Kirin 980 deriva però dai risultati ottenuti dalla batteria, visto che nelle settimane di test ci è capitato di arrivare a sera con una carica residua intorno al 30%, pur avendo utilizzato pochissimo lo smartphone durante la giornata. La percentuale non è "oggettivamente bassa" ma lo è a confronto con test di altri terminali, che hanno raggiunto simili risultati solo dopo un uso ben più lungo e intensivo. Servirebbe un'analisi più approfondita ma - a nostro parere - Honor potrebbe migliorare i consumi energetici e l'utilizzo delle risorse con un semplice aggiornamento software.

Non lo definiremmo un battery-phone. La batteria da 3750 mAh è un buon compromesso per contenere lo spessore dello smartphone e assicurare una buona autonomia, quanto meno sufficiente a mantenere il telefono acceso fino a sera (non è mai accaduto che si scaricasse prima). In dotazione inoltre troviamo un alimentatore supercharge da 22.5W che permette di ricaricare in 30 minuti il 50% della batteria.

Honor 20 display

Concludiamo con uno dei pochissimi elementi che non ci hanno convinto per il niente: il software ovvero Android 9.0 Pie con Magic UI 2.1. Come già detto nella recensione del Huawei P30 Pro, per quanto leggermente rinnovata, la EMUI risulta ancora "datata" e migliorabile sia nel design che nell'usabilità.

I menù sono ancora troppo complessi e graficamente poco accattivanti, ma la personalizzazione rimane sempre molto estesa: c'è la possibilità di duplicare le applicazioni, di attivare le sempre comodissime gesture per la navigazione nell'interfaccia nonché la possibilità di attivare altre gesture per svolgere alcune funzioni. Per quanto non ci piaccia, riconosciamo ad Honor di aver lavorato duramente sulla stabilità e sulla leggerezza di tutto il sistema.

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