Recensione del notebook Asus Vivobook S200EAsus VivoBook S200E è un interessante notebook compatto che offre un buon rapporto tra qualità, prestazioni e prezzo. Più economico degli ZenBook, lo S200E ha comunque misure e peso tali da risultare comodo in mobilità e, grazie allo schermo touch garantisce un'esperienza d'uso appagante con Windows 8.


L'Asus VivoBook S200E, commercializzato in altri Paesi anche con la sigla X202E, fa parte della nuova famiglia di prodotti Vivo, che nasce appositamente per garantire la miglior esperienza d'uso col nuovo sistema operativo Microsoft Windows 8. Di questa linea fanno parte come sappiamo diversi device, dai tablet ibridi VivoTab, VivoTab Smart e VivoTab RT, all'ultrabook VivoBook S400, fino all'ultrasottile mainstream S200E argomento di questa nostra recensione. Tutti però hanno come minimo comune denominatore la presenza di uno schermo touch, irrinunciabile col nuovo OS di Redmond, che mette al centro dell'esperienza utente proprio un nuovo tipo di interfaccia destinata ad essere utilizzata principalmente in questo modo, anche se poi funziona altrettanto bene anche tramite mouse e tastiera o touchpad.

In particolare, la gamma VivoBook raccoglie indistintamente ultrabook (come lo S400E) e notebook (come il nostro S200E), ma tutti con un prezzo decisamente accessibile. Per quest'ultimo, infatti, il prezzo ammonta ufficialmente a 499 euro ma è stato già oggetto di varie offerte sul Web, che ne hanno abbassato lo street price fino a 399 euro.

Il notebook Asus Vivobook S200e nasce per Windows 8

Ovviamente per contenere il prezzo a questo livello è stato necessario fare delle rinunce. Sebbene il design del Vivobook S200 riecheggi quello degli ultrabook Zenbook, soprattutto per via della scocca in lega di alluminio con finitura brushed-metal, tuttavia lo schermo IPS lascia il posto a un normale LCD, neanche della migliore qualità, e la piattaforma hardware a una di potenza inferiore ma che dovrebbe comunque essere ancora più che sufficiente in ambito consumer per l'utente medio che non ha esigenze specifiche né di tipo lavorativo né intrattenitivo.

Così ad esempio come processore troviamo un Core i3 in luogo dei Core i5 o anche i7 solitamente presenti negli ultrabook o comunque nei notebook multimediali e l'unità a stato solido, ancora relativamente costosa, viene rimpiazzata da un più tradizionale ed economico hard disk da 5400 RPM. Asus ha approntato anche una versione ancora più economica, chiamata X201E o F201E, con cover in plastica, processori Celeron e sistema operativo Ubuntu Linux o Windows 8, dal prezzo di soli 299 euro, così da coprire anche il segmento entry level del mercato. Abbiamo già iniziato un test anche dell'Asus X201E e potete documentarvi meglio su questo laptop e su analogie e differenze rispetto al Vivobook S200E nell'articolo dedicato.

L'Asus S200e ha un design che riecheggia quello degli ultrabook Zenbook

Tornando comunque al modello oggetto di questa recensione, il Vivobook S200E è una vera scommessa: il colosso taiwanese sarà effettivamente riuscito a coniugare il risparmio con prestazioni e qualità realizzativa accettabili, offrendo un device che riesca davvero ad offrire un'esperienza utente appagante anche con un prezzo così contenuto? È quello che cercheremo di appurare nella nostra recensione.

Design interno dell'Asus Vivobook S200£


Caratteristiche tecniche

Il modello di Asus VivoBook ricevuto in redazione è equipaggiato con un processore dual core Intel Core i3 Ivy Bridge da 1.8 GHz, 4 GB di RAM DDR3 e un hard disk da 5400 RPM con capacità di 320 GB, una configurazione dunque che sulla carta dovrebbe riuscire a bilanciare prestazioni e costi. Vediamo dunque più nel dettaglio qual è la dotazione completa di questo notebook ultraportatile:

  • Processore: Intel Core i3-3217U 1.8 GHz dual core 22 nm (Ivy Bridge)
  • Chipset: Intel HM76 Express PCH (Panther Point)
  • Memoria: 4 GB DDR3
  • Sottosistema grafico integrato: Intel HD 4000
  • HDD: Hitachi TravelStar Z5K500 320 GB SATA II 5400 RPM
  • Display: 11.6" 1366 × 768 pixel WLED backlight multitouch
  • Porte: 2x USB 2.0, 1x USB 3.0, 1x HDMI, 1x VGA, 1x Multi Card Slot (SD/SDHC/SDXC/MMC), 1x jack audio combo, 1x RJ-45
  • Connettività: WiFi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.0, Ethernet LAN
  • Batteria: 2 celle ai polimeri di litio da 5136 mAh 38 Wh
  • Sistema Operativo: Microsoft Windows 8 64 bit
  • Dimensioni: 303 x 200 x 21.7 mm
  • Peso: 1.4 Kg

Unboxing

Per un unboxing approfondito vi rimandiamo al nostro articolo sulle prime impressioni con l'Asus S200E. Qui invece ci limitiamo a ricordare che Asus distribuisce il suo VivoBook S200E in una confezione compatta, a valigetta, che consente anche un comodo trasporto, realizzata con materiali riciclabili e biodegradabili. La scatola si presenta con uno schema di colori che comprende il sabbia e il marrone bruciato, anch'essi frutto di scelte attente all'ambiente, essendo ottenuti con coloranti naturali a base di soia. La grafica è semplice e priva di inutili fronzoli, mentre sulla scatola troviamo unicamente tre adesivi, uno col logo Intel, uno per la garanzia Kasko contro gli urti accidentali e un terzo che riporta semplicemente la configurazione completa del notebook.

Unboxing dell'Asus Vivobook S200E

All'interno, oltre al portatile vero e proprio custodito in una bustina in polietilene, troviamo il bundle, essenziale ma completo, che comprende un alimentatore da parete di forma quadrata che ricorda quello in dotazione agli ZenBook, dotato di una spina a due poli e di un nuovo connettore sottile che non sarà quindi compatibile con tutti i notebook Asus, e la documentazione cartacea che comprende una guida di avvio rapido, la garanzia e appunto l'assicurazione Kasko della durata di 12 mesi.


Design e impressioni generali

Le misure della scocca ci ricordano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che non stiamo parlando di un ultrabook anche se il VivoBook S200E è comunque sufficientemente compatto e leggero da risultare facilmente comodo da trasportare anche per lunghi tragitti. Il device infatti misura 300 x 200 x 21.7 mm, spessore che supera dunque il limite imposto da Intel per far parte della categoria ultrabook, mentre il peso è di 1.4 Kg, comprensivo della batteria a due celle da 38 Wh.

Il produttore taiwanese ha adottato per questo prodotto un design sobrio e gradevole, con un profilo a cuneo che rimanda ai più costosi ZenBook. Nonostante il costo assai ridotto rispetto a questi ultimi, Asus non ha lesinato in termini di materiali, mantenendo un livello decisamente alto. La qualità generale appare dunque molto buona: la cover ad esempio mostra una superficie metallica con finitura spazzolata, che trasmette una confortante sensazione di solidità e robustezza ed ha una colorazione brunita, a metà strada tra il marrone e il grigio, come accade ultimamente per molti prodotti dell'azienda taiwanese.

Il logo ASUS cromato al centro della cover

Il fondo è dello stesso colore ma è privo del rivestimento metallico, sostituito da una gommatura soft-touch, che serve a incrementare la praticità d'uso perché protegge dai raschi, dallo sporco e migliora la presa quando si impugna il portatile. Il look è curato anche su questo lato, che normalmente è nascosto alla vista: è assolutamente liscio, essendo presente solo una griglia di aerazione e due aperture per gli speaker del sistema audio SonicMaster. Piano tastiera e fianchi invece sono ricavati da un unico pannello di alluminio color silver con finitura spazzolata, anche se al tatto non sembra alluminio monoblocco, ma un film di metallo applicato su un pannello di plastica. Resta comunque la sensazione di solidità e si aggiunge anche un piacevole contrasto cromatico con il coperchio.

Convincente il design dell'Asus Vivobook S200

Nonostante le dimensioni compatte poi l'Asus S200E offre un corredo di porte abbastanza esteso e flessibile, che annovera 2 porte USB 2.0, una nel nuovo e più performante standard 3.0, uscite video sia di tipo digitale HDMI che analogico VGA, un plug RJ-45 per la Ethernet LAN di tipo richiudibile, il foro di aggancio per il lucchetto di sicurezza Kensington, un jack audio combo per collegare microfono e cuffie e un lettore di memorie multiformato.

Profilo del portatile dal lato sinistro

Il display come detto è da 11,6 pollici ed è protetto da un elegante vetro edge-to-edge, che però genera un riflesso un po' eccessivo. Lo schermo è di tipo multitouch capacitivo a 10 punti di contatto, con risoluzione HD di 1366 x 768 pixel. Da notare anche la soluzione adottata per la cerniera, di forma cilindrica, al cui interno sboccano le griglie del sistema di raffreddamento. In questo modo Asus convoglia l'aria calda sul retro, al fine di tenerla lontana dall'utente e aumentare il comfort d’uso anche durante sessioni di lavoro intense o comunque molto lunghe.

Il coperchio è in alluminio spazzolato di colore brunito

Sollevando la cover si può osservare poi la tastiera di tipo chiclet ad elementi isolati e il piano tastiera. Nell'insieme dunque l'Asus VivoBook S200E si presenta bene e non trasmette affatto una sensazione di economicità anzi, sembra ripagare pienamente l'investimento richiesto per acquistarlo con un livello realizzativo complessivamente buono, anche se come vedremo più avanti non esente da qualche difetto di assemblaggio che, per quanto trascurabile, non è normalmente riscontrabile nei prodotti dell’azienda taiwanese. Il nostro obiettivo sarà ora quello di verificare nell'uso quotidiano e attraverso diversi benchmark se questa qualità si estenda effettivamente a tutti gli aspetti del notebook, prima però diamo uno sguardo più da vicino alle interfacce offerte dal VivoBook s200E e al loro posizionamento.

Dettaglio della griglia di ventilazione


Interfacce

Asus Vivobook S200E ha uno spessore snello ma non estremamente sottile e ciò ha reso possibile proporre un device che non costringe l'utente a compromessi riguardo alle porte tipici invece degli ultrabook. Al contrario anzi questo notebook offre interfacce solitamente assenti in questi ultimi, per di più di tipo full size, come la VGA e il connettore RJ45 per Ethernet LAN.

Tutte le porte, inoltre sono raggruppate sui lati destro e sinistro, e quindi sono facilmente raggiungibili dagli utenti. Buona anche la distribuzione delle porte USB sui due fianchi che consentirà di collegare un mouse USB sia agli utenti destrimani che mancini.

Lato posteriore: Come accade sempre più spesso si tratta di un lato completamente privo di connessioni, sia perché il display ruotando lo va a coprire quasi interamente sia perché, come abbiamo già notato, Asus ha raggruppato qui le griglie del sistema di aerazione interna.

Il lato posteriore ospita unicamente la cerniera dello schermo

Lato sinistro: Su questo versante troviamo la maggior parte delle porte. Sono presenti infatti il plug per l'alimentazione elettrica, quello per la connessione alle reti cablate, che è di tipo ripiegabile, un'uscita video digitale HDMI, due porte USB, di cui una nel nuovo standard 3.0, riconoscibile dal caratteristico dentino blu, che assicura prestazioni dieci volte superiori al precedente standard, e il foro di aggancio del lucchetto di sicurezza Kensington.

Porte sul lato sinistro

Lato destro: A destra invece sono alloggiati un'uscita video analogica di tipo VGA, una terza porta USB, sempre di tipo 2.0, un jack audio combo che consente di collegare sia le cuffie che il microfono e un lettore di schede di memoria di tipo 2-in-1 (SD/SDHC/SDXC/MMC).

Porte sul lato destro

Lato anteriore: A causa del profilo a cuneo del VivoBook S200E la parte frontale è troppo sottile per poter ospitare una qualsiasi interfaccia.

Lato anteriore

Fondo: Il fondo rivela un'ottima cura dei dettagli: è possibile notare infatti anzitutto un'estrema pulizia, essendo presenti solamente delle griglie per l'aerazione interna e delle fessure perfettamente tagliate e rifinite per gli speaker. L'intera superficie inoltre presenta una finitura gommata di tipo soft touch che migliora il grip ed evita l'accumulo di antiestetiche ditate. La mancanza di qualsiasi tipo di sportello ci dice comunque che l’utente medio avrà difficoltà ad accedere alla componentistica interna per effettuare operazioni di upgrade o manutenzione, un aspetto molto importante di cui tenere conto in fase d'acquisto.

Il fondo del Vivobook S200E è completamente privo di sportellini


Disassemblaggio e componenti

Il fatto che il fondo non ospiti sportelli non implica comunque ovviamente l'assoluta impossibilità ad accedere all'interno, anche se l'operazione richiede l'uso di attrezzi adatti, qualche attenzione e un po' di manualità. Svitando soltanto 8 viti è infatti possibile rimuovere l'intero fondo come fosse un unico grande sportello, rivelando così completamente la parte interna del notebook. Vi ricordo che questo genere di operazioni di fai-da-te può comportare la perdita della garanzia e richiede un minimo di esperienza, quindi affidatevi ad un tecnico se non avete le necessarie competenze.

Una volta rimosso il pannello inferiore, si può notare anzitutto la batteria con ai due lati gli altoparlanti del sistema audio. Mettendo a frutto la partnership con B&O, Asus ha dotato il suo Vivobook S200E di casse di risonanza che si estendono fin sotto la batteria, occupando in pratica tutto lo spazio disponibile. Si tratta di una tecnica molto diffusa sugli ultrabook, che contribuisce ad innalzare il volume dell'audio, che risulta piuttosto elevato per un ultraportatile.

Il pannello inferiore si rimuove svitando 8 viti

Poco più su invece si vede chiaramente il modulo WiFi prodotto da Qualcomm Atheros, montato su una minicard di tipo PCI Express. La parte centrale è invece occupata dalla scheda madre sulla quale, come detto, oltre al processore sono saldati anche i moduli della memoria RAM. In alto a sinistra invece c'è l'alloggiamento dell'hard disk Hitachi di cui parleremo in maniera estesa più avanti, nella sezione dedicata allo storage.

Il Vivobook S200E smontato con i suoi principali componenti

Da notare infine il sistema di raffreddamento low-cost con la ventola montata direttamente sulla piastra dissipante, che copre il processore e anche i moduli di memoria e che getta l'aria verso la parte posteriore del portatile, occupata dalla cerniera del display. È un sistema di raffreddamento elementare, sprovvisto di heatpipe di rame, e come vedremo nella sezione dedicata al comfort termico ed acustico, costituisce uno dei punti deboli di questo laptop.

Dettaglio del sistema di raffreddamento

La disposizione dei componenti, con la batteria in posizione anteriore e gli elementi che tendono a surriscaldarsi posti invece nella porzione posteriore del notebook, è tipica della progettazione dei computer portatili moderni ed ha lo scopo di evitare che il poggiapolsi, che è la parte con cui più spesso viene a contatto l'utente, scaldi eccessivamente.

L'interno del Vivobook S200E


Processore, piattaforma e memoria

L'Asus VivoBook S200E è equipaggiato con un processore Intel Core i3-3217U di tipo Low Voltage (anche in questo caso abbiamo una CPU comunemente impiegata sugli ultrabook), basato su architettura Ivy Bridge e lanciato nel secondo quadrimestre del 2012. LA CPU è realizzata con processo produttivo a 22 nm e tecnologia TriGate 3D, che hanno permesso di ottenere un TDP di soli 17 W, che ne consente quindi l'impiego anche in device ultramobile che non possono essere equipaggiati con batterie di grandi dimensioni ma in cui comunque l'autonomia è un aspetto cruciale.

Nonostante sia un Core i3, il processore supporta comunque la tecnologia HyperThreading, che consente ai due core di gestire fino a quattro thread in parallelo (due per ciascun core), consentendo così un impiego ottimale della CPU. Ognuno dei due core lavora a un clock rate di 1.8 GHz ma, a differenza dei modelli Core i5 o i7, il Turbo Boost non è supportato e quindi non è possibile ottenere un overclock dinamico a seconda del carico di lavoro istantaneo rilevato per ciascuno dei core. La cache di terzo livello infine ammonta a 3 MB.

CPUz: Intel Core i3-3217U

Come sempre poi ad affiancare il processore troviamo il Platform Controller Hub (PCH) Intel HM76, conosciuto anche col nome in codice Panther Point e delegato alla gestione di tutte le porte di I/O e dell’audio. A differenza del modello HM77 questo non supporta alcune tecnologie destinate alla sicurezza e alla gestione da remoto, tipiche del mondo business, come ad esempio Intel vPro, Trusted Execution e Active Management, tuttavia per la sicurezza è presente la soluzione Intel AntiTheft, che consente di attivare sia da remoto che localmente dei meccanismi di protezione hardware che impediscono il furto di dati e bloccano l'utilizzo del computer.

Sebbene quindi le caratteristiche vadano a posizionare questo processore su un livello di prestazioni non eccezionale, tuttavia è in grado di assicurare un'ottima flessibilità d'uso perché dispone di tutte le più importanti tecnologie Intel. C'è persino QuickSync che garantisce l'accelerazione hardware in entrambe le fasi del processo di transcodifica video (decoding ed encoding) e quindi permetterebbe di utilizzare con successo il Vivobook S200e per l'editing video in mobilità.

Passando al controller della memoria invece come sappiamo è integrato all'interno della CPU e supporta fino a 32 GB di RAM DDR3 a 1333 o 1600 MHz. L'Asus VivoBook S200E però ha la memoria saldata direttamente sulla scheda madre e non può quindi essere upgradato. Le configurazioni possibili prevedono infatti soltanto 2 o 4 GB di RAM per cui è importante che l'utente decida con cura quale delle due acquistare perché poi non sarà più possibile effettuare un eventuale upgrade. A causa della scelta di saldare la RAM direttamente sulla motherboard il software AIDA64 Extreme Edition non riesce a rilevarne i dati completi. Dal suo report possiamo solo sapere che si tratta di moduli prodotti da Micron con clock rate di 1333 MHz e numero di serie 8KTF51264HZ-1G4E1.


Audio e video

Il comparto audio è marchiato SonicMaster, il brand che identifica il team di esperti nato dalla collaborazione fra Asus e Bang&Olufsen al fine di risolvere i tipici problemi di bassa qualità della riproduzione audio, riscontrabili spessissimo nei notebook indipendentemente dalla fascia di prezzo a cui appartengono. In questo caso, oltre che sulla qualità degli speaker, si è lavorato in special modo sul chipset audio in dotazione, il Via Vynil VT1802P, un codec HD ad alta fedeltà, che supporta fino a 4 canali, anche se in questo caso il sistema è solo stereofonico.

Tra le peculiarità di questo codec c'è la presenza di ben due DAC (Digital to Analog Converter, i chip che si incaricano di convertire l'audio dalla forma digitale a quella analogica, adatta ad essere riprodotta dagli speaker) capaci di un sample rate massimo da 24 bit e 192 kHz, in grado dunque di assicurare una qualità della riproduzione mediamente più elevata rispetto alle classiche soluzioni che si trovano nella maggior parte dei portatili.

Dettaglio degli altoparlanti ASUS SonicMaster

Asus inoltre ha integrato anche la tecnologia Waves MaxxAudio 3, che serve per processare l'output audio al fine di ottenere un volume e una nitidezza della riproduzione ancora superiori, soprattutto tramite l'applicazione di particolari filtri ed algoritmi audio. Per consentire agli utenti di impostare facilmente queste funzionalità è stata installata un'apposita utility chiamata Audio Wizard, che permette di scegliere tra diversi preset dedicati alla riproduzione di musica, film, alla registrazione di voci etc.

Asus Audio Wizard

Il comparto grafico invece è gestito come sempre dall'IGP Intel HD 4000 integrato nel processore, generazione successiva allo HD 3000 presente nelle CPU Sandy Bridge, realizzato a 22 nm come il resto degli elementi dei processori Ivy Bridge e completamente riprogettato nell'architettura, al fine di introdurre il supporto per le API DirectX 11, gli shader model 5.0, le funzioni di tassellazione via hardware e la tecnologia DirectCompute.

GPUz: Intel HD 4000

La nuova versione inoltre ha ora 16 pipeline unificate rispetto alle precedenti 12, con una frequenza di base di 350 MHz che però può salire dinamicamente fino a 1.05 GHz. Tra le altre caratteristiche di spicco troviamo l'introduzione di una cache di terzo livello dedicata prima assente, (HD 3000 sfruttava solamente la LLC o Last Level Cache della CPU) e la capacità di eseguire un maggior numero di IPC (Istruzioni Per Clock), aspetto che consente prestazioni globalmente superiori, solitamente indicate nell'ordine del 60 %.

Anche per quanto riguarda il supporto alle funzioni multimediali la situazione è nettamente migliorata grazie al potenziamento del decoder video Multi Format Codec Engine (MFX) che permette di decodificare i video 4K su più display e offre il supporto dei codec MPEG2, VC1, WMV9 e H264. Infine anche la tecnologia QuickSync, che permette di sfruttare l'accelerazione hardware anche nella codifica video, ha raggiunto ora la versione 2.0, ottimizzata per offrire prestazioni superiori.

Arriviamo così al monitor, un LCD AU Optronics B116XW03 V0 con diagonale di 11.6 pollici e risoluzione HD di 1366 x 768 pixel. Questo è forse il reparto in cui Asus ha dovuto accettare i compromessi maggiori per contenere il prezzo del suo VivoBook S200E.

A differenza degli ultrabook, ormai spesso dotati di schermi superiori con tecnologia IPS, qui infatti ci si è dovuti accontentare di un normale TFT, che peraltro non mostra caratteristiche tecniche di spicco. La luminanza in particolare è molto bassa, appena 200 cd/m2, mentre il contrasto di 500:1 (teorico) è nella media.

Il multitouch capacitivo sullo schermo è gestito dal controller Atmel maXTouch mxt3432S, un modello dotato di ben 3432 nodi, in grado dunque di offrire un ottimo controllo del tocco, unito ad un altrettanto buona reattività, che si può osservare anche nel nostro filmato. Il chip è certificato sia Windows 8 che Android ed è dotato delle tecnologie SlimSensor e maXCharger. La prima comprende sensori di tipo shieldless touch-on-lens, che ne consentono la facile integrazione in design preesistenti, mentre la seconda assicura un'elevata reattività e linearità di comportamento con qualsiasi alimentatore. Purtroppo però, alla prova dei fatti e come segnalato anche da diversi nostri utenti, lo schermo risulta particolarmente scuro, con angoli di visione su entrambi i piani molto ridotti e colori spenti.

È possibile dunque che Asus, oltre ad aver scelto un pannello AUO di fascia bassa, abbia applicato direttamente su questo il digitalizzatore capacitivo Atmel senza nessun altro provvedimento, abbassando così ulteriormente la qualità d'immagine. Normalmente infatti i produttori ricorrono a particolari tecniche di laminazione per ridurre l'intercapedine tra le due superfici ma qui probabilmente non è stato fatto nulla del genere. Lo strato del digitalizzatore multitouch fa quindi da filtro e genera effetti di rifrazione che abbassando ulteriormente la luminanza del display e peggiorano la resa cromatica.


Tastiera e touchpad

Passando ai dispositivi di input, possiamo osservare l'ampia tastiera che occupa la parte centrale della base in alluminio. Nonostante il formato del Vivobook S200E di soli 11.6 pollici, la tastiera di tipo chiclet ad elementi isolati risulta molto comoda da utilizzare ed efficace durante la digitazione, soprattutto grazie ai tasti larghi e ben spaziati, che consentono una scrittura veloce e precisa al tempo stesso, limitando di molto gli errori di battitura.

Il feedback alla pressione è gradevole, anche se lo spessore sottile del telaio non permette una escursione comparabile a quella dei notebook di taglio professionale; inoltre il piano tastiera è sufficientemente saldo.

Da notare che la maggior parte dei tasti, almeno tra quelli di utilizzo più frequente, presentano dimensioni generose, come ad esempio Enter, Shift e la barra spazio. A proposito di quest'ultima, alcuni nostri utenti ci avevano segnalato una perdita di tanto in tanto degli input, fenomeno che però non possiamo confermare, non essendosi mai verificato sull'esemplare in nostro possesso.

La tastiera ad isola dell'Asus Vivobook S200E è ampia e comoda

Subito sotto la spacebar invece troviamo come sempre il touchpad, un Asus ClickPad dalle dimensioni ampie che ha i due tasti funzione annidati sotto la superficie sensibile, secondo gli ultimi trend, anche se si tratta di una soluzione non gradita a tutte le tipologie di utenti. In ogni caso le prestazioni sembrano ottime e il touchpad offre un buon compromesso tra velocità di spostamento e precisione del puntamento. Dobbiamo comunque rilevare anche un difetto di assemblaggio che, per quanto lieve, è comunque visibile ad occhio nudo: l'angolo inferiore destro del touchpad è leggermente sollevato rispetto al resto del piano tastiera. Per onestà intellettuale dobbiamo comunque anche aggiungere che la cosa non inficia affatto le funzionalità del dispositivo.

Il touchpad Asus Clickpad è leggermente rialzato sull'angolo inferiore destro

Asus inoltre ha integrato anche la propria utility SmartGesture di configurazione delle combinazioni multitouch sul pad, che possono essere del tipo a due o tre dita. Tramite questo software è dunque possibile personalizzare le funzioni delle gesture ma anche abilitarne alcune specifiche relative alla nuova interfaccia di Windows 8, comer lo swipe dai bordi. A questo proposito alcuni potrebbero nutrire dei dubbi in merito alla reale utilità di avere un touchscreen su un portatile, ossia su un device che non può essere utilizzato in posizione orizzontale, come si può fare invece ad esempio con un tablet-convertibile.

Tuttavia le gesture a più dita sono state così ben implementate da Microsoft nell'interfaccia di Windows 8 che utilizzarle risulta comunque il metodo più veloce e naturale di interazione, senza peraltro richiedere una curva di apprendimento particolarmente lunga. Oltre alla Microsoft Experience Interface, (o Metro UI, o Modern UI) c'è una nuova generazione di applicazioni (cosiddette Metro apps) che sono state progettate espressamente per consentire una facile interazione tramite le dita e sono particolarmente comode e funzionali se utilizzate in questa maniera.

Maggiori perplessità solleva invece la decisione di eliminare del tutto il classico pulsante start della barra del desktop sostituendolo con il relativo angolo sensibile nella stessa posizione, dal quale si accede appunto alla nuova start screen. benché obiettivamente la scelta sia giustificabile sotto molti punti di vista, come ad esempio la consistenza dell'interfaccia e la necessità di "costringere" gli utenti più pigri ad abituarsi a quello che indubbiamente sarà il futuro, almeno in casa Microsoft, sarebbe stato forse più giusto lasciare agli utenti la possibilità di ripristinare il pulsante Start qualora l'avessero ritenuto necessario. Chi comunque dovesse soffrire particolarmente questa mancanza potrà sempre rivolgersi ad alcune app di terze parti, in grado di ricreare il pulsante start e il vecchio menù ad esso correlato.


Storage

Asus ha adottato per il VivoBook S200E un hard disk tradizionale Hitachi TravelStar Z5K500 di tipo SATA II con capienza di 320 GB, buffer da 8 MB e velocità di rotazione dei piattelli pari a 5400 RPM. L'unità Hitachi è di tipo ultrasottile, con uno spessore di soli 7 mm, una caratteristica da tenere presente nel caso si voglia effettuare un upgrade comprando un nuovo hard disk più capiente o un drive SSD.

Tra le novità più interessanti adottate da questo disco rigido ricordiamo la tecnologia 4K Advanced Format, che combina assieme 8 settori da 512 byte in uno unico da 4096 byte al fine di sfruttare al meglio la superficie dei dischi, migliorando così le prestazioni ma soprattutto l'affidabilità nel tempo.

Per avere un'idea delle prestazioni di questo disco rigido possiamo affidarci alla relativa sezione di PCMark 7, dove consegue uno score tutt'altro che entusiasmante. Il risultato non sorprende, considerato che abbiamo uno storage lento al confronto sia con gli hard disk magnetici a 7200RPM sia con i drive allo stato solido, ma nell'utilizzo quotidiano non si notano colli di bottiglia ed incertezze ed anzi, nonostante il notebook non sia dotato della tecnologia Intel Rapid Start né di unità SSD, è in grado di uscire dallo stand by in soli 2 secondi come un ultrabook, grazie alla soluzione Asus Instant On, parte del sistema di gestione del risparmio energetico Hybrid Engine 2 che, nel profilo destinato alle massime prestazioni, integra appunto una funzione simile a quella Intel.

L'hard disk Hitachi ha uno spessore di 7mm

Asus Instant On

Reti

Per quanto riguarda le interfacce di rete invece, Asus ha adottato moduli Qualcomm Atheros in tutti gli ambiti. Alle reti cablate infatti ci pensa il chip AR8162, mentre quelle wireless sono gestite dal modulo AR9485WB-EG per quanto riguarda la connessione WiFi e dall'AR3012 per il Bluetooth 4.0+HS. Il primo è un normale controller di tipo PCI Express per la Ethernet LAN di tipo 10/100, che fa però dei bassi consumi e delle dimensioni contenute le sue caratteristiche salienti, grazie al pieno supporto delle funzionalità di risparmio energetico implementate nei controller PCI Express e degli standard IEEE 802.3az ed ASP, compreso lo stato di idle profondo L0, e soprattutto della tecnologia Atheros EDGE (ETHOS-Designed Green Ethernet), che offre i più bassi consumi del mercato, sia in fase di attività che di idle.

L'AR9485 invece è un single chip monobanda che opera dunque esclusivamente alla frequenza di 2.4 GHz e la cui caratteristica principale è quella di essere realizzato con un processo litografico a 55 nm che consente il maggior risparmio energetico della sua categoria, con consumi più contenuti del 30-50% rispetto ai concorrenti. Inoltre l'elevato grado di integrazione elimina la necessità di avere altri componenti esterni, come amplificatori di segnale, amplificatori LNA ed altri ancora, riducendo così i costi dei materiali o BOM (Bill Of Materials) di circa il 30% rispetto alle soluzioni precedenti.

Infine troviamo il chip AR3012 per la connessione Bluetooth di ultima generazione, versione 4.0, anch'essa indirizzata soprattutto al massimo risparmio energetico, ulteriormente esaltato dalle soluzioni Qualcomm Atheros come l'alta integrazione di tutti i componenti in un unico package di appena 5 x 5 mm che, come nel caso del chip WiFi, contribuisce anche ad abbatterne i costi.


Batteria e temperature

Al fine di verificare l'impatto di tutte le soluzioni di risparmio energetico implementate nell'Asus vivobook S200E nell'uso quotidiano, abbiamo svolto il nostro classico test di autonomia tramite il software Bapco MobileMark 2007 impostando come sempre il profilo di massimo risparmio energetico ma lasciando al tempo stesso la luminanza del display al massimo, al fine di replicare il più fedelmente possibile uno scenario d'uso quotidiano e credibile.

In questa modalità l'Asus VivoBook S200E ha fatto segnare un'autonomia massima di ben 300 minuti, ossia 5 ore, nonostante la batteria ai polimeri di litio da soli 38 Wh, 5136mAh. È un risultato buono ma non eccezionale, in relazione alla piattaforma hardware a basso voltaggio impiegata ed allo schermo di soli 11,6 pollici. I netbook di ultima generazione raggiungevano facilmente durate dell'ordine delle 8 ore, anche se va detto che il processore Core i3 è di gran lunga più flessibile e potente di qualsiasi CPU Atom.

La batteria, come chiarito nella sezione dedicata al disassemblaggio, è interna, ma non impossibile da raggiungere. Potrete quindi sostituirla con facilità ma non potrete rimuoverla al volo durante l'uso quotidiano.

La batteria è sottile ed ha una autonomia limitata

Nella rilevazione delle temperature con il Test di Stress di AIDA64 abbiamo registrato un valore medio di quasi 90° C, precisamente 88.7° C, nonostante la presenza del processore Core i3 a basso voltaggio con TDP massimo di soli 17 W. Questo elemento ci dice dunque che purtroppo il sistema di raffreddamento previsto da Asus per il suo nuovo notebook è appena sufficiente a svolgere il lavoro richiesto, soprattutto quando la piattaforma hardware si trova sotto stress.

Temperature

Questa inadeguatezza tra l'altro ha una ricaduta negativa anche sulla silenziosità del device. La ventola di raffreddamento infatti è costretta a intervenire più del solito e, benché non sia particolarmente rumorosa, può essere comunque distintamente avvertita quando ci si trovi in ambienti particolarmente silenziosi, come ad esempio una biblioteca o una sala di lettura.


Test

Come vi abbiamo già anticipato, purtroppo al momento molti benchmark da noi solitamente impiegati fino al recente passato non sono compatibili con Windows 8, motivo per cui non è stato possibile svolgere le nostre solite routine di test. I problemi, almeno per quanto riguarda i numerosi tool FutureMark, sembrerebbero legati soprattutto all'incapacità delle versioni più vecchie di rilevare correttamente le informazioni di sistema e per un problema di codec MPEG-2, problema che potrebbe effettivamente affliggere anche gli altri programmi non sviluppati da FutureMark.

Non ci sono invece problemi di compatibilità per l'Indice delle Prestazioni di Windows, il benchmark integrato nel Sistema Operativo Microsoft che però è stato aggiornato per il passaggio a Windows 8, innalzando la soglia di punteggio massimo a 8,9 punti. Il nostro Asus Vivobook S200E ottiene uno score globale di 4,4 per via delle prestazioni con l'interfaccia desktop mentre gli altri comparti sono tutti a cavallo della sufficienza.

Venendo ai nostri test delle capacità di calcolo del processore, il Core i3 a basso voltaggio adottato nel VivoBook s200E ha indubbiamente consentito, assieme agli altri componenti, di raggiungere un'autonomia di 5 ore ma con qualche sacrificio in termine di performance. Osservando i risultati di 7Zip e SuperPI, i nostri soliti test per misurare le performance della CPU sia in ambito single threaded che multithreaded, possiamo infatti notare che essi sono inferiori ma assimilabili a quelli di un Core i5 di due generazioni fa o di un Core i3 della precedente generazione, entrambi a pieno voltaggio (rispettivamente Intel Core i5 di prima generazione ed Intel Core i3 di seconda generazione).

Superpi

7zip

In ogni caso il punteggio ottenuto con la suite PCMark 7, una raccolta di benchmark sintetici atta a testare il sistema nel suo complesso, ridimensiona questo distacco e il VivoBook S200E riesce a raggiungere un punteggio simile a quello ottenibile con portatili di qualche tempo fa di ben altro spessore e costo, relativamente all'epoca ovviamente. Insomma, la piattaforma hardware di cui è dotato questo notebook ultracompatto non sarà di primo livello ma è in grado di assicurare all'utente medio lo svolgimento dei task quotidiani di intrattenimento, lavoro o studio senza troppe rinunce.

PCMark 7

Passando al sottosistema grafico infine, la suite 3DMark conferma che, nonostante i consistenti miglioramenti prestazionali ottenuti dall'IGP Intel HD 4000 nei confronti del predecessore HD 3000, non siamo ancora di fronte a un sistema adatto al gaming, a meno che non siate dei casual gamer che si accontentino di giocare saltuariamente a titoli un po' datatati, ad esempio come Street Fighter IV, che è possibile eseguire con la massima risoluzione ma con un basso livello di dettaglio grafico. Restano invece del tutto esclusi i titoli videoludici di ultima generazione, troppo esosi in fatto di risorse richieste.

3DMark 11

Nessun problema se prendiamo in considerazione operazioni di transcodifica video via hardware dove, grazie alla tecnologia QuickSync di seconda generazione, è possibile ottenere ottimi risultati con un notevole abbattimento dei tempi necessari allo svolgimento delle diverse operazioni o, nel caso in cui si voglia guardare un film o un video in Alta Definizione, riprodotto da fonte locale o tramite streaming Internet. In entrambi i casi infatti l'apporto del decoder hardware è consistente e consente di mantenere al minimo il carico di lavoro gravante sul processore.


Conclusioni

Alla prova dei fatti l'Asus Vivobook S200E si è rivelato un notebook fortemente influenzato, nel bene e nel male, dallo schermo touch equipaggiato, che da un lato consente un uso indubbiamente appagante del nuovo sistema operativo Microsoft Windows 8, ma dall'altro impone notevoli limitazioni per quanto riguarda la qualità d'immagine. Uno schermo poco luminoso e soggetto ad un forte effetto riflesso è in stridente contraddizione con la forte propensione alla mobilità di un notebook ultraportatile da 11,6 pollici.

A patto di non illudersi sulla possibilità di usare il Vivobook S200E all'aperto o in luoghi soggetti a condizioni di illuminazione variabili, come ad esempio un treno, nell'insieme questo notebook è comunque un prodotto valido. Compatto e leggero, è facile da trasportare anche per un'intera giornata lavorativa ed offre un'autonomia decente, anche grazie alla scelta oculata dei singoli componenti hardware, in grado di assicurare il giusto mix tra prestazioni e consumi.

Asus Vivobook S200E è un notebook compatto e sottile da 11,6 pollici

Il notebook è ad esempio capace di svolgere task multimediali come il transcoding video e la riproduzione di film e video senza alcun problema ed è quindi consigliato per chi sia in cerca di un centro multimediale portatile dal prezzo contenuto. La presenza dell’ottimo sistema audio Asus SonicMaster costituisce poi un ulteriore aiuto in questo senso. Certo, come detto lo S200E non è il compagno ideale del player ma è ugualmente in grado di intrattenere l'utente medio che si accontenti dei titoli di qualche anno fa o dei tanti giochi disponibili nello store Microsoft, non particolarmente assetati di risorse.

Considerato anche il prezzo ufficiale di soli 499 euro, che può essere anche consistentemente più basso al momento dell'acquisto, l'Asus VivoBook S200E è un portatile adatto agli studenti o agli utenti home in cerca di una soluzione economica ma dalla fattura discreta, che sappia coniugare costi e prestazioni, pur non essendo scevro da alcuni limiti, sia di natura tecnica che di assemblaggio, nessuno dei quali però così grave da inficiare l'esperienza d'uso nel suo insieme.  

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