Design e impressioni generali
Come accennato in apertura, HP ha completamente reingegnerizzato e ridisegnato i suoi Pavilion DV6, per aggiornarne aspetto e funzionalità in modo che siano sempre al passo con i tempi. Il design è rimasto sobrio ed elegante, ma l'apparente semplicità è frutto di un accurato lavoro di progettazione e assemblaggio, particolarmente evidente se si presta attenzione ai dettagli ed ai materiali impiegati.
L'alluminio è infatti protagonista assoluto sia per quanto riguarda la cover che il piano tastiera. Le superfici hanno una forma sinuosa e presentano una colorazione brunita molto particolare, che HP chiama Dark Umber (in italiano si traduce "terra d'ombra bruciata" o "terra d'Umbria bruciata"): a seconda dell'angolazione della luce, il notebook può sembrare nero o marrone scurissimo, con riflessi metallici ramati. Questa colorazione così raffinata è poi esaltata dalla presenza di una cornice color argento che circonda completamente la base del notebook.
Lo stesso tema è ripreso poi anche sul piano tastiera, dove una griglia argentata, posta lungo il bordo superiore, nasconde due dei quattro speaker del sistema audio sviluppato in collaborazione con con Beats Audio.
Suggestivo anche il logo HP posto su un angolo della cover, retroilluminato tramite LED bianco durante il funzionamento del portatile, così come la cornice luminosa che circonda il touchpad.
In sintesi, con i notebook HP Pavilion dv6 serie 6000 debutta MUSE 2.0, acronimo di "Materials, Usability, Sensory, Experience" e seconda generazione del paradigma estetico cui si ispireranno tutti i nuovi PC consumer di HP. È qualcosa di più di un semplice concept di design: è il tentativo di far coincidere al meglio l'eleganza stilistica con le esigenze di ergonomia, versatilità, intuitività d'uso.
MUSE 2.0 prevede fra i suoi corollari non solo l'indubbia qualità dei materiali adottati e la precisione dei dettagli, ma anche lo studio di soluzioni tecniche innovative, mirate a facilitare l'uso o la manutenzione del notebook. È il caso, ad esempio, del meccanismo di sgancio rapido della batteria e dello sportello che consente di accedere all'hardware: intervenendo su un'unica slitta, che scorre alternativamente verso sinistra o verso destra (la posizione centrale invece svolge la funzione di blocco), è possibile prima staccare la batteria e poi rimuovere il pannello inferiore, raggiungendo, il vano dove sono alloggiati i banchi di RAM, l'hard disk e il modulo WiFi, senza dover svitare neppure una vite!