Batteria e temperature

La batteria dell'HP Pavilion DV6 6099EL è composta da 6 celle agli ioni di Litio con una capacità di 4770 mAh e 55 Wh. Per rilevare i consumi abbiamo utilizzato come sempre il benchmark MobileMark 2007 di Bapco nel consueto scenario Reader, che simula uno condizione di idle pressoché costante e che pertanto offre come risultato un valore che possiamo considerare l'autonomia massima. Ricordiamo doverosamente che nei nostri test scegliamo sempre un profilo energetico teso al massimo risparmio possibile, ma senza compromettere il comfort d'uso e per questo la brillantezza del display è sempre settata al massimo livello.

Il nostro Pavilion DV6 6099EL ha raggiunto un'autonomia di 271 minuti, pari a 4 ore e mezza, con la scheda video integrata Intel HD 3000 attivata. Tenendo conto che stiamo parlando pur sempre di un 15 pollici con una configurazione potente è da considerarsi un risultato decisamente buono, frutto degli innumerevoli accorgimenti adottati da Intel, AMD e HP.

Batteria a 6 celle dello HP Pavilion DV6-6000

Recependo le indicazioni provenienti dai possessori dei precedenti modelli di Pavilion d6, i progettisti di Hewlett-Packard hanno concentrato le loro attenzioni sulla dissipazione attiva del calore. Questo tema ha avuto un'importanza centrale nella reingegnerizzazione della serie Pavilion dv6, portando ad una distribuzione interna dei componenti più intelligente, che allontana le fonti di calore dalle parti del notebook con cui viene maggiormente a contatto l'utente, come il piano tastiera o il palm rest. Anche la ventola e il dissipatore sono stati dimensionati diversamente rispetto al passato per favorire uno scambio termico più rapido.

Queste soluzioni tecniche costituiscono il lato hardware della cosiddetta tecnologia proprietaria HP CoolSense, che ha anche un'omonima interfaccia software che permette di regolare il regime di rotazione della ventola a seconda del tipo di alimentazione e dello scenario d'impiego. L'utente può scegliere manualmente due profili principali:

  • "Fisso", quando cioè il notebook è poggiato su scrivania, tavolo o altra superficie di appoggio ed alimentato in rete elettrica;
  • "Mobile", quando invece lo si sta utilizzando in mobilità, alimentandolo a batteria, tenendolo sulle ginocchia o poggiandolo su un divano.

Ciascun profilo comprende tre modalità d'uso:

  • "Fredda" (la ventola ruota più velocemente e viene disabilitato il Turbo Boost per contenere consumie temperature);
  • Silenzioso (viene disabilitato il Turbo Boost e viene limitata la velocità di rotazione della ventola);
  • Prestazioni Ottimizzate (Turbo Boost e regime di rotazione della ventola operano normalmente).

HP Coolsense

È chiaro che il mix tra prestazioni e temperature è inversamente proporzionale man mano che si passa da Prestazioni Ottimizzate a Modalità Fredda, con la modalità Silenziosa che ricalca in tutto quest'ultima con l'unica differenza del minore regime di rotazione della ventola.

Grazie al programma AIDA64 abbiamo posto sotto stress l'intero sistema in tutte le combinazioni disponibili tra modalità e profili, registrando le temperature di soglia ed il consumo del processore, ricavandone il seguente grafico:

Grafico di temperature e consumi sul Pavilion dv6

Il profilo Mobile, a parità di modalità, assicura consumi e temperature simili a quelli registrati nel profilo Fisso. Molto diversi, invece, i dati ottenuti scalando le tre modalità, con Prestazioni Ottimizzate che si situa alla base, offrendo le prestazioni migliori e, per converso, il raffreddamento meno efficiente, onde influire il meno possibile sui settaggi delle performance. La modalità Fredda e Silenziosa, all'opposto, bloccando l'overclock dinamico dei core (Turbo Boost) permettono di contenere i consumi a vantaggio, rispettivamente, delle temperature o della silenziosità.

Le temperature comunque sono sempre rimaste sotto controllo, oscillando tra un massimo di 86 °C (misurato con modalità Prestazioni Ottimizzate) e un minimo di 72 °C (modalità Fredda), del tutto accettabili tenendo conto che parliamo di un notebook dotato di un quad core che raggiunge anche i 2.9 GHz. Ricordiamo peraltro che stiamo parlando di temperature di soglia, cioé temperature massime registrate sottoponendo il sistema ad un carico del 100% di CPU e memoria per un tempo lungo; si tratta di condizioni indotte artificiosamente che nell'uso di tutti i giorni non si verificano mai.

In ogni caso le dimensioni della ventola e del dissipatore sono più che sufficienti e l'hard disk, a prescindere da profili e modalità, è sempre rimasto tra i 36.9° C e i 38.4° C, segno chel'aria calda viene smaltita efficacemente all'esterno del portatile in qualsiasi condizione di utilizzo.

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