In prova HP Pavilion DV6 6099EL, un nuovo notebook appartenente alla serie Pavilion DV6-6000 Entertainment dell'azienda di Palo Alto. Un portatile ben progettato, dalle linee eleganti ed attuali e dalla dotazione multimediale eccezionalmente ricca.
Hewlett-Packard, o più comunemente HP, è un'azienda che non necessita certo di presentazioni, essendo tra i leader mondiali nel campo dell'innovazione tecnologica per quanto riguarda i PC desktop e notebook, sia nel segmento consumer che in quello professionale. La serie Entertainment è rivolta al target domestico e comprende la prestigiosa famiglia di portatili Pavilion, di cui fa parte il modello di cui ci occupiamo in questa recensione, HP Pavilion DV6 6099EL.
Come vedremo nelle prossime pagine si tratta di un PC davvero completo e privo di punti deboli, capace di soddisfare le esigenze più disparate, da quelle professionali, per applicazioni tipo office ma anche content creation e video editing, a quelle consumer, fungendo da media station per le proprie collezioni di video, foto e musica, ma essendo in grado all'occorrenza anche di gestire gli ultimi titoli videoludici, garantendo una qualità accettabile e con pochi compromessi.
La gamma HP Pavilion DV6 è stata completamente rinnovata rispetto al passato, non solo per quanto riguarda la piattaforma hardware, ma anche dal punto di vista estetico e realizzativo. Questo refresh, che negli Stati Uniti prende il nome di HP Pavilion DV6 Select Edition o Quad Edition ed in Italia è chiamato più semplicemente HP Pavilion dv6 serie 6000, adotta componenti di ultima generazione, con soluzioni tecniche all'avanguardia e design al passo con i tempi.
Partendo proprio dall'aspetto esteriore non si può non notare l'estrema cura profusa dall'azienda californiana, che ha scelto di realizzare una scocca elegantissima, interamente in alluminio spazzolato, sia per quanto riguarda al cover che il palm rest. Il design è lineare, sobrio, estremamente piacevole. La colorazione brunita è messa in risalto da un inserto color argento che corre lungo l'intero perimetro del notebook, creando un contrasto cromatico che aggiunge maggiore dinamicità all'insieme. Un notebook raffinato e al tempo stesso moderno, quindi, in grado di non sfigurare nel salotto di casa, in ufficio o su una scrivania.
Nello specifico, il Pavilion DV6 6099EL misura 378 x 246.8 x 31.1 mm con un peso base di 2.91 Kg ed è quindi abbastanza compatto e leggero in rapporto alla diagonale da 15.6 polici e alla piattaforma hardware di cui è dotato. Sotto il "confano" troviamo infatti un "motore" di tutto rispetto, che prevede processore Sandy Bridge Intel Core i7-2630QM a 2 GHz, 8 GB di RAM DDR3, scheda video dedicata AMD Radeon HD 6490M con 1 GB di RAM DDR5, hard disk da 500 GB a 7200 RPM e masterizzatore Blu-Ray.
Il modello 6099el riesce ad esprimere bene la personalità della serie HP Pavilion DV6 6000, progettata per soddisfare l'utente più esigente, che pretende un'esperienza d'uso completa a 360 gradi senza spendere troppo. Il costo di listino della nostra configurazione è infatti di 999 €, ma lo street price oscialla fra i 900 ed i 960 €, un prezzo aggressivo per un notebook che si candida al ruolo di best seller della stagione.
Oltre al Pavilion DV6-6099el, la serie HP Pavilion DV6-6000 comprende, al momento, almeno altre tre SKU Intel based, DV6-6030el, DV6-6020el e DV6-6010el, con prezzi di lisino compresi fra i 699 e gli 899 €, ed un modello AMD based, HP Pavilion DV6-6005sl, proposto a 599 €.
Caratteristiche tecniche
La dotazione tecnica dello HP Pavilion DV6-6099el è raccolta attorno ai due chip che compongono la più recente piattaforma per notebook Intel (codename Huron River) con l'aggiunta di un gran numero di features che potremmo definire "premium" e che sono in buona parte esclusive della famiglia HP Pavilion DV6-6000, come ad esempio il sistema Audio Beats, la tecnologia di raffreddamento HP CoolSense e lo scanner d'impronte digitali, che seppure non sia una prerogativa dei portatili HP è sicuramente una rarità sui notebook di categoria consumer mainstream.
- Processore: Intel Core i7-2630QM 2 GHz quad core 32 nm (Sandy Bridge)
- Chipset: Intel HM65 PCH (Cougar Point)
- Memoria: 2x 4 GB DDR3 PC3 10700
- Sottosistema grafico: AMD Radeon HD 6490M 1 GB GDDR5
- HDD: Toshiba MK5061GSYN 500 GB 7200 RPM 16 MB Cache SATA II 3.0Gb/s
- ODD: Lettore BluRay/ masterizzatore DVD multiformato BC-5541H con Lightscribe
- Display: 15.6" 1366 × 768 LED backlight
- Webcam: HD con sensore per bassa luminosità
- Porte: 1x VGA, 1x HDMI, 2x USB 2.0, 2x USB 3.0, 2x Line Out + 1x Line In, 1x RJ-45 LAN, 1x card reader 4-in-1 (SD/SDxC/MMC/UHSMMC), 1 x Kensington Lock
- Connettività: 10/100/1000 Ethernet LAN, WiFi 802.11 b/g/n
- Sicurezza: Lettore di impronte digitali
- Batteria: Ioni di Litio a 6 celle da 4770 mAh 55 Wh
- Sistema Operativo: Microsoft Windows 7 Home Premium 64 bit
- Dimensioni: 378 x 246.8 x 31.1 mm
- Peso: 2.91 Kg con la batteria standard da 6 celle
- Altro: Alimentatore con cavo di alimentazione, manualistica e garanzia
Unboxing
Oltre alla qualità, che ne contraddistingue da sempre i prodotti, HP ha maturato nel corso degli ultimi anni una maggiore sensibilità ecologica, che l'ha portata a scalare il "Green meter", la classifica dei produttori di elettronica stilata da Greenpeace all'interno del progetto "Guide to Greener Electronics". In base all'ultima classifica, HP si posiziona fra le aziende virtuose (fascia verde del grafico), prima assoluta fra i produttori di PC.
La coscienza ecologica di HP è testimoniata dagli accorgimenti usati nella confezione di questo nuovo Pavilion DV6: la scatola ha dimensioni compatte che permettono di ridurre l'ingombro durante il trasporto e l'imballaggio interno è realizzato in cartone riciclato.
La confezione, decorata con colori caldi, caffè e moka, si propone con semplicità e concretezza e riporta soltanto il logo HP e lo slogan "The computer is personal again". Oltre al notebook, all'interno troviamo:
- Batteria a 6 celle;
- Manuale multilingue "End User Licence Agreement";
- Manuale "Using Blu Ray Disc Drives";
- Guida rapida all'uso del portatile;
- Contatti di assistenza internazionali;
- Cavo di alimentazione ed alimentatore da 120W.
Design e impressioni generali
Come accennato in apertura, HP ha completamente reingegnerizzato e ridisegnato i suoi Pavilion DV6, per aggiornarne aspetto e funzionalità in modo che siano sempre al passo con i tempi. Il design è rimasto sobrio ed elegante, ma l'apparente semplicità è frutto di un accurato lavoro di progettazione e assemblaggio, particolarmente evidente se si presta attenzione ai dettagli ed ai materiali impiegati.
L'alluminio è infatti protagonista assoluto sia per quanto riguarda la cover che il piano tastiera. Le superfici hanno una forma sinuosa e presentano una colorazione brunita molto particolare, che HP chiama Dark Umber (in italiano si traduce "terra d'ombra bruciata" o "terra d'Umbria bruciata"): a seconda dell'angolazione della luce, il notebook può sembrare nero o marrone scurissimo, con riflessi metallici ramati. Questa colorazione così raffinata è poi esaltata dalla presenza di una cornice color argento che circonda completamente la base del notebook.
Lo stesso tema è ripreso poi anche sul piano tastiera, dove una griglia argentata, posta lungo il bordo superiore, nasconde due dei quattro speaker del sistema audio sviluppato in collaborazione con con Beats Audio.
Suggestivo anche il logo HP posto su un angolo della cover, retroilluminato tramite LED bianco durante il funzionamento del portatile, così come la cornice luminosa che circonda il touchpad.
In sintesi, con i notebook HP Pavilion dv6 serie 6000 debutta MUSE 2.0, acronimo di "Materials, Usability, Sensory, Experience" e seconda generazione del paradigma estetico cui si ispireranno tutti i nuovi PC consumer di HP. È qualcosa di più di un semplice concept di design: è il tentativo di far coincidere al meglio l'eleganza stilistica con le esigenze di ergonomia, versatilità, intuitività d'uso.
MUSE 2.0 prevede fra i suoi corollari non solo l'indubbia qualità dei materiali adottati e la precisione dei dettagli, ma anche lo studio di soluzioni tecniche innovative, mirate a facilitare l'uso o la manutenzione del notebook. È il caso, ad esempio, del meccanismo di sgancio rapido della batteria e dello sportello che consente di accedere all'hardware: intervenendo su un'unica slitta, che scorre alternativamente verso sinistra o verso destra (la posizione centrale invece svolge la funzione di blocco), è possibile prima staccare la batteria e poi rimuovere il pannello inferiore, raggiungendo, il vano dove sono alloggiati i banchi di RAM, l'hard disk e il modulo WiFi, senza dover svitare neppure una vite!
Interfacce
Molto ricca e completa la varietà di porte dell'HP Pavilion DV6 6099EL, che tra le altre cose comprende anche due porte USB nel nuovo e più veloce standard 3.0, che garantisce velocità di trasferimento dati molto superiori rispetto alla precedente versione 2.0 (fino a circa 10 volte).
Troviamo poi un'uscita video analogica (VGA) ed una digitale (HDMI), che assicurano un'ottima versatilità sia in ambito casalingo, dove è possibile interfacciare il notebook a display esterni grazie all'uscita HDMI, sia in ambito lavorativo, dove spesso gli schermi hanno ancora attacchi di tipo analogico. Un multi-card reader e un attacco di sicurezza Kensington Lock, molto utile per chi lavora in ambienti aperti al pubblico, completano la dotazione d'interfacce davvero notevole di questo notebook.
Lato posteriore: Come ormai accade sempre più di frequente per i portatili, qui non troviamo altro che il bordo della batteria, racchiuso tra le due cerniere. C'è spazio anche per una griglia di ventilazione.
Lato sinistro: Su questo fianco sono ospitate l'uscita video analogica VGA, quella digitale HDMI, il plug RJ-45 per la connessione alla LAN, due porte USB 2.0 e tre jack da 3,5mm, due di tipo Line Out, per ascoltare l'audio di un film o della musica in due tramite cuffie, e uno di tipo Line In per il microfono. Sempre sullo stesso lato c'è anche una griglia di sbocco del sistema di raffreddamento.
Lato destro: Sul versante destro invece sono alloggiati il lettore Blu-ray, due porte USB 3.0, riconoscibili dalla presenza del dentino di colore blu, il foro d'aggancio per il lucchetto di sicurezza di tipo Kensington e il plug per l'alimentazione elettrica.
Lato anteriore: Su questo lato troviamo soltanto lo slot del card reader, compatibile con memorie di tipo SD e MMC e le feritoie dietro cui sono alloggiati due dei quattro speaker di cui è dotato questo notebook.
Fondo: Come già accennato, sul fondo trovano posto il vano della batteria e lo sportello a sgancio rapido per accedere all'hardware, oltre ad una serie di piccole griglie che favoriscono il ricircolo dell'aria calda dall'interno verso l'esterno. Per il resto il fondo è molto lineare e uniforme. I quattro piedini in gomma semirigida garantiscono un ottimo grip sulla superficie di appoggio.
Processore, piattaforma e memoria
HP ha dotato il suo nuovo Pavilion DV6 6099EL di una configurazione hardware bilanciata e potente, che garantisce fluidità in qualsiasi scenario d'uso, che sia la fruizione di video in alta definizione piuttosto che lo svolgimento di task power demanding come il video editing, fino al gaming. Il processore adottato infatti è l'Intel Core i7-2630QM, un quad core basato su architettura Sandy Bridge, con processo litografico a 32 nm che consente di contenere la dissipazione (il TDP massimo è di 45 W), 6 MB di cache L3 e un clock rate di 2 GHz che può salire fino a 2.9 GHz tramite l'overclock dinamico effettuato mediante latecnologia Intel Turbo Boost, a seconda del carico di lavoro di ciascuno dei quattro core.
Intel ha dotato di tencologia HyperThreading anche i nuovi processori Sandy Bridge permettendo così di raddoppiare i thread eseguiti da ciascun core (nel nostro caso, 4 core fisici operano come 4 core logici eseguendo fino a 8 thread in simultanea). Potete indirizzare il browser su questo articolo per un approfondimento sui nuovi processori Intel Sandy Bridge.
Grazie all'introduzione di una cache L0 per le micro-operazioni che immagazzina le istruzioni man mano che vengono decodificate, evitando di ripetere il processo di decoding se le istruzioni sono già presenti nella cache, e grazie anche ad una nuova unità di branch prediction, Sandy Bridge riesce ad assicurare prestazioni decisamente più scattanti rispetto ai precendeti processori Core basati su architettura Westmere-Nehalem. Avremo modo di misurare questo vantaggio in termini di performance nella sezione dedicata ai test.
I processori Sandy Bridge sono soluzioni di tipo monolitico che integrano sul die anche il controller della memoria e un sottosistema video. Abbinato alla CPU Core i7 non troveremo più quindi i classici Northbridge e Southbridge, ma unicamente il PCH (Platform Controller Hub) Intel HM65 Cougar Point, che si occupa di gestire le interfacce di I/O, come ad esempio le USB, oltre ai canali SATA. Il PCH costituisce l'anello debole della nuova piattaforma per notebook Intel Huron River, per un bug che aveva costretto ad un richiamo dei primissimi PC equipaggiati con chipset serie 6 (ora risolto), ma soprattutto per la mancanza di un controller integrato per le interfacce USB 3.0 (questo come altri portatili dotati di USB 3.0 hanno sopperito inserendo sulla motherboard un controller dedicato).
Il controller di memoria, ora integrato appunto all'interno della CPU, supporta fino a due slot So-DIMM di RAM DDR3 a 1066 o 1333 MHz, per un totale di 8 GB. Nell'HP Pavilion DV6 6099EL troviamo infatti proprio due banchi da 4 GB ciascuno di DDR3 PC3 10700 con chip Samsung, con le seguenti caratteristiche:
- Part Number: Samsung M471B5273DH0-CH9
- Module Size: 4 GB
- Module Type: SO-DIMM
- Memory Type: DDR3 SDRAM
- Memory Speed: DDR3 PC3 10700 (667 MHz)
- Module Width: 64 bit
- Error Detection Method: None
- Memory Timings:
- @ 609 MHz 8-8-8-22 (CL-RCD-RP-RAS) / 30-98-4-10-5-5 (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
- @ 533 MHz 7-7-7-20 (CL-RCD-RP-RAS) / 27-86-4-8-4-4 (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
- @ 457 MHz 6-6-6-17 (CL-RCD-RP-RAS) / 23-74-3-7-4-4 (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
- @ 380 MHz 5-5-5-14 (CL-RCD-RP-RAS) / 19-61-3-6-3-3 (RC-RFC-RRD-WR-WTR-RTP)
Audio
La gestione dell'audio è affidata al controller High Definition Audio IDT 92HD81B1X integrato nel chipset Intel HM65, che supporta fino a 8 canali audio a una risoluzione massima di 32 bit/192 kHz e fornisce una banda dedicata per il trasporto del segnale audio, così da evitare i classici disturbi dovuti a interferenze elettromagnetiche, tipicamente presenti su una scheda madre.
Il comparto audio dello HP Pavilion DV6 6099EL è estremamente curato anche per quanto riguarda gli speaker e l'uscita cuffie. Il sistema di altoparlanti infatti è stato sviluppato da HP in collaborazione con il celebre Dr. Dre, che firma i prodotti Beats Audio di Monster, e prevede quattro speaker, due posti nella parte alta del piano tastiera e due più piccoli sul bordo frontale. In questo modo il notebook garantisce non solo un volume e una qualità della riproduzione audio eccellenti, ma anche un effetto surround, particolarmente evidente quando si vede ad esempio un film o un gioco, entrambi solitamente dotati di audio posizionale.
L'uscita cuffie può contare su una preamplificazione dedicata, che garantisce una maggiore qualità audio durante la riproduzione, oltre alla possibilità di utilizzare anche cuffie di alto profilo, la cui impedenza (magari un po' più elevata rispetto al normale) non costituirà di certo un carico difficile da pilotare per lo stadio di preamplificazione.
Un dettaglio di pregio è poi l'assenza di qualsiasi componente metallico sull'uscita cuffia, così da evitare la trasmissione in cuffia di eventuali cariche elettrostatiche che normalmente possono accumularsi sullo chassis, con conseguente disturbo dell'ascolto.
Beats Audio, il cui logo compare più volte sul telaio dei Pavilion dv6 serie 6000, ha curato anche il profilo software del sistema audio, tramite un'applicazione omonima che offre più opzioni per consentire agli utenti esperti di esercitare un controllo più incisivo sui vari parametri. In particolare, la linguetta "Esperienza d'ascolto" mette a disposizione un equalizzatore grafico con 3 preset (Beats Active NR, Beats in Ear e Beats Passive) per altrettante sorgenti audio (musica, voce o filmati) ma non manca ovviamente una modalità Personalizzata per chi volesse divertirsi con le "slitte" del mixer.
Utilissima anche la linguetta "Esperienza di registrazione", che consente di controllare le funzioni del microfono stereo digital array di Andrea Electronics, un'azienda specializzata nel campo dell'input audio. Fra le opzioni disponibili c'è la possibilità di abilitare la cancellazione del rumore di sottofondo e dell'eco acustica all'interno di un angolo di 30° dalla webcam.
Video
La sezione grafica si affida ad una soluzione ibrida che comprende un chip IGP Intel Mobile HD Graphics 3000 ed una scheda video dedicata AMD Radeon HD 6490M. Quest'ultima è una GPU basata su core Seymour-XT, dotata di 160 pipeline unificate e clock rate pari a 800 MHz per il core, per le shader unit e per le memorie. La VRAM è di tipo GDDR5 che offre una bandwidth doppia rispetto alle precedenti DDR3, garantendo così, a parità di quantitativo, prestazioni superiori fino al 40 % rispetto al passato. La GPU è compatibile con le API DirectX 11 e gli shader model 5.0 e integra un motore di decodifica video UVD3, per decomprimere via hardware i formati più diffusi come MPEG 2, MPEG 4 Par 2, H.264, VC-1, DivX e XviD.
Il sottosistema video integrato Intel HD Graphics 3000 ha una frequenza base di 650MHz ma può raggiungere una frequenza massima dinamica di 1,1GHz in modo analogo a quanto avviene sui core di calcolo con la tecnologia Turbo Boost. A differenza della precedente generazione di GMA Intel, che era prodotta con processo produttivo a 45nm in un die separato da quello della CPU (processori Arrandale), il nuovo chip IGP di Intel è realizzato a 32nm ed integrato completamente con la CPU, condividendo persino la cache L3 (LLC) con i core di calcolo.
Gli acceleratori grafici Intel HD 3000 supportano le tecnologie Clear Video HD, un mix di soluzioni hardware e software tese a migliorare il playback di video in Alta Definizione, Intel Quick Sync, che permette di sfruttare l'accelerazione hardware non solo nella decodifica ma anche nella codifica di video, ed anche inTru 3D per la riproduzione di video 3D per sistemi dotati di schermi 3D per occhiali shutter.
Le due GPU sono coordinate in un sistema di grafica ibrida (AMD chiama questa tecnologia "PowerXpress"): basta cliccare con il pulsante destro sul desktop e selezionare la voce "Configura schede grafiche commutabili" per accedere alla schermata del Catalyst Control Center (CCC) che consente di abilitare manualmente ed istantaneamente (non c'è bisogno di riavvio e non ci sono interruzioni) la GPU da usare in un particolare momento; gli utenti possono anche associare lo switching allo stato di alimentazione per passare automaticamente al chip integrato quando il portatile è alimentato a batteria. È comunque sempre possibile intervenire manualmente per cambiare la GPU in uso.
Il monitor è un LCD retroilluminato a LED da 15.6 pollici di diagonale, in formato 16:9, prodotto da Chi-Mei (modello N156B6-L0B) e caratterizzato da una risoluzione di 1366 x 768 pixel. Il rapporto di contrasto di circa 650:1 è molto buono, mentre la luminanza di 200 cd/m2 è da considerarsi nella media dei pannelli consumer.
I tempi di risposta inferiori a 8ms rendono questo pannello adatto anche al gaming, mentre gli angoli di visione di circa 45 gradi sia orizzontali che verticali consentono di condividere un film con uno o due amici. HP adotta una finitura lucida per questo display, chiamata BrightView, che esalta la saturazione e la vividezza dei colori, anche se ovviamente comporta una maggiore difficoltà di visione in caso di forte illuminazione ambientale o fonti di luce diretta.
Il comparto audio-video è completato da una webcam HD TrueVision, dotata di un nuovo tipo di sensore che permette di ottenere un'alta qualità delle immagini anche in presenza di poca luce. In accoppiata troviamo il programma CyberLink YouCam che, oltre alla possibilità di applicare i classici effetti alle nostre immagini e permettere la condivisione diretta di foto e video su Facebook e YouTube, offre anche un'interessante funzione di sicurezza tramite videosorveglianza, con registrazione continua o a rilevazione di movimento e relativo invio di mail di avviso in caso di pericolo.
La webcam è posizionata al centro del bordo superiore della cornice dello schermo ed è affiancata da un microfono dual-array per la cancellazione dell'eco e dei rumori di sottofondo.
Tastiera e touchpad
HP Pavilion DV6 6099EL ha una diagonale di 15.6 pollici e offre quindi spazio sufficiente per integrare una tastiera completa, comprendente anche un tastierino numerico. Il vano della tastiera è inserito all'interno della C shell in alluminio che costituisce una base solida, sia per appoggiare i polsi sia per evitare che la tastiera fletta durante la battitura. Inoltre la tastiera affonda di qualche millimetro all'interno del talaio, realizzando una posizione più ergonomica che contribuisce a ridurre la sensazione di affaticamento a seguito di intense sessioni di lavoro.
La tastiera è del tipo a elementi isolati, con tasti di dimensioni standard che offrono un ottimo feedback durante la digitazione. Il piano è pulito e lineare, sovrastato unicamente dal pulsante di accensione e dal pulsante di avvio rapido del browser Web; manca un gruppo di pulsanti multimediali come sui Pavilion di qualche anno fa, ben rimpiazzati dai tasti funzione. È una soluzione più pratica che non compromette in alcun modo l'usabilità perché i tasti funzione sono associati direttamente ai controlli, e possono essere azionati con un solo click, senza la necessità di premere contemporaneamente il tasto Fn.
Come corollario della filosofia costruttiva MUSE 2.0, che prevede una combinazione di elementi estetici e funzionali, la superficie dei tasti presenta un rivestimento simile a quello che viene utilizzato sulle serie di notebook professionali del PC vendor americano e che prende il nome di HP Durakeys. Lo scopo di questo trattamento è quello di rendere i tasti ed i simboli che vi sono impressi più resistenti all'usura.
Al centro del palm rest d'alluminio spicca un grande touchpad Synaptics. Con una scelta che condividiamo pienamente, HP ha deciso di passare ad un touchpad Synaptics con pulsanti di selezione dedicati: il Clickpad di Synaptics, l'innovativo touchpad con bottoni nascosti sotto la superficie sensibile "à la Mac", che HP aveva adottato sulla precedente serie di notebook Pavilion dv6, per quanto affascinante ed innovativo, offriva un'esperienza d'uso meno naturale, comoda ed intuitiva.
Peraltro, bottoni a parte, al touchpad montato sui Pavilion dv6-6000 non manca nessuna delle innovative funzioni offerte dal Clickpad: sono supportate le gestures multitouch a due o tre dita, come pinch-to-zoom, scrolling a due dita, rotazione etc, ed è presente la tecnologia ACM PalmCheck che identifica eventuali tocchi involontari sul touchpad ignnorandoli.
La superficie sensibile è davvero ampia e permette di spostarsi facilmente da un lato all'altro dell'ampio display, senza dover ogni volta staccare e riposizionare il dito dalla membrana. Quest'ultima poi presenta il giusto mix tra scorrevolezza e precisione, consentendo quindi un'interazione efficace con le interfacce di sistema operativo e programmi. Ovviamente l'utente può regolare manualmente tutti i parametri d'uso del touchpad tramite un apposito tool.
Inoltre il touchpad è circondato da un perimetro semitrasparente, retroilluminato da LED bianchi, così da essere facilmente identificabile anche in ambienti con poca illuminazione. Il bordo luminoso si spegne sostituito da una spia rossa se si disabilita il touchpad tramite un doppio-click sull'angolo superiore sinistro. Ci si potrebbe chiedere come mai si sia scelto di retroilluminare il touchpad e non anche la tastiera, ma non bisogna dimenticare che il notebook in questione fa parte della famiglia Entertainment di Hewlett Packard e quindi, nonostante la configurazione hardware ne permetta l'uso anche in contesti lavorativi, si tratta di un notebook pensato soprattutto per l'uso multimediale. Guardando un film al buio sarà quindi molto più facile che l'utente cerchi di usare il touchpad, magari per interagire con i diversi comandi del software di riproduzione video, piuttosto che la tastiera.
In basso a destra infine è presente un lettore di impronte digitali dotato della tecnologia HP Simple Pass, che permette all'utente non solo di loggarsi al proprio notebook senza dover digitare password, ma di effettuare alla stessa maniera anche il login online su qualsiasi sito a cui sia iscritto, che sia ad esempio una webmail piuttosto che un social network, semplicemente accoppiandone le credenziali d'accesso all’impronta digitale di una delle dita delle due mani.
Hard disk e masterizzatore
HP Pavilion DV6 6099EL è equipaggiato con una unità hard disk Toshiba MK5061GSYN da 2.5 pollici con spessore di 9.5 cm, velocità di rotazione di 7200 RPM, buffer dati da 16 MB ed interfaccia Serial ATA II 3Gb/s.
Hewlett Packard ha prestato particolare attenzione all'efficienza dell'unità di storage, dotandola di un software di controllo e gestione molto completo, accessibile attraverso HP Support Assistant. Il programma permette di tenere facilmente sotto controllo i parametri S.M.A.R.T. al fine di prevenire rotture e perdite di dati e di effettuare una diagnostica completa dell'hard disk. Inoltre l’unità è dotata anche di accelerometro, che rileva posizione e velocità relativa del notebook, in modo da ritirare velocemente le testine dai piattelli interni in caso di caduta, così da non danneggiarli perdendo irrimediabilmente dati sensibili.
Nel nostro test con HDTune 3, il disco rigido ha mostrato prestazioni nella media, con un andamento molto omogeneo della curva e un transfer rate medio buono per un disco di questa capienza. Abbastanza contenuti i tempi di accesso, tenendo presente che si tratta di un drive tradizionale a piattelli magnetici con una capacità di 500 GB.
La sezione dedicata allo storage è poi completata da un'unità ottica di masterizzazione prodotta da Sony, modello BC-5541H con supporto al formato Blu-ray in lettura e tecnologia di etichettatura Lightscribe per incidere al laser le copertine dei dischi.
Il drive ottico ha una velocità di scrittura massima di 8x su DVD +-R +-RW, di 4x su DVD +-R DL, di 24x su CD-R e 16x su CD-RW, mentre legge CD, DVD e BluRay Disc rispettivamente alle velocità di 24x, 8x e 4x. Dai report che ci provengono dai colleghi americani sembra che i portatili Pavilion dv6 serie 6000 possano essere equipaggiati alternativamente anche con un ODD Samsung di pari caratteristiche.
Sul bordo anteriore sinistro trova posto un lettore di schede di memoria SD, SDxC, SDHC e UHS/MMC.
Reti
Per quanto riguarda il networking, oltre all'immancabile connessione cablata di tipo Gigabit Ethernet, gestita dal controller Realtek RTL8168/8111 Fast Ethernet, è disponibile anche quella wireless WiFi 802.11n, di cui si occupa invece il modulo Broadcom BCM94313HMG2LP1.
Quest'ultima scheda di rete è basata su chip Broadcom 4313 802.11n e supporta le tecnologie Intensi-fi XLR e Accelerange, due nomi commerciali che indicano esclusivamente la presenza delle features offerte dallo standard WiFi N e dalla tecnologia MIMO. La rete WiFi può essere gestita tramite HP Wireless Assistant, un tool proprietario molto intuitivo e semplice da usare, che può essere lanciato anche dall'apposita icona di notifica nella taskbar.
Batteria e temperature
La batteria dell'HP Pavilion DV6 6099EL è composta da 6 celle agli ioni di Litio con una capacità di 4770 mAh e 55 Wh. Per rilevare i consumi abbiamo utilizzato come sempre il benchmark MobileMark 2007 di Bapco nel consueto scenario Reader, che simula uno condizione di idle pressoché costante e che pertanto offre come risultato un valore che possiamo considerare l'autonomia massima. Ricordiamo doverosamente che nei nostri test scegliamo sempre un profilo energetico teso al massimo risparmio possibile, ma senza compromettere il comfort d'uso e per questo la brillantezza del display è sempre settata al massimo livello.
Il nostro Pavilion DV6 6099EL ha raggiunto un'autonomia di 271 minuti, pari a 4 ore e mezza, con la scheda video integrata Intel HD 3000 attivata. Tenendo conto che stiamo parlando pur sempre di un 15 pollici con una configurazione potente è da considerarsi un risultato decisamente buono, frutto degli innumerevoli accorgimenti adottati da Intel, AMD e HP.
Recependo le indicazioni provenienti dai possessori dei precedenti modelli di Pavilion d6, i progettisti di Hewlett-Packard hanno concentrato le loro attenzioni sulla dissipazione attiva del calore. Questo tema ha avuto un'importanza centrale nella reingegnerizzazione della serie Pavilion dv6, portando ad una distribuzione interna dei componenti più intelligente, che allontana le fonti di calore dalle parti del notebook con cui viene maggiormente a contatto l'utente, come il piano tastiera o il palm rest. Anche la ventola e il dissipatore sono stati dimensionati diversamente rispetto al passato per favorire uno scambio termico più rapido.
Queste soluzioni tecniche costituiscono il lato hardware della cosiddetta tecnologia proprietaria HP CoolSense, che ha anche un'omonima interfaccia software che permette di regolare il regime di rotazione della ventola a seconda del tipo di alimentazione e dello scenario d'impiego. L'utente può scegliere manualmente due profili principali:
- "Fisso", quando cioè il notebook è poggiato su scrivania, tavolo o altra superficie di appoggio ed alimentato in rete elettrica;
- "Mobile", quando invece lo si sta utilizzando in mobilità, alimentandolo a batteria, tenendolo sulle ginocchia o poggiandolo su un divano.
Ciascun profilo comprende tre modalità d'uso:
- "Fredda" (la ventola ruota più velocemente e viene disabilitato il Turbo Boost per contenere consumie temperature);
- Silenzioso (viene disabilitato il Turbo Boost e viene limitata la velocità di rotazione della ventola);
- Prestazioni Ottimizzate (Turbo Boost e regime di rotazione della ventola operano normalmente).
È chiaro che il mix tra prestazioni e temperature è inversamente proporzionale man mano che si passa da Prestazioni Ottimizzate a Modalità Fredda, con la modalità Silenziosa che ricalca in tutto quest'ultima con l'unica differenza del minore regime di rotazione della ventola.
Grazie al programma AIDA64 abbiamo posto sotto stress l'intero sistema in tutte le combinazioni disponibili tra modalità e profili, registrando le temperature di soglia ed il consumo del processore, ricavandone il seguente grafico:
Il profilo Mobile, a parità di modalità, assicura consumi e temperature simili a quelli registrati nel profilo Fisso. Molto diversi, invece, i dati ottenuti scalando le tre modalità, con Prestazioni Ottimizzate che si situa alla base, offrendo le prestazioni migliori e, per converso, il raffreddamento meno efficiente, onde influire il meno possibile sui settaggi delle performance. La modalità Fredda e Silenziosa, all'opposto, bloccando l'overclock dinamico dei core (Turbo Boost) permettono di contenere i consumi a vantaggio, rispettivamente, delle temperature o della silenziosità.
Le temperature comunque sono sempre rimaste sotto controllo, oscillando tra un massimo di 86 °C (misurato con modalità Prestazioni Ottimizzate) e un minimo di 72 °C (modalità Fredda), del tutto accettabili tenendo conto che parliamo di un notebook dotato di un quad core che raggiunge anche i 2.9 GHz. Ricordiamo peraltro che stiamo parlando di temperature di soglia, cioé temperature massime registrate sottoponendo il sistema ad un carico del 100% di CPU e memoria per un tempo lungo; si tratta di condizioni indotte artificiosamente che nell'uso di tutti i giorni non si verificano mai.
In ogni caso le dimensioni della ventola e del dissipatore sono più che sufficienti e l'hard disk, a prescindere da profili e modalità, è sempre rimasto tra i 36.9° C e i 38.4° C, segno chel'aria calda viene smaltita efficacemente all'esterno del portatile in qualsiasi condizione di utilizzo.
Test
Già dalle osservazioni che abbiamo raccolto nelle sezioni precedenti emerge con chiarezza che HP Pavilion DV6 6099EL può vantare una piattaforma hardware potente ed equilibrata, in grado di ben figurare in contesti d'uso eterogenei, dal piccolo ufficio all'uso domestico e a quello intrattenitivo, permettendo persino di giocare con gli ultimi titoli videoludici, seppur con qualche compromesso qualitativo.
Partiamo come sempre dal tool integrato nel sistema operativo Microsoft, l'Indice di Windows, che ci restituisce ottimi punteggi quasi in ogni comparto, specialmente per quanto riguarda la CPU e le RAM, mentre la scheda grafica, correttamente, riceve un punteggio medio. Non è però la GPU a rappresentare l'elemento più lento, bensì il disco rigido, nonostante il regime di rotazione di 7200RPM; chi volesse rendere il Pavilion DV6 ancora più scattante potrebbe quindi pensare di effettuare un upgrade del disco rigido con una unità allo stato solido SSD.
I test delle capacità pure di calcolo della CPU, 7Zip (multithread) e SuperPi (single thread), vedono entrambi svettare il processore Intel Core i7-2630QM seppure si tratti del modello entry level della nuova gamma di CPU Intel Sandy Bridge quad-core. Sorprende in particolare il divario di prestazioni, che tocca addirittura il 50% in applicazioni multithreaded, rispetto al suo predecessore, Intel Core i7-720QM.
I benchmark di sistema sintetici che abbiamo utilizzato ci confermano la versatilità e la reattività della dotazione tecnica di questo portatile. Abbiamo impiegato diverse versioni del benchmark di sistema PCMark in modo da fornire un quadro il più possibile ampio e confrontabile, ma sostanzialmente i risultati, al di là del punteggio, sono tutti concordi nell'evidenziare l'equilibrio fra i vari comparti.
PCMark 7 ad esempio assegna punteggi per la creatività e l'intrattenimento molto vicini allo score complessivo, così come accade per PCMark Vantage con i punteggi degli scenari TV And Movies, Gaming, Music, Communications e Productivity.
PCMark05 ha un approccio differente, basandosi sui singoli componenti e non sulle diverse tipologie d'uso, ma è possibile comunque osservare un bilanciamento generale dei punteggi attribuiti alle diverse voci, con la parziale eccezione della scheda grafica AMD Radeon HD 6490M, che ottiene punteggi leggermente inferiori, come già visto col benchmark di Windows 7.
3D Mark Vantage e 3D Mark 11 ci danno qualche informazione in più su quest'ultimo argomento, mostrandoci le prestazioni della scheda grafica in applicazioni 3D basate sulle API DirectX 10 e 11. I risultati sono inequivocabili: AMD Radeon HD 6490M è in grado di far girare fluidamente titoli basati su librerie DirectX10 (mantenendosi su risoluzioni medie e/o dettagli medio-bassi), mentre le DX11 sono al momento ancora troppo ostiche. Bisogna però tenere presente che comunque al momento ci sono pochi titoli sviluppati per le DirectX11 e le DirectX10, perlomeno utilizzandole in maniera nativa.
Nessun problema invece a gestire giochi basati sulle API DirectX 9 e SM 2.0 o 3.0, come dimostrano i risultati del benchmark 3DMark06.
I test applicativi di gioco confermano totalmente i risultati dei benchmark sintetici. La demo di Street Fighter IV (DirectX 9) fa segnare punteggi discreti anche ad alte risoluzioni, con una media più che accettabile di circa 30 frame al secondo a 1280 x 720 pixel con AA2X. Il framerate sale addirittura a 60fps disabilitando l'antialiasing.
Crysis GPU benchmark, impostato su DirectX 10, si mantiene su framerate accettabili finché la scheda video AMD Radeon HD 6490M deve gestire pochi effetti e filtri. In questo caso si riesce a giocare fluidamente anche ad alta risoluzione ma basta abilitare l'antialiasing 2x per notare un netto calo delle prestazioni.
Sorretta dalle ottime prestazioni del processore e delle memorie GDDR5, la AMD Radeon HD 6490M riesce a reggere anche l'impegnativo Unigine Heaven DirectX11, ma in questo caso per ottenere un alto framerate è necessario impostare qualità di shaders e textures a low, disabilitare antialiasing e filtro anisotropico e scalare la risoluzione.
Software
HP offre un ricco pacchetto di software proprietari, che si accompagnano al sistema operativo Microsoft Windows 7 Home Premium a 64 bit e alla suite di sicurezza Symantec Norton Internet Security 2011, in prova per 60 giorni. Troviamo anzitutto alcuni software dedicati alla gestione dei vari aspetti del sistema. In sostanza sono programmi che, tramite un'interfaccia personalizzata, offrono l'accesso a funzioni normalmente gestite anche dal sistema operativo, ma che l'utente meno esperto ha difficoltà a rintracciare e richiamare.
HP invece offre un unico programma centralizzato, da cui accedere facilmente a tutti i parametri più importanti. Ci riferiamo ad esempio a HP Wireless Assistant, per la gestione delle connessioni senza filo; HP Power Manager, per la gestione dei profili di risparmio energetico; HP Recovery Manager, che permette di ripristinare il sistema e creare i dischi di ripristino; HP Setup Manager, che offre un rapido accesso alla configurazione della stampante, all'impostazione del backup automatico e alle operazioni di trasferimento file in caso sia necessario reinstallare il sistema e infine HP Support Assistant, tramite cui gestire gli aggiornamenti di software e driver HP, monitorare e ottimizzare tutti i parametri vitali del notebook, come stato di carica della batteria, stato di salute dell'hard disk (tasso di frammentazione, presenza di settori danneggiati etc.) e rilevazione di eventuali errori di sistema, con la possibilità di intervenire in automatico o passare i dati a un operatore dell'assistenza HP.
Tra le soluzioni più interessanti c'è anche l'accesso gratuito per 30 giorni ad HP Cloud Drive, un servizio di storage online che mette a disposizione uno spazio su un server remoto, variabile a seconda del piano tariffario prescelto, a cui poi sarà possibile accedere per gestire i propri dati, a prescindere dal device che si sta utilizzando (portatile, fisso, Mac, PC etc.).
Apprezzabile è anche la scelta di integrare EasyBits Magic Desktop, un ambiente grafico che sostituisce quello normale di Windows e permette ai bambini dai 2 ai 10 anni un'interazione facile e intuitiva con le funzioni principali del sistema operativo. Attraverso questo programma i genitori potranno esercitare il cosiddetto "controllo parentale", decidendo ad esempio a quali programmi lasciar accedere i propri figli, ma anche quando e come. Inoltre è possibile selezionare i siti che risulteranno accessibili dal browser e proteggere con password l'accesso ad altre parti del sistema e ai file più sensibili.
Infine è presente anche Magic Mail, un programma per le mail appositamente sviluppato per i bambini, che permette ai genitori di amministrare la rubrica dei figli, rendendo impossibile inviare o riceve e-mail da persone sconosciute. Tutte le mail provenienti da indirizzi non presenti nella rubrica sono infatti automaticamente messe in quarantena e accessibili solo previa approvazione dei genitori, inoltre Magic Mail offre un'ottima protezione contro virus e spam.
Conclusioni
Non c'è dubbio che HP abbia svolto un lavoro egregio nella riprogettazione dei sui portatili Pavilion DV6 serie 6000. Come abbiamo visto infatti si tratta di un vero e proprio ripensamento della serie Entertainment, di cui il modello recensito è l'attuale top di gamma, con nuovi materiali, nuove piattaforme hardware, nuove tecnologie, tutto concorre a rinnovare dalle fondamenta il concetto stesso di computer all-round, adeguandolo ai tempi e alle esigenze sempre mutevoli del mercato.
Questo refresh estetico e funzionale è ispirato al concept "MUSE 2.0", acronimo di "Materials, Usability, Sensory, Experience" che sintetizza perfettamente l'interpretazione che HP fa dell'argomento PC.
Troviamo così una scocca dal design sobrio ed elegante, realizzata in alluminio spazzolato e proposta in una colorazione brunita chiamata Dark Umber, accanto ad accorgimenti tecnologici volti a massimizzare la qualità dell'esperienza utente nel suo complesso.
Molta attenzione poi è stata posta dall'azienda di Palo Alto alla configurazione tecnica. La dotazione del Pavilion DV6 6099EL è infatti ben bilanciata e sufficientemente potente da permetterne un impiego variegato, ottenendo sempre risultati soddisfacenti. Sia che si voglia fruire di un film in HD, sia che si voglia creare contenuti, ad esempio montando il filmato delle proprie vacanze, sia che si vogliano svolgere task di produttività, HP Pavilion DV6 ha le performance necessarie per svolgere fluidamente qualsiasi compito.
Come abbiamo verificato nei nostri test, sebbene non sia un notebook esplicitamente indirizzato ai player, anche il gaming non è precluso: la scheda video AMD Radeon HD 6490M è in grado di gestire tutti i titoli, sebbene con quelli più impegnativi sia necessario accettare qualche compromesso, ad esempio rinunciando ad alcuni effetti troppo pesanti o all'applicazione di filtri particolarmente impegnativi.
Notevole la qualità acustica offerta dal sistema Beats Audio, frutto della collaborazione di HP con gli ingegneri del suono dell'azienda di Dr. Dre, che interessa non solo i 4 altoparlanti integrati, ma anche i jack audio, il microfono digital array della webcam ed il mixer software. Il risultato è un suono più pieno e nitido, tanto nell'ascolto in cuffia o da altoparlanti, quanto nella registrazione.
Altrettanto esemplare è la cura profusa per il raffreddamento. L'azienda americana è riuscita infatti a realizzare un portatile che non scalda eccessivamente, anche dopo qualche ora di utilizzo continuativo e soprattutto mantiene a temperature accettabili le parti a diretto contatto col corpo dell'utilizzatore, come il palm rest o il piano tastiera. Grazie a una reingegnerizzazione interna e alla tecnologia CoolSense lavorare col proprio Pavilion DV6 o godersi per qualche ora i propri film preferiti non è più un problema, neanche in mobilità.
Insomma al prezzo suggerito di 999 € IVA inclusa (lo street price, lo ribadiamo, nel momento in cui pubblichiamo questa recensione si aggira sui 910-960 euro), HP Pavilion DV6 6099EL è decisamente un ottimo PC portatile multimediale, privo di punti deboli significativi e ricco invece di funzionalità e capacità che soddisferanno sicuramente l'utente che deciderà di acquistarlo.