È stato il nostro smartphone principale per quasi un mese e - dopo una prova completa - siamo in grado di dire la nostra su Google Pixel 4, la versione standard e non quella XL. Scopriamo insieme le potenzialità di questo terminale.


Google Pixel 4 è stato lanciato a metà ottobre 2019, con il fratello maggiore Pixel 4 XL, ma nonostante siano passati esattamente sei mesi questi smartphone restano ai vertici della categoria per il design, il perfetto equilibrio hardware/software e l'integrazione con l'ecosistema Google. Entrambi i modelli hanno tutte quelle specifiche tecniche tipiche dei flagship con alcune tecnologie inedite per la famiglia Pixel ed una in particolare per la categoria degli smartphone. Non sono molto diversi fra loro anzi - fatta eccezione per dimensioni, schermo e batteria - Pixel 4 e Pixel 4XL sono sostanzialmente identici sia per design che per funzionalità integrate.

Detto fra noi, la versione compatta è quella che preferiamo, perché più comoda da utilizzare e più economica, soprattutto a distanza di tempo dal suo lancio. Attualmente Google Pixel 4 è in offerta nel Google Store a 699€ (rispetto ai 759€ richiesti da listino), ma chi volesse davvero risparmiare può acquistarlo su Amazon a soli 539.99 euro (64GB), da uno shop tedesco. A confronto, il modello Pixel 4 XL costa 780 euro ed è grossomodo simile. Non trovate sia un buon affare di questi tempi?

Abbiamo testato per quasi un mese un Pixel 4 di Google, in colorazione nera, elegante e raffinata, ma meno riconoscibile di quella bianca che tutti adorano. La prova è stata superata brillantemente e la recensione che leggerete in queste pagine lo dimostra. Mettetevi comodi e godetevi la lettura e la visione del video.



La confezione è semplice quanto lo smartphone. Pixel 4 è contenuto in una scatola bianca con impressa l'immagine dello smartphone e l'iconico logo colorato di Google sul fronte anteriore, ma all'interno troviamo l'alimentatore USB-C da 18W/2A, il cavo USB Type-C/USB Type-C per la ricarica ed un utile adattatore USB/USB Type-C per consentire il trasferimento dati su PC sprovvisti di porta USB-C. Non manca la solita manualistica ed il pin per accedere allo slot della SIM.

Tutti gli accessori sono di colore bianco, in contrasto con la colorazione dello smartphone (nera nel nostro caso) ma sempre elegante e funzionale. Il caricabatterie è molto compatto, forse più piccolo di altri avuti in test, ma comunque sufficientemente potente per ricaricare lo smartphone in poco più di un'ora grazie alla ricarica rapida da 18W.

Dispiace per l'assenza di una cover (seppur economica) o dei classici auricolari inclusi in confezione (e nel prezzo), a differenza degli anni passati, una scelta che potrebbe far storcere il naso ai fan del brand e soprattutto a chi si aspetta un bundle più ricco da uno smartphone di fascia medio-alta. Speriamo che nella prossima generazione, Google torni sui suoi passi, perché è un vero peccato.

Specifiche Google Pixel 4

  • Display: OLED flessibile da 5.7'' FHD+ (2280 x 1080 pixel) a 444 ppi, 19:9, equalizzatore ambientale, smooth Display (fino a 90 Hz), Corning Gorilla Glass 5, rapporto di contrasto di 100.000:1, 16.77 milioni di colori e supporto HDR (certificazione UHDA)
  • Processore: Qualcomm Snapdragon 855 octa-core (2.84 GHz + 1.78 GHz) a 64 bit, modulo di sicurezza Titan M, Pixel Neural Core
  • Grafica: Adreno 640
  • Memoria: 6 GB LPDDR4x
  • Storage: 64 GB o 128GB
  • Fotocamera:
    • Posteriore:
      • 16MP (f/2.4) con campo visivo di 52°, 1,0 μm, messa a fuoco automatica con rilevamento di fase, stabilizzazione ottica + elettronica delle immagini, sensore spettrale e dello sfarfallio
      • 12.2 MP (f/1.7) con campo visivo di 77°, 1,4 μm, messa a fuoco automatica con tecnologia Dual Pixel a rilevamento di fase, stabilizzazione ottica + elettronica delle immagini
    • Anteriore:
      • 8MP (f/2.0) con campo visivo di 90°, 1,22 μm, messa a fuoco fissa, trasmettitore di flusso NIR, proiettore di punti NIR, 2 fotocamere NIR
  • Audio: Altoparlanti stereo, 3 microfoni
  • Sensori: Active Edge, sensore di prossimità/sensore della luce ambientale, accelerometro/giroscopio, magnetometro, barometro, Android Sensor Hub, percezione aptica realistica e con texture, Motion Sense
  • Networking: 4G/LTE CAT 18 (nano SIM e eSIM), Wi-Fi 2,4 GHz + 5 GHz 802.11 a/b/g/n/ac 2x2 MIMO, Bluetooth 5.0 + LE (codec HD: AptX, AptX HD, LDAC), NFC, Google Cast, GPS, GLONASS, BeiDou, Galileo
  • Interfacce: USB Type-C 3.1 Gen 1
  • Batteria: 2800 mAh, caricabatterie USB Type-C da 18W/2A, ricarica rapida da 18 W e ricarica wireless con certificazione Qi
  • Colori: Solo Just Black e Clearly White
  • Dimensioni: 68.8 x 147.1 x 8,2 mm
  • Peso: 162 grammi
  • Altro: certificazione di protezione da polvere e acqua IP68, ARCore


Ma come è fatto Google Pixel 4? Come già anticipato all'inizio, questo smartphone si distingue dal fratello maggiore sostanzialmente per le sue dimensioni ridotte: ha uno spessore di soli 8.2 millimetri ed un display da 5.7 pollici con cornici laterali ultrasottili e superiore/inferiore leggermente più spesse, ma l'uso con una sola mano comunque è garantito anche grazie ad un'ottima distribuzione dei pesi (appena 162 grammi).

Il telaio è costruito in alluminio con rivestimento ibrido e finitura opaca che aiuta il grip, i bordi sono arrotondati, mentre il retro è ricoperto da vetro Corning Gorilla Glass 5 (come per il fronte anteriore) lucido per la variante nera che - ovviamente - attira ditate e sporco con facilità. Chi è in possesso di un Pixel 4 bianco e arancione, invece, avrà uno strato di vetro soft touch (opaco) nella parte posteriore. Nascosta in un angolo e quasi mimetizzata in un'area quadrata sporgente qualche millimetro dalla superficie, ma comunque rivestita in vetro, la dual-camera non stona con il design generale del dispositivo, seppur sia tra le più criticate per l'estetica e la configurazione.

Interessante notare inoltre la scelta di integrare sul bordo laterale, il pulsante di accensione in una colorazione diversa (bianco sul nero), ispirandosi ad alcune scelte estetiche utilizzate nella precedente serie Pixel 3A. Sempre sullo stesso lato, troviamo poi il bilanciere per il volume (questa volta nero ben nascosto) e sul lato opposto lo slot che accoglie la SIM card, con la possibilità di aggiungere una seconda eSIM ma senza espansione della memoria (sì manca uno slot per schede microSD, ma questa non è una novità).

Teniamo a precisare che nel nostro mercato, la SIM e la eSIM non possono funzionare contemporaneamente, per cui la funzione dual-SIM è supportata solo in parte e l'utente può utilizzare solo un abbonamento per volta. Sembrerebbe però che le cose stiano cambiando: dopo un recente aggiornamento dell'app Manager SIM, il Pixel 4 chiede se utilizzare le due SIM. Per il momento Google non ha rilasciato comunicazioni ufficiali.

Quindi in conclusione, Pixel 4 è un dispositivo a cui è difficile muovere reali critiche, soprattutto dal punto di vista costruttivo. E anche il display si conferma tra i top della categoria, come dimostra la prossima sezione.



La parte frontale è occupata interamente dallo schermo: un OLED flessibile da 5.7 pollici FHD+ (2280 x 1080 pixel) in 19:9 protetto da vetro Gorilla Glass 5. Questo pannello ha una densità di pixel pari a 444PPI, supporta naturalmente l'HDR, copre al 100% lo spazio colore DCI-P3 ed ha un refresh rate di 90Hz, che però non viene utilizzato in tutte le occasioni. Numeri a parte, i colori sono splendidi e l'elevatissima luminosità permette una perfetta leggibilità anche alla luce diretta del sole. Le immagini in molte occasioni sembrano quasi stampate con una tenuta dei colori fenomenale ed una saturazione soddisfacente.

In definitiva, lo possiamo definire come uno dei migliori display attualmente in circolazione, anche se possiede una cornice più spessa dei concorrenti. È sicuramente una scelta opinabile, ma a vantaggio della soluzione di Google c'è la possibilità di godere di contenuti multimediali senza il "disturbo" di notch/fori ed avere un accesso sicuro al sistema tramite riconoscimento facciale tridimensionale e non con fingerprint in-display. Nella spessa cornice superiore, infatti, troviamo una fotocamera frontale da 8MP, accompagnata da una fotocamera IR per lo sblocco attraverso il riconoscimento facciale, un proiettore di punti, un illuminatore ed un sensore di luce ambientale, che in parte spiegano la mancanza del notch o di altre soluzioni "di moda" negli smartphone dell'ultimo anno: non ci sarebbe stato abbastanza spazio.

E dobbiamo ammettere che il sistema di sicurezza funziona oggettivamente molto bene. Permette di sbloccare lo smartphone in modo rapido, in qualsiasi condizioni di luce e situazione, persino con occhiali da sole o da vista indosso. Abbiamo notato una falla nel sistema, piccola ma significativa: il riconoscimento del volto funziona anche se il soggetto ha gli occhi chiusi, permettendo quindi teoricamente di bloccare il telefono anche quando il possessore dorme. E in secondo luogo non è compatibile con applicazioni bancarie (e simili), negando così l'accesso rapido a operazioni di home banking. Un vero peccato.

Sembrerebbe che nelle patch di aprile (il nostro test è stato effettuato tra febbraio e marzo), finalmente Google abbia corretto il sistema di sblocco dello smartphone, negando l'accesso con occhi chiusi. Non possiamo verificare questa funzionalità perché non siamo più in possesso del Pixel 4, ma chi volesse aumentare la sicurezza del proprio smartphone può attivare la funzione "Richiedi occhi aperti" dal seguente percorso: Impostazioni > Sicurezza > Sblocco con il volto.

Il sensore radar "Soli" attiva anche Motion Sense, che permetterà al Pixel 4 di capire cosa sta succedendo intorno e "codificare" le gesture di mani e dita. Ad esempio, può sbloccare il dispositivo quando vi avvicinate al telefono e può spegnere lo schermo quando non siete nelle vicinanze. Motion Sense attiva anche i "gesti rapidi", che vi aiutano a gestire il telefono senza necessariamente toccarlo: potete controllare la musica con un semplice gesto di scorrimento, indipendentemente dal fatto che stiate cucinando, lavando i piatti o correndo sul tapis roulant, mentre il display è spento o anche quando siete su un'altra applicazione. Basta muovere la mano sul telefono per posticipare la sveglia o silenziare la suoneria. Il risultato è ottimo, tanto che noi stessi abbiamo utilizzato questa funzione molto spesso (per esempio per gestire la playlist musicale), apprezzando anche la leggera illuminazione sulla parte superiore dello schermo che ne indica l'attivazione.

Tornando alla spessa cornice del display, tra i vantaggi segnaliamo anche la possibilità di avere una capsula auricolare estesa che ha permesso di includere uno speaker potente. E questo fa coppia con l'altoparlante posizionato nella cornice inferiore dove trova sede anche la porta USB Type-C. Qualità e volume degli altoparlanti decisamente da top di gamma.



E ora passiamo alle prestazioni di Pixel 4, che non possono che essere ottime: a bordo c'è un SoC octa-core Qualcomm Snapdragon 855 a 2.84 GHz con GPU Adreno 640, Pixel Neural Core e Titan M per la sicurezza che - a differenza di qualsiasi altro top-di-gamma in circolazione - è supportato da un sistema ottimizzato in casa Google.

Di conseguenza tutte le animazioni sono super-fluide, in qualsiasi condizione dello smartphone, e sono assenti rallentamenti, problemi o crash. Tutto scorre liscio e piacevole come mai abbiamo rilevato in nessun altro dispositivo Android, persino nel gameplay più pesante che, anche grazie ai 90Hz, regala una giocabilità da primo della classe. La piattaforma è completata da 6GB di RAM LPDDR4X e 64/128GB di memoria UFS 2.1 non espandibile.

Insomma l'esperienza utente su un Pixel è sempre unica ed estremamente piacevole, immediata, familiare ed appagante a cominciare dagli aggiornamenti istantanei. Nel periodo del nostro test, infatti, lo smartphone si è aggiornato con le patch di sicurezza di febbraio e l'ultima versione di Android, ovvero Android 10. A questo proposito, la release stock del sistema operativo con le gesture classiche supportate dalla barra inferiore, ci permette un workflow unico nel suo genere: possiamo infatti in modo semplice e veloce aprire e chiudere applicazioni, andare avanti o indietro nelle stesse e ancora passare da una all’altra senza la necessità di aprire il drawer delle applicazioni recenti. Si può anche utilizzare lo "squeeze" per attivare Google Assistant. È davvero tutto adorabile.

La connettività è completa con un modem 4G/LTE fino a 1200 Mbps, WiFi 802.11ac dual-band, Bluetooth 5.0 con codec AptX HD, GPS/GLONASS veloce e preciso e NFC per i pagamenti con Google Pay. Manca la radio FM ed il jack audio da 3.5 mm, quindi la porta USB 3.1 Type-C sarà essenziale per la ricarica rapida, il trasferimento dati ed anche come connettore audio.

Quadrant Totale CPU Memoria I/O 2D 3D
- - - - - -
Antutu Totale GPU UX CPU MEM
421181 170207 60745 128795 61439
Geekbench 5 Single-core Multi-core
740 2583
Vellamo Browser Metal Multicore
- - -
GFX Bench Car Chase offs. Manhattan 3.1.1 off.
Manhattan 3.1 off. Manhattan off. T-Rex offs. Tessellation offs. Texturing offs. ALU 2 offs.
2109 1945 3486 5213 7952 4616 16882 MTexel/s 8764
3DMark Ice Storm Extreme Sling Shot Extreme - Vulkan
Sling Shot Extreme OpenGL ES 3.1
- 5070 5886
- - - - - - - - -
PCMark  Work 2.0 
10613 Web browsing Video editing Writing Photo editing Data manipulation
8755 6973 11610 24561 7735


Ma come si comporta la dual-camera? Tutti i Pixel sono conosciuti per le grandi potenzialità del software delle fotocamere e, in effetti, anche il Pixel 4 non fa eccezione con i suoi due sensori posteriori: il primo da 12MP con tecnologia Dual Pixel e apertura f/1.7 e l'altro da 16MP (zoom 2x) con apertura f/2.4, entrambi con stabilizzazione ottica e digitale. E gli scatti realizzati con questo smartphone sono a dir poco stupefacenti, non tanto per la qualità che è comunque altissima quanto per la bellezza generale delle fotografie.

Le immagini ravvicinate sono ben definite, hanno colori vividi ma non innaturali, senza aberrazioni cromatiche, ben contrastati e con uno sfocato estremamente piacevole. Si tratta di dettagli, magari insignificanti per qualcuno, ma che nel complesso contribuiscono a renderci orgogliosi dei nostri scatti.

Siamo rimasti impressionati anche dalle prestazioni in condizioni di scarsa luminosità, con la modalità Foto notturna: le luci sono gestite correttamente, la grana è controllata benissimo, la definizione talmente alta che anche le parole più piccole sono leggibili ed il micromosso è assente. Molto buono inoltre l’effetto bokeh sia per quanto riguarda le fotocamere posteriori che quella anteriore da 8MP con f/2.0, che permettono di ottenere selfie ben realizzati, anche in questo caso con un’ottima definizione e una scontornatura del volto quasi perfetta.

Google ha anche introdotto HDR+ in tempo reale nell’inquadratura per mostrarvi esattamente come sarà la vostra foto, anche quando usate i nuovi comandi in condizioni di illuminazione difficili. C'è anche un miglioramento del bilanciamento del bianco che utilizza l'apprendimento automatico per regolare le impostazioni in base a colori noti (ad esempio, la neve dovrebbe essere bianca).

Ed oltre ad ottenere ottime performance nel campo delle fotografie, Pixel 4 si è difeso in modo eccelso anche nei video. La massima risoluzione da 4K a 30fps ha una messa a fuoco veloce e precisa, ma soprattutto una stabilizzazione sorprendente tanto che diverse riprese sembrano quasi fatte con un gimbal meccanico.



Sulla carta, la batteria da 2800 mAh è forse uno degli aspetti più deboli del Pixel 4, soprattutto perché deve essere pronta a gestire uno schermo OLED ad alta risoluzione che non fa sconti in termini energetici. Ma alla fine del nostro test, con sorpresa, ha dimostrato di non essere così male: nelle giornate ultra stressanti siamo comunque riusciti ad arrivare fino a sera con lo smartphone ancora acceso (10-15% di carica residua) e oltre 4 ore di schermo attivo, che in un utilizzo normale permetterebbero di superare anche la notte.

E dobbiamo ammettere che nei giorni più tranquilli, anche grazie alla Dark Mode attiva, le prestazioni di Pixel 4 sono state simili a quelle di molti dispositivi con batterie da 3200-3500 mAh. È importante inoltre segnalare che Pixel 4 è fornito di un caricabatterie USB-C con supporto per la ricarica rapida da 18W e per la ricarica wireless, sempre utile e comoda.

Insomma, non consigliamo l'acquisto di un Pixel 4 a chi utilizza intensamente lo smartphone durante il giorno (forse in quei casi, servirebbe un battery-phone), ma è un terminale che supera le aspettative in qualsiasi comparto ed è indicato per buona parte del pubblico consumer.

In conclusione, Pixel 4 ha una dotazione completa e sostanzialmente simile a quella del fratello maggiore, pur costando 100 euro in meno. Non è uno smartphone perfetto, ma quelle piccole pecche (ad esempio manca una porta infrarossi, il grandangolo, la possibilità di espandere la memoria ed il fingerprint) sono ben compensate da funzionalità all'avanguardia, killer feature ed un design che farebbe invidia anche al top-di-gamma del momento. Pensate ad esempio all'Active Edge, che permette di richiamare Google Assistant semplicemente "strizzando" il telefono, o alle Motion Sense per gestire il terminale con le gestures.

Come forse avrete già capito, è stato un piacere provare per qualche settimana Pixel 4, non solo per la fluidità del sistema e per le prestazioni generali, ma soprattutto per l'esperienza utente unica e irripetibile. Il comparto fotografico resta (come in tutti i Pixel) il punto di forza, mentre la batteria potrebbe migliorare anche se si è comunque rivelata al di sopra delle nostre aspettative e in linea con altri terminali.

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