AMD presenta la piattaforma per notebook Puma. Esaminiamo i suoi componenti, partendo dal processore AMD Turion X2 Ultra e dal chipset AMD 780G, ed analizziamo grafica ibrida ATI e nuove tecnologie di risparmio energetico.
Nell'ultimo lustro, il settore dei notebook è stato dominato da Intel con la piattaforma Centrino. L'idea che l'unione dei componenti fondamentali di un PC portatile fosse più importante dei singoli chip considerati individualmente, è risultata vincente e il bollino rosso amaranto del brand Centrino ha contrassegnato il palm rest di quasi tutte le ultime famiglie di laptop.
Ora che le stime sono concordi nel tratteggiare un futuro sempre più "mobile" per i personal computer, AMD si trova a dover recuperare rapidamente il terreno perduto rispetto all'avversario, adeguandosi alla sua strategia. Nasce così la nuova piattaforma AMD Puma, sulla quale erano già emersi vari frammenti di informazioni all'interno delle roadmap ufficiali del chipmaker di Sunny Vale.
Il 4 giugno, finalmente l'atteso annuncio davanti al pubblico del Computex 2008, con il suo corollario di documenti tecnici ed esibizione dei primi esemplari di notebook AMD Puma.
Il keynote di Dirk Meyer, presidente e COO di AMD, esamina accuratamente le statistiche: i notebook sorpasseranno i desktop nel mercato consumer già nel 2009, a causa di una maggiore convenienza e praticità d'uso, mentre in ambito business il passaggio di testimone avverrà solo nel 2011, quando i PC portatili diventeranno competitivi anche sotto il profilo della sicurezza ed affidabilità.
Le analisi di mercato rivelano che usiamo sempre più i nostri notebook per l'intrattenimento digitale, o comunque per applicazioni che richiedono elevate capacità di elaborazione grafica. È questa la breccia in cui AMD spera di riuscire ad incunearsi: la piattaforma Intel Centrino è sì estremamente matura, affidabile e performante, ma le capacità grafiche non sono ancora all'altezza delle soluzioni desktop. L'obiettivo è quindi quello di offrire una piattaforma alternativa che possa garantire la migliore esperienza video in alta definizione.
Per raggiungere questo obiettivo, AMD punta sulle capacità del sottosistema video integrato nel suo chipset, ATI Radeon serie 3000, tanto che, a più riprese, ne ha pubblicizzato il vantaggio prestazionale sul rivale chip IGP Intel GMA X4500 HD della piattaforma Montevina.
Ma la sola potenza grafica non sarebbe sufficiente a convincere gli utenti ad acquistare un notebook AMD Puma: è necessaria una maggiore coordinazione e bilanciamento dei componenti che costituiscono la piattaforma per essere finalmente competitivi anche sul versante dell'efficienza energetica. È questa la vera novità di Puma rispetto alle precedenti piattaforme per notebook AMD.
Questo obiettivo è raggiunto anche grazie a ATI PowerXpress, la risposta di AMD ad Nvidia Hybrid SLI. Precedente annunciata come ATI Hybrid Graphics Technology, PowerXpress permetterà di switchare tra la scheda video integrata nel chipset AMD e la scheda video dedicata della serie HD3000. In questo modo non solo miglioreranno le prestazioni grafiche, ma anche l'autonomia del computer portatile ne trarrà beneficio. Tutto questo potrà avvenire automaticamente, oppure potrà essere gestito manualmente dall’utente tramite il Catalyst Control Center, senza richiedere nessun riavvio del computer.
Il primo notebook a trarre vantaggio di PowerXpress sarà distribuito da Fujitsu-Siemens Computers, che si dice molto soddisfatta dei vantaggi che tale tecnologia porterà alla gamma di notebook AMILO Xa, dotati di chipset AMD e scheda video dedicata ATI HD3000.
AMD Puma è composta da processori dual-core AMD Turion X2 Ultra, da un chipset AMD serie 7 (prevalentemente nel modello AMD M780G) con southbridge AMD SB700, e grafica integrata ATI Radeon serie HD 3000. Insieme ad un modulo wireless prodotto da una delle aziende che aderiscono al programma "Better by Design", questi componenti costituiscono il nucleo essenziale attorno al quale verrano costruti i prossimi notebook AMD.
Processori AMD Turion x2 Ultra | ||
Chipset M780G e southbridge SB700 | ||
Grafica ATI Radeon HD 3000 | ||
Scheda di rete wireless | ||
HyperFlash Un minuscolo modulo di cache allo stato solido che permette di velocizzare le prestazioni di Windows Vista attraverso le tecnologie ReadyBoost e Ready Drive. Si connette alla scheda madre attraverso uno zoccolo simile a quello delle memorie, ma di dimensioni inferiori. |
Acer, Asus, Clevo, Fujitsu, Fujitsu Siemens Computers, HP, MSI, NEC e Toshiba, sono i nomi dei PC vendor che hanno già annunuciato, o riveleranno nelle prossime ore, sistemi portatili basati sulla soluzione AMD. Nonostante nel 2007 gli affari non siano andati bene, tuttavia AMD è riuscita a migliorare la sua capillarità sul mercato, e si stima che il i modelli di laptop immediatamante disponibili saranno il doppio di quelli che furono rilasciati al tempo della piattaforma Kite Refresh (estate 2007).
Si tratterà prevalentemente di portatili di categoria thin&light, con display compresi fra 13 e 15 pollici e un peso inferiore ai 3 Kg. Troveremo però anche desktop replacement da oltre 16" e rari ultraportatili con diagonale del display compresa fra 10 e 12". Nel complesso questi notebook costituiscono i 4/5 dell'intero mercato ed è lì che AMD conta di rafforzare la propria presenza.
Non c'è più traccia della tecnologia HyperFlash, da molti considerata l'equivalente AMD del modulo di memoria NAND Flash Intel Turbo Memory. In effetti, le somiglianze sono notevoli: entrambe sono composte da alcuni chip di memoria allo stato solido gestiti da un controller ed hanno lo scopo di trarre beneficio delle tecnologie di caching ReadyBoost e ReadyDrive di Windows Vista. È, invece, differente il sistema con il quale questi moduli si connettono al sistema: Intel Turbo Memory sfrutta l'interfaccia PCI-Express, mentre HyperFlash utilizza il canale IDE/ATA.
Inizialmente erano previsti moduli HyperFlash da 512KB, 1GB o 2GB, ma sembra che AMD abbia scelto di farne a meno dopo il CES 2008, ma non è stato comunicato il motivo del ripensamento.