Forse si va chiarendo il mistero del tablet brandizzato Google. Secondo il Wall Street Journal infatti l'azienda di Mountain View invece di vendere un solo tablet potrebbe mettere in commercio sul proprio sito diversi tablet Android-based, alcuni dei quali potrebbero essere venduti con due marchi, quello del produttore e quello di Google.


In attesa che qualcuno dei protagonisti di questa storia infinita si decida a parlare o che gli eventi si sviluppino ulteriormente, il Wall Street Journal avanza oggi un'ipotesi credibile sul misterioso Nexus Tablet. Ne abbiamo parlato più volte e, come sappiamo, Google non è un'azienda hardware e necessiterebbe quindi di un altro produttore che realizzi un tablet da poter vendere a proprio nome. Le ipotesi più fondate parlano della possibilità che il produttore sia Asus e che il tablet sia l'Eee Pad MeMo ME370T con Tegra 3.

Secondo il WSJ, però, Google potrebbe vendere direttamente sul proprio store online non uno, ma diversi tablet di vari produttori e alcuni di questi potrebbero essere co-brandizzati, ovvero venduti sullo store come Google e nei negozi col marchio del produttore reale. Ecco quindi che si svelerebbe il mistero: perché il primo di questi tablet in vendita potrebbe essere appunto l'Asus Eee Pad MeMo, distribuito nei negozi come tablet Asus e nello store di Google come Nexus Tablet. Ma a quale prezzo, 249 dollari (comunicato da Asus) o 199 dollari (confermato da Google)?

Secondo il WSJ a Mountain View starebbero pensando di realizzare un modello molto vicino al Kindle Fire, di Amazon. Il popolare sito statunitense infatti sarebbe capace di vendere a un prezzo minore molti tablet perché è in grado di far rientrare la differenza e anche di più, tramite la vendita del proprio pacchetto di servizi e app aggiuntive, sviluppate ad hoc in questi anni. Anche Google quindi potrebbe pensare di fare lo stesso con i propri prodotti e potrebbe quindi proporre il tablet Asus a 199 dollari, anche se poi nei negozi questo sarà venduto col proprio marchio a 249 dollari.

Insomma sembrerebbe tutto chiaro, ma qualche dubbio permane, se non altro sull'operazione in sé. Già nel 2010 infatti Google provò inizialmente a vendere il proprio smartphone Nexus esclusivamente nel proprio store, con risultati scarsi per non dire pessimi. Cosa non funzionò? L'idea di Google era di proporre un device a prezzo pieno ma completamente libero. L'utente avrebbe poi potuto scegliere un provider e il piano tariffario che preferiva, spendendo in realtà di meno rispetto al costo richiesto da un contratto biennale per avere uno smartphone.

Insomma è quanto accade normalmente in Europa, soprattutto in Italia, ma negli USA non funzionò, troppo diverse le abitudini dei consumatori, che preferiscono acquistare un piano tariffario con smartphone annesso. Questa volta però potrebbe essere diverso, in quanto i tablet venduti da Google sullo store potrebbero essere meno dipendenti dai piani tariffari 3G, soprattutto perché a Mountain View sanno bene che i volumi di vendita maggiori di questi tablet economici sono realizzati dalle versioni WiFi-only e quindi in questo caso acquistare un tablet privo di contratto potrebbe essere un problema molto minore per i consumatori americani rispetto all'acquisto di uno smartphone. Intanto l'attesa continua.

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