A quanto pare, l’entusiasmo di Intel per gli Ultrabook non sembra essere allineato con la risposta del mercato. Per questa ragione, Acer e Asus hanno ridotto le previsioni di vendita dei loro modelli di ultrabook fino al 40%.
In un precedente articolo abbiamo parlato degli scarsi volumi di vendita dei Chromebook. Le motivazioni alla base di questo iniziale insuccesso sono probabilmente racchiuse nel pensiero di Linus Torvalds, il quale ha spiegato come gli utenti non siano ancora pronti per il cloud computing e per i dispositivi che sfruttano tale tecnologia. Anche gli Ultrabook, pur appartenendo ad un'altra categoria, sembrano in difficoltà per motivi differenti.
Arriva la notizia di una riduzione delle stime di vendita degli Ultrabook Acer e Asus, fino al 40% in meno di quelle iniziali. Questa scelta sarebbe dettata dalla difficoltà incontrata da questi notebook a suscitare l’interesse degli utenti, difficoltà di cui abbiamo già parlato in questo articolo. Si è passati da circa 250-300.000 unità alle attuali 150-180.000, segno di un inizio meno travolgente del previsto.
Oramai è noto che l’elevato prezzo di vendita è una delle problematiche di maggior impatto per gli Ultrabook. Ulteriori sviluppi potranno verificarsi tra qualche mese quando sarà resa disponibile la nuova piattaforma Ivy Bridge del chipmaker californiano. C’è anche da considerare che una ventata di aria fresca potrebbe scaturire dall’avvento del nuovo sistema operativo Windows 8 oppure dall’impiego di materiali diversi che potrebbero impattare meno sul costo complessivo dei dispositivi.
Se si fa un bilancio e un rapido confronto con MacBook Air di Apple, sebbene quest’ultimo sia caratterizzato da un prezzo che a prima vista potrebbe sembrare anche eccessivo, l’ago della bilancia tende ancora nei confronti del gioiellino del colosso di Cupertino che riesce ad abbinare prestazioni elevate, semplicità d’uso e affidabilità. Staremo a vedere se gli Ultrabook saranno davvero in grado di minare il terreno di Apple.