I colleghi di Technology Review hanno avuto la possibilità di provare due prototipi di smartphone e tablet con Intel Atom Medfield e sistema operativo Google Android 4.0 Ice Cream Sandwich, ricevendo buone impressioni generali. Basterà a Intel per conquistare il mercato ultramobile?


Vi abbiamo già parlato delle intenzioni di Intel di debuttare nel prossimo 2012 nel settore ultramobile di smartphone e tablet, attualmente dominato da soluzioni RISC e del fatto che di recente si è accennato all'esistenza di prototipi di questi device, dotati proprio dei nuovi SoC Medfield ed equipaggiati col sistema operativo Google Android 4.0 Ice Cream Sandwich, l'ultimo nato dell'azienda di Mountain View. Medfield è sostanzialmente una versione degli attuali Intel Atom, da cui mutua l'architettura del tipo in-order, realizzati con sistema produttivo a 32 nm e pensata per rappresentare il primo passo di Intel in questo mercato per lei nuovo.

Il ritardo tecnologico rispetto alla concorrenza ARM è peròevidente e gli analisti sono scettici riguardo le possibilità che tale soluzione si affermi velocemente sul mercato. Intel comunque ha già realizzato due prototipi, uno smartphone e un tablet, per mostrare Android in funzione sul proprio processore ed i colleghi di Technology Review hanno avuto la possibilità di provare brevemente i due prodotti in funzione, vediamo cosa ne pensano. Esteticamente, come si vede anche dalle foto, lo smartphone è molto simile ad Apple iPhone 4S, forse troppo, ma più leggero, essendo realizzato con più parti in plastica al posto dei più pregiati vetro e metallo utilizzati nella scocca dell'iPhone.

Il telefono comunque è sembrato potente e piacevole da usare, con un funzionamento del tutto equivalente a quello dell'iPhone 4S o degli ultimi handset Android-based. Il device è stato in grado di riprodurre strem video di qualità Blu-ray su una TV esterna e il web browsing è risultato fluido e veloce. Stephen Smith, Vice Presidente del gruppo architetture di Intel ha anche spiegato che all'interno di Medfield ci sono circuiti specifici pensati proprio per accelerare l'esecuzione delle app di Android e la navigazione su Internet.

Una funzione interessante è la modalità "burst" della fotocamera integrata nello smartphone, in grado di catturare una sequenza di 10 foto a piena risoluzione (8 Mpixel), al ritmo di 15 al secondo. Sempre Smith ha quindi spiegato come ciò sia stato ottenuto da un mix hardware e software, grazie all'integrazione di circuiti per il processamento delle immagini e tweak software. La tecnologia per realizzare tali circuiti proviene dalla recente acquisizione dell'azienda olandese Silicon Hive, che si occupava proprio di image-processing.

Le notizie riguardo al tablet invece sono molto più scarse, ma in ogni caso sembra che anche lì l'utilizzo sia stato appagante. In questi anni il colosso di Santa Clara è rimasto alla finestra, focalizzandosi su netbook e MID, dispositivi più grandi di uno smartphone che non sono mai divenuti popolari, mentre gli altri sviluppavano smartphone e tablet sempre più avanzati. Anche lo sforzo di sviluppare un sistema operativo alternativo ad Android, MeeGo, in collaborazione con Nokia è fallito come sappiamo quando l'azienda finlandese ha stretto l'anno scorso un accordo con Microsoft per utilizzare Windows Phone 7 nei propri smartphone.

Intel ha dovuto così intraprendere una lunga e lenta strada per risolvere i propri problemi hardware e software che ne ostacolavano l'ingresso nel settore ultramobile. Le piattaforme Intel infatti prevedevano una configurazione a 3 chip (CPU, northbridge e southbridge) e sono stati necessari alcuni anni prima che l'azienda sviluppasse una soluzione di tipo SoC (System on a Chip) che li integrasse tutti, in modo da abbattere i consumi elettrici. Lunga è stata anche la collaborazione con Google al fine di ottimizzare Android per le architetture x86.

Alla fine Intel sembra essere giunta a un buon punto, ma bisogna ricordare che nel 2012 i produttori di processori ARM debutteranno già con soluzioni dual core a 28 nm in grado di raggiungere i 2.5 GHz e che i nuovi SoC Qualcomm integrano anche i moduli wireless, aumentando così ulteriormente il risparmio energetico. Le premesse dunque sembrano buone e Medfiled parrebbe essere giunto a un buon livello di maturazione ma la battaglia con le aziende che dominano il settore sarà aspra e dal risultato tutt'altro che scontato per Intel.

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