Il 2012 sarà l'anno del debutto per Intel nel segmento di smartphone e tablet, col proprio SoC Medfield, ma secondo molti analisti l'adozione di questa nuova piattaforma sarà molto lenta e faticosa.
Il futuro sarà sempre più legato all'ultramobilità e in particolare a smartphone e tablet. Dopo alcuni anni di relativa immobilità e scetticismo verso questi segmenti del mercato, anche il chipmaker di Santa Clara sembra aver realizzato che restare legati a una visione hardware-centrica e desktop-dipendente significa estinguersi e che l'unica via di salvezza è l'evoluzione. Recentemente, infatti, Intel ha avviato una sostanziale riorganizzazione interna proprio al fine di diventare più competitiva nella produzione di processori destinati a questo tipo di device.
Il 2012 sarà tra l'altro l'anno del debutto delle soluzioni Intel Medfield, una versione ad hoc del SoC Intel Atom, di tipo single core e con processo produttivo a 32 nm, sviluppata proprio per equipaggiare tablet e smartphone. Non si tratta sicuramente di una soluzione tecnologicamente molto competitiva, perchè Intel è al momento molto indietro rispetto ad aziende che in questo settore operano da sempre, come ARM. Basti pensare che, mentre Intel proporrà un processore single core a 32 nm, ARM avrà a listino la sua soluzione Cortex A15, un processore dual o quad core in grado di raggiungere frequenze di 2.5 GHz e realizzato con processo litografico a 28 nm, mentre con GlobalFoundries si sta già ottimizzando quello successivo, a 20 nm, che dovrebbe giungere nel 2013.
Il chipmaker californiano dovrebbe colmare il gap grossomodo già nel 2013, con il SoC Silvermont a 22 nm, per poi raggiungere i 14 nm nel 2014, tuttavia attualmente non può che debuttare con Medfield, che costituisce così un passo di importanza critica per Intel in quanto prima via d'accesso a un mercato in cui dovrà cercare di far bene nel minor tempo possibile. Gli analisti di Taiwan però non sono così ottimisti, oltre che per gli evidenti ritardi tecnologici di Medfield, anche per il fatto che Intel non ha stretto accordi con vendor di smartphone di prima fascia e quelli che ha con i produttori di notebook potrebbero non essere sufficienti, in quanto tra di loro molti sono ancora memori della brutta esperienza con device mobili dotati di piattaforma Intel, come i MID (Mobile Intel Device).
Anche l'annuncio da parte di Intel di avere già pronta una versione del sistema operativo Google Android 4.0 Ice Cream Sandwich capace di girare su Medfield potrebbe non spostare di molto le cose. Attualmente infatti solo Samsung ha annunciato che produrrà uno smartphone equipaggiato con Medfield e Android 4.0 ICS, ma tutti sanno che l'azienda coreana è particolarmente aggressiva in quanto per politica propria non vuol essere limitata a una sola piattaforma hardware o software, tuttavia altri produttori potrebbero non essere motivati a fare altrettanto. La strada d'ingresso nel settore ultramobile è quindi decisamente in salita per Intel ma non è detto che il colosso non abbia le risorse, economiche e tecnologiche, per farcela, anche se magari non nel brevissimo periodo.