In prova il netbook Toshiba NB100 che offre hard disk standard da 2,5 pollici, un assemblaggio e materiali di ottimo livello ad un prezzo altamente competitivo.
L'ottimo successo riscosso dai primi modelli di netbook ha convinto anche i PC vendor più scettici ad affacciarsi al mercato dei laptop low cost con una propria gamma di prodotti. Fra gli ultimi a piegarsi al diktat imperante nel mondo del mobile computing c'è Toshiba, che solo a Settembre 2008 ha svelato il suo NB100.
L'azienda giapponese, che può vantare una buona tradizione nel settore dei PC portatili, interpreta il tema netbook in modo personale, riponendo grande attenzione verso l'affidabilità e la solidità più che sul design e sull'originalità.
Frutto di questo particolarissimo approccio è il netbook Toshiba NB100, un prodotto che di low cost ha unicamente il prezzo, mentre materiali, finiture e assemblaggio sono più prossimi a quelli dei PC portatili standard che agli ultraportatili economici.
Dei quattro modelli disponibili al momento del lancio, Toshiba NB100-111, NB100-10Y, NB100-11B (rispettivamente nero, argento e champagne) e NB100-11R, solo quest'ultimo è ancora presente sul listino italiano.
L'esemplare in prova è invece un Toshiba NB100 10Y con colorazione silver, hard disk da 120GB, 1GB di RAM e sistema operativo Windows XP, inizialmente proposto al prezzo di 349 euro. Si distingue dalla versione NB100-11R principalmente per il sistema operativo, per l'assenza di Bluetooth e per la dotazione di memoria e di storage.
La lista delle specifiche del netbook Toshiba NB100 11R, infatti, comprende processore Intel Atom N270, 512MB di memoria DDR2, hard disk magnetico da 80GB e schermo da 8,9 pollici WSVGA (1024x600) con tecnologia TruBrite. La piattaforma non è Centrino Atom ma la meno nota, anche se più diffusa, Navy Pier specifica per sistemi ultramobile entry-level, sulla quale gira il sistema operativo Linux Ubuntu Netbook Remix.
Il prezzo di vendita di 299 euro IVA inclusa (di listino, ma negli store si trova a circa 260 euro ivati) è assai competitivo e non trova giustificazione nella dotazione tecnica e nell'ottima qualità costruttiva di questo netbook. Evidentemente, Toshiba ha deciso di limare al minimo o di rinunciare a buona parte del suo margine di guadagno, per consentire al suo mini-notebook di farsi spazio fra brand già affermati e conosciuti presso il grande pubblico.
In quest'ottica può trovare giustificazione anche la decisione di continuare a ditribuire solo la versione Linux based, che non grava sul prezzo finale con il costo della licenza di Windows XP.
Tuttavia, la presenza a listino di una sola configurazione ci fa intuire che presto la multinazionale giapponese potrebbe annunciare qualche novità nella sua gamma di netbook, allineandosi agli altri produttori con un display più ampio e connettività WWAN 3G e/o GPS integrati.