Esteticamente le OneOdio A70 sono gradevoli ed essenziali nelle linee, ma con un pizzico di personalità. Come già spiegato in apertura, la plastica utilizzata per l'intero telaio rivela la natura economica del dispositivo e - pur con forme eleganti e piacevoli - queste cuffie non riescono a farsi notare per il look. In compenso il touch&feel è soddisfacente, soprattutto nella zona dei padiglioni in memory foam e finta pelle con cuciture a vista, ma l'esperienza ci insegna che potrebbero non resistere al tempo e mostrare i primi segni di usura già dopo qualche utilizzo. Insomma, sono cuffie economiche e non ne fanno mistero.
Abbiamo apprezzato però il design pieghevole, tipico di modelli di fascia più alta, che vi consentirà di trasportarle in modo più facile occupando meno spazio in uno zaino o in una borsa. Qualcuno potrebbe trovarle un po' ingombranti, nonostante possano essere richiuse, ma non avranno certamente da lamentarsi sul peso (appena 290 grammi) visto che sono più leggere rispetto alla media delle cuffie over-ear. Tre i colori disponibili: nero (variante che stiamo provando), nero/rosso e silver/marrone.
C'è però un particolare che non ci è sfuggito: le OneOdio A70 sono state progettate per i professionisti della musica ed è proprio ai DJ che si ispirano nel design con i copri-padiglioni che ricordano i dischi in vinile.
Le cuffie sono molto flessibili e dovrebbero adattarsi a tutte le dimensioni e forme della testa. La lunghezza dell'archetto è regolabile, i padiglioni possono ruotare di 90°, mentre le coppe e l'archetto hanno spesse imbottiture in schiuma. Purtroppo però non sempre le abbiamo trovate comode: l'archetto è parecchio stretto e potrebbe dar fastidio sulle tempie fino all'insorgere di dolori dopo lunghe sessioni di utilizzo. All'interno di ogni padiglione, abbiamo due enormi lettere "R" e "L", utili per capire il verso giusto con cui indossare le cuffie.