Come detto l'altra grande novità è il quinto core di tipo Low Power, che Nvidia chiama Companion Core. Chiariamo brevemente questo primo aspetto. Entrambe le versioni di core sono realizzate a 40 nm, ma TSMC ne produce due versioni, una appunto normale e una di tipo Low Power. La prima è in grado di raggiungere frequenze elevate, ma presenta fenomeni di leakage, ossia di dispersione del segnale elettrico attraverso lo strato dielettrico isolante su cui poggiano i transistor veri e propri, portando così a un aumento dei consumi. La versione Low Power non soffre di questo problema, ma non può nemmeno raggiungere frequenze particolarmente elevate. Nvidia ha già usato questa soluzione in Tegra 2, dove i core della CPU usavano la prima versione, mentre sottosistema grafico e tutto il resto usava transistor di tipo Low Power. In Kal-El il Companion Core potrà raggiungere i 500 MHz e sarà indipendente dal punto di vista dell'alimentazione. Nvidia definisce questa soluzione a cinque core misti come vSMP (Variable Symmetric Multiprocessing) e lo schema riportato qui in basso è molto esplicativo riguardo il funzionamento.

Nvidia Tegra Companion Core

In pratica quando il device dotato di Tegra 3 sarà in uno stato di stand by attivo, ossia quando lo schermo sarà spento ma il terminale starà ad esempio scaricando aggiornamenti software o social network, i quattro core principali saranno completamente spenti e il terminale sarà gestito dal Companion Core Low Power a 500 MHz. In realtà questa situazione potrebbe verificarsi anche a display acceso, se non si staranno effettuando operazioni troppo complesse, perchè gli altri quattro core si attiveranno solo man mano che le richieste da parte del sistema diventeranno più impegnative e che si supererà quindi la soglia di assorbimento prestabilita. Come detto le due isole non potranno essere mai attive contemporaneamente, o lavorerà il Companion Core e gli altri saranno spenti, o si spegnerà il primo e si attiveranno da 1 a 4 core a seconda del carico di lavoro. Il tempo di switch tra le due isole è inferiore ai 2 ms.

Infine Nvidia ha pensato anche alla compatibilità software. Una soluzione del genere infatti avrebbe potuto richiedere una riscrittura parziale del sistema operativo Google Android, normalmente adottato su device con piattaforma ARM, rallentando quindi significativamente, se non ostacolando del tutto, la diffusione di questo nuovo SoC. Per evitare ciò Nvidia ha fatto in modo che Android non abbia necessità di sapere come funziona Kal-El. Il sistema operativo vedrà infatti sempre e solo quattro core, sarà quindi unicamente lo scheduler interno alla CPU, a seconda del workflow, a decidere se accendere il Companion Core o gli altri quattro.

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