Intel ha confermato che i prossimi processori Haswell offriranno un'autonomia superiore del 50 % rispetto ai device basati sulle CPU attuali Ivy Bridge, inoltre in idle la batteria durerà fino a 20 volte di più.


Intel ha ribadito che i processori Haswell, che arriveranno tra qualche settimana, offriranno un'autonomia notevolmente migliore rispetto agli attuali Ivy Bridge, aumentandola di ben il 50% a parità di prestazioni, mentre il device in idle potrà contare su una durata della batteria 20 volte superiore. A confermarlo è stato Rani Borkar, corporate vice president e general manager dell'Intel Architecture Group, durante un incontro con i media.

In realtà di questo aspetto si è già parlato a più riprese in passato, sia lo scorso mese di febbraio che più recentemente anche se nella prima occasione le stime erano state ancora più positive, facendo riferimento a un incremento prestazionale pari addirittura al 70%. Anche il 50% però sarebbe comunque un ottimo risultato perché significherebbe portare l'autonomia media di un ultrabook da 6 a 9 ore, raggiungendo e superando così finalmente l'agognata soglia delle 8 ore reali, pari a un'intera giornata lavorativa.

Intel ha lavorato moltissimo per offrire prestazioni superiori e consumi minori con questa sua nuova famiglia di processori, pensata proprio per tablet e notebook, al fine di risollevare le vendite di questi ultimi. Sono infatti sempre di più gli utenti che preferiscono smartphone e tablet ai portatili, anche se ovviamente questi ultimi offrono prestazioni e flessibilità d'uso che i primi due non potranno mai proporre. Il chipmaker di Santa Clara dunque ha lavorato per portare l'autonomia dei laptop al livello dei tablet, pur conservando il margine di vantaggio in termini di performance.

Come sappiamo inoltre gli Haswell godranno anche di sottosistemi grafici molto più evoluti e performanti e consentiranno la realizzazione di device sottilissimi e leggeri, con form factor innovativi. La maggior autonomia degli Haswell comunque non è solo merito del processo produttivo a 22 nm, del resto identico a quello già utilizzato per gli attuali Ivy Bridge, anche se il TDP minore per i primi sarà di soli 7 W contro i 10 della generazione precedente, ma è dovuto anche all'introduzione di altre tecnologie. In particolare Intel ha integrato un chip per la gestione dell'alimentazione, in grado di avere una visione panoramica degli assorbimenti del processore, intervenendo di conseguenza per regolare dinamicamente i parametri di diverse componenti interne così da ridurne i consumi.

Inoltre sono stati rafforzati i regolatori di voltaggio, che tra l'altro consentono anche di realizzare schede madri più piccole e compatte, adatte a device di dimensioni minori, come i tablet. Infine anche le connessioni più veloci supportate da Haswell hanno la loro parte, perché un trasferimento più rapido dei dati consente al processore di essere attivo per un tempo minore.

 

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