Durante l'Intel Developer Forum il chipmaker californiano ha spiegato che i nuovi Haswell saranno in grado di funzionare in idle con meno di 100mW, circa 3 W in meno rispetto agli attuali Ivy Bridge, garantendo così consumi più contenuti. Inoltre, grazie all'adozione di schede madri con PCB ad alta densità, sarà possibile risparmiare sulle dimensioni e integrare batteria più grandi.
Molto si è già detto nel corso dei mesi passati riguardo ai nuovi processori Intel Haswell, che arriveranno nella seconda metà di quest'anno, alle prestazioni maggiori garantite dalla nuova architettura e dal nuovo sottosistema grafico e si è parlato anche altrettanto di tutte le nuove possibilità che si schiuderanno per gli ultrabook di quarta generazione, che dovrebbero anche avere un'autonomia molto maggiore di quella attuale, tanto che lo scorso febbraio Intel aveva parlato di un’autonomia maggiore del 70 % a parità di clock rate.
All'Intel Developer Forum in corso a Pechino però oggi il colosso di Santa Clara ha spiegato meglio come ciò potrà accadere. Nello specifico è stato detto che i nuovi Haswell potranno funzionare in idle con meno di 100 mW, un valore bassissimo se si pensa che attualmente gli Ivy Bridge si fermano a 3000 mW, ossia 3 W, nonostante abbiano lo stesso sistema produttivo a 22 nm che sarà impiegato per le CPU Haswell. Questa diminuzione di 3 W nei consumi inoltre si rifletterà in tutti gli scenari d'uso e non solo durante la fase di idle. Se infatti ad esempio ora navigare richiede 9 W di assorbimento elettrico con Haswell questo consumo si ridurrà a 6 W, portando quindi a un grandissimo risparmio energetico, vicino alle percentuali indicate prima.
Ma non è tutto, perché i nuovi ultrabook adotteranno anche una particolare tecnologia per la realizzazione del PCB delle schede madri, chiamata HDI (High Density Interconnect), che prevede piste più sottili ma anche un superficie più densamente popolata e percorsi distribuiti a diverse profondità. In questo modo è possibile risparmiare sull'estensione della scheda madre stessa, permettendo la realizzazione di versioni molto più compatte, che lascerebbero maggior spazio all'interno degli ultrabook per ospitare batterie più grandi, così da avere quindi una maggior riserva di energia disponibile, per autonomie ancora più lunghe.
Ovviamente questa soluzione ha un costo, per cui è difficile che tutti i produttori l’adotteranno in tutti i modelli di ultrabook, mentre è più facile immaginare che solo i modelli premium potranno beneficiarne, quanto meno inizialmente.
Via: UBN