A meno di un mese dal debutto del nuovo Samsung Chromebook dotato di SoC Exynos 5 con processore dual core ARM Cortex A15 e prezzo ribassato a soli 249 dollari alcuni dei più importanti siti internazionali hanno pubblicato la propria recensione: sarà riuscito il nuovo prodotto, con i propri cambiamenti, a convincere i nostri colleghi?
Circa un mese fa, Samsung ha lanciato il suo nuovo Chromebook ARM e ieri abbiamo pubblicato un primo unboxing video, con le prime impressioni sul prodotto. Il nuovo Chromebook Samsung è un portatile che introduce importanti, fondamentali, novità alla categoria. Innanzitutto, la piattaforma x86 e i processori Intel Celeron sono stati abbandonati a favore di quella ARM, col passaggio al nuovo SoC Samsung Exynos 5250 con core dual core ARM Cortex A15 di ultima generazione e GPU ARM Mali T608.
Anche la scocca è stata interamente ridisegnata e ora si presenta con un look più moderno e una finitura metallica che fa sembrare meno cheap lo chassis in ABS. Infine è previsto anche un modulo 3G opzionale e un display con diagonale di 11.6 pollici e risoluzione HD da 1366 x 768 pixel, ma in un certo senso ciò che è più rivoluzionario è il nuovo, aggressivo prezzo di mercato, pari a 249.99 dollari per la versione WiFi-only, circa 200 dollari in meno rispetto ai modelli passati.
Quella effettuata da Samsung per il Chromebook è dunque una vera e propria rivoluzione che vede un totale ripensamento e una ricollocazione sul mercato differente rispetto al passato, tuttavia il sistema è sempre lo stesso, Chrome OS, il sistema operativo/browser Web con funzionalità molto limitate. Sarà bastata la rivoluzione Samsung per cambiare la percezione di questi prodotti da parte degli utenti? A questa domanda hanno cercato di rispondere con le proprie recensioni i colleghi di Engadget, Ars Technica, Liliputing e Anandtech.
Design e materiali
Per quanto riguarda la realizzazione sono tutti concordi: per 249 dollari si tratta di un buon notebook. Le linee sono gradevoli senza essere certo innovative o particolarmente curate nei dettagli e i materiali usati non saranno particolarmente esotici o pregiati ma sono di buona qualità. Il nuovo ChromeBook è anche più sottile (17.7 mm contro 20.3 mm) e leggero (1.13 Kg contro 1.49 Kg) rispetto al modello precedente e più compatto, essendo diminuita la diagonale da 12.1 a 11.6 pollici.
Tastiera e touchpad
Grossomodo c'è accordo anche in merito a tastiera e touchpad. La prima è di tipo chiclet ad elementi isolati, la seconda è di tipo multitouch con i tasti funzione annidati sotto la superficie sensibile. Anche se questo o quel redattore può preferire più o meno una delle due periferiche di input rispetto all'altra per qualità e funzionalità, il giudizio è unanime: per 249 dollari entrambe offrono un'esperienza d'uso decente ed accettabile.
Display
Lo stesso dicasi per il display. La risoluzione HD su una diagonale di 11 pollici è molto buona, così come la resa cromatica e la luminanza del pannello, certo gli angoli di visione sul piano orizzontale e verticale sono molto limitati, ma certamente a questo prezzo non si poteva pretendere un IPS.
Prestazioni
Per quanto riguarda le prestazioni, il nuovo Cortex ARM A15 sembra offrire un miglioramento delle prestazioni, in alcuni contesti, rispetto ai vecchi Intel Atom dell'ordine del 40-60 % e sembra anche più veloce delle controparti ARM Cortex A9, lo stesso dicasi per le performance offerte dalla nuova GPU, molto superiore a quella integrata negli Atom dei vecchi Chromebook, inoltre il nuovo portatile garantisce un'autonomia reale che tutti hanno quantificato tra le 6 e le 6 ore e mezza, più che sufficiente per qualsiasi utente consumer. Tuttavia alcuni colleghi, non tutti, hanno lamentato dei rallentamenti con molte tab aperte o riproducendo più di un video Full HD, ma si tratta di limiti prevedibili e, ancora una volta, accettabili visto il segmento di prezzo economico a cui appartiene il nuovo Chromebook.
Chrome OS
Arriviamo così infine a quello che è il fulcro centrale dell'intera riflessione: il sistema operativo. Google Chrome OS è alla fin dei conti poco più di un browser con alcune funzioni estese. Nel tempo l'azienda di Mountain View ha introdotto un desktop e un window manager, ma alla fine dei conti siamo sempre di fronte a un OS assai limitato, che consente di svolgere solo task molto semplici e generici. La domanda che si pongono quindi tutti per tirare le somme è: a chi serve davvero un OS di questo tipo e un device come il Chromebook? La risposta è articolata.
Serve solo a chi vuol spendere davvero poco e non ha necessità particolari. A 249 dollari infatti non solo non si troverà alcun altro portatile ma molto probabilmente nemmeno un tablet e, spesso, nemmeno uno smartphone evoluto, visto che quelli mainstream costano solitamente poco sotto i 300 dollari. Il salto di prezzo dunque appare essere la mossa più azzeccata della strategia Samsung, poiché consente di dotarsi di un device compatto e leggero, adatto alla mobilità, a un prezzo davvero interessante. Ma per farci cosa? Se dovete soltanto consultare mail e siti Web e visualizzare collezioni di foto e filmati, Chrome OS lo fa e anche molto bene, inoltre permette di sincronizzare tutto con il vostro account Google.
Conclusioni
E' perfetto dunque per le famiglie che devono comprare il primo computer ai propri figli, per gli studenti, o per chi in mobilità ha bisogno di svolgere solo il minimo indispensabile per mantenere i propri contatti. Task semplici ma molto diffusi nel quotidiano tra la stragrande maggioranza degli utenti consumer, che solitamente non va molto oltre queste attività. In questo senso il cambio di piattaforma e il passaggio ad ARM è parimenti significativo dell'abbassamento dei prezzi. Sicuramente i device con processori x86 sono più belli, più curati, più potenti e molto più versatili, sia che abbiano Windows o OS X ma costano anche sensibilmente di più ed offrono spesso moltissime funzioni di cui molti utenti non hanno realmente bisogno. Appare dunque sempre più probabile che, in futuro, prodotti elementari ed economici come il nuovo Samsung Chromebook potrebbero essere in grado di erodere quote di mercato significative ai notebook tradizionali con CPU x86 e sistemi operativi Apple o Microsoft proprio in virtù di prezzo e semplicità d'uso. Da questo punto di vista dunque l'operazione Samsung, pur con tutti i suoi limiti oggettivi, appare perfettamente riuscita, ora sarà il mercato a dirci se queste teorie si riveleranno fondate.