Il tablet Vivaldi con KDE cambia hardware?La storia travagliata dello sviluppo del tablet Vivaldi, basato su sistema operativo Linux con ambiente KDE Plasma Active, è ad una nuova svolta. Entro la fine di febbraio, Aaron Seigo potrebbe annunciare la configurazione definitiva e mandarlo finalmente in produzione.


In un mondo dominato dal profitto, realizzare un tablet completamente open source può essere un'impresa molto ardua. Lo sa bene Aaron Seigo, lo sviluppatore che sta dietro il progetto Vivaldi, prima conosciuto come Spark, nato oltre un anno fa e non ancora giunto in dirittura d'arrivo. Visto per la prima volta al CeBIT 2012 di Hannover, il tablet era basato inizialmente sullo Zenithink C71, rispetto al quale adottava un sistema operativo Linux con ambiente KDE Plasma Active invece di Google Android. Dopo il primo intoppo sorto il marzo successivo, un cambio di nome a seguito di alcune polemiche sui diritti del brand Spark, il rinominato Vivaldi è però andato incontro a un sacco di altri problemi.

Il tablet Vivaldi

Fondamentalmente come tutti sappiamo Linux è un OS open source e sviluppato con l'aiuto della community, a differenza di Android, anch'esso open source essendo basato sullo stesso kernel, ma per il quale Google accetta aiuto solo per lo sviluppo di app e funzioni e non per la stesura del codice sorgente, il cui sviluppo è invece chiuso. Proprio questa differenza, che può apparire piccola ma che invece è determinante, è alla base di tutte le traversie di questo tablet. Inizialmente infatti l'adozione di un prodotto preesistente avrebbe dovuto facilitarne l'arrivo sul mercato. Purtroppo però un OS totalmente open source come Linux richiede una collaborazione totale da parte dei produttori di hardware, perché se questi ultimi non rilasciano il codice sorgente dei vari driver nulla può funzionare a dovere. Proprio questo è stato il principale problema con i partner cinesi scelti inizialmente, non abituati a preoccuparsi di tali aspetti. Driver e firmware infatti non aderivano alle licenze GPL e non potevano dunque essere rilasciati liberamente secondo le necessità degli sviluppatori di Vivaldi. Il team di sviluppo decise così di sviluppare in proprio anche la scheda madre in modo da aggirare il problema, ma fino a pochi mesi fa il progetto sembrava essersi definitivamente arenato.

In questi giorni però sembra esserci stata una svolta positiva e a comunicarlo è stato lo stesso Seigo tramite un video pubblicato sul suo account Google+. I problemi hardware sembrerebbero essere stati completamente superati e il tablet da 7 pollici dovrebbe giungere sul mercato a breve. Tuttavia lo sviluppatore, forse scaramanticamente, non ha rivelato troppi dettagli della piattaforma, dichiarando che preferisce attendere di avere in mano un prototipo finalizzato. Al momento si sa soltanto che il device avrà 1 GB di RAM, come annunciato tempo fa, Linux con KDE Plasma Active e processore grafico ARM Mali 400, che funzionerà grazie ai driver open source Lima. Per il resto bisognerà dunque attendere ancora, se tutto andrà bene presumibilmente a fine mese, quando nuovi dettagli dovrebbero essere rivelati. 

Fonte: Pro-Linux Via: TabTech

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