Huawei ha introdotto HarmonyOS 2.0, il suo sistema operativo proprietario open source, che sarà disponibile in versione mobile in beta per gli sviluppatori entro la fine dell'anno. I primi smartphone sono attesi nel 2021.


Huawei è uno dei principali produttori di smartphone al mondo ma, dallo scorso anno, le restrizioni commerciali imposte dal governo degli Stati Uniti esercitano una forte pressione sul business dell'azienda cinese. Presto la società non potrà più acquistare processori dai maggiori chipmaker né realizzare i propri SoC utilizzando la tecnologia sviluppata da partner americani e, a partire dal prossimo anno, dovrà abbandonare anche Android affidandosi completamente al suo sistema operativo, HarmonyOS.

HarmonyOS

Tecnicamente Huawei può continuare ad installare la versione open-source di Android sui suoi smartphone, ma il veto sul Google Play Store e sulle principali app/servizi Google, impediscono all'azienda di rilasciare aggiornamenti per i vecchi smartphone spediti prima del ban. Se però in Cina, Huawei non ha accusato il colpo, perché gli smartphone venduti su quel mercato sono già privi delle applicazioni di Google (Play Store, Gmail, YouTube, Google Maps o Chrome), in Europa la situazione è ben diversa in quanto l'utente si aspetta tutte le funzionalità di Google in uno smartphone Android.

Huawei ha presentato HarmonyOS nel 2019. Da allora è stata sviluppata un’ampia gamma di device per questo sistema operativo - soprattutto smart TV e prodotti per la smart home - semplificando il rilevamento rapido dei dispositivi, la connessione istantanea, la collaborazione tra hardware e la condivisione di risorse tra più smart device. In occasione del Huawei Developer Conference 2020, è stato annunciato HarmonyOS 2.0, con importanti aggiornamenti alle capabilities distribuite esistenti, tra cui software bus, data management e sicurezza. Huawei ha anche introdotto un adaptive UX framework che consente agli sviluppatori di raggiungere rapidamente decine di milioni di nuovi dispositivi e utenti.

HarmonyOS

Con l'ultimo aggiornamento, HarmonyOS sarà ufficialmente open source e gli sviluppatori potranno accedere a emulatori, pacchetti SDK e strumenti IDE. Il progetto open source, donato alla OpenAtom Foundation, sarà lanciato gradualmente con una versione beta mobile di HarmonyOS pianificata per gli sviluppatori cinesi per la fine del 2020.

"A partire dal 10 settembre, HarmonyOS sarà open per i dispositivi IoT da 128KB a 128MB, come smart TV, wearable, automobili e altro ancora. Ad aprile 2021, sarà open per i dispositivi da 128MB a 4GB e a partire da ottobre 2021, HarmonyOS sarà aperto per i device superiori a 4GB".

Richard Yu, CEO Consumer BG Huawei

Basata sulla tecnologia distribuita in HarmonyOS, EMUI 11, appena rilasciata, consente l'interazione anche oltre gli smartphone. Il nuovo sistema operativo, infatti, permette ai device di dialogare con i dispositivi IoT basati su HarmonyOS, offrendo agli utenti un'esperienza unica all-scenario, incluso l'utilizzo della fotocamera su un dispositivo con uno schermo più grande per le videochiamate. Il processo è alimentato dalla connessione touchless tra smartphone e home-device con HarmonyOS, rendendo così possibile la proiezione su schermo e altro ancora.

HarmonyOS

Allontanarsi del tutto da Android consentirà a Huawei di sviluppare il proprio ecosistema, una mossa intelligente in una visione a lungo termine che permetterà all'azienda di rendersi completamente indipendente. Il tempo ci darà una risposta, ma molto dipenderà dalla quantità di sviluppatori che decideranno di lavorare sulla sua piattaforma.

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