Samsung ufficializza al CES di Las Vegas il già anticipato SoC Exynos serie 5 dotato di architettura ARM big.LITTLE a 8 core, 4 Cortex A15 e 4 Cortex A7: si chiamerà Exynos 5 Octa e dovrebbe avere un'efficienza energetica superiore del 70 % rispetto ai quad core serie 4, con un potenza due volte superiore. La competizione con Nvidia e Qualcomm è aperta.


Di un Samsung Exynos 5 basato sui nuovi core ARM Cortex A15 ma in configurazione quad core si era già parlato qualche tempo fa, quando cioè ne erano state scoperte delle tracce nel codice di Linux, ora però il colosso coreano ne ha ufficializzato l'esistenza presentandolo al CES di Las Vegas ed illustrandone alcune principali caratteristiche tecniche. Così, dopo gli annunci dei nuovi Qualcomm Snapdragon 600 ed 800, dell'Nvidia Tegra 4 e, sul versante x86, del nuovo Intel Clover Trail+, il Samsung Exynos 5 Octa, questo il suo nome ufficiale, va a completare il nuovo quadro per il 2013, che annuncia una battaglia feroce all'ultimo chip per aggiudicarsi la maggior fetta di device ultramobili, ormai sempre più richiesti e che hanno necessità di aumentare al tempo stesso la propria potenza di calcolo e l'autonomia del dispositivo.

Di tutti quelli annunciati comunque il nuovo Exynos sembra il più innovativo, almeno per certi versi. Se infatti da un lato è abbastanza scontato nell'adottare i core Cortex A15 e A7, le cui microarchitetture sono sviluppate da ARM, senza rielaborarne alcun aspetto sostanziale se non il processo produttivo che passa da 32 a 28 nm, dall'altro è molto interessante il fatto che questo sia il primo processore realmente a 8 core, grazie all'adozione della tecnologia big.LITTLE, anch'essa di provenienza ARM e di cui abbiamo già parlato in passato. Essa prevede sostanzialmente l'affiancamento di due quad core veri e propri, uno formato da quattro core A15 e l'altro da quattro A7.

Il primo si incaricherà di gestire tutti i task più impegnativi e che necessitano di un'elevata potenza di calcolo, mentre il secondo subentrerà al primo quando il carico di lavoro lo consentirà, avendo caratteristiche avanzate di risparmio energetico, con una potenza elaborativa comunque simile agli attuali Cortex A9. Questa soluzione concettualmente può ricordare quella adottata da Nvidia per Tegra 3 e ora Tegra 4, anch'esso basato su quattro core A15, abbinati a un quinto Companion Core, in questa versione anch'esso un A15 ma con frequenza e voltaggi inferiori agli altri quattro, però se il concetto è identico il funzionamento è profondamente diverso.

Da un lato infatti troviamo una seconda similitudine nel fatto che entrambe le soluzioni siano trasparenti al sistema operativo. Mentre cioè l'OS vedrà Tegra 4 e Exynos 5 Octa sempre come quad core, sarà poi il firmware dei due SoC a smistare il workflow tramite uno scheduler interno, evitando in questo modo di dover ricompilare vaste parti di kernel per ogni sistema operativo che volesse adottare una delle due soluzioni. La differenza principale però è che in Tegra 4 di volta in volta potrà essere in funzione o il Companion Core oppure uno, due o tutti e quattro i core  principali, con gli altri componenti completamente spenti per aumentare il risparmio energetico.

big.LITTLE invece può funzionare alla stessa maniera ma può anche decidere, sempre in maniera dinamica, di impiegare allo stesso tempo tutti e 8 i core, ad esempio per portare a termine nel minor tempo possibile un task particolarmente pesante, così da tornare velocemente nello stato di idle, oppure potrebbe impiegare contemporaneamente alcuni o tutti i core A7 per svolgere determinati compiti più leggeri, mentre gli A15 sono occupati con un videogioco di ultima generazione. Insomma big.LITTLE e di conseguenza il Samsung Exynos 5 Octa non puntano semplicemente a ottimizzare i consumi ma a migliorare l'efficienza complessiva del SoC, che potrebbe sfruttare una maggior potenza di calcolo per smaltire più in fretta i propri carichi di lavoro e passare dunque più tempo in stato di idle.

Non a caso infatti Samsung ha parlato di un miglioramento dell'efficienza energetica e non dei semplici consumi, superiore di ben il 70 % rispetto agli attuali quad core Exynos Serie 4, anche grazie all'adozione del nuovo processo produttivo a 28 nm, mentre la potenza di calcolo è stata genericamente indicata come doppia, anche se non si è fatto alcun accenno alla componente grafica di questi nuovi System on a Chip. Così sulla carta comunque è difficile stabilire a chi andrà la palma delle migliori prestazioni e dei minori consumi tra le soluzioni Intel, Qualcomm, Nvidia e Samsung, per questo bisognerà attendere i primi device che ne saranno dotati e svolgere dei benchmark ma la battaglia sembra più accesa che mai in questo primo scorcio di 2013.

Al momento Samsung non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla data di disponibilità di questa nuova soluzione, né su eventuali device che ne faranno uso anche se non è difficile immaginare che saranno solo tablet e smartphone high end. Forse Samsung potrebbe stupire tutti ed adottare il nuovo Exynos 5 Octa nel prossimo Galaxy S IV, ma al momento sono solo voci di corridoio.

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