Cosa fare in caso di malfunzionamenti del disco rigido? Dieci semplici regole da seguire per prevenire o per rimediare a perdite di dati legate alla rottura dell'hard disk in un sistema portatile.


Secondo una ricerca della società di analisi Gartner gli hard disk contendono a display e motherboard il primato di componente con la maggior difettosità, in ambito notebook. Un dato poco confortante, se si considera che la rottura dell'hard disk può non solo rendere inutilizzabile il portatile, ma può anche causare la perdita di dati, informazioni, file che hanno un valore economico, e qualche volta anche affettivo.

Anche se in futuro potrà essere sostituito dai dischi allo stato solido (SSD, Solid State Drives), tuttavia l'hard disk a piattelli è l'unico componente meccanico ancora utilizzato nei computer e, per questa sua natura, è maggiormente soggetto ai danni dell'usura. Ad essi possono aggiungersi danni accidentali dovuti a cadute, versamento di liquidi, imperizia degli utenti. Soprattutto nella stagione estiva i pericoli per gli hard disk si moltiplicano: aumenta, ad esempio, il rischio di blackout improvvisi che potrebbero sorprendere qualche laptop collegato in rete senza batteria.

Kroll Ontrack, azienda leader mondiale nel settore del data recovery, computer forensics, data erasure, data conversion e mailbox recovery, ha elaborato i dati degli oltre 50.000 recuperi effettuati nel 2006 individuando le cause più ricorrenti di indisponibilità dei dati: il 59% dei casi è dovuto al cattivo funzionamento dell’hardware, gli errori umani come cancellazioni accidentali di file o formattazioni si verificano nel 26% dei casi, mentre il 9% dei recuperi sono stati effettuati per problemi riconducibili al software, infine i virus e le calamità naturali sono ciascuno responsabili della perdita dei dati nel 2% dei casi.

Nei casi più gravi l'unica soluzione è rivolgersi a esperti che si avvalgono di apparecchiature specifiche, come le cosidette "camere bianche". Come spiega Paolo Salin, Country Manager di Kroll Ontrack Italia, esse rappresentano "un ambiente protetto in cui i supporti possono essere utilizzati per essere riportati nuovamente in condizione d'uso. Non si tratta di una riparazione del supporto, ma permette all'hard disk, al nastro o a qualsiasi altro dispositivo di funzionare almeno ancora una volta per poter estrarre il codice binario da poter elaborare e rifornire al cliente sottoforma di file originale”.

Il mercato dei notebook è secondo gli ultimi dati in forte crescita, complici soprattutto una maggiore competitività dei prezzi rispetto alle soluzioni desktop e la praticità d'uso. Naturalmente i loro vantaggi sono molti, ma è necessario considerare come siano più spesso esposti a urti e altri eventi accidentali, mettendo così a rischio le informazioni memorizzate sul proprio hard disk.

"I notebook sono strumenti eccezionali perché permettono di portare con sé tutti dati personali e dell'ufficio ovunque; tuttavia occorre considerare il pericolo di danneggiare o peggio perdere i propri dati, se il notebook non è utilizzato con le dovute cure", commenta  Salin. "Il 66% degli interventi di Data Recovery effettuati su notebook da Kroll Ontrack riguarda danni materiali, il più delle volte causati da un maltrattamento di questi strumenti".

Se da un lato la tecnologia migliora costantemente, dall'altro è evidente che gli utenti continuano a commettere gli stessi errori ed è per questo che abbiamo stilato un decalogo di regole di condotta, basate sui suggerimenti forniti da Kroll Ontrack. Il primo gruppo di 5 consigli è volto a prevenire il rischio di malfunzionamenti dell'hard disk, la seconda serie, invece, contiene altrettanti suggerimenti pratici su come comportarsi in caso di avvenuta rottura o danneggiamento dell'hard disk:

Prevenire 

1. Maneggiare con cura – I notebook sono dei validi strumenti di lavoro, ma gli utenti spesso dimenticano che non sono dispositivi indistruttibili. La causa della rottura di un disco rigido in un notebook è nella maggior parte dei casi dovuta alla perdita di allineamento in seguito a una piccola caduta o a un leggero colpo. È consigliabile, quindi, tenere il notebook fermo e in posizione orizzontale durante il funzionamento in quanto anche piccole vibrazioni possono causare problemi all'hard disk. Per il trasporto è invece consigliata una borsa imbottita.
2. Prestare attenzione alla pulizia dell'ambiente – Essendo dei dispositivi mobili, i notebook non hanno una postazione fissa, tanto che spesso sono risposti o utilizzati in ambienti scarsamente puliti. Bevande versate accidentalmente sulla tastiera durante il lavoro, pile di carte o altri oggetti posti sull'apparecchio durante la ricarica, o apparati lasciati per lungo tempo in un angolo a raccogliere polvere sono esempi di comportamenti che possono causare numerosi problemi ai dati. Per non cadere in queste situazioni poco piacevoli è necessario solo utilizzare il notebook in ambienti puliti e asciutti.
3. Curare la propria privacy – Proteggere i propri dati significa proteggere il proprio notebook. È consigliabile verificare che il disco rigido del notebook sia protetto da password, così nell'eventualità che l'apparecchio venga smarrito i dati conservati all'interno della macchina non saranno compromessi. Esistono anche sistemi pratici e gratuiti per cifrare intere porzioni del proprio hard disk con un buon livello di sicurezza.
4. Ricordarsi il backup – Una delle operazioni più importanti da effettuare con un qualsiasi computer è un sufficiente salvataggio (o 'backup') dei documenti importanti. Mentre sui computer desktop aziendali possono essere pianificati backup regolari dei dati su un server, su un sistema notebook, che per definizione è votato alla mobilità, questo è più difficile. Si può sopperire a questa mancanza salvando i dati più importanti su supporti ottici (CD, DVD).
5. Monitorare lo stato di salute del proprio hard disk – Una lentezza eccessiva o strani rumori provenienti dall'hard disk possono essere la spia di una rottura imminente. In questi casi spesso è troppo tardi per riuscire a prevenire il problema. Il 30% dei guasti agli hard disk può essere invece tempestivamente predetto dal chip SMART (Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology) contenuto in tutti gli hard disk moderni. Esso consente di tenere traccia di numerosi parametri dell'hard disk, come temperatura, la percentuale di errori di lettura, il numero di ore in cuil'hard disk è stato acceso e molti altri.
Curare 
6. Mantenere la calma – Se si verifica un malfunzionamento del disco rigido è inutile farsi prendere dal panico: bisogna invece avere la freddezza di spegnere il notebook e non riavviarlo o, peggio,cercare di reinstallare il sistema operativo perché potrebbe comportare una perdita definitiva dei dati. Bisogna comunque avere fiducia nel fatto che, anche nelle situazioni che appaiono irreparabili, i dati possono essere recuperati.
7. Evitate di peggiorare la situazione – Non cercate di risolvere il problema cercando di smontare l'hard disk o compiendo altre operazioni maldestre come scuotere il supporto dati o cercare di pulirlo da eventuali impurità utilizzando prodotti d'uso domestico.
8. Software di recupero dati – A volte, è possibile recuperare i dati compromessi in modo totalmente automatico, utilizzando appositi software (per es. EasyRecovery di Ontrack). E' sconsigliato comunque impiegare questi software se i sintomi fanno pensare ad un guasto hardware o se il computer produce rumori anomali.
9. Hard disk bagnato – Nel caso in cui il vostro notebook scivoli in acqua, o l'hard disk venga bagnato in qualsiasi altro modo, non cercate in alcun modo di asciugarlo esponendolo a fonti di calore o utilizzando altri strumenti inadatti, come ad esempio un asciugacapelli. Evitate di scrollare l'hard disk nel tentativo di far defluire i liquidi. I dischi rigidi, se entrati in contatto con acqua salata, richiedono un trattamento particolare. Il sale infatti ne accelera la corrosione. In questi casi è consigliato utilizzare un contenitore a chiusura ermetica per inviare il supporto dati ad un laboratorio di recupero dati.
10. Rivolgersi a dei professionisti – Se il notebook emette strani rumori o non esegue correttamente le applicazioni, sarebbe opportuno rivolgersi a professionisti nel recupero; l'attività di recupero dati viene effettuata ogni anno su migliaia di notebook e i tecnici in questo campo sono capaci di salvarli estraendoli dai dischi rigidi dei notebook. Se i vostri dati sono importanti vale sicuramente la pena di rivolgersi a una società specializzata. Ma ricordatevi sempre che prevenire è meglio che curare!

Molti di questi suggerimenti potrebbero sembrare scontati, quasi banali, ma spesso, in una situazione di emergenza, si rischia di commettere qualche ingenuità. Lo dimostra la curiosa elencazione dei 10 casi più divertenti in cui i tecnici Kroll Ontrack sono stati chiamati ad operare.

Top Ten 2006

1. Giù dall'elicottero – Gli operatori di una società di telecomunicazioni, sorvolando il cielo di Montecarlo, hanno fatto cadere il proprio notebook dall’elicottero alla loro guida. I tecnici Kroll Ontrack sono riusciti a recuperare la grossa mole di dati memorizzati sul laptop e a trasmettere in tempo reale tutti i file al cliente (tramite server FTP) in modo che venissero utilizzati per una riunione che si teneva quello stesso giorno a Hong Kong.

2. Dati “lavati” – Ci troviamo su un aereo in volo da Londra a Varsavia e un passeggero aveva inserito nello stesso bagaglio il suo computer portatile e il beauty case. Sfortunatamente il flacone dello shampoo si è aperto, danneggiando l’hard disk del portatile. Per poter recuperare tutti i dati, i tecnici Kroll Ontrack hanno dovuto ripulire accuratamente l'hard disk e altri componenti in modo da ristabilire il funzionamento del drive.

3. Il caso Dom Joly – Dom Joly, celebre attore inglese, aveva lasciato cadere in modo accidentale il suo laptop, danneggiando l’hard disk su cui erano memorizzate cinquemila fotografie, seimila canzoni, mezzo libro in fase di stesura e tutti i suoi vecchi articoli pubblicati sui giornali. Avendo letto su un quotidiano il resoconto dell’accaduto, Kroll Ontrack ha contattato Joly, offrendosi di recuperare tutti i suoi dati.

4. Una biblioteca in fiamme – Un’incendio di vasta portata aveva bruciato un'importante università britannica, provocando una disastrosa perdita di dati: tutti i computer avevano subito ingenti danni sia per il fumo che per l'acqua usata dai vigili del fuoco. Kroll Ontrack è stata chiamata sul luogo dell'incidente per operare su trenta computer, riuscendo a recuperare oltre un terabyte di dati.

5. Attenti alle banane – Un cliente aveva lasciato su un hard disk esterno una banana matura, che marcendo, ha danneggiato l’apparecchio. Kroll Ontrack è riuscita a ripulirlo e ripararne il circuito stampato in modo da riattivarlo per il tempo sufficiente a recuperare i dati.

6. Una cunetta? No, un hard disk – Gli utenti continuano a lasciare computer e hard disk sulla rotta di veicoli in movimento. Kroll Ontrack ha recuperato dati da un laptop che era stato schiacciato dai rulli di una corsia mobile di un aeroporto e diversi hard disk esterni che si trovavano in uno zaino su cui è passato un camion.

7. La decima volta è…quella giusta – Dopo aver riformattato il proprio hard disk per ben dieci volte, un utente poco attento si rende conto di aver perso delle informazioni importanti di cui aveva necessario bisogno. Fortunatamente Kroll Ontrack è riuscita a recuperare i dati…al primo tentativo!

8. Alla ricerca di Nemo – Dopo una eccezionale vacanza alle Barbados, un cliente scopre con rammarico di non poter accedere alle foto che aveva scattato in immersione con la nuova macchina fotografica digitale subacquea. Fortunatamente Kroll Ontrack è riuscita a recuperare tutte le foto.

9. Drive rumoroso? Mettici un po' d'olio – Quando l’ingegno supera la fantasia. Un docente universitario per riparare il suo hard disk negli ultimi tempi un po’ troppo rumoroso, apre il cabinet e irrora l'interno del disco con WD-40, un potente lubrificante. Il drive ha smesso di cigolare e di funzionare.


Ed ecco l'incidente più curioso in assoluto tra tutti quelli registrati nel 2006:

10. Spedizione…in una calza - Un cliente ha deciso di spedire a Kroll Ontrack il drive malfunzionante, mettendolo in un paio di calzini sporchi, che ovviamente non hanno garantito la protezione necessaria durante il trasporto. I danni che ne sono risultati si sono rivelati più gravi di quelli provocati dall’incidente originale. Anche in questo caso gli ingegneri e tecnici di Kroll Ontrack sono riusciti a recuperare tutti i dati.


C'è anche una TopTen del 2005, per chi fosse interessato.

          

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