Design e schermo

Il design non è niente di nuovo o d’insolito: frontalmente richiama le forme spigolose di Huawei P8, mentre nella parte posteriore quelle di Huawei P9 Lite. La parte anteriore è terribilmente anonima, neanche i tasti al di fuori dello schermo hanno abbastanza personalità da essere riconoscibili ad occhio nudo! Posteriormente una trama in finto alluminio spazzolato avvolge il prodotto, che ha nella sua parte più alta una striscia in plastica (qui si poteva pensare a qualcosa con più classe come il vetro) che “protegge” la fotocamera e sotto la cui superficie è installata una trama tono su tono a righe orizzontali.

Vernee Thor E è compatto ed abbastanza elegante

L’altoparlante di sistema, rialzato con due piedini in plastica, è posto sulla scocca posteriore come avveniva sul modello dell’anno scorso, posizione che non va bene in entrambi i casi a causa del soffocamento dell’audio in prossimità di superfici rigide o morbide.

Sebbene la livrea non sia entusiasmante, lo spessore ridotto permette di usare lo smartphone semplicemente con una sola mano e di avere un’esperienza ergonomica valida.
In questo corpo compatto è posizionato uno schermo HD (1280x720p) di fattura sufficiente ma che mostra il fianco a causa di un angolo di visione basso ed una luminosità massima sotto la luce diretta del sole insoddisfacente.

Particolare del jack audio in cima al deviceLo spessore è incredibilmente sottile per un battery phone

Particolare del connettore microUSB sul fondo

Inclinando lo schermo sarà subito chiaro che il pannello montato è inferiore a quanto ci eravamo abituati a vedere sul modello Thor e la cosa si fa ancora più evidente se utilizziamo lo smartphone con tanta luce. Sebbene mi aspettassi solo migliorie da questo nuovo modello, così non è stato e, se avessero usato lo schermo dell’anno scorso, sarei stato molto più soddisfatto!

Lo schermo non è all'altezza del Vernee Thor dello scorso anno

Fotocamera

Il software delle fotocamere è la versione standard montata sul 70% degli smartphone Mediatek e, come tradizione vuole, non riesce in alcun modo a valorizzare le prestazioni dei sensori. Il software ci permetterà di visualizzare i filtri in tempo reale per personalizzare gli scatti e sono presenti le più comuni impostazioni (come HDR e Panorama), ma il vero problema sono i sensori installati.
Le fotografie sono di bassa qualità a causa di poca incisività, colori leggermente fuori gamma (troppo carichi) ed un AF lento ed impreciso. Durante lo scatto in sequenza, l’auto-focus cambierà più volte punto di messa a fuoco, sebbene il soggetto sia lo stesso e alla stessa distanza. Il risultato è un’esperienza frustrante perché metà delle foto saranno fuori fuoco e solo nel caso in cui ci armassimo di biblica pazienza, riusciremmo a catturare una foto sufficiente.

Fotocamera frontaleFotocamera principale del Vernee Thor E

Non appena la luce diverrà poca, le foto si riempiranno di grana che impasterà i colori e li degraderà. Non funziona meglio la cattura dei video, che sono girati in Full HD a 30 fotogrammi al secondo e che risentono di scossoni (non è presente nessun tipo di stabilizzazione efficace) e di cambio repentino di luce. Il sensore non gestisce bene le forti luci e la resa è davvero deludente.
La fotocamera frontale scatta selfie dalla qualità scadente e con colori mischiati fra loro. La fotocamera funziona peggio di altri smartphone nella stessa fascia di mercato.

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