Design e schermo

L’aspetto esteriore di Huawei P20 Pro suscita emozioni contrapposte. O lo si ama o lo si odia. Il mondo degli appassionati è tremendamente scettico sulla rivisitazione di questo modello e ancora di più sull’adeguamento del marchio al trend della penisola (notch), che si staglia sull’enorme superficie OLED dello schermo.

Voglio subito trattare di questo dettaglio estetico e prendere posizione sull’argomento: personalmente non mi infastidisce la presenza di questo rettangolino e coerentemente non reputo che la sua presenza possa dissuadermi dall’acquistare questo modello rispetto ad un altro; fatto incontrovertibile, però, è che non si può essere all’unanimità d’accordo con i miei gusti. Se il notch vi dovesse dare tanto fastidio, sappiate che è possibile nasconderlo attraverso l’impostazione software nel menù del display (rinunciando a qualche pixel).

Se non vi piace il notch potete farlo scomparire via software

Anteriormente, sotto il generoso schermo OLED, trova posto un sensore per il riconoscimento delle impronte digitali fantastico. Esteticamente non mi piace come è stato integrato nell’esigua cornice, ma il suo funzionamento lascia senza fiato, probabilmente il miglior sensore che abbia potuto impiegare durante le mie giornate, velocissimo e che non sbaglia mai un colpo.

Il frame è in alluminio con lavorazione lucida. La sua realizzazione è quasi continua per poi interrompersi nella parte più alta dello smartphone con due bande plastiche e grigie per il miglioramento della ricezione delle antenne. La cover posteriore (sul mio modello è blu, ma io consiglio di dirigersi sul modello Twilight) è realizzata in quello che dovrebbe essere vetro, ma che in mano restituisce la sensazione della plastica. In questo genere di lavorazione trovo che HTC abbia da insegnare qualcosa e riesca ancora a dire la sua.
Non so se sia un problema legato al mio modello o sia riscontrabile su tutti i device, ma la copertura posteriore mi è sembrata di qualità media e, battendoci il dito, restituisce un suono abbastanza cheap. Penso che Huawei avrebbe potuto realizzare qualcosa di più pregiato, vista la qualità, ad esempio, di Huawei Mate 10 Pro.

Frame e carrellino per SIM

L’aspetto è molto equilibrato ma quasi sempre asimmetrico. Le tre fotocamere sono posizionate tutte sulla sinistra e le indicazioni sul produttore delle lenti sono poste orizzontalmente. Le fotocamere sono tutte molto sporgenti, cosa che non solo rende fastidioso l’uso dello smartphone su di un piano, ma che si fa sentire quando cercherete di infilare il cellulare nella tasca anteriore del pantalone.
Le fotocamere, infatti, non di rado si impigliano nel vestiario! Questo dispositivo scivola e necessita di una copertura contro graffi ed urti.

Lo schermo OLED di Huawei P20 Pro

Lo schermo è un’unità da 6.1” 2240x1080p 408dpi. Ci troviamo davanti a un'eccellente soluzione, ben visibile sotto la luce diretta del sole, con un contrasto elevato e dei colori ben tarati e convincenti. Ottima è la possibilità di selezionare l'opzione “Tonalità naturale”, che calibra la temperatura colore del display in base all’illuminazione ambientale.
L’unica critica sul display che posso muovere è che non riesce a utilizzare intelligentemente lo spazio extra attorno alla capsula auricolare. Nella visione di video YouTube, ad esempio, l’estensione diventerà nera annullando il senso del notch. Non tutte le applicazioni sono pronte all’introduzione del notch e la sua presenza in qualche occasione diventa sin troppo invadente (su Instagram è particolarmente disorganica).

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