Al MWC, Qualcomm ha annunciato il suo nuovo SoC top gamma Snapdragon 820, che sarà basato sui core Kryo a 64 bit di progettazione propria e basati su sistema litografico FinFET a 16 o 14 nm. Tra le caratteristiche di spicco il supporto allo scanning biometrico a ultrasuoni, che consentirà di leggere le impronte digitali direttamente dal display o attraverso la scocca.


I SoC Qualcomm Snapdragon 810 stanno arrivando ancora ora sul mercato, ad esempio all'interno dell'appena annunciato HTC One M9, ma il chipmaker californiano è sempre proiettato verso il futuro e al Mobile World Congress ha annunciato il suo prossimo System on a Chip di nuova generazione, Qualcomm Snapdragon 820, che tornerà ad essere basato su core sviluppati internamente e chiamati Kryo.

Come sappiamo infatti, fino ai core Krait, Qualcomm era uno dei pochi chipmaker a realizzare progetti propri, seppur basati sui set di istruzioni ARM e somiglianti quindi in parte alle soluzioni del chip designer di Sheffield. Tuttavia più recentemente, al fine di accelerare l'adozione di core a 64 bit Qualcomm si è limitata a fare come molti altri chipmaker ed ha adottato le soluzioni ARM di ultima generazione Cortex A72, come nel caso dei recentemente annunciati Snapdragon 618 e 620 di fascia media. Tuttavia per il modello top gamma che andrà a sostituire l'attuale Snapdragon 810, Qualcomm è tornata all'antico, sviluppando in proprio i nuovi core Kryo basati sulle istruzioni ARM v8.

Per il momento i dettagli tecnici sono assai scarsi, si sa soltanto che i Kryo utilizzeranno un sistema litografico di tipo FinFET, vale a dire a sviluppo tridimensionale, soluzione che consente di ottenere migliori prestazioni, soprattutto dal punto di vista elettrico. Attualmente solo due fonderie sono capaci di realizzare chip di questo tipo, la taiwanese TSMC e la coreana Samsung, la prima però con processo produttivo a 16 nm, la seconda addirittura a 14 nm, come visto per il nuovo SoC Exynos 7420. Qualcomm non ha chiarito quale dei due adotterà ma in entrambi i casi gli garantiranno frequenze operative elevatissime, con prestazioni ancora inedite in ambito ARM e con consumi assai ridotti.

Due aspetti dello Snapdragon 820 rivestono però particolare interesse, il supporto alle tecnologie di scanning biometrico a ultrasuoni e il fatto di essere il primo esponente della piattaforma Zeroth, antesignana del "cognitive computing". Quest'ultimo è un concetto ancora piuttosto vago, che però dovrebbe indicare la capacità, da parte dei sistemi, di adattarsi ai problemi umani, indefiniti e ambigui per definizione. Di questa piattaforma si era parlato già nel 2013 ma da allora non se n'era più sentito nulla, fino ad oggi. Qualcomm avrebbe sviluppato una suite software che sfrutta i blocchi hardware sottostanti (il modem, l'Image Signal Processor, il codec audio, etc.) per fornire alcune funzionalità "smart". Intuitive security per esempio dovrebbe utilizzare l'analisi comportamentale per fornire l'autenticazione più sicura e un'adeguata protezione contro le minacce malware. Un'altra funzionalità utilizzerà invece varie condizioni ambientali per attivare azioni contestuali, e per questo però richiederà che il microfono e gli altri sensori siano sempre attivi. A quanto pare, Zeroth dovrebbe inoltre essere anche in grado di "personalizzare e adattare interazioni riconoscendo le espressioni facciali".

Lo scanning biometrico a ultrasuoni, quello che Qualcomm chiama Sense ID 3D Fingerprint Scanning, consentirà di rilevare le impronte digitali senza un sensore dedicato, ma semplicemente poggiando il dito sul display, sulla scocca, sia metallica che in policarbonato o anche sul vetro zaffiro, ad esempio quello che protegge di solito i device indossabili come gli smartwatch. Insomma le novità che introdurrà il Qualcomm Snapdragon 820 saranno come sempre tantissime, ma per vederlo in commercio bisognerà attendere ancora parecchio tempo, presumibilmente infatti il nuovo SoC non sarà disponibile prima del 2016.   

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