Qualcomm Zeroth funziona come un cervelloQualcomm ha appena annunciato e illustrato il progetto Zeroth, una nuova generazione di processori che, grazie a un mix di caratteristiche hardware e software, dovrebbero essere in grado di replicare il naturale funzionamento delle reti neurali, e quindi la nostra capacità di apprendere.


Si chiama Qualcomm Zeroth ed è un nuovo processore, anzi più esattamente una NPU (Neural Processing Unit) come la chiama il chipmaker californiano. Sì, perché la grande novità dello Zeroth è legata alla sua capacità di apprendere dalle esperienze, attraverso il cosiddetto rinforzo positivo, ossia la risposta positiva a una serie di tentativi, come mostrato anche nel video che trovate di seguito, in cui un robot dotato di Qualcomm Zeroth impara ad andare unicamente sui riquadri bianchi, evitando quelli di un altro colore, dopo aver ricevuto appunto conferma che questo è il comportamento giusto.

Qualcomm Zeroth

Qualcomm ovviamente non è andata troppo a fondo nei dettagli tecnici ma Zeroth ha tutta l'aria di essere un prodotto rivoluzionario. Da quello che si può dedurre in pratica Qualcomm ha trovato una via originale al problema di replicare le complessissime reti neurali umane, mimando in qualche modo (Qualcomm non l'ha spiegato) via hardware la struttura di un singolo neurone, che funziona trasmettendo impulsi elettrici lungo le sinapsi. Poi, basandosi sui diversi profili elettrici che ciascun neurone può assumere a seconda dei contesti, misurati dai neurologi, ha realizzato dei complessi algoritmi che sono così capaci di "programmare" di volta in volta la NPU, facendole assumere capacità e funzionalità differenti. In questo modo sono riusciti a ottenere un processore che non è in un certo senso pre-programmato e limitato dalla sua architettura intrinseca ma che è invece capace di adattarsi a diversi scenari, interagendo attivamente con essi e cambiando il proprio comportamento, e le cose che sa fare, attraverso il feedback ambientale. In pratica: è capace di imparare.

Ovviamente Qualcomm non ha dato alcuna timeline per la produzione in volumi di Zeroth e sicuramente questo non accadrà nel breve periodo, inoltre Qualcomm immagina per i suoi Zeroth una serie di impieghi al di fuori del mondo consumer, ad esempio nella realizzazione di intelligenze artificiali, realizzando reti di Zeroth interconnessi tra loro proprio come neuroni ma non esclude anche utilizzi più consueti. L'azienda californiana ha infatti spiegato che in futuro gli Zeroth potranno essere integrati anche negli Snapdragon, conferendo ai device la capacità di imparare dalle nostre abitudini e necessità. Tra alcuni anni dunque sarà possibile avere smartphone e tablet più "umani" che mai, in grado di apprendere le nostre abitudini, permettendo a sviluppatori e programmatori di immaginare nuovi servizi e modalità di interazione.

Google News
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti