Nvidia ufficializza le nuove schede grafiche GeForce 800M, alcune delle quali basate su architettura Maxwell, che punta soprattutto sull'efficienza. Le nuove GPU inoltre supporteranno anche le tecnologie Battery Boost, ShadowPlay e GamStream.
Arrivano le nuove schede grafiche mobile Nvidia GeForce Serie 800M, adottate come abbiamo visto già in diversi gaming notebook di ultima generazione, tra cui i vari MSI GS60 e GS70 Ghost Pro, GT60 e GT70 Dominator Pro, GE60 e GE70 Apache Pro e GP60 e GP70 Leopard Pro. Alcune GPU sono basate sulla nuova architettura Maxwell, ma non tutte! I modelli top-di-gamma e high-end infatti utilizzano core Kepler della precedente generazione, senza contare che esisteranno due versioni della GeForce GTX 860M, una con Kepler e una con Maxwell.
Insomma la solita confusione portata dalle discutibili operazioni di rebranding così diffuse in questo ambito? Si e no, perché comunque anche i core Kepler utilizzati per alcuni modelli sono stati ottimizzati e le nuove schede serie 800M che ne fanno uso non possono quindi essere semplicemente considerate delle GeForce 700M con un nome diverso. Procediamo quindi con ordine e vediamo quali sono le principali caratteristiche tecniche, modello per modello.
Nvidia GeForce GTX 880M
Il modello di punta è la GeForce GTX 880M, basata sullo stesso chip GK104 con 1536 CUDA core già visto per la GTX 780M. Grazie però ai miglioramenti apportati, il Green Team è riuscito ad alzarne il clock rate in maniera significativa, passando dai precedenti 797 MHz a 954 MHz, un aumento del 20 % che dovrebbe garantire anche un incremento delle performance globali della stessa percentuale. Il resto è invariato.
Nvidia GeForce GTX 870M
Anche questa scheda video utilizza lo stesso GK104 appena visto, ma si situa a metà strada tra la GTX 880M e la precedente GTX 770M: nonostante infatti abbia meno CUDA core attivi della top gamma, 1344, ne ha comunque di più della precedente, che ne usava 960 e che lavoravano anche a una frequenza inferiore, 811 MHz invece degli attuali 941 MHz. Il bus di memoria è invece pari a 192 bit. Il risultato è quindi un incremento del 62 % per la potenza di calcolo e del 25 % per la banda passante rispetto alla GTX 770M.
Nvidia GeForce GTX 860M
Arriviamo così alla GeForce GTX 860M, che Nvidia proporrà in due versioni differenti (anche se probabilmente le performance reali saranno simili): una con chip Kepler e una con chip Maxwell. La prima avrà lo stesso GK104 delle GTX 880M e GTX 870M ma con ancora meno core attivi, 1152, con clock rate di 797 MHz e bus a 128 bit. La seconda invece userà il nuovo GM107, lo stesso delle schede desktop GTX 750/750 Ti, con 640 CUDA core che lavorano a 1029 MHz, sempre con bus a 128 bit.
Nvidia GeForce GTX 850M
Infine troviamo la GTX 850M che, come si noterà, usa ora il prefisso delle schede video di fascia alta (Nvidia ha eliminato il prefisso GT), al doppio scopo di "nobilitare" a livello di marketing il segmento mainstream ma anche di sottolineare il supporto alle tecnologie Battery Boost, ShadowPlay e GameStream, del tutto assenti invece dalla GeForce 840M in giù. Sostanzialmente la GeForce GTX 850M è una GTX 860M Maxwell con clock inferiore, 876 MHz. L'inclusione della fascia GTX ha inoltre avuto il beneficio di portare anche su questo modello le più performanti RAM GDDR5 ma va ricordato che, di tutte le GTX, la 850M è l'unica che non supporta la configurazione SLI a doppia scheda.
GeForce 840M, 830M e 820M
Arriviamo così alle schede di fascia media e bassa, che non presentano più alcun prefisso. I dati disponibili su queste soluzioni sono molti meno. In pratica tutto ciò che si sa è riducibile al fatto che i primi due modelli utilizzano chip Maxwell con bus di memoria a soli 64 bit e che le RAM sono di tipo DDR3. Qualche dato in più è invece disponibile per la GeForce 820M, ma solo perché questa utilizza addirittura un chip Fermi con 96 core che lavoreranno a una frequenza compresa tra 719 e 954 MHz, presumibilmente a seconda delle scelte operate dai vari partner.
Le nuove GPU Nvidia, dalla GeForce GTX 880M alla GeForce GTX 850M, come detto fruiranno anche di una nuova serie di tecnologie, hardware e software, che dovrebbero consentire di espanderne in maniera significativa le feature e la flessibilità.
Battery Boost
La più importante, almeno nell'ottica della mobilità, è sicuramente Battery Boost. Una delle cause della minore richiesta di notebook e del passaggio dei casual gamer a tablet e persino smartphone è sicuramente dovuto alla scarsa autonomia dei modelli con l'hardware più performante che, nonostante ingombri e pesi a volte non indifferenti, lontani da una presa di corrente non durano più di un'oretta, a prescindere dalla capienza della batteria. Battery Boost invece dovrebbe garantire di ottenere prestazioni più che buone, con un framerate di almeno 30 FPS e un'autonomia in game che dovrebbe al tempo stesso aumentare del 50 o anche del 100 %.
Se questo nei top gamma significa semplicemente passare da un ora a un'ora e mezza o massimo due, fa sicuramente una maggior differenza in quei gaming notebook mainstream dove l'autonomia massima si aggira normalmente almeno attorno alle 4 ore. Anzitutto, per funzionare, Battery Boost richiede l'installazione del software GFE (GeForce Exerience). La nuova soluzione si basa come prima sulle ottimizzazioni introdotte dai profili gioco ma a questi aggiunge anche la possibilità di fissare un target per il framerate, solitamente consigliato a 30 FPS e altre ottimizzazioni che Nvidia non ha voluto rivelare.
Un'immagine rilasciata dal chipmaker californiano mostra il rapporto tra l'autonomia rilevata per un notebook che stava eseguendo Borderlands 2: di base non si superavano gli 86 minuti, mentre settando un target framerate di 30 FPS l'autonomia aumentava già del 25 %, passando a 107 minuti, ma solo abilitando completamente Battery Boost si raggiungevano i 131 minuti, con un ulteriore incremento del 22 %.
ShadowPlay
Come detto, oltre a Battery Boost tutte le nuove GeForce GTX della Serie 8 supportano anche altre due tecnologie, ShadowPlay e GameStream che però, a differenza della prima, sono esclusivamente di tipo software.
ShadowPlay è una soluzione che consente di registrare una sequenza di gioco senza necessità di software di terze parti, che solitamente hanno un impatto deleterio sulle prestazioni della CPU e utilizzando invece l’encoder integrato della scheda stessa, con un consumo di risorse pari ad appena il 5 %. In ogni momento del gioco sarà possibile premere la combinazione di tasti ALT+F10 per avviare la registrazione, che di default durerà 20 minuti ma il cui valore è settabile dall'utente. Con ALT+F9 invece sarà l'utente a poter stabilire inizio e fine di ogni sequenza, con l'unica limitazione dello spazio libero disponibile sull'hard disk. La registrazione avviene in formato MP4 alla risoluzione di 1080p e 60 frame al secondo. Tutti i titoli DirectX 9 e successivi sono supportati. Il risultato potrà essere poi postato su social network come YouTube ma anche trasmesso in streaming in tempo reale su Twitch.
GameStream
GameStream invece è il nome definitivo dato a una tecnologia che era già stata introdotta in versione beta sulla console mobile Nvidia Shield e che consente sostanzialmente di trasmettere alla console stessa in streaming, tramite Wi-Fi, un gioco in esecuzione su un computer desktop equipaggiato almeno con una GeForce GTX 650 oppure dal cloud, grazie all’elaborazione in remoto tramite Nvidia GRID, o ancora di visualizzare su un display esterno il titolo a cui stiamo giocando su Shield. La versione finale di GameStream rende possibile riprodurre tutto a 1080p con un framerate di 60 FPS (la versione beta era limitata a 720) e consente inoltre di utilizzare Shield anche come semplice "ponte" tra il computer di casa e il display del soggiorno, connettendo la console via HDMI alla TV. In questo modo Shield riceverà il gioco via Wi-Fi e lo riprodurrà sullo schermo esterno, consentendoci di giocare ai nostri titoli PC preferiti direttamente dal divano di casa.
