Il mistero dell'assenza di Steve Jobs al "Macworld Conference & Expo" 2009 è stato finalmente svelato dallo stesso amministratore delegato di Apple. Alcuni problemi di salute avrebbero spinto Jobs a rinunciare all'evento contro la propria volontà.
Pochi giorni fa Apple ha rilasciato un comunicato ufficiale con il quale si annunciava un importante cambio di rotta della strategia di marketing aziendale: la fiera dell'Expo al Moscone Center di San Francisco ospiterà tra poche ore l'ultima apparizione del MacWorld, al quale in futuro verranno preferiti altri canali di comunicazione con i consumatori. Il disappunto degli appassionati dell'azienda di Cupertino è stato aggravato da un'ulteriore novità: Steve Jobs, amministratore delegato e co-fondatore di Apple, non parteciperà all'evento, lasciando la conduzione del keynote di apertura a Philip Schiller, Senior Vice President del Product Marketing Apple.
L'inattesa assenza della più importante figura carismatica di Apple, negli ultimi anni protagonista indiscussa della scena mediatica, è stata inizialmente giustificata come un atto dovuto e simbolo di trasformazione. La comunicazione ha fatto crollare il titolo in borsa di Apple, che nel giro di poche ore ha perso oltre due punti percentuali; secondo alcune indiscrezioni infatti, Apple avrebbe cercato di coprire l'ennesimo peggioramento delle condizioni di salute di Jobs, le cui apparizioni pubbliche sono state veramente poche negli ultimi tempi.
Per evitare ulteriori speculazioni da parte dei giornalisti, Steve Jobs ha deciso di rompere il silenzio per chiarire al pubblico la situazione: il CEO di Apple, che in passato aveva già subito una operazione chirurgica per rimuovere un tumore benigno al Pancreas, sarebbe al momento impossibilitato a seguire il MacWorld a causa di uno scompenso ormonale. Jobs ha rassicurato il pubblico circa le sue condizioni generali di salute, ed ha annunciato che continuerà a ricoprire la carica di amministratore delegato della società anche durante la cura. L'intervento in extremis sembra aver convinto gli azionisti, che rinvigoriti hanno già condizionato una forte ripresa del titolo in borsa.