Nonostante sia stato presentato da appena un mese, sono già diverse le testate specializzate che hanno recensito l'ASUS Chromebox. Il giudizio sembra essere unanime: Chrome OS è migliorato molto dall'esordio ed un device come il Chromebox è perfetto per un impiego domestico senza troppe pretese.


Quando esordì sollevò più perplessità che altro ma Google non ha mai demorso ed ha sempre continuato lo sviluppo del suo sistema operativo Web based Chrome OS, che ora sembra stia iniziando a prendersi una rivincita sia tramite i Chromebook che i Chromebox, mini PC economici e molto semplici, perfetti per quasi tutti gli utenti domestici. Dopo il boom dei personal computer a cavallo tra gli anni '90 e i 2000 l'utenza consumer, che poi costituisce la gran parte dell'intero mercato, ha capito di non avere alcuna particolare necessità che imponga l'acquisto di potenti e ingombranti computer desktop o anche soltanto di un notebook, perché per navigare, chattare, inviare mail e gestire le proprie collezioni di foto e video o magari creare qualche semplice documento, è sufficiente un tablet economico, persino uno smartphone. E' questo il vero e unico motivo alla base della crisi di vendite di questi device e probabilmente anche la premessa al successo di Chromebook e Chromebox.

Questi ultimi infatti sono a tutti gli effetti dei mini PC più o meno economici a seconda della dotazione hardware scelta, piccoli, compatti, discreti, energeticamente parchi e facilissimi da usare, perfetti per chi, a casa, non ha esigenze particolari di alcun tipo. Questo del resto è anche quanto emerge dalle opinioni di alcuni nostri colleghi che hanno avuto modo di testare uno degli esponenti più recenti di questa categoria, l'ASUS Chromebox.

Presentato a febbraio, il piccolo computer taiwanese può essere equipaggiato con processori Intel Celeron 2955U da 1.4 GHz, Core i3-4010U da 1.7 GHz o Core i7-4600U da 2.1 GHz, 2 o 4 GB di RAM DDR3 e 16 GB di memoria interna, espandibile grazie ai 100 GB messi a disposizione gratuitamente per due anni da Google tramite il proprio servizio di web storage Drive e al lettore di memorie SD. Un buon parco porte e connessioni che prevede 4 USB 3.0, uscite video digitali HDMI e DisplayPort e un jack audio combo per Line-in e out e moduli Gigabit Ethernet LAN, Wi-Fi e Bluetooth 4.0 ne completano la dotazione.

Il giudizio da parte di testate come Anandtech, Liliputing e CNET è omogeneo: al prezzo a cui è offerto (l'allestimento base parte da 179 dollari) l'ASUS Chromebox è un'ottima scelta per qualsiasi utente domestico che non sia un hardcore gamer o un appassionato di montaggio video. Ben costruito, solido, affidabile, dalle buone prestazioni, relativamente parlando ovviamente, l'ASUS Chromebox potrebbe andare bene addirittura anche nel settore business, dove potrebbe essere visto come un'alternativa ai classici Thin Client, anche grazie alla partnership tra Google e VMWare che rende possibile la virtualizzazione di altri sistemi operativi su Chrome OS e per la presenza di una console dedicata agli amministratori, che rende più facile gestire anche parchi macchine abbastanza ampi.

Restano dunque sempre le solite perplessità sulla reale produttività di Chrome OS e di tutti i device che ne fanno uso, in modalità offline, sulla curva di apprendimento richiesta (il sistema è inizialmente spiazzante per tutti gli utenti abituati a sistemi operativi più classici) e sullo spazio di storage limitato che costringe ad affidarsi interamente al cloud, problemi comunque superabili visto il vantaggiosissimo rapporto tra prezzo e prestazioni.

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