ARM Cortex A9 a 2GHz sfida Intel Atom N270Mercoledì scorso ARM Holding ha aumentato a 2GHz la frequenza di clock del suo processore Cortex A9 dual-core, mirando così a migliorare le prestazioni di questa CPU dai consumi ridotti e andando a competere con le soluzioni Atom di Intel.


I processori ARM hanno da sempre avuto larghissimo impiego nei dispositivi mobili compatti, come smartphone e palmari. Non è tuttavia un segreto il fatto che un numero crescente di produttori voglia impiegare le CPU ARM in ambiti diversi, ad esempio nei Moblie Internet Devices (MID) e nei netbook: è proprio di mercoledì la notizia che Archos abbia ufficialmente presentato il suo MID ARM Archos 5 (che coniugherà la declinazione Cortex A8 al sistema operativo Google Android), mentre voci di corridoio suggeriscono che Nokia abbia in cantiere una variante del suo nuovo Booklet 3G dotata di processore ARM con uscita prevista per il 2010.

ARM Cortex A9

La maggior parte dei chip sul mercato basati su processori ARM non supera il gigahertz di frequenza, e fino ad ora questi processori erano conosciuti prevalentemente per i loro consumi contenuti. Mirando a dimostrare inequivocabilmente che i suoi processori sono scalabili e perfettamente in grado di gestire applicazioni multimediali intensive, ARM ha portato la velocità di clock massima del suo Cortex A9 dual-core a 2 GHz. Questa soluzione ha dimostrato prestazioni molto superiori rispetto all'Intel Atom N270 (cpu single core operante a 1.6 GHz) pur mantenendo un TDP di soli 1.9 W, ed è pensata per essere implementata dagli assemblatori in modo del tutto scalabile.

Se il messaggio di ARM a Intel è chiaro e da non sottovalutare, il suo avversario non è da meno. Con la sua prossima piattaforma Moorestown, Intel mira infatti a ridurre le richieste energetiche delle sue CPU x86 portando il processo produttivo a 32 nm in modo da rendere i chip adeguati anche ai dispositivi mobile più compatti, sfidando ARM in un settore nel quale è stato dominatore quasi incontrastato per lungo tempo. Il consumo energetico in idle rispetto all'attuale piattaforma Menlow (chipset SCH US15 con processore Atom serie Zxx) sarebbe infatti, a detta di Intel, ben 50 volte inferiore.

ARM Cortex A9

Benché i chip ARM abbiano avuto da lungo tempo un sostanziale margine di vantaggio nei consumi rispetto alle soluzioni Intel, quello che manca ad ARM è un migliore supporto software delle sue architetture. Benché infatti molte distribuzioni Linux abbiano pieno supporto per le tecnologie ARM, Microsoft ha sempre preferito relegare il supporto a tali architetture nelle versioni embedded del suo sistema operativo come Windows Mobile e Windows CE. Allo stato attuale, quindi, neppure Windows 7 è compatibile con le architetture ARM, anche se da Redmond non sono arrivati commenti ufficiali circa la possibilità di un porting del nuovo sistema operativo a finestre per queste piattaforme.

Per quale tipo di applicazioni su larga scala potrebbe essere destinato quindi un Cortex A9 potenziato nel caso Microsoft non volesse aprire il suo sistema operativo più diffuso ad ARM? James Hamilton, vice presidente e "Distinguished Engineer" nel team dei servizi web di Amazon, ha proposto l'utilizzo di un array di processori multicore ARM per la realizzazione di server dedicati al web hosting economici ed efficienti.

Questo approccio, noto come "fisicalizzazione", è in ideale opposizione alla diffusa pratica di virtualizzazione: invece di utilizzare un singolo sistema ad elevate prestazioni per gestire più macchine virtuali, si utilizzano un gran numero di piccole macchine economiche. Questa tecnica può apparire oggi alla stregua di un paradosso anacronistico, ma presenterebbe comunque un indubbio vantaggio di ordine economico: Intel richiede un costo aggiuntivo molto oneroso per i suoi chip di alto livello orientati ai server, dunque evitando di acquistare singoli sistemi ad alte prestazioni si aggirerebbe la necessità di pagare il "premium" previsto per i chip di punta.

Per avere però un riscontro diretto e valutare le effettive applicazioni possibili della nuova CPU ARM Cortex A9 bisognerà comunque aspettare il 2010. Le prime implementazioni saranno dedicate agli smartphone, e saranno configurate per un consumo compreso tra i 200 e i 300 milliwatts. Le varianti che verranno adottate nei netbook consumeranno circa il doppio per cpu dual-core a 1 GHz. La compagnia avrebbe già 15 partner commerciali tra cui Toshiba, Nvidia e Samsung, quindi è lecito aspettarsi che i primi dispositivi dotati del nuovo processore ARM potrebbero essere presentati già durante la prima metà dell'anno prossimo.

 

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