I sistemi di test

Per saggiare lo stadio di sviluppo e le reali potenzialità dell'accelerazione hardware abbiamo scelto alcuni portatili molto diffusi e dotati di una piattaforma non troppo pretenziosa: il nostro interesse infatti è di verificare se il supporto dell'accelerazione hardware da parte degli ultimi software di video editing sia giunto a un livello tale da permettere buoni risultati anche su piattaforme portatili non professionali e accessibili dal vasto pubblico casalingo.

La scelta è caduta su tre portatili, di cui due equipaggiati con APU AMD Fusion, un netbook Acer Aspire One 522 e un notebook MSI XSlim X370, rispettivamente con processore AMD C50 e AMD E350. Il terzo, un netbook Samsung NC210, è basato su una normalissima piattaforma Intel Atom che non supporta l'accelerazione hardware e che, assieme a un nettop basato su NVIDIA ION 2, è stato inserito nella comparativa come punto di riferimento, per quantificare meglio le differenze tra sistemi che supportano o meno tali tipi di tecnologie computazionali.

I risultati ottenuti sono molto interessanti e, per certi versi, inattesi, ed aprono prospettive incoraggianti per il futuro dell'editing video anche su dispositivi mobili non particolarmente potenti.

Prima di dare un'occhiata più da vicino alle CPU in questione, richiamiamo alla memoria i cardini fondamentali della tecnologia Fusion.
AMD ha infatti deciso di puntare tutto su due concetti: l'efficacia in ambito multimediale e il risparmio energetico. Per fare questo ha sviluppato il progetto Fusion, che prevede l’unificazione su un solo die della tradizionale CPU e del processore grafico, dando vita a un chip chiamato APU (Accelerated Processing Unit). Le prime APU Fusion sono basate su due differenti architetture, Bulldozer, destinata a prodotti di fascia alta dove la potenza di calcolo è fondamentale, e Bobcat, un’architettura che fa invece della flessibilità d’uso e del risparmio energetico i suoi punti di forza ed è quindi destinata ad equipaggiare prodotti di fascia media, che è quella che qui ci interessa.

La microarchitettura Bobcat a sua volta si declina in versioni differenti a seconda del target di riferimento. Quello che equipaggia l’MSI è, ad esempio, il processore E350, nome in codice Zacate, un dual core con processo litografico a 40 nm, frequenza di lavoro di 1.6 GHz e TDP di 18 W, mentre l'Acer Aspire One 522 utilizza l'AMD C50, nome in codice Ontario, sempre un dual core con processo produttivo a 40 nm, ma con una frequenza di lavoro di solo 1 GHz e TDP di appena 9 W. Entrambe le soluzioni hanno una cache di primo livello di 128 KB e una di secondo livello di 1024 KB.
Queste APU integrano poi come detto una GPU, in questo caso la Radeon HD 6310 per quanto riguarda l'E350, che offre supporto alle DirectX11 e agli shader model 5.0 ed è dotata di 80 unità di calcolo, mentre il C50 è equipaggiato con la Radeon HD 6250, architetturalmente identica alla 6310, ma con frequenze di lavoro di core e shader unit minori (280 MHz contro 500).

L'APU è abbinata ad un southbridge, residuo dei vecchi chipset, che prende il nome di Fusion Controller Hub o FCH, e che aggiunge il supporto per le interfacce SATA, USB, LAN Ethernet ed il codec audio. L’insieme della APU e dell’FCH costituisce la piattaforma chiamata Brazos.

A questi due processori abbiamo affiancato, come detto a scopo puramente comparativo, un netbook e un nettop Intel.
Il primo fa uso di un processore Intel Atom N550, un dual core di nuova generazione (core Pineview), con processo produttivo a 45 nm e frequenza di lavoro di 1.5 GHz. Al contrario della precedente generazione Diamondville queste nuove CPU sono di tipo monolitico, ossia i due core sono fisicamente parte di un unico die, mentre prima erano due single core affiancati. Si tratta comunque di un miglioramento che porta benefici marginali in termini di prestazioni pure, ma che contribuisce invece ad abbattere i consumi; inoltre adesso i nuovi Atom integrano al proprio interno anche il controller di memoria e la GPU Intel Graphics Media Accelerator (GMA) 3150.

Il nettop è munito di NVIDIA ION 2 che, come sappiamo, è semplicemente una scheda video dedicata da abbinare sempre ai nuovi processori Intel Atom. Realizzato con tecnologia a 40 nm, il core GT218 che ne è alla base è dotato di 16 unità di calcolo che possono lavorare a una frequenza di 405, 475 o 535 MHz (a seconda del produttore), offre supporto alle DirectX 10.1 e agli shader model 4.1, è dotato di 512 MB di RAM DDR3 operanti a 790 MHz e supporta la tecnologia CUDA, la versione NVIDIA della tecnologia Stream AMD (ora chiamata APP - Accelerated Parallel Processing) in ambito GPGPU. Nvidia Ion 2 integra un motore di decodifica HD PureVideo equivalente a AMD UVD 3 integrato nelle APU Fusion, ed è pertanto in grado di beneficiare del supporto dell'accelerazione hardware di Corel VideoStudio Pro X4.

 

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