Intel vuole calmierare il prezzo degli ultrabookIntel spiega i motivi per cui gli Ultrabook non sono attualmente molto economici. Ma l'impiego di nuovi materiali come la fibra di vetro potrebbe abbattere i prezzi.


Per rispondere alle lamentele di chi considera il prezzo degli UltraBook generalmente troppo oneroso, scende in campo Intel che spiega che sono i costi dei materiali ad incidere in modo importante sui listini.

Un "ultrabook" ultra-economico proposto da Malata

Nelle ultime settimane abbiamo riportato che i produttori non sono stati in grado di contenere sotto i 1.000 dollari il prezzo delle proprie soluzioni ultrabook. Asus, ad esempio, potrebbe proporre il modello UX ad un costo compreso tra i 1.000 e i 1.600 dollari a fronte degli 8-900 dollari inizialmente previsti.

Il problema non è tanto il prezzo, quanto il fatto che Intel aveva promesso pubblicamente al Computex che gli ultrabook avrebbero avuto un prezzo al pubblico inferiore ai 1000 dollari, posizionandosi quindi nel segmento mainstream. E per un produttore autorevole come Intel, possiamo immaginare quanto possa essere penoso non mantenere una promessa.

Come detto, la causa principale della non economicità degli UltraBook è da ricercarsi nel costo dei materiali ma anche in quelli relativi alla progettazione. Il margine di profitto lasciato ai distributori e ai produttori, dunque, può diventare marginale.

Il chipmaker californiano ha reso noto che il BOM (bill of materials) di un UltraBook spesso 21 millimetri si aggira attorno ai 475-650 dollari contro i 493-710 dollari necessari per un modello spesso 18 millimetri. È chiaro dunque che non c’è molto spazio per il profitto. A queste cifre, infatti, bisogna aggiungere i costi di produzione e di assemblaggio che costituiscono il costo totale per singola unità.

La redazione del sito Digitimes ha pubblicato recentemente una notizia secondo la quale Intel stessa ha programmato un meeting con i produttori per cercare di trovare un punto di incontro e per trovare una soluzione comune al fine di riportare il prezzo degli UltraBook a livelli più competitivi.

A tutto questo bisogna aggiungere un altro fattore. A causa della forte domanda di Apple relativa agli chassis in metallo, molti produttori di UltraBook si trovano costretti a cercare materiali alternativi. Se infatti quello generalmente preferito dal maggior numero di produttori è un ibrido di magnesio-alluminio, materiale che offre resistenza ma permette anche di raggiungere livelli di spessore davvero modesti, è anche vero che secondo Foxconn e Catcher, due delle più grandi aziende che riforniscono il colosso di Cupertino, al resto dei produttori resterebbe davvero poco. Apple infatti, da sola, si approvvigionerebbe della maggior parte del materiale disponibile.

Una alternativa verosimile potrebbe essere la fibra di vetro, leggera, resistente e facile da lavorare. Bisogna considerare che ogni foglio di fibra di vetro ha un costo decisamente inferiore e, dunque, sarebbe possibile risparmiare sui costi di produzione, riportando i prezzi al pubblico a qualcosa di più ragionevole.

via Slashgear

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