Avrebbero dovuto conquistare e rivoluzionare il mercato del mobile computing, ma le prime recensioni sui PC Always-Connected sono deludenti: costano quanto notebook con Intel Core (Kaby Lake o Kaby Lake R) ma hanno le stesse prestazioni di un modello con Celeron N3450 (Apollo Lake) da 200 euro.


Probabilmente l'obiettivo di Microsoft era quello di cambiare il mondo del mobile computing, portando Windows 10 su un'architettura completamente nuova, ma le prime recensioni dell'HP Envy x2 e dell'ASUS NovaGo hanno lasciato molti dubbi, soprattutto sul mercato a cui dovranno fare riferimento. I primi notebook Windows 10 con Qualcomm Snapdragon 835 hanno un'autonomia straordinaria, funzionalità always-connected grazie ai modem 4G-LTE integrati, ma prestazioni poco brillanti, in sostanza quelle che ci aspetteremmo da un computer portatile da 200 euro. Eppure questi dispositivi non costano poco: il convertibile ASUS ha un prezzo di 599 euro, mentre il detachable di HP parte da 999 euro.

Forse non dovremmo considerare questi laptop come dei modelli tradizionali, ma come una nuova categoria di dispositivi pensati per eseguire (all'occorrenza) alcune applicazioni legacy. La verità è però un'altra: un PC Windows su ARM vi permette di fare le stesse operazioni che fareste su un classico PC con CPU Intel o AMD, forse più lentamente ma con parecchie ore di autonomia. E la prova arriva direttamente dai primi test, nero su bianco.

Laptop Magazine ha pubblicato le recensioni dell'HP Envy x2 e dell'ASUS NovaGo, includendo anche alcuni benchmark: i risultati ottenuti da chip Intel Core di 7a o 8a generazione sono mediamente 3 volte superiori rispetto a quelli registrati per il SoC Qualcomm Snapdragon 835 (in Geekbench 4), che viene inesorabilmente battuto anche dai processori Intel Apollo Lake. Che senso ha confrontare questi chip? In effetti c'è una logica: l'HP Envy X2 costa poco meno di un Lenovo Miix 720 (Core i7), quindi dovrebbe avere le stesse performance, ma in realtà si avvicina più a quelle di un Lenovo IdeaPad 320 (Intel Celeron N3450) soprattutto quando è chiamato ad eseguire app compilate nativamente per chip ARM-based come il browser Edge.

Le applicazioni Windows più popolari però non sono compilate per ARM, quindi Windows 10 su ARM utilizza l'emulazione per eseguire app x86 a 32bit, ma con alcuni limiti: al momento non c'è supporto per le app x86 a 64-bit, poi non tutte le app a 32-bit possono essere eseguite e, infine, le poche funzionanti sono molto più lenti delle app native. Ed ecco alcuni punteggi raccolti da TechSpot per il benchmark del browser Octane 2.0 di Google:

  • Qualcomm Snapdragon 835 con browser Edge (nativo ARM): 10.712
  • Intel Celeron N3450 con browser Chrome (x86): 10.629
  • Qualcomm Snapdragon 835 con browser Chrome (x86): 3.500

Quindi, eseguendo app native, i benchmark sono molto simili a quelli di un notebook economico ma eseguendo app x86 che richiedono emulazioni i risultati sono significativamente peggiori (sempre che si riesca a farle girare). E il dato viene riconfermato anche in altri benchmark come PCMark, Cinebench, x.264 HD, Handbrake e Photoshop. In effetti, l'Envy X2 non è adatto ai rendering di video o foto, tanto che impiega un tempo quasi 5 volte superiore a quello di un Chuwi Lapbook Air con un chip Celeron N3450 per applicare l'effetto Iris Blur su Photoshop. Però è interessante notare come l'Envy x2 sia un po' più veloce del Lapbook Air quando si tratta di compressione di file con Winrar o 7-zip (e probabilmente lo è grazie a quei gigabyte di memoria più rapida).

In conclusione se cerchi un notebook dalla lunga autonomia e con bassi consumi energetici, piccolo e con design fanless, la scelta migliore è un PC Windows on ARM ma non aspettarti prestazioni da top-di-gamma. Questi notebook danno il loro meglio con app native ARM ed è probabilmente per questo il motivo che tutti i PC Always-Connected di prima generazione sono forniti di Windows 10S (piuttosto che Windows 10 full version). Limitando l'utente all'installazione delle sole app provenienti dal Microsoft Store, Redmond garantisce in sostanza le migliori prestazioni possibili dalle app compatibili. Peccato però che l'esecuzione di app x86 su PC ARM rappresenta la principale differenza tra Windows su ARM e l'ormai defunto Windows RT.

Microsoft sta cercando di attirare più sviluppatori per convertire le app in versioni per Windows Store / Microsoft Store, ma con scarso successo. Non è chiaro quindi se Windows 10 su ARM diventerà più popolare in futuro, ma almeno tre cambiamenti potrebbero aiutare questa evoluzione: PC Windows on ARM più economici, processori ARM più veloci con prestazioni più competitive e ottimizzazioni Windows on ARM.

I primi modelli di PC Always-Connected saranno venduti con una piattaforma già datata: sono basati su uno Snapdragon 835, uno dei processori più affidabili dello scorso anno già sostituito negli smartphone premium da uno Snapdragon 845, che potrebbe offrire prestazioni migliori con Windows.

I produttori saranno disposti a scommettere su una seconda generazione di PC con Qualcomm? Al momento è molto difficile dirlo, soprattutto considerando le ultime stile: le vendite degli ASUS NovaGo, HP Envy x2 e Lenovo Miix 630 non sembrano andare molto bene e per rimettere in moto il mercato i produttori dovrebbero tagliare i prezzi di questi dispositivi, perdendo non solo soldi ma anche gli stimoli necessari per continuare ad investire.

Forse i prezzi dei PC Always-Connected diminuiranno solo quando entrassero in gioco chip Rockchip e MediaTek utilizzati nei tablet Android e nei Chromebook di fascia bassa, ma avrebbe un senso un notebook entry-level con Windows on ARM?

Via: Liliputing

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