Recensione della TV stick Android inTV i9 CX919InTV i9 CX-919 è il successore di un mini-PC Android che avevamo recensito lo scorso anno, il CX-01. Il passo in avanti è notevole, grazie all'adozione di una nuova CPU quad core e di un quantitativo doppio per quanto riguarda RAM e storage, senza contare l'integrazione di un'antenna esterna Wi-Fi. Una delle migliori TV stick Rockchip RK3188.


Nati in Cina per soddisfare le esigenze di un mercato enorme ma in via di sviluppo, in cui la voglia di device high-tech si accompagna per forza di cose alla necessità di contenere il più possibile i costi, i mini-PC e le chiavette TV o TV stick Android sono rapidamente divenuti un successo commerciale in tutto il mondo, grazie soprattutto alla loro enorme versatilità che si accompagna a un prezzo molto accessibile, che consente a chiunque, con poca spesa, di creare una seconda postazione in casa o ovunque si trovi, semplicemente connettendo il device a un display esterno.

Nonostante comunque la loro esplicita vocazione low cost, anche questo tipo di prodotti si è andato evolvendo grazie ai progressi costanti nel campo dei componenti hardware, che a ogni nuova generazione consente di avere a disposizione processori più potenti ma altrettanto economici di quelli che li hanno preceduti. Il nuovo inTV i9 CX-919 da questo punto di vista è esemplare: comparandolo al modello dello scorso anno, di cui ci siamo occupati anche noi, chiamato CX-01, si può notare un'evoluzione netta e ancora più significativa se si prende in considerazione anche il prezzo finale a cui è proposto il device.

Mini PC Android inTV i9 o CX-919

Il CX-01 infatti, ad un costo che oscillava tra i 50 e i 60 dollari a seconda dello shop che lo proponeva, offriva un SoC Telechips TCC8925 con processore single core ARM Cortex A5 da 800 MHz e GPU ARM Mali 400, abbinato a 512 MB di RAM e a 4 GB di spazio di storage, una porta USB 2.0 standard, una microUSB, un connettore HDMI e un modulo WiFi, mentre il sistema operativo era Google Android in versione 4.0.4 Ice Cream Sandwich. Il nuovo i9 CX-919 invece è dotato di un SoC RockChip RK3188 con processore quad core ARM Cortex A9 da 1.6 GHz e GPU ARM Mali 400, 2 GB di RAM, 8 GB di memoria interna e sistema operativo Android in versione 4.2.2 Jelly Bean che, tra le altre cose, introduce anche il supporto alla tecnologia di streaming video wireless Miracast.

Infine la nuova versione del TV dongle è anche dotata di un'antenna esterna WiFi, che migliora drasticamente ricezione, trasmissione e stabilità del segnale, costituendo dunque un plus notevole, che solo pochissimi altri device simili possono vantare, il tutto proposto a un prezzo che non raggiunge gli 80 dollari. Anche un rapido confronto con la concorrente diretta Rikomagic MK802IV ci conferma che l'Intv i9 CX919 è una delle più valide penne Android quad-core disponibili sul mercato: la dotazione hardware è molto simile ma alcuni dettagli sono comunque in grado di fare la differenza a favore della CX-919, soprattutto per quanto riguarda i valori aggiunti rappresentati proprio dall'antenna esterna e dal dissipatore passivo posto sul SoC (non presente su tutti gli esemplari di MK802IV).

inTV i9 o CX919 ha il design tipico delle chiavette Android

Rispetto alla Rikomagic inoltre la inTV i9 offre un design ancora più curato e ben riuscito con una originale finitura iridescente. Sulla carta dunque la inTV i9 CX919 sembra avere tutto ciò che serve per candidarsi a prodotto migliore della propria categoria, grazie a un rapporto tra dotazione e costi davvero vantaggioso. Prima però di andare a verificare praticamente la validità di questa soluzione tramite i benchmark, diamo uno sguardo più da vicino al bundle e allo stesso mini-PC.


Unboxing

Il packaging che accompagna la inTV i9 appare curato anche se essenziale nella dotazione. La scatola infatti, compatta e poco più grande del device stesso, si presenta in una colorazione completamente nera, dominata unicamente dal logo del robottino di Android e da una serie di icone che riassumono le principali caratteristiche tecniche del device.

All' interno, oltre al TV stick, troviamo un classico alimentatore da parete USB, nel nostro caso con presa europea, un cavo da microUSB ad USB full size per l'alimentazione e il trasferimento dati e una guida rapida per l'installazione e il primo funzionamento. È necessario, come al solito, precisare che il corredo delle chiavette inTV i9 CX919 in vendita potrebbe essere diverso e/o più completo di quello del nostro esemplare di test.

Contenuto della confezione: alimentatore da parete, cavo USB, manuale

Specifiche tecniche

  • Processore: Rockchip RK3188 quad core ARM Cortex A9 1.6 GHz
  • GPU: ARM Mali 400 MP4 500 MHz
  • Memoria: 2 GB DDR3L
  • Sistema operativo: Google Android 4.1.1 Jelly Bean con possibilità di firmware upgrade alla versione 4.2.2
  • Storage: 8 GB
  • Espansioni: micro SD slot
  • Networking: Wi-Fi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.0
  • Video Codec: AVI, MPEG-2, MPEG-4, WMV, MKV, MOV, RM, RMVB
  • Audio Codec/Formati: MP1/2/3, WMA, OGG, AAC, FLAC, WAV
  • Porte: 1x USB host 2.0, 1x micro USB for power, 1x USB OTG
  • Dimensioni: 102.2 x 47 x 11 mm
  • Peso: 36 g

Design e disassemblaggio

Seppure il design e l'originalità estetica non siano considerati valori di primaria importanza nella categoria delle chiavette TV Android, tuttavia l'inTV i9 CX-919 ha qualche piccola ma significativa particolarità che le permette di staccarsi dalla massa. Lo chassis del CX-01, piuttosto simile al corpo di una normale penna USB, è stato completamente abbandonato per una nuova versione per certi versi simile proprio a quella della Rikomagic, larga e sottile. Anche in questo caso è stato utilizzato un rivestimento in plastica ma con una finitura lucida che presenta una particolare iridescenza che varia al mutare dell'incidenza della luce, dando così vita a sfumature di diversi colori che conferiscono al telaio un aspetto meno povero.

Il telaio in plastica presenta una graziosa striatura iridescente

Per quanto riguarda la dotazione di porte, troviamo anzitutto il connettore principale, di tipo HDMI 1.4, penultima versione dello standard, che supporta dunque anche flussi video 3D o Ultra HD 4K, con risoluzione cioè fino a 3840 x 2160 pixel, anche se poi praticamente questo può accadere solo in presenza di un firmware adatto e di una piattaforma hardware tale da supportare la riproduzione fluida dei video con questa risoluzione.

In tutto la inTV i9 CX919 dispone di 2 porte microUSB, una USB full site ed uno slot microSD

Su un fianco invece c'è una porta microUSB dedicata all'alimentazione, e lo slot per inserire le schede microSD, oltre a un piccolo tasto funzione che può essere utilizzato anche in fase di accensione, per settare il device in modalità aggiornamento. Sul lato corto inferiore infine troviamo una porta USB 2.0 host full size, che consente di collegare un mouse o anche una tastiera al CX 919, e una seconda microUSB con tecnologia OTG (On The Go), che consente di connettere via USB device esterni come ad esempio fotocamere, hard disk, pen-drive, lettori di card e altro ancora, in maniera diretta e immediata.

Come sempre inoltre abbiamo anche provato a disassemblare il dispositivo, per verificare sia la disposizione interna dei componenti sia la facilità dell'intervento di manutenzione in sé e dobbiamo anzitutto segnalare che, a differenza di quanto riscontrato per il Rikomagic, qui non c'è stato alcun rischio di rompere i gancetti mentre aprivamo la scocca, perché la plastica impiegata è di qualità superiore e più robusta.

Il telaio si apre con facilità e permette di accedere al PCB

All'interno la disposizione dei chip sul PCB è simile a quella di altri pico-PC Android based, con controller di rete e memoria destinata allo storage su un lato della board e System on a Chip su quello opposto, mentre i moduli di memoria DDR3 sono ospitati su entrambi i lati della motherboard. La RAM è marchiata Hynix, mentre il modulo eMMC è prodotto da Micron e il chip combo Wi-Fi/Bluetooth da Broadcom.

È importante notare anche che Intv ha montato una piccola piastra metallica che copre il SoC e parte dei moduli RAM, con funzione di dissipazione passiva del calore. Nella recensione del Rikomagic MK802IV infatti notammo che, nonostante il basso profilo termico del SoC Rockchip, esso scaldava ancora abbastanza, soprattutto se utilizzato in sessioni piuttosto lunghe, facendo così aumentare il rischio di danneggiare la scocca o quantomeno di peggiorare sensibilmente l'ergonomia del dispositivo che, divenuto bollente, era difficile da maneggiare. La soluzione di raffreddamento adottata sulla i9 CX919 è sicuramente migliore e consentirà a questa chiavetta Android di avere un ciclo di vita più lungo.


Processore e piattaforma hardware

Cuore della inTV i9 CX-919 è l'ormai conosciutissimo System on a Chip RockChip RK3188, soluzione molto diffusa anche su diversi tablet e smartphone economici perché in grado di coniugare prestazioni, consumi e costi. Il SoC infatti è composto da un processore quad core di tipo ARM Cortex A9 e da una GPU ARM Mali 400 anch’essa quad core, componenti non più recentissimi ma comunque ancora validi sotto il profilo prestazionale, soprattutto se impiegati nella fascia di prezzo a cui appartiene l'inTV i9, ed economici essi stessi, grazie alle licenze di produzione ormai poco costose.

RockChip inoltre ha adottato il sistema litografico a 28nm messo a punto da TSMC, più miniaturizzato rispetto a quello a 40nm previsto originariamente da ARM. In questo modo il chipmaker cinese ha potuto sia abbattere i consumi che aumentare le prestazioni, grazie a un incremento della frequenza operativa di processore e sottosistema grafico. Secondo Rockchip il nuovo sistema produttivo abbinato alla tecnologia High-K Metal Gate, dovrebbe infatti consentire allo RK3188 di ottenere consumi più bassi del 55-60 % rispetto alle soluzioni ARM Cortex A9 standard e prestazioni superiori del 30 % per la componente CPU e addirittura del 40 % per la GPU, in rapporto a quanto ottenibile dalla Nvidia GeForce ULP del SoC Tegra 3.

Il SoC Rockchip RK3188 è coperto da un dissipatore

Gli ARM Cortex A9 possono contare su un'architettura superscalare out-of-order e supportano le istruzioni SIMD NEON, in grado di eseguire fino a 16 operazioni per istruzione, mentre la ARM Mali 400 supporta le API OpenGL ES 1.1 e 2.0 e OpenVG 1.1, l’alpha blending e lo FSAA (Full Scene Anti-Aliasing), caratteristiche grazie alle quali è ancora in grado di dire la sua con grande autorità in ambito 3D.


Reti

Come il Rikomagic MK802IV, anche l'inTV i9 CX919 dispone di un chip combo che gestisce le connessioni Bluetooth e Wi-Fi, il Broadcom BCM4330, una soluzione single band che trasmette nella frequenza dei 2.4 GHz e supporta gli standard 4.0+HS per il Bluetooth e 802.11b/g/n per il Wi-Fi. Il chip Broadcom adotta anche diverse tecniche avanzate di design e produttive per diminuire l'assorbimento elettrico sia in idle che in funzione e sofisticati algoritmi di coesistenza radio ECC (Enhanced Collaborative Coexistence) e altre soluzioni hardware che permettono ai due moduli di funzionare anche contemporaneamente senza disturbarsi a vicenda. Inoltre, per merito dell'antenna esterna orientabile, qui non si sono mai verificati i problemi che abbiamo invece incontrato e descritto nella recensione del Rikomagic.

Software

Per quanto riguarda il software l'i9 CX919 adotta il sistema operativo Google Android 4.2.2 Jelly Bean. Alcuni modelli in realtà potrebbero essere ancora dotati della versione 4.1.1, come ad esempio quello utilizzato per la nostra video-recensione, ma c’è la possibilità di effettuare l’aggiornamento del firmware sia tramite custom ROM sia tramite ROM rilasciate direttamente dal produttore.

Come sempre accade nei mini-PC, anche in questo caso la versione dell'OS di Mountain View è quella standard destinata ai tablet e a cui sono stati apportati solo pochissimi cambiamenti marginali, come nel caso dell'aggiunta di diversi temi per la personalizzazione della home e delle altre schermate, delle icone dei sottomenu e della barra principale, lievemente differenti da quelle standard, del pulsante virtuale per catturare gli screenshot, di quello per nascondere la stessa barra e dei tasti per la regolazione del volume e per lo spegnimento del sistema.

Presenti anche le opzioni aggiuntive già viste nella recensione della Rikomagic, tra cui quella per scegliere risoluzione e frequenza di refresh per l'uscita HDMI e per regolare la grandezza dei caratteri. Rispetto alla MK802IV però qui stranamente sono assenti le impostazioni per la gestione della Ethernet LAN e non sono presenti app aggiuntive. Bisogna notare inoltre che, durante la nostra video recensione, il sistema non ha riconosciuto correttamente la tastiera Bluetooth Logitech impiegata. Quest'ultima in realtà ha comunque funzionato ma la mancata rilevazione ha generato diversi problemi, soprattutto legati al layout: non potendo infatti impostare quello italiano è stato impossibile utilizzare le lettere accentate o il simbolo della chiocciola.


Test e gaming 3D

Come di consueto, per rilevare le prestazioni del device abbiamo utilizzato i popolari benchmark AnTuTu e Quadrant, che testano le performance dell'intera piattaforma hardware. I risultati, ottimi come sempre quando c'è di mezzo il Rockchip RK3188, sono in qualche caso anche leggermente superiori a quelli registrati per la Rikomagic MK802IV ma comunque perfettamente rispondenti alle attese, situandosi cioè allo stesso livello degli score di alcuni device equipaggiati con il SoC Nvidia Tegra 3 e un po' sotto i punteggi fatti segnare invece da smartphone di ultima generazione, dotati ad esempio dei potenti Qualcomm Snapdragon 600.

Quadrant

AnTuTu

Analoghe considerazioni possono essere fatte su un altro benchmark di sistema, Vellamo, in realtà una suite di test differenti raggruppati in due blocchi, HTML5, specifico per le prestazioni di browsing internet, e Metal, indirizzato principalmente a misurare le capacità del processore.

Vellamo

I test di sistema però, per loro natura, possono dare soltanto un'idea di massima del comportamento del dispositivo e servono più che altro per collocarlo in una classifica ideale rispetto ad altre soluzioni equivalenti. Per avere quindi un quadro complessivo più completo e significativo è necessario saggiarne il comportamento in scenari d'uso quotidiani tramite i cosiddetti benchmark applicativi. Per questo motivo, come già accaduto la volta scorsa, abbiamo utilizzato i giochi ShadowGun DeadZone, Dead Trigger, Beach Buggy Blitz, Riptide GP 2 e Virtua Tennis Challenge e anche questa volta dobbiamo rilevare l'impossibilità di interagire con alcuni titoli videoludici in assenza di un display touch. A parte ShadowGun comunque tutti gli altri giochi utilizzati hanno riconosciuto il joypad della Xbox e ne hanno consentito la configurazione, o in alcuni casi l'hanno configurato automaticamente.

3DMark Ice Storm Unlimited

Dal punto di vista della resa grafica e delle performance invece nulla da dire: anche in questo caso infatti la GPU ARM Mali 400 si comporta ancora egregiamente e consente di ottenere prestazioni elevate, con una riproduzione fluida e priva di incertezze, nonostante le impostazioni grafiche siano sempre state settate sul massimo livello qualitativo consentito. Alle stesse conclusioni possiamo arrivare tramite il benchmark 3DMark che dall'ultima release è diventato multipiattaforma e comprende anche un test, Ice Storm, compatibile con Android, e tramite il benchmark integrato nella demo dell'Unreal Engine 3 Epic Citadel.

Epic Citadel

Passando alla riproduzione video invece abbiamo nuovamente riscontrato quei lievi problemi già verificatisi durante la recensione della Rikomagic. Riproducendo infatti dei sample video sia a 1080p che a 720p decodificati via hardware si sono ripresentati i microscatti già documentati in precedenza, cosa tra l'altro che ci conferma quanto già detto e cioè che si tratta di un problema dovuto all'immaturità dell'SDK distribuito da Rockchip, che non consente ancora di sfruttare al meglio le capacità pur buone di accelerazione video di cui dispone il SoC RK3188.

La situazione non migliora più di tanto utilizzando il media player XBMC. Bisogna anche tenere presente che, finché non si effettua l'aggiornamento del sistema operativo, si può usare soltanto la alpha 7 del media center in questione, che supporta l'accelerazione via hardware soltanto per i video con risoluzione fino a 720p. Viceversa aggiornando ad Android 4.2.2 si può utilizzare l’ultima versione di XBMC che però è completamente priva di supporto all'accelerazione hardware. In questo caso è consigliabile installare la versione XAF che consente di utilizzare un player esterno come ad esempio MX Media.


Conclusioni

inTV i9 CX919 è sicuramente una soluzione più valida rispetto alla Rikomagic MK802IV, perché priva delle debolezze mostrate da quest'ultima. In particolare infatti qui la ricezione e la trasmissione Wi-Fi è decisamente più stabile grazie all'antenna esterna, mentre il piccolo dissipatore passivo interno consente alla i9 di non surriscaldarsi anche dopo diverse ore di utilizzo. A questo si affiancano le ottime prestazioni già riscontrate per il competitor e un parco porte altrettanto ampio e flessibile.

Nonostante le tante qualità di questo mini-PC, permane ancora qualche limite soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di titoli videoludici che offrano compatibilità con mouse o gamepad e durante la riproduzione di video HD o Full HD con decoding via hardware. Come per la Rikomagic però questi vanno considerati dei limiti non insormontabili e non imputabili a limiti tecnici dell'hardware.

inTV i9 CX919 con la sua confezione

Inoltre, come dimostrato dal confronto tra inTV i9 CX919 e la precedente CX-01, i progressi compiuti in un solo anno da queste soluzioni sono sorprendenti ed hanno consentito di ottenere device molto più performanti e completi, mantenendo al contempo invariato o quasi il prezzo finale, che resta sempre molto contenuto e che è uno dei punti di forza di questi prodotti. Si tratta quindi di un dispositivo fortemente consigliato a tutti coloro i quali abbiano necessità di realizzare una seconda postazione domestica economica dalla quale navigare e controllare la posta oppure abbiano bisogno di dotare di funzionalità evolute un vecchio TV.

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